Covid-19, in arrivo aiuti a famiglie e imprese: l’elenco dei provvedimenti


Nove settimane di Cig per tutti, stop tasse e mutui casa, congedi al 50% di stipendio, per autonomi 500 euro una tantum: ecco la mappa degli aiuti.

Sono alcune delle misure previste nel nuovo decreto legge che dovrebbe ottenere a stretto giro il via libera del Consiglio dei ministri

Congedi speciali pari al 50% della retribuzione o voucher babysitter per i lavoratori, dipendenti o autonomi, con figli piccoli a casa da scuola per l’emergenza coronavirus. Rinvio del pagamento dei contributi Inps per il lavoro domestico. Cassa integrazione in deroga allargata a tutti i settori mentre agli autonomi sarà riconosciuta una indennità una tantum di 500 euro. E poi ancora sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa per chi è in difficoltà, estesa anche alle partite Iva, senza necessità di presentare l’Isee. Nel pacchetto per famiglie e imprese travolte dall’emergenza sanitaria anche il congelamento di tutti i versamenti di imposte e contributi del 16 marzo almeno per una settimana. Scatterà poi una proroga lunga dei versamenti di Iva, ritenute e contributi sulla base del fatturato e non più solo per alcune filiere.

Il Governo vara il decreto per famiglie e imprese
Sono alcune delle misure contenute nel nuovo decreto legge – stando all’ultima bozza giunta sul tavolo del preconsiglio – che questa mattina, lunedì 16 marzo, il Consiglio dei ministri si appresta a varare. L’appuntamento è alle 10. Un corposo pacchetto con le misure per l’emergenza coronavirus: aiuti per famiglie e imprese, ma anche medici e lavoratori. Un’iniezione di sostegno all’economia da circa 25 miliardi; finanziamenti mobilitati per 350 miliardi.

Gualtieri: per decreto legge useremo tutti i 25 miliardi
Per quanto riguarda le risorse messe sul tavolo dal Governo, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, intervenuto in serata alla trasmissione “Che tempo che fa”, ha spiegato che per il “decreto di marzo” si è già «sopra i 20 miliardi e probabilmente arriveremo a tutti i 25 miliardi» autorizzati dal Parlamento «per dare una risposta forte e immediata» all’emergenza Coronavirus. Si tratta, ha continuato il responsabile dell’Economia, di un primo provvedimento per dare «liquidità massiccia a famiglie e imprese» cui seguiranno «provvedimenti più precisi di ristoro». Gualtieri ha poi aggiunto che il provvedimento mobilita finanziamenti per 350 miliardi di euro. Si tratta di una cifra “equivalente” in percentuale del Pil ai 550 miliardi della Germania, ha concluso.

Il decreto in via di approvazione è solo l’ultimo di una serie di provvedimenti che hanno ottenuto il via libera dell’esecutivo negli ultimi giorni (consulta il testo dei decreti). Dal 21 febbraio al 9 marzo sono stati adottati dal governo 17 atti tra Dl (decreti legge), Dpcm (decreti del Presidente del Consiglio) e ordinanze. Si contano 4 decreti legge, di cui uno convertito in legge in meno di due settimane (legge n. 13 del 5 marzo 2020). Con il Dl n. 6 gli italiani hanno iniziato a toccare con mano la quarantena e fare i conti con divieti e restrizioni. Il Dl n. 9 ha sospeso versamenti di tasse, bollette e contributi. Nella logica dell’emergenza continua sono arrivati anche altri due decreti d’urgenza. Quello sulla giustizia, con la sospensione dell’attività giudiziaria. Il quarto decreto legge sul Coronavirus tra l’8 e il 9 marzo è approdato sulla Gazzetta ufficiale fissando le regole per l’assunzione di 20mila unità tra medici e infermieri, autorizzando in deroga l’acquisto di presidi e attrezzature per sostenere l’emergenza continua nelle strutture sanitarie.

