Fondo Pensione Nazionale BCC: le novità imposte dall’1/8/2019


E come direbbe qualcuno… Fatto!

Addio comparto GARANTITO!

Gentile Collega, ci siamo!

Il Consiglio di Amministrazione del Fondo Pensione Nazionale, dal 30 giugno 2019 ha chiuso definitivamente il comparto “garantito Orizzonte 5”!
Adesso, dopo le nostre “sollecitazioni”, ritiene di chiarire agli aderenti i motivi della chiusura.

Dapprima ci aveva comunicato che le compagnie assicuratrici avevano disdettato il contratto nell’agosto del 2018.

Poi, con nota del 26 luglio (che addirittura viene recapitata via mail a tutti gli aderenti), ci spiega come le compagnie assicuratrici non abbiano risposto al bando di gara per il rinnovo della gestione del comparto non perché il bando di gara fosse ampiamente ed oggettivamente fuori mercato, ma per “ovvio disinteresse” delle compagnie stesse!

Appare ancor più strano, sempre a leggere la nota del Fondo Pensione, che una primaria compagnia (della quale ad oggi non si conosce il nome né tantomeno le condizioni che praticherebbe) si sia invece dichiarata interessata a presentare una offerta (ma non stavano facendo un bando?) per la gestione del ben più modesto patrimonio
di appena sette milioni di euro) derivante dal così detto “TFR tacito”
che comunque deve essere destinato per legge ad un comparto che dia garanzia di restituzione del capitale.

Da tanta confusione possiamo provare ad indicare alcune certezze:

  • la prima è che non sarà più possibile scegliere, nonostante la volontà espressa da molti aderenti che avevano optato per “Orizzonte 5”, di destinare il proprio risparmio previdenziale ad un comparto che dia garanzia di restituzione del capitale seppure con un rendimento magari contenuto;
  • La seconda è che il nostro Fondo Pensione da oggi ci “offre l’obbligo” di cogliere le nuove, ma note, opportunità del mercato finanziario;
  • La terza è che per chi contribuisce il solo TFR tacito (I) (nel nostro Fondo sono circa 1300 iscritti) dovrà essere comunque previsto, in base alle previsioni di legge, un comparto garantito; per il quale comunque, nonostante le sopra citate dichiarazioni del Fondo Pensione, ad oggi siamo ancora in attesa di conoscere le caratteristiche.

Fatta questa doverosa premessa e atteso che il tema è tutt’altro che esaurito riteniamo utile se non necessario richiamare la tua attenzione sulle altre novità che stanno interessando il nostro Fondo Pensione.

Gli attuali comparti sono stati ridenominati: i comparti Orizzonte 10, Orizzonte 20 ed Orizzonte 30, prendono rispettivamente la denominazione di Raccolta, Crescita e Semina. Proviamo a capire come cambierà, dal 1° agosto 2019, l’assetto del nostro Fondo Pensione.
Il patrimonio di ciascun aderente verrà ricondotto in base alla destinazione nei diversi comparti al 30 giugno 2019 nei nuovi comparti cosi come sotto riportato:

Fermo restando che con prossime note torneremo in dettaglio sull’argomento ti invitiamo a consultare la nuova nota informativa del 26 luglio 2019, reperibile sul sito del fondo pensione nazionale al link nota informativa 26 luglio 2016.

Le nuove denominazioni implicano la ridefinizione dell’Asset Strategico dei diversi comparti, in particolare per il comparto Raccolta, e sono funzionali anche alla istituzione del “Percorso Previdenziale” o sistema “Life Cycle”.

Cosa è il sistema Life Cycle:
Un piano di investimento “life cycle” prevede che il grado di rischio del portafoglio di risparmio previdenziale dell’aderente sia modificato automaticamente a scadenze prestabilite, riducendo, tempo per tempo, la componente investita in comparti con profilo di rischio più elevato a vantaggio di quelli con profilo di rischio più contenuto all’approssimarsi della data di pensionamento.
Con il sistema “life cycle” quindi, l’investimento del singolo aderente viene spostato da una tipologia iniziale di investimento con una più marcata componente azionaria (maggiore ipotesi di rendimento e maggiore tasso di volatilità attesa), ad una tipologia di investimento caratterizzato da una rilevante componente di investimenti obbligazionari o altri a basso rischio (che presuppongono un minor rendimento ma anche un minor tasso di volatilità) nell’età più vicina alla pensione.

In teoria con tale sistema, al termine del periodo del ciclo lavorativo, l’aderente alla previdenza complementare dovrebbe beneficiare del massimo rendimento possibile, minimizzando il rischio finanziario.

