Gruppo BPER: accordo sulla chiusura degli sportelli


Come abbiamo più volte comunicato, il 22 marzo chiuderanno 48 filiali (46 in BPER Banca e 2 in CR Bra) in cui lavorano complessivamente circa 150 colleghi.

Nella trattativa di questi mesi abbiamo espresso più volte la nostra contrarietà rispetto a tale progetto, ritenendo che la riduzione della presenza nei territori non sia la soluzione per raggiungere obiettivi economici costanti nel tempo.
Abbiamo inoltre manifestato la nostra preoccupazione rispetto al dimensionamento degli organici delle filiali eredi in quanto, in alcuni casi, pur in presenza di aumento di volumi e rapporti, gli organici restano invariati o addirittura diminuiscono.
Infine abbiamo rappresentato forti perplessità rispetto ai cosiddetti “razionali” utilizzati dall’Azienda per determinare quali filiali chiudere (la redditività, la distanza, le potenzialità del territorio, il miglioramento dell’efficienza commerciale e organizzativa della banca) non avendo la possibilità di effettuare adeguate analisi in quanto carenti di informazioni. In modo particolare e anche sulla scorta delle passate esperienze (ricordiamo che nei 4 anni passati il gruppo BPER ha chiuso 130 filiali, oltre ad altre 50, circa la metà di quelle “ereditate” dall’operazione Carife) abbiamo contestato l’affermazione fatta da BPER durante l’illustrazione del progetto che ha definito la chiusura di filiali come un ‘processo consolidato e vincente, affinato nel tempo, che non ha dato problemi di business.

La specificità era inoltre dovuta al fatto che nella volontà aziendale questa operazione, avviata a dicembre, fosse anticipatoria del piano industriale 2019/2021, senza però che fossero state già definite le “regole” per i colleghi coinvolti nell’operazione.

Il 15 marzo abbiamo pertanto raggiunto l’accordo che conferma le previsioni del piano passato concordate ad agosto 2015. In modo particolare, per la mobilità professionale è prevista, fra l’altro, adeguata formazione per la copertura di nuovi ruoli, mentre per quella territoriale sono confermati gli indennizzi economici per i trasferimenti rivenienti dall’operazione e la necessità del consenso in determinati casi. Abbiamo ribadito la necessità del monitoraggio dei carichi di lavoro e del conseguente eventuale adeguamento degli organici delle filiali comunque coinvolte nell’operazione e, a tal fine, abbiamo previsto appositi incontri di verifica. Infine, relativamente ai contratti di somministrazione in servizio nelle filiali in chiusura, abbiamo definito che eventuali misure che favoriscano la stabile occupazione contenute nel futuro accordo relativo al piano industriale 2019/2021, saranno applicate anche a questi colleghi.

Come detto, si tratta, nei fatti, di un primo “pezzo” del piano in corso, in considerazione, per l’appunto, che la chiusura di queste filiali fa parte delle 230 previste. Riteniamo perciò importante aver confermato le tutele già concordate in passato, che andranno, ovviamente, adeguatamente monitorate.

 

Segreterie di Coordinamento Sindacale del GRUPPO BPER
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN

 

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