L’Aquila ha perso mille abitanti, in provincia calo di 15mila persone


Il capoluogo regionale regge l’urto dello spopolamento delle aree interne unito ai disagi post-sisma. Tra i paesi montani in difficoltà Villa Santa Lucia e Fontecchio. Bene Villa Sant’Angelo, Pizzoli e Scoppito


 

Mentre la provincia dell’Aquila è quella che decresce di più, come popolazione, rispetto alle altre aree abruzzesi, tra i capoluoghi L’Aquila è quello con una minor emorragia di abitanti. A rivelarlo è uno studio dell’analista economico Aldo Ronci sui dati Istat dell’andamento demografico della regione tra il 2013 e il 2020, messo a disposizione di Abruzzo Sviluppo.

L’ABRUZZO PERDE ABITANTI
I numeri parlano chiaro. “L’Abruzzo in sette anni perde 48.906 abitanti e decresce del 3,68% con un’intensità pari al doppio di quella dell’Italia che è stata dell’1,84%” è spiegato nel rapporto. “Perde cioè gli stessi abitanti di una città come Chieti”.

LA PROVINCIA
In valori percentuali, la popolazione decresce di più in provincia dell’Aquila ( 4,85%) passando da 305.639 abitanti nel 2013 a 290.811 nel 2020, con una variazione del 4,85%. Dato allarmante se si fa riferimento al trend di decrescita della popolazione nazionale (1,84%).

IL CASO L’AQUILA
Si discosta da questo dato il capoluogo abruzzese, dove la popolazione è scesa dell’1,58% (decremento inferiore rispetto alla media nazionale) passando dai 70.464 abitanti del 2013 ai 69.349 del 2020, con una variazione di 1.115 abitanti in meno.

CHI VA VIA
“La decrescita più allarmante è quella dovuta all’emigrazione dei giovani (15-31 anni)”, secondo Ronci, “che ha visto andar via, in Abruzzo, 26.567 giovani con una flessione dell’11,12% valore quest’ultimo pari a due volte e mezzo quello italiano: 4,53%”. A questa fascia d’età si aggiunge anche un calo di quella 32-48 anni che ha perso 49.141 unità (14,80%) ma che comunque ha subìto quasi lo stesso decremento percentuale dell’Italia (14,18%).

REALTÀ IN CRESCITA
In questo quadro non proprio rassicurante, viene registrata anche una crescita importante di alcuni Comuni dell’Aquilano. Tra questi spicca Villa Sant’Angelo, che passa da 438 a 474 abitanti, con una variazione dell’8,22%. Anche Scoppito passa da 3.626 a 3.802 abitanti, con un incremento di 176 persone pari al 4,85% della popolazione. Al 10º posto nella classifica abruzzese c’è San Demetrio ne’ Vestini che nel 2013 contava 1.813 residenti, mentre nel 2020 ne conta 1.880, con un aumento del 3,7%, cioè di 67 abitanti. Buon posizionamento anche per Pizzoli, al 12º posto, che passa da 4.125 abitanti a 4.259, con una variazione di 134 persone, pari al 3,25% della popolazione.

MAGLIE NERE
Nella graduatoria regionale, tra i comuni che hanno subìto il più alto decremento (quelli con una flessione superiore al 20%), si assegna la maglia nera a Villa Santa Lucia degli Abruzzi, che perde il 29,77% della popolazione (39 abitanti) dei 131 che contava nel 2013; al penultimo posto Fontecchio, passato da 404 abitanti a 293, con una flessione del 27,48% pari a 111 abitanti. Anche Castelvecchio Calvisio viene ritenuto comune “in via di estinzione” con i suoi 128 abitanti sui 161 del 2013 e una flessione del 20,5%. In difficoltà Campotosto che passa da 582 abitanti nel 2013 a 464 nel 2020 con una perdita del 20,27% pari a 118 abitanti.

COMUNI MONTANI
Secondo lo studio, la vera emergenza è rappresentata proprio dai comuni montani, che a dicembre 2020, erano 186 e contavano una popolazione di 273.828 abitanti. Questi hanno subìto, in 7 anni, un decremento di 28.796 unità.

 

Fonte: www.ilcentro.it

 

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