Mps in fibrillazione in borsa. Cosa sta succedendo?


Mps in rosso oggi in borsa. Il titolo, che attualmente sta cedendo il 2,72% a Piazza Affari, è sotto pressione a causa del dibattito nella maggioranza di governo sul destino della quota del 64% della banca, del valore di circa 2 miliardi di euro, in mano al Ministero dell’Economia e delle Finanze.


 

Il dibattito su Mps

Lo scorso weekend il vicepremier Antonio Tajani, presidente di Forza Italia e ministro degli Esteri e il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso hanno affermato che presto il governo italiano deciderà a chi vendere la sua quota di Mps. In particolare, Tajani ai microfoni di Bloomberg Television ha dichiarato che il suo partito sostiene una spinta alla privatizzazione.

Tuttavia, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha affermato non c’è fretta nel trovare una soluzione. Gli ha fatto eco il vicepresidente della commissione Finanze della Camera e responsabile economico della Lega, Alberto Bagnai, per cui il dossier Mps “non è all’ordine del giorno”. Ciò evidenzia un netto disaccordo nella maggioranza sul da farsi con la banca senese. Ma al di là delle tempistiche e delle spaccature, che fine potrebbe fare Mps?

Il futuro della banca senese

Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Bloomberg, il governo sta valutando la vendita di Monte dei Paschi – e di altri asset statali selezionati – come un modo per consentire alla coalizione di destra di finanziare nuove spese senza aumentare il gigantesco debito pubblico italiano. La mossa permetterebbe al Mef di cedere la sua partecipazione prima della scadenza del 2024, fissata dalle autorità europee. Ma al contempo, potrebbe far scattare un campanello d’allarme per le autorità di regolamentazione e per i mercati finanziari. Nel dettaglio, sono tre le opzioni sul tavolo per Mps:

  1. l’aggregazione con un altro istituto di credito, con Banco Bpm primo nome sempre chiamato in causa anche se i vertici hanno più volte smentito l’interesse;
  2. lo spezzatino delle attività di Mps, che potrebbero spartirsi più gruppi bancari;
  3. la riduzione della quota mediante vendita di un pacchetto sul mercato.

Su una possibile aggregazione, Luigi De Bellis, analista di Equita sono scettici, innanzitutto per il prezzo di Mps, che è superiore del 27% rispetto a quello dell’ultimo aumento di capitale. Inoltre, sebbene il significativo miglioramento delle performance operative sia certamente un elemento fondamentale nella ricerca di un partner per Mps “restano questioni rilevanti in sospeso, sia specifiche della società (come i rischi legali, su cui potrebbero emergere importanti sviluppi entro la fine dell’anno), sia relative al settore (come l`incertezza regolatoria, in particolare riguardo alla formulazione della tassa sugli extraprofitti e alle possibili restrizioni nell’uso delle DTA” (le attività per imposte anticipate, ndr).

D’altro canto, Equita avverte che che “il piazzamento di una quota significativa sul mercato senza l’individuazione di un partner strategico possa comportare un rischio overhang per il titolo (ossia di diluizione del suo valore, ndr)“.

 

Fonte: wallstreetitalia.com

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