Assicurazioni: sindacati in pressing per rinnovare i contratti


Le sigle sindacali chiedono 99 euro di aumento ad Anapa e 95 ad Anagina


 

Il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro mette alla prova la lunga filiera delle assicurazioni. È un mondo dove si stima lavorino 150mila persone, la cui rappresentanza è piuttosto frammentata. Se Ania lo scorso autunno ha rinnovato con Fisac Cgil, First Cisl, Uilca, Fna e Snfia il contratto dei 48mila dipendenti delle compagnie assicurative, quasi tutti gli altri lavoratori dell’appalto