Bonus fiscale in busta paga? Forse…


Sulle pagine di molti quotidiani online si parla del nuovo Bonus Draghi 2021 in busta paga già da Agosto, ma la realtà è che ancora non ci sono certezze: ecco comunque tutte le ipotesi e gli scenari possibili.


Si tratta infatti di un argomento di diffuso interesse, sulla bocca di tutti i lavoratori dipendenti perché interessa da vicino la busta paga dei lavoratori.

Ma cosa sarebbe nello specifico questo tanto discusso Bonus Draghi? Cosa comporta?

E soprattutto, quanto c’è di vero nelle notizie e nei rumours di questi giorni?

Scopriamolo.

Bonus Draghi 2021: di cosa si tratta?

In parole povere si tratta di un’agevolazione da erogare in sostituzione degli attuali bonus previsti dalla normativa.

Quindi, nel dettaglio, questo nuovo emolumento sarebbe la naturale evoluzione di queste due misure:

  • il Bonus Renzi introdotto nel 2014 solo per un anno e poi erogato fino al 2020, ammontava a 80 euro mensili (960 euro annui ) ed era riconosciuto ai possessori di reddito complessivo non superiore a 24.600 euro (bonus pieno) o 26.600 euro (bonus ridotto);
  • il trattamento integrativo, introdotto con il decreto n.3/2020, ha visto un’ulteriore integrazione di chi già aveva diritto del bonus proposto dal governo Renzi. Si tratta di un incremento di 120€ mensili in 6 mesi e viene calcolato in base al reddito annuo e alle tasse pagate.

Il nuovo Bonus Draghi, secondo i rumors attuali, avrebbe natura fiscale e verrebbe aggiunto alle buste paga come un rimborso. Nello specifico si applicherebbe sotto forma di una maggiore detrazione, calcolata sulla base dei giorni lavorati nell’anno, e tenendo in considerazione anche reddito annuo e contratto del lavoratore.

Spetterebbe, inoltre, a tutti i lavoratori dipendenti (e potrebbe anche essere esteso ai pensionati) ma sempre a patto che rientrino in uno degli scaglioni di reddito coperti dalla misura.

Secondo le indiscrezioni attuali la soglia massima di questo bonus sarebbe 1880€: ma attenzione, a differenza degli altri bonus precedenti sarebbe una tantum, erogato cioè in un’unica soluzione e in una sola busta paga.

Questi 1880 euro, come detto prima, potrebbero subire una riduzione in base al reddito del lavoratore. In base alle ipotesi attuali gli scaglioni di reddito potrebbero essere i seguenti:

 

REDDITO RIMBORSO IRPEF
Inferiore a 8.000€ € 1.880
Inferiore a 8.000€ contratto a tempo determinato € 1.380
Superiore agli 8.000€ ma inferiore ai 28.000€ €   978
Superiore ai 28.000€ ma inferiore ai 55.000€ €   690
Uguale o superiore a 55.000€ zero

 

Attenzione: non c’è ancora nulla di certo

Gli articoli in Rete ne parlano come se fosse già stato approvato, ma in realtà al momento non c’è un Decreto o comunque una bozza che confermi l’erogazione a breve di questa misura.

In linea teorica il cosiddetto Bonus Draghi avrebbe dovuto essere parte del Decreto Sostegni. Tuttavia, alla fine, è rimasto escluso dal testo convertito in legge.

Non essendo una misura definita e definitiva, pertanto mancano gli estremi per erogare allo stato attuale le somme ai dipendenti.

Una riforma più organica dell’IRPEF

Si parla da tempo della volontà di rimodulare (e rivedere) gli scaglioni IRPEF per legge.

Il disegno del Bonus Draghi, dunque, sarebbe di portata più ampia e andrebbe a ricollocarsi nella più organica Riforma dell’IRPEF, che ancora esiste solo sulla carta.

Nello specifico ci si riferisce a una revisione delle aliquote Irpef, che attualmente prevedono una trattenuta che avviene direttamente sulle buste paga dei lavoratori dipendenti in Italia.

La proposta di rivedere questa tassa con un importante taglio Irpef è quindi allo stato attuale tra le proposte del Governo Draghi.

Il premier con i suoi ministri pertanto stanno valutando delle agevolazioni per ridurre il cuneo fiscale e altre misure che andrebbero ad agevolare i lavoratori, grazie ad una riduzione delle trattenute dirette in busta paga.

 

Fonte: www.lentepubblica.it

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