Unicredit: a Vicenza sciopero contro l’eccesso di stress


Gli impiegati vicentini di Banca Unicredit pronti a incrociare le braccia.

In modo unitario, i sindacati associati a CGIL, CISL e UIL assieme a FABI e a UNISIN hanno annunciato per lunedì 5 novembre uno sciopero “contro le condizioni di stress quotidiano a cui sono ormai sottoposti i circa 750 dipendenti vicentini: costretti a lavorare con hardware e software obsoleti e ogni giorno raggiunti da continue richieste dei dirigenti su quanto e come hanno venduto”.
Uno sciopero per dire alla Banca che “l’orientamento deve essere al cliente, più che al prodotto”

E’ il senso della manifestazione di lunedì, espresso ieri da Stefano Huller (FABI), Cinzia Lanaro (Fisac/Cgil), Gianfranco De Zottis (First/Cisl), Massimo Cazzavillan (unisin) e Stefano Veronese (Uilca/Uil).
I dipendenti dell’Istituto nel vicentino sono circa 750, le filiali una settantina.
La manifestazione vedrà dei sit-in dalle 8.15 alle 11 davanti alle sedi di Vicenza, Montecchio Maggiore e Bassano, ma anche davanti alle filiali di Lonigo e Thiene.

La vertenza che parte dal Vicentino – e che si svolgerà contemporaneamente in Liguria – fa da apripista per una riflessione più ampia sull’organizzazione del lavoro negli istituti bancari.
I Sindacati chiedono almeno 12 assunzioni in provincia – accordi passati su esuberi e pensionamenti prevedono un rapido ridimensionamento: a gennaio nel Vicentino i dipendenti saranno circa 700 – e lamentano ingerenze della Banca contro lo sciopero programmato.
“I vertici hanno anticipato un corso di formazione per costringere i dipendenti ad essere presenti. Inoltre i manager d’Area stanno parlando con gli impiegati uno a uno, chiedendo se parteciperanno alla protesta. E’ incostituzionale”.

 

Articolo di Andrea Alba pubblicato sul Corriere del Veneto – Ed. Vicenza in data 1/11/2018

image_pdfScarica PDF di questo articoloimage_printStampa articolo
,