In banca pagano sempre gli ultimi


“Cambia tre abitudini all’anno e otterrai risultati fenomenali”

Magari è l’esercizio che in UniCredit sta tentando di fare con grande fatica il generale Mustier, senza peraltro essere ascoltato dai suoi colonnelli che rappresentano i veri portatori di una cultura malata e dannosa.

Il vero male da estirpare per iniziare un processo di cambiamento culturale e comportamentale è il comportamento del livello manageriale intermedio rappresentato dai cosiddetti area manager, moderni kapò di un esercito di disillusi.

Infatti se gli ultimi dati BanKitalia ci dicono che i ricavi delle banche nel 2018 sono stabili a 82 miliardi e gli utili in salita del 2%, posso assicuravi che i risultati non sono frutti di cambiamento. Soprattutto, perché gli utili sono stati realizzati con una spending review tutta a carico dei lavoratori con interventi pari a 2,2 miliardi (-7,2%) in meno sui costi del personale, da 30,7 a 28,5 miliardi. Costi che scendono da 56,8 a 54,8.

In banca le pratiche e le abitudini sono sempre le stesse. Come se fossimo fermi a 10 anni fa, pagano sempre gli ultimi.

Come si fosse in una società qualunque, anche in banca c’è un preciso e ferreo organigramma.
C’è chi legifera e stabilisce piani strategici, chi fa in modo che le leggi e le strategie siano applicate e chi deve applicarle. Insomma, chi decide e chi mette in pratica ciò che altri hanno deciso. C’è uno scarto sostanziale, tenetelo a mente.

A stabilire le direttive, la linea guida è il Top management. I mega direttori galattici direbbe Fantozzi, le figure dirigenziali più alte.
Troviamo poi gli Area manager, gli intermedi. Questi ultimi sono quelli che vigilano, che pressano, che “molestano” (perdonatemi il termine, è forte per darvi la sensazione) affinché ciò che è stato deciso venga messo in pratica.

Gli intermedi non ascoltano ragioni, pretendono dai loro sottoposti che le direttive siano applicate con ferocia e per farlo creano un’atmosfera tesa, un clima asfissiante.

Il Low management (direttori di filiale e consulenti) è accerchiato e spinto in condizioni estreme. Il raggiungimento del budget e degli obiettivi diventa maniacale attraverso pratiche da lavaggio dei cervelli.
Quelli che oggi ho deciso di chiamare ultimi sono continuamente raggiunti da messaggi di controllo del pensiero.
Il plagio psicologico è perseguito attraverso mail incessanti e insistenti, chat personalizzate, ricorrenti dati aggiornati, report sugli andamenti.
Molto è detto soprattutto a voce, perché le parole non lasciano tracce, nessuno può “screenshottarle”.

E sono gli stessi sindacati a denunciarlo, come si evince dal volantino sindacale recapitatoci da fonte anonima.

Non puoi stimare, supporre, ritenere, devi applicare assolutamente!

Ma quando non hai il tempo di pensare, sapete cosa succede? Sbagli. La fretta, la pressione e il lavoro inducono all’errore.

L’errore degli ultimi. Gli unici che saranno puniti.

Ti chiedono (ti impongono) di vendere prodotti ad alta marginalità, ad alto profitto per la banca.
Per vendere questi prodotti, devi disinvestire i vecchi. Lo fai. Magari sbavi per l’urgenza, la furia, l’aggressività, qualche piccolo premio

Ad un certo punto mamma banca si accorge dell’errore. Ti accusano di non aver rispettato la durata naturale del vecchio prodotto disinvestito, quindi sei fuori. Ti mandano a casa così come fatto con un direttore di una piccola filiale che, continuando a utilizzare tecniche di vendita basate sulla omissione (ricordate il mantra che mi ripeteva il mio Direttore Generale? «In banca non si dicono bugie ma si omette») ha ricevuto le suddette contestazioni dopo aver semplicemente eseguito gli ordini del suo area manager!

Mamma banca utilizza queste metodologie per puntare il dito contro chi ha commesso l’errore. Nessuno, infatti, si chiede perché, perché si è sbagliato, da dove arriva all’errore. Arriva dall’alto: le strategie arrivavano dall’alto, il doverle applicare dai mediani ma pagano gli ultimi. Lo scarto è sostanziale ma non frega a nessuno.

Hanno scelto chi licenziare, chi mandare a casa, il sacrificabile. Mandare a casa chi non ha fatto altro che applicare gli ordini.

I ricavi (utili – costi) restano postivi per il sacrificio degli ultimi.

Risultati fenomenali senza cambiare abitudini.

 

Articolo di Vincenzo Imperatore su www.peopleforplanet.it

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