“Associazione a delinquere”: bancari denunciati per aver costretto i clienti a sottoscrivere polizze.


La notizia è riportata sul ”Fatto Quotidiano“ del 3 novembre.

A Reggio Calabria la Finanza indaga il Direttore dell’Ufficio Small Business della locale Filiale di un importante Gruppo bancario, oltre a 6 suoi colleghi. Secondo le accuse avrebbero imposto ad imprese clienti della banca la stipula di polizze assicurative come condizione tassativa per la concessione di mutui chirografari garantiti da Confidi. Nonostante fossero facoltative, le polizze venivano presentate come “obbligatorie” dietro minaccia di non erogare il denaro o di venire segnalati alla centrali rischi della Banca d’Italia. “Se non riusciamo a chiudere questa operazione, vi esce la segnalazione in centrale di rischi”
Il costo delle polizze faceva così impennare il costo del mutuo i cui interessi superavano la soglia dell’usura. Ad alcuni clienti sono state presentate conseguenze catastrofiche: “Il Direttore  – racconta una delle vittime – ci rappresentava scenari di possibili fallimenti e di sequestro della nostra casa”. Tutto questo serviva a raggiungere gli obiettivi commerciali assegnati alla Filiale ed ai singoli gestori.

I sette indagati sono accusati di reati gravissimi: associazione a delinquere, truffa, estorsione, tentata estorsione e usura bancaria, senza contare la possibilità per i clienti di costituirsi parte civile contro quella che gli investigatori definiscono “una cellula di impiegati di Unicredit”.

E la Banca? Non commenta. Secondo la Guardia di Finanza è parte lesa; ovviamente nessun dirigente ammetterà mai che quanto è accaduto è frutto di continue ed insopportabili pressioni, scaricando tutta la colpa sugli impiegati. Tutto già visto, più e più volte.

Colpiscono le intercettazioni dei colloqui tra gli impiegati, perché quella che la Finanza definisce “febbrile e incessante ricerca di clienti da ‘assicurare’” si volge con toni che purtroppo molti di noi conoscono fin troppo bene.
Ne dobbiamo fare altre 37mila euro che sono 5mila euro a gestore” dichiara il Direttore dell’Ufficio.
Vedrai che passeremo un brutto quarto d’ora. Il cliente firma e non sa nemmeno cosa sta firmando” commentano tra di loro alcuni degli indagati.

Ad alcuni clienti sono state fatte sottoscrivere più polizze a copertura dello stesso rischio, sapendo che in caso di sinistro la compagnia avrebbe pagato una sola volta. A chi glielo fa notare, il Direttore risponde “Si attaccano al tram”.

Non possiamo nascondere l’evidenza: quello che la Guardia di Finanza ha scoperto a Reggio Calabria succede probabilmente nelle filiali di molte banche.
Lo abbiamo già scritto e lo ripetiamo: non dobbiamo fidarci di capi senza scrupoli che ci spingono a violare le leggi pur di vendere più prodotti. Lo fanno perché sanno che loro prenderanno premi molto consistenti, e noi prenderemo tutti i rischi. Rinnoviamo ancora una volta l’invito a rivolgersi ai vostri rappresentanti sindacali e pretendere che facciano emergere queste pressioni: è possibile farlo in modo totalmente anonimo.
Ancora una volta, ricordiamo che chi cerca di spingerci ad agire in questo modo commette un reato, ed è giusto che il suo operato venga segnalato.

Nel lavoro bisogna impegnarsi, gli obiettivi commerciali vanno perseguiti, ma bisogna sempre farlo senza violare le leggi e senza scendere a compromessi con la propria coscienza.

Non ne vale la pena. Mai.

 

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