MPS: monitoraggi ossessivi e sollecitazioni continue


L’emergenza Covid-19 sta ridisegnando priorità e comportamenti di Banca MPS, tanto sul piano operativo quanto sul piano gestionale. Oggi più che mai l’attenzione al cliente ed il massimo contenimento dei rischi operativi e reputazionali coincidono e si declinano nel più ampio concetto di responsabilità sociale di impresa ai quali MPS – anche in relazione ai suoi assetti societari – deve strettamente attenersi.

Questa è evidentemente una fase particolare e complessa nella quale siamo chiamati ad una sintesi davvero difficile: a partire dal diritto/dovere – del cittadino, del cliente, del dipendente bancario – al massimo contenimento del rischio contagio fino alla evidente necessità di preservare l’attività commerciale nella consapevolezza che come attività pubblica essenziale le banche sono al servizio dell’economia del paese per tutto ciò che ha carattere di urgenza ed essenzialità (pagamento pensioni, prelievo bancomat, servizi on-line, sospensioni, moratorie, anticipo CIG, finanziamenti, etc.).

Dopo una prima fase, nel mese di marzo, in cui come OO.SS. insieme agli RLS, ci siamo maggiormente focalizzati nel confronto con l’Azienda sui temi della prevenzione e protezione – ottenendo importanti risultati per la tutela della salute dei lavoratori, riconosciuti a livello di settore e generale – e sui temi della gestione operativa ed organizzativa relativi ad una situazione emergenziale del tutto nuova, il confronto permanente è continuato su alcune anomalie inevitabili derivanti dalla gestione della crisi e del lavoro a distanza e fino a tutte le criticità legate all’attività commerciale della rete.

Con il lancio nel mese di aprile del piano di marketing e del conseguente budget calato sulla rete, qualcuno probabilmente ha inteso che si fosse tornati ad una situazione di normalità produttiva e di vita regolare.

Il ritorno che abbiamo dalle nostre RSA periferiche è un intollerabile continuo susseguirsi di denunce per pressioni commerciali e di ripresa di richieste di sollecitazioni a clientela che non ricoprono carattere di urgenza in completa antitesi con quanto previsto dai decreti in vigore e dalla normativa aziendale: report serali non regolamentari di produzione su PAC, RIL, web collaboration, nuovi c/c (!), recupero masse (!), nuovi finanziamenti.

Il proliferare di lync quotidiani e forzature su normative in continua evoluzione non sono accettabili, così come non lo sono pregiudizi, allusioni strumentali e forme di controllo da parte della filiera commerciale e gestionale sul lavoro agile dei Colleghi, chiamati in questa complicata fase oltre alla gestione della clientela, e delle richieste legate alla situazione economica, anche ad un elevato pacchetto di corsi di formazione online ed alla gestione degli arretrati sui kyc. Nell’attualità riteniamo doverosa una estesa e piena consapevolezza delle priorità del momento: massimo rispetto delle misure atte al contenimento del contagio da COVID-19 e forte aderenza al difficile momento psicologico dei Colleghi e della clientela. Oggi più che mai non è sostenibile una situazione in cui monitoraggi ossessivi e sollecitazioni continue diventano la regola, così come non sono aderenti alla realtà che viviamo le pressioni per il raggiungimento di obiettivi commerciali inarrivabili.

In prospettiva futura condividiamo la necessità di preservare la capacità operativa e commerciale di MPS, ma riteniamo che il progressivo ed auspicabile ritorno alla normalità, debba avvenire in modo graduale ed equilibrato evitando fin da subito fughe in avanti di qualsivoglia soggetto.

Siena, 9 aprile 2020

Le Segreterie

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