Popolare di Bari: interrotte le relazioni sindacali


Una banca in estrema difficoltà, quale il Gruppo BPB, anziché presentare, ai dipendenti ed al mercato, un piano industriale, ovvero un progetto che indichi le modalità per invertire la rotta, dopo aver consumato una brutale lotta fratricida, non trova niente di meglio da fare che scaricare sul personale l’inefficienza, passata e presente del proprio management.

Del resto, eccezion fatta per qualche figura, le persone sono quasi tutte le stesse, ora come allora.

Il personale, prima vessato sulla marginalità viene ora umiliato sul credito.
Fino allo scorso anno, il motto era “l’importante è vendere, lasciate perdere gli aspetti amministrativi e formali” ora il segno del – fasullo – cambiamento è dato dalle umiliazioni e criminalizzazioni – anche con strumentali contestazioni disciplinari usate con fine persecutorio e monitorio – per come, in passato, è stato concesso il credito.

Ma le posizioni, quelle più rilevanti, quelle che potrebbero mettere in difficoltà un’azienda, chi le ha approvate? Forse gli stessi che oggi si propongono come nuovi?
E se alla parte operaia della banca arrivano contestazioni disciplinari e lettere di richiamo, alla “gerontocrazia” aziendale cosa dovrebbe toccare?

E quali sono gli strumenti organizzativi che l’attuale Governance fornisce per raggiungere la marginalità?
Qual è il progetto per governare il credito vecchio e nuovo?
Il più volte denunciato deficit formativo quando sarà sanato?

Su quest’ultimo punto: già sono partiti alcuni corsi ma con quali finalità? Con quali criteri sono stati selezionati i partecipanti?
Anche qui nessuna informazione formale e ufficiale al sindacato.

C’è forse un legame tra le dichiarate, solo alla stampa, idee di costituire una SIM e la creazione di consulenti in luogo delle varie figure di gestori presenti nelle filiali?
E’ questo solo un esempio delle iniziative unilaterali della banca: attivazione di un riassetto organizzativo e funzionale per non incappare nelle maglie procedurali del CCNL, verosimilmente.

In sintesi, in una situazione difficilissima, mentre a parole si richiama al dialogo ed alla condivisione, dall’altro si evita, nei fatti, il confronto REALE e soprattutto, non vi è chiarezza progettuale e si prosegue con gli stessi beceri modi di sempre.

Per queste ragioni, le scriventi organizzazioni sindacali hanno deciso di interrompere le relazioni industriali e di avviare una serrata campagna di assemblee di cui invieremo calendario.

Bari, li 15 ottobre 2019

 

Segreterie di Coordinamento
FABI FIRST/CISL FISAC/CGIL UILCA/UIL UNISIN Gruppo Banca Popolare di Bari

 

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