Secondo i manager bancari le filiali saranno morte entro il 2026


Il 65% dei dirigenti bancari nel mondo ritiene che le filiali saranno destinate a morire entro cinque anni, secondo un report appena pubblicato da Temenos, gruppo specializzato in software per gli istituti di credito e quotato alla Borsa di Zurigo. Il lavoro, scritto dall’Economist Intelligence Unit, si basa su un recente sondaggio fra 305 dirigenti bancari in tutto il mondo. La ricerca evidenzia come la chiusura delle filiali dopo lo scoppio del Covid, le nuove tecnologie e l’aumento della concorrenza da parte di fintech, piattaforme di super-app e giganti della tecnologia abbiano accelerato la trasformazione digitale e innescato un cambiamento nelle priorità e nei modelli di business del settore finanziario.

Lo studio evidenzia come il 65% dei dirigenti bancari globali consideri le nuove tecnologie quali cloud e intelligenza artificiale come la tendenza che avrà il maggiore impatto sul settore nei prossimi quattro anni, in vista della regolamentazione e delle mutate esigenze dei clienti. Inoltre, l’81% pensa che sbloccare valore dall’intelligenza artificiale sarà il fattore di differenziazione tra banche vincenti e perdenti.

Sempre secondo il report, l’81% dei manager ritiene che le banche cercheranno di differenziarsi in base all’esperienza del cliente piuttosto che rispetto ai prodotti. Ecco perché molti gruppi si stanno rivolgendo a partner tecnologici. La pandemia è stata un forte catalizzatore di nuovi tipi di collaborazione e sperimentazione. Il report scrive che quasi la metà (47%) dei dirigenti prevede che le proprie attività evolvano in ecosistemi nei prossimi due anni in cui le banche offriranno prodotti e servizi di terze parti, insieme ai propri, a clienti e ad altre organizzazioni finanziarie.

Chiaramente gli istituti che possono permettersi importanti investimenti nel settore tecnologico sono banche dalle spalle solide e con un importante cuscinetto di liquidità. Ecco perché la digitalizzazione, assieme al Covid, stanno accelerando il processo di fusione e acquisizione.

Fonte: Milano Finanza

NOTA: È innegabile che si vada verso ulteriori riduzioni della rete fisica (con conseguente abbandono dei clienti non informatizzati). Tuttavia, nel valutare correttamente lo studio bisogna tenere in considerazione due aspetti: chi lo ha commissionato, ovvero uno dei principali produttori di software bancari che ha tutto l’interesse a spingere in questa direzione, e chi è stato intervistato, ovvero i manager bancari. Si tratta di una categoria abituata a considerarsi indispensabile e ad avere scarsa considerazione della “bassa manovalanza”. E che forse non ha capito che, quando non avranno più personale da dirigere, difficilmente manterranno il loro status di dirigenti.

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