Bonus bebè, nel 2019 aumento del 20% a partire dal secondo figlio


Ok alla proroga del bonus bebè anche per i figli nati o adottati nel 2019. Il Governo ha presentato ieri in Commissione Finanze del Senato un emendamento alla legge di conversione del decreto legge fiscale che dispone una nuova proroga del bonus bebè con riferimento ai bimbi nati o adottati tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2019 (in precedenza era previsto che la misura scadesse il 31 dicembre 2018).

Invariate le modalità di concessione. Il contributo, erogato per il primo anno di vita del bambino o per le adozioni nel primo anno di ingresso del bimbo in famiglia, resta confermato a 960 euro l’anno (80 euro al mese) per le famiglie con Isee fino a 25 mila euro, con l’assegno che raddoppia in caso di Isee sotto i 7 mila euro. C’è tuttavia una novità: a partire dal secondo figlio (sempre nato o adottato nel 2019) il bonus viene incrementato del 20% passando pertanto, da 80 a 96 euro al mese (dovrebbe crescere da 160 a 192 euro se l’Isee è inferiore a 7mila euro). Resta pure confermata la spettanza del bonus solo per un anno dalla nascita o dall’adozione del minore (sino al 2017 l’erogazione temporale del bonus era più vantaggiosa perchè copriva i primi tre anni di vita del bimbo).

Altre misure sul fronte natalità potrebbero arrivare con l’esame alla Camera della manovra. La Lega, in particolare, sostiene con un budget di 40 milioni di euro la proroga del congedo obbligatorio di 4 giorni per i padri (anch’esso previsto in scadenza quest’anno), l’istituzione del ‘Fondo di sostegno per le crisi familiari’ (10 milioni di euro all’anno), il raddoppio – da 400 a 800 euro – delle detrazioni fiscali per i figli con disabilità; la proroga del bonus baby sitting in alternativa al congedo parentale ed alcune misure sul fronte degli asili nido.
C’è anche la proposta per le mamme di scegliere se accedere a un periodo di tre mesi di maternità retribuita al 60% oppure di sei mesi retribuita al 30%. Infine, il fondo politiche per la famiglia – potenziato a 300 milioni di euro per il 2019-2021 (e di 100 milioni per ogni anno successivo) – è stato indirizzato con un forte orientamento alla promozione del welfare aziendale.

 

Fonte: www.pensionioggi.it

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