Ma sul green pass la CGIL non dice niente?


L’attacco fascista alla sede nazionale della CGIL ha generato una forte ondata di solidarietà; tuttavia non mancano le voci critiche di chi dice: “La CGIL ha appoggiato il green pass invece di difendere i lavoratori”.

In realtà, cos’ha detto davvero la CGIL sull’obbligo di green pass nei luoghi di lavoro?

 

9/8/2021 – Landini contro il green pass nelle aziende: “Le sanzioni per i lavoratori sono inaccettabili”

“Non è accettabile introdurre una logica punitiva e sanzionatoria nei confronti di chi lavora”. L’obbligo di green pass per i lavoratori è sbagliato, secondo il leader del sindacato, che mette nel mirino anche la norma introdotta sempre con l’ultimo decreto: nelle mense aziendali, come nei ristoranti, serve il certificato verde. “Mi domando se chi ha deciso questa regola sia stato negli ultimi tempi dentro una mensa aziendale. Beh, dovrebbe andarci”

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La CGIL ha più volte evidenziato la contraddizione tra la libertà apparente di non vaccinarsi e l’obbligo di green pass, chiedendo la gratuità dei tamponi per i lavoratori non vaccinati.

 

19/9/2021 – Landini: non si può pagare per lavorare

“Ci auguriamo che la scelta del governo sul Green pass spinga le persone a vaccinarsi, resta tuttavia una contraddizione: l’obbligatorietà del certificato verde non vuol dire che sia obbligatorio vaccinarsi, basta presentare il tampone. Dunque resta la libertà anche di non vaccinarsi, ma allora imporre un costo per esercitare il diritto al lavoro in un Paese con bassi salari è sbagliato e rischia di essere controproducente”

“Noi pensiamo che da qui al 15 ottobre, quando il decreto entrerà in vigore, si possa cambiare e tornare alle condizioni valide fino ad agosto: credito d’imposta per le spese sostenute dalle imprese per i tamponi, gratuiti per i lavoratori e sanificazione degli ambienti di lavoro”

“La decisione del governo rischia di produrre divisioni nei luoghi di lavoro e di creare conflitti di cui non abbiamo affatto bisogno”

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Una delle leggende metropolitane su cui si è cercato di costruire una giustificazione per gli attacchi alla CGIL è che esista un accordo tra sindacati e governo per l’introduzione del green pass nelle aziende. In realtà la decisione è stata calata dall’alto in modo del tutto unilaterale, come sottolinea lo stesso Landini nello stesso articolo di Sky Tg24 sopra riportato.

 

 “Il governo Draghi deve cambiare metodo: il confronto con le parti sociali deve avvenire prima di prendere le decisioni, non a cosa fatte”.

“… c’è una seria questione di metodo. Il confronto con le parti sociali deve essere realizzato prima di prendere le decisioni con la sua maggioranza. Se vuoi approvare riforme che riguardano milioni di lavoratori non puoi non tener conto dell’opinione di chi quelle persone rappresenta così come delle imprese dove lavorano”

 

Delle perplessità espresse dalla CGIL in merito al Green pass sembra essersi accorto almeno qualcuno. Sul “Fatto Quotidiano” di domenica 10 ottobre, l’editoriale del direttore Marco Travaglio riporta quanto segue:

 

… un mese fa, quando Draghi si smentì sull’obbligo vaccinale e impose la tessera verde per lavorare dal 15 ottobre, Landini ripeteva ciò che tutti sapevano: oltre 5 milioni di lavoratori non vaccinati rischiavano il posto….

…Ora, a 5 giorni dall’entrata in vigore del decreto, se ne sono accorti pure Zaia e Fedriga, Leghisti draghiani e quindi buoni, rimpiangendo di non aver dato retta a Landini per leccare i tacchi a Bonomi: aiuto – piagnucolano – venerdì 5 milioni di lavoratori resteranno a casa!

Editoriale di Marco Travaglio su “Il Fatto Quotidiano” del 10/10/2021

 

Ma in concreto, la CGIL cos’ha fatto per aiutare i lavoratori che hanno scelto di non vaccinarsi? Come riporta correttamente l’articolo di SkyTg24 precedentemente citato:

 

Il sindacato ha ottenuto che non ci fossero licenziamenti o demansionamenti per i lavoratori senza certificato ed è stato deciso anche il ripristino del trattamento economico per malattia nel caso di quarantena.

 

Si tende a dare tutto per scontato, ma queste tutele non lo erano affatto.

 

In definitiva, qual è la posizione della CGIL su vaccini e green pass? Va dato atto a Landini ed al sindacato di aver avuto un posizione chiara fin dall’inizio:

 

 “Se il governo pensa che il vaccino debba essere obbligatorio, lo dica e approvi una legge. Abbiano il coraggio di farlo! Non si può pensare di raggiungere il medesimo obiettivo in maniera surrettizia, a danno di chi lavora”

“…Ma il governo non è riuscito a introdurlo perché non ha saputo fare sintesi all’interno della maggioranza e scarica la responsabilità su lavoratori, imprese e sindacati”

 

Quindi: CGIL contraria ad un pastrocchio che da un lato lascia libertà di scelta in merito alla vaccinazione, e dall’altro rende questa libertà assai difficile da esercitare. Favorevole ad una legge che imponga l’obbligo vaccinale ma, visto che il governo non ha il coraggio o la forza di farla, deve farsi carico del costo dei tamponi per i non vaccinati.

E’ una posizione che ha attirato critiche da entrambe le parti: la CGIL viene attaccata per essere favorevole all’obbligo vaccinale, ma viene accusata anche di strizzare l’occhio ai no-vax (tra i tanti esempi, questo articolo pubblicato sull’Huffington Post: Caro Landini sbagli, il green pass per noi lavoratori è una tutela)

Una posizione dalla quale si può ovviamente dissentire in modo civile, ma totalmente differente rispetto alle accuse che i manifestanti no green pass hanno rivolto alla CGIL.

Nulla a che vedere con i fascisti di Forza Nuova (ed il fatto che tra gli arrestati ci fosse un ex terrorista dei NAR dovrebbe farci capire da che parte vogliono andare), che per sfogare la propria violenza su una delle poche organizzazioni che concretamente si oppone al fascismo non hanno bisogno di motivazioni. Pensare che a loro freghi davvero qualcosa dei lavoratori che devono fare il tampone significa essere ingenui al limite dell’ottusità.

Tutti hanno il diritto a manifestare ed esprimere il loro dissenso, e la CGIL continuerà a battersi per affermare questo principio. Ma adesso coloro che vogliono contestare il governo devono capire che bisogna rompere i legami con l’estrema destra, che sta portando le loro proteste in tutt’altra direzione, senza per questo rinunciare ad esprimere le proprie opinioni, anche dialogando con la CGIL e chiedendo di farsi portavoce delle proprie istanze.

Ricordando sempre che

“Un fascista e dieci qualunquisti fanno 11 fascisti”

Don Lorenzo Milani

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