Come si vive in banca? Uno studio dell’Università “La Sapienza”


L’obiettivo dello studio è valutare lo stress lavoro correlato di un campione di lavoratori del
settore terziario, in particolare nei dipendenti del settore bancario.
Attraverso un questionario anonimo proposto online sono state raccolte informazioni di tipo
socio-demografico e legate al contesto sia lavorativo che di percezione di stress lavoro correlato.

Sono state realizzate delle scale che misurando l’indole positiva del lavoratore (punteggio da 1 a 10), uno score per misurare la domanda lavorativa che sente gravare su di se il  lavoratore e un terzo score che misura la libertà decisionale di svolgere le proprie attività percepita dal lavoratore.

La compilazione on line del questionario è stata promossa dai Rappresentanti Sindacali Aziendali di Pisa e provincia (RSA FISAC-CGIL Pisa). L’indagine è stata condotta nel periodo
che va da Aprile a Settembre 2016.

Sono stati raccolti un totale di 384 questionari di cui il 55% sono stati compilati da donne. L’età dei rispondenti nel 29% dei casi è sotto i 44 anni e nel 53% tra i 45 e i 55.
Riguardo al contesto lavorativo il 62% è impiegato in una banca di tipo Nazionale ed il restante in una locale; il 75% è impiegato ed il restante è quadro; il 70% riveste un compito di tipo commerciale.
Si nota inoltre un preoccupante 28% del campione che dichiara di fare o aver fatto uso di psicofarmaci.

La numerosità campionaria è sufficiente a poter generalizzare i risultati trovati.

Dall’analisi univariata che studia l’associazione per genere ed età rispetto al tipo di banca , livello di inquadramento, ruolo e assunzione di farmaci, emerge in modo statisticamente significativo come per le donne sia più difficile raggiungere il livello di quadro e come , sempre le donne, soffrano un maggior disagio testimoniato da un rischio doppio di assumere psicofarmaci rispetto agli uomini.
Emerge inoltre una differenza significativa nella distribuzione per età dei lavoratori nei ruoli (commerciale o non), ovvero gli anziani sono di fatto fuori dai processi produttivi a più alto margine, ovvero dai ruoli commerciali.

Dai modelli di regressione multivariata si osservano le seguenti associazioni
statisticamente significative in risposta alle domande del questionario.

In termini di sicurezza mi provoca disagio pensare ad una possibile rapina presso il mio sportello.

Il 76% dei lavoratori è d’accordo con questa affermazione.
In particolare le donne riferisco più del doppio, rispetto agli uomini, di avere disagio
nel pensare ad una possibile rapina presso il proprio sportello.

Il mancato raggiungimento degli obiettivi di budget può comportare problemi di
mobilità territoriale e/o cambio di ruolo. Questo mi crea ansia

L’82% dei lavoratori è d’accordo con questa affermazione e a percepire maggiore ansia sono le donne; la classe di età <45 anni rispetto a 45-54 anni; chi lavora in una banca Nazionale, rispetto ad una locale; chi ha assunto in passato o assume farmaci; chi ha una domanda maggiore di attività ovvero più carichi di lavoro; chi ha una inferiore autonomia decisionale.

Il ritmo di cambiamenti sul luogo di lavoro supera la mia capacità di adattamento.

Il 59% dei lavoratori è d’accordo con questa affermazione ma viene riferito in modo significativamente diverso dalle seguenti categorie di lavoratori: per genere, le donne hanno più difficoltà rispetto agli uomini; per età, la classe di età più anziana sopra i 55 mostra più difficoltà; per tipo di banca, è peggio per chi lavora in una banca Nazionale; per chi assume
o ha assunto farmaci; per chi ha più carichi di lavoro.

Mi provoca disagio consigliare alla clientela un prodotto solo per il fatto che è inserito nel mio budget.

L’84% dei lavoratori è d’accordo con questa affermazione. Differenze significative si osservano sull’avere maggiore disagio nel consigliare alla clientela un prodotto per il solo fatto che è inserito nel mio budget tra i seguenti gruppi: per genere, sono più le donne a provare disagio; chi ha un atteggiamento positivo nella vita prova meno disagio.

Mi provocano disagio le continue riorganizzazioni aziendali

Il 78% dei lavoratori è d’accordo con questa affermazione. Rispetto al disagio dovuto alle continue riorganizzazioni aziendali si osservano differenze significative tra le seguenti categorie: chi ha maggior carichi di lavoro mentre chi ha una maggiore autonomia decisionale prova meno disagio.

Le richieste avanzate nelle vendite e/o consulenze sono in conflitto con ciò che ritengo moralmente giusto.

Il 64% dei lavoratori è d’accordo con questa affermazione. Differenze significative si osservano sulla presenza di conflitto tra “Le richieste avanzate nelle vendite e/o consulenze con ciò che si ritiene moralmente giusto” tra le seguenti categorie: per genere, le donne più degli uomini; per tipo di banca, in chi lavora in una banca Nazionale di più; chi ha più carichi di lavoro prova più disagio; chi ha una maggiore autonomia decisionale prova meno conflittualità.

Riesco a sfruttare il tempo libero per dedicarmi ai miei hobbies

Il 46% dei lavoratori è d’accordo con questa affermazione.

I colleghi o i superiori mi sollecitano ad essere “elastico” nell’esecuzione
dei miei compiti

Il 63% dei lavoratori è in accordo con questa affermazione.

 

Studio a cura dell’ Università “La Sapienza” di Roma – Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive.

 

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