Congelati Iva, ritenute e contributi per tutti
Il provvedimento – il quinto decreto legge della serie – è dunque solo l’ultimo atto. Anche in questo caso l’obiettivo è garantire liquidità a famiglie e aziende che da giorni devono fare i conti con questa emergenza sanitaria. In arrivo prima una sospensione di una settimana per tutti i contribuenti e per tutti i pagamenti in scadenza domani 16 marzo. Poi una proroga per tutti i contribuenti, non più selezionati in base alle filiere maggiormente colpite, ma in base al fatturato.

A integrare il capitolo fiscale del decreto potrebbe arrivare anche l’introduzione di un credito d’imposta del 60% degli affitti di marzo di negozi e botteghe. L’obiettivo della misura è sostenere i lavoratori autonomi che svolgono la loro attività in affitto, ma sono stati costretti alla chiusura per rispettare le misure di contenimento adottate dal Governo per frenare il contagio.

Congedi genitori al 50% retribuzione
Nel pacchetto anche misure per le famiglie. Arrivano i congedi per i genitori che hanno figli sotto i 12 anni costretti a casa dalla chiusura delle scuole. I congedi “speciali” saranno validi dal 5 marzo per tutti i dipendenti. L’indennità sarà di massimo 15 giorni da utilizzare tra mamma e papà non contemporaneamente, e sarà pari al 50% della retribuzione. È quanto prevede l’ultima bozza del decreto suscettibile di modifiche. Nessun limite di età in caso di figli disabili. Sarà poi riconosciuto un congedo speciale non retribuito ai dipendenti con figli tra 12 e 16 anni. In alternativa ai congedi parentali, i genitori lavoratori dipendenti con figli sotto i 12 anni potranno richiedere i voucher baby-sitter. Il bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting è previsto «nel limite massimo complessivo di 600 euro e viene erogato mediante il libretto famiglia». Il voucher sale a 1000 euro per medici, infermieri, tecnici sanitari e ricercatori.

Rinvio del pagamenti dei contributi Inps per il lavoro domestico
È di aiuto delle famiglie il rinvio del pagamento dei contributi Inps per il lavoro domestico (le collaboratrici familiari, Colf). Il pagamento dei contributi Inps in scadenza dal 23 febbraio al 31 maggio infatti potranno essere pagati dopo il 10 giugno.Il pagamento sarà al netto di sanzioni e interessi.

Stop mutui casa, anche autonomi
Nel provvedimento anche la sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa per chi è in difficoltà, estesa anche agli autonomi. In questo secondo caso, la sospensione è prevista per le partite Iva che come conseguenza della crisi autocertifichino di aver perso, in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020, oltre il 33% del proprio fatturato rispetto all’ultimo trimestre 2019. La misura, che sarà in vigore per 9 mesi come estensione di quanto gia prevede il Fondo Gasparrini, non prevede obbligo di presentare l’Isee e sarà finanziata con 500 milioni.

Cassa integrazione in deroga per tutti fino a nove settimane
Il Governo mette sul piatto quasi 5 miliardi per gli ammortizzatori sociali. Torna la cassa integrazione in deroga per tutti i lavoratori di imprese, anche quelle “micro” fino a 5 dipendenti, incluso il settore agricolo, non coperte dagli attuali ammortizzatori sociali: il sussidio assicurerà fino a nove settimane di integrazione salariale. Si rafforza anche il fondo di integrazione salariale (il Fis), un altro strumento di sostegno al reddito in caso di cessazione o sospensione dell’attività lavorativa, rivisitato dalla riforma del 2015. Sempre sul fronte ammortizzatori, un’altra novità riguarda la cassa integrazione ordinaria: viene introdotta una causale unica speciale, «emergenza Covid-19», per assicurare la semplificazione delle procedure d’accesso.

24 giorni in più in 2 mesi permessi 104
Chi assiste persone disabili potrà chiedere fino a 24 giorni in più di permesso nei prossimi due mesi. I permessi previsti dalla legge 104 potranno essere aumentati di 12 giorni sia nel mese di marzo che nel mese di aprile.

A marzo premio 100 euro a chi lavora in sede
È previsto poi un premio di 100 euro per il mese di marzo 2020 ai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che abbiano continuato a lavorare nella sede di lavoro. Il premio spetta a chi guadagni non più di 40mila euro l’anno ed è esentasse. Viene rapportato ai giorni di lavoro in sede e viene dato in via automatica dal datore di lavoro, se possibile nella busta paga di aprile o comunque entro il conguaglio di fine anno.