Davanti a queste rilevanti innovazioni ci saremmo aspettati da parte del nostro Fondo Pensione una attenzione e cura verso gli aderenti di tutta altra natura:

  • non chiudendo nell’immediato il comparto garantito “Orizzonte 5”;
  • iniziando, seppur tardivamente, una capillare campagna informativa riguardo le modifiche dell’asset strategico del Fondo, della istituzione del Percorso Previdenziale;
  • invitando, conseguentemente, ciascuno a valutare con consapevolezza ed
    autonomia il posizionamento dei propri risparmi previdenziali.

Va chiarito che, al momento, l’unica vera conseguenza realizzatasi dalle novità introdotte è quella della chiusura del comparto Garantito “Orizzonte 5” e del conferimento del patrimonio ad esso destinato nel nuovo comparto Raccolta (ex Orizzonte 10) per il quale è stato rivisto Asset Strategico.

Ti invitiamo, pertanto, a non fare scelte affrettate e non necessitate se non dopo una attenta valutazione delle opportunità e dei pregiudizi che dalle stesse potrebbero derivare.
Non c’è fretta! Gli switch tra i diversi comparti, con il nuovo regolamento multicomparto, possono essere effettuati ogni mese. Così come anche la eventuale scelta di aderire al nuovo Percorso Previdenziale (non c’è nessun automatismo!) può essere effettuata con le stesse cadenze degli switch.

Nel rinnovare l’invito ad una attenta valutazione, ti sollecitiamo a prendere visione di tutta la documentazione ufficiale pubblicata dal nostro Fondo Pensione.

Puoi consultare dal sito del Fondo Pensione Nazionale:

  • la Circolare – Nuovo Percorso Previdenziale, la Brochure Percorso Previdenziale , il Regolamento Multicomparto ed il Documento Tecnico Percorso Previdenziale cliccando qui;
  • la Nota Informativa aggiornata al 26 luglio 2019 cliccando qui.

Nei prossimi giorni torneremo comunque sull’argomento con sessioni specifiche di approfondimento riguardanti:

➢ il Percorso Previdenziale – life cycle;

➢ le caratteristiche di investimento dei diversi comparti;

➢ le modalità di switch.

Ti ringraziamo per l’attenzione e restiamo a tua disposizione per ogni eventuale necessità di maggiori chiarimenti.

Un cordiale Saluto.

 

FISAC CGIL
Coordinamento Nazionale Credito Cooperativo

 

(I) Il TFR tacito.
Il D.Lgs n. 252/2005 “Disciplina delle forme pensionistiche complementari” prevede che all’atto della entrata in vigore entro il 30 giugno 2007, e poi successivamente entro sei mesi dalla data di prima assunzione, se successiva al 1° gennaio 2007, se il lavoratore non comunica in maniera espressa la destinazione del proprio TFR maturando (ad una forma di previdenza integrativa o presso il datore di lavoro), il datore di lavoro ha l’obbligo di trasferire comunque, a partire dal mese successivo a quello di scadenza, il TFR maturando del dipendente ad una forma pensionistica complementare, individuata dalla legge stessa. Questo è il caso di “silenzio assenso” o “Conferimento Tacito del Trattamento di Fine Rapporto” alla previdenza complementare.

Nel caso di “silenzio-assenso” del dipendente, il datore di lavoro deve destinare il TFR maturando ad una forma di previdenza complementare, nel nostro caso al Fondo Pensione Nazionale, secondo criteri, stabiliti per legge a tutela degli interessi dello stesso lavoratore.

La forma pensionistica complementare cui viene conferito il TFR deve essere dotata necessariamente di un comparto a gestione “prudenziale”, che garantisca al dipendente la restituzione del capitale e rendimenti comparabili a quelli attualmente previsti dalla gestione del TFR.

Va specificato che dal luglio 2007 sono circa 1.300 le colleghe ed i colleghi che non hanno mai scelto di destinare il loro TFR (silenzio assenso) e quindi hanno il loro TFR versato al Fondo Pensione in maniera tacita. Di questi alcuni erano già aderenti prima del gennaio 2007 al Fondo Pensione Nazionale; pochi altri sono quelli assunti successivamente e che versano in maniera tacita il solo TFR. Solo questi 1300 colleghi, che non hanno mai fatto scelte di collocazione diversa del loro risparmio previdenziale riferibile al TFR inoptato vedranno lo stesso ricondotto all’interno del nuovo comparto garantito che il Fondo Pensione Nazionale sta attivando.

 

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