BNL: passati i 50 giorni, chiusa la procedura di confronto sindacale


3 - Fisac Cgil

Non ci siamo caduti!

 

Il 23 novembre sono scaduti i termini di legge per giungere ad un accordo sindacale in merito alle procedure di riorganizzazione.

Per la prima volta in BNL si chiude la procedura senza accordo sindacale.

L’azienda ha lasciato scadere i termini, di fatto scaricando sulle lavoratrici e i lavoratori “la colpa” di questa risultanza, magari pensando di aver dato una apertura a trattare…
Come se la proposta fatta dai vertici aziendali non fosse inaccettabile e addirittura provocatoria:

♦ trattare diversamente lavoratori di IT (per i quali non ci sarebbe altro destino che lavorare in altra azienda) e quelli del PAC (non escludendone la possibilità di ricorrere ai distacchi – ma nemmeno includendola);

♦ chiedere alle organizzazioni sindacali di trovare il modo per cui un distacco possa essere in tutto e per tutto assimilabile nella disciplina contrattuale, alla cessione (di fatto chiedendo moltissime deroghe);

♦ chiedere alle lavoratrici e ai lavoratori di “trovare” (vedi CACCIARE FUORI) 7 milioni di Euro l’anno per colmare la differenza di costo dell’operazione di Distacco rispetto a quella desiderata di cessione.

Le lavoratrici e i lavoratori nelle assemblee che si stanno proclamando in tutte le piazze avranno modo di esprimere il loro disappunto verso questa azienda aderendo alle forme di lotta che sceglieremo di intraprendere.

E hanno pure dovuto pagare profumatamente un “advisor” per arrivare a questo risultato! Complimenti!

Roma, 25/11/2021

Segreterie di Coordinamento Nazionale Gruppo BNL
FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL – UILCA – UNISIN


3 - Fisac Cgil

Alla cortese attenzione del
Dott. Angelo Di Cristo
Head of Department
UNI Finance Global Union

Oggetto: Richiesta di sospensione di trattativa con il gruppo BNP Paribas a tutti i livelli

Le scriventi organizzazioni sindacali FABI, FIRST-CISL, FISAC-CGIL, UILCA e UNISIN, affiliate ad UNI Global Union, intendono sensibilizzare UNI sulla vicenda che sta investendo una delle aziende del settore credito e finanza italiani che ha sempre vantato delle ottime relazioni sindacali che hanno consentito alla Banca Nazionale del Lavoro (BNL), di proprietà del gruppo francese BNP Paribas, di attraversare momenti critici senza lasciare per strada nemmeno una collega o un collega, anzi andando anche contro tendenza e internalizzando intere aziende di servizio proprio per quella idea inclusiva, che le Organizzazioni Sindacali hanno sempre avuto.

Quello che sta succedendo in BNL è qualcosa che svilisce il confronto sindacale in un paese con un’altissima adesione alle Organizzazioni Sindacali e in un momento dove il fondamentale lavoro di “corpi intermedi” rischia di essere pericolosamente messo da parte.

Il piano industriale, in sintesi, prevede la chiusura di 135 agenzie di vendita su 705 totali e l’esternalizzazione di 830 lavoratrici e lavoratori (su 11.800), con la sola crescita di agenti di vendita non dipendenti.

L’atteggiamento arrogante della proprietà è evidente: privarsi di 830 lavoratrici e lavoratori non per coprire delle perdite o per ripartire, ma per aumentare i profitti a scapito della buona occupazione ed in nome della remunerazione del capitale, è qualcosa che non possiamo accettare da una azienda in ottima salute, peraltro ripartita grazie ai sacrifici fatti da tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori nel precedente piano industriale (2017-2020), anche con giornate di solidarietà.

Per questo chiediamo a Uni Finance di prendere una decisione netta e di dare il giusto segnale a chi lo voglia ricevere.

Oggi il sindacato non si fa più solo negli stabili delle direzioni, o nelle agenzie, ma anche a livello internazionale per contrastare al meglio queste multinazionali che pensano ad una realtà “diffusa” che esiste solo nella loro testa.

Sicuri di un riscontro positivo porgiamo i nostri più sentiti saluti.

Roma, 25 novembre 2021

I Segretari di Coordinamento di Gruppo BNL

Luigi Mastrosanti (FABI)
Valerio Maurizio Fornasari (First Cisl)
Martina Braga (Fisac Cgil)
Andrea D’Orazio (UILCA)
Tommaso Vigliotti (Unisin)


 

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