Fondo di ultima istanza per redditi bassi
Stando alla bozza del provvedimento, arriva un «fondo per il reddito di ultima istanza» per i lavoratori danneggiati dal Coronavirus. La misura prevede una forma di sostegno al reddito per lavoratori dipendenti e autonomi, che abbiano cessato, ridotto o sospeso la loro attività e che nel corso del 2019 non avevano guadagnato più di 10mila euro. Per sostenerli viene istituito un fondo da 200 milioni per l’erogazione di una indennità nel 2020. Sarà il ministero del Lavoro a definire i criteri.

Quasi tre miliardi per le pmi
Per quanto riguarda le aziende, è previsto l’ampliamento e potenziamento del fondo di garanzia per le Pmi, dotato di 1 miliardo in più, garanzie statali a sostegno della moratoria delle banche alle imprese per 1,73 miliardi di euro oltre che un sostegno fiscale alla cessione dei crediti deteriorati. In particolare il fondo garanzia Pmi vede ampliare e semplificare il suo raggio d’azione per i prossimi 9 mesi, elevando ad esempio la garanzia massima per singola impresa a 5 milioni di euro.

Garanzia Cdp attiva 10 mld fondi
Cdp (Cassa depositi e prestiti) garantirà, con uno stanziamento pubblico di 500 milioni, finanziamenti per un importo fino a 10 miliardi che le banche potranno rilasciare alle imprese colpite dall’emergenza Coronavirus.

Fondi alle imprese per produrre mascherine
Il nuovo decreto legge stanzia 50 milioni e prevede che Invitalia, in qualità di soggetto gestore delle principali agevolazioni nazionali alle imprese, è autorizzata a erogare finanziamenti a fondo perduto o contributi in conto gestione, nonché finanziamenti agevolati, alle imprese che producono dispositivi di protezione individuale e medicali, «per assicurarne l’adeguata fornitura nel periodo di emergenza».

Si potranno requisire alberghi e macchinari
Il provvedimento mette in campo una serie di misure per l’emergenza sanitaria. In caso di necessità, ad esempio, il capo della protezione civile potrà requisire «in uso o in proprietà da ogni soggetto pubblico o privato» oltre ai presidi sanitari e medico-chirurgici, anche i macchinari e le altre dotazioni per le terapie intensive. I prefetti invece potranno provvedere alla requisizione in uso di «strutture alberghiere, ovvero di altri immobili aventi analoghe caratteristiche di idoneità», per ospitarvi chi deve fare la quarantena e non può restare a casa. Per fronteggiare l’emergenza strutture sanitarie private, accreditate e non, dovranno mettere a disposizione il personale sanitario, i locali e le apparecchiature. Le prestazioni saranno remunerate dalle regioni con una somma di denaro a titolo di indennità.

320 medici e infermieri militari in più
La bozza all’esame del pre consiglio dei ministri contempla presidi sanitari straordinari anche per il servizio sanitario militare. È messa in evidenza la necessità di incrementare il personale medico e infermieristico militare per 320 unità, di cui 120 medici e 200 infermieri, attraverso l’arruolamento straordinario e temporaneo, con una ferma eccezionale della durata di un anno.

Commissario straordinario coordina misure sanitarie
Una norma sancisce che il presidente del Consiglio con un suo decreto nomina un commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure sanitarie di contenimento e contrasto dell’emergenza Coronavirus. Il commissario straordinario può «requisire beni mobili, mobili registrati e immobili» per «potenziare la capienza delle strutture ospedaliere» e in particolare «i reparti di terapia intensiva e sub-intensiva». Il commissario inoltre «preserva e potenzia le filiere produttive dei beni necessari» per contenere l’emergenza, anche «costruendo nuovi stabilimenti e riconvertendo quelli esistenti» e può «organizzare la raccolta di fondi occorrenti», inclusi quelli privati. Il Commissario sarà – come annunciato dal premier Giuseppe Conte – l’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri.

Fonte: www.ilsole24ore.it

 

 

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