Famiglie da incubo


Durante il prossimo fine settimana il nostro Paese ospiterà un evento che, almeno dal nome, parrebbe evocare immagini rassicuranti: a Verona si svolgerà infatti il XIII Congresso Mondiale delle Famiglie.

Cosa c’è di sbagliato nel promuovere la famiglia come valore da preservare e difendere? Vengono subito in mente le belle tavolate delle feste, i genitori che giocano con i figli o li aiutano a fare i compiti, i legami affettivi più forti che possano esistere perché basati non solo sui legami di sangue ma anche sul rispetto reciproco. Un congresso in cui la parola d’ordine dovrebbe essere “amore”.

Il problema è che il Congresso di Verona ha una concezione della “famiglia” estremamente lugubre, in cui non è l’amore, ma l’odio e il disprezzo il motore dei cambiamenti auspicati.

Il congresso è organizzato dall’ IOF – International Organisation for the Family, un’organizzazione d’ispirazione cattolica nata negli Stati Uniti, che sembra persino riduttivo definire di estrema destra.
Il manifesto programmatico del congresso è un documento in 28 punti dal titolo “Ristabilire l’ordine naturale”, elencati in modo sintetico nel volantino che riportiamo:

Proviamo ad individuare quelli che sono gli elementi fondanti di questa organizzazione.

  • ANTIFEMMINISMO
    Il compito della donna è quello di procreare e stare a casa ad accudire i figli tra una gravidanza e l’altra: è questo “L’ordine naturale”.  Per questo il movimento chiede l’abolizione di ogni norma contro la discriminazione e finalizzata ad ottenere la parità tra i sessi: le donne non hanno bisogno di andare al lavoro, perché questo significa sovvertire l’ordine naturale. Va in questa direzione anche la richiesta di legalizzare l’istruzione in casa, attività che evidentemente dovrebbe essere a cura delle mamme.
  • ANTIABORTISMO
    La riproduzione viene prima di tutto, perciò è d’obbligo accettare tutti i figli che il Signore decide di mandare alla coppia. Quindi guerra all’aborto, possibilmente vietandolo per legge, o in alternativa spingendo tutti i medici all’obiezione di coscienza, rendendo pressoché impossibile l’interruzione di gravidanza. A scanso di tentazioni dev’essere vietata qualsiasi forma di diagnosi prenatale: anche un bambino con gravissime deformità, destinato magari a sopravvivere poche ore, è un dono di Dio e va accettato come tale. Da vietare la vendita di qualsiasi forma di anticoncezionale.
  • OMOFOBIA
    La lotta contro l’omosessualità è uno degli obiettivi da perseguire con maggior energia. Non potendo arrivare a chiedere che vengano considerate illegali (almeno per ora) le relazioni omosessuali vanno demonizzate e contrastate in tutte le sedi: divieto di unioni civili, abolizione delle leggi antidiscriminazione. Tra i punti del programma c’è anche una legge contro la sodomia: sarebbe interessante sapere come pensano di effettuare i controlli per individuare i trasgressori…
  • LIMITAZIONI DELLA LIBERTÀ DI SCELTA.
    No al divorzio: non osi l’uomo separare ciò che Dio ha unito. No alle coppie di fatto: uomo e donna – e soltanto uomo e donna – devono sposarsi in chiesa e subito dopo pensare a riprodursi. No all’eutanasia, alla fecondazione assistita, alla ricerca sulle cellule staminali. Nessuna concessione alla pietà o alla compassione:  alleviare le sofferenze di chi è malato rappresenta un’evidente opposizione al volere divino.

Di solito, quando si legge un manifesto politico o una serie di dichiarazioni programmatiche, anche da parte di movimenti politici che ci sono lontani, si finisce col trovare almeno qualche affermazione sulla quale non si è totalmente in disaccordo: difficile trovare un documento da respingere in modo totale ed assoluto come questo.

C’è il rischio di sottovalutare questo movimento, considerando le loro rivendicazioni alla stregua di farneticazioni innocue di un gruppo d’invasati. In fondo chi potrebbe prenderli sul serio?
Il Governo, tanto per cominciare.

Nonostante il premier Conte abbia negato il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, rimane quello del Ministero della Famiglia.
Al congresso parteciperanno tre ministri: quello della Famiglia, quello dell’Istruzione ed il capo del Governo in Pectore, il Ministro dell’Interno Salvini: trattandosi di un movimento che si ripromette di fare pressioni sulla politica per ottenere leggi che ci riportino ai tempi delle caccia alle streghe e dello Jus Primae Noctis, la presenza di rappresentanti del Governo al loro raduno diventa una faccenda terribilmente seria.
Ulteriori sostegni alla manifestazione arrivano dalle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, oltre che dalla Provincia di Verona.

E poi, ovviamente, al Congresso aderisce la più potente delle lobbies: la Chiesa Cattolica che di tutta la gabbia di matti resta il faro, l’ispiratrice. Tutti i capi dell’Organizzazione si dichiarano ovviamente ferventi cattolici.

La CGIL non ha intenzione di restare passiva, ed ha già annunciato la sua partecipazione alla manifestazione di protesta che si svolgerà a Verona il 30 marzo, ma la lotta a questa folle crociata non si esaurisce in una manifestazione di piazza.

Ognuno di noi deve fare la sua parte, parlando con i propri figli ed insegnando loro il rispetto, la tolleranza, la solidarietà. Ognuno di noi deve opporsi con la forza della ragione all’onda nera che vuole travolgerci.

Il mondo che la parte più becera della destra vuole imporci è un mondo triste e spaventoso. E non è il mondo che vogliamo lasciare in eredità alle future generazioni.

 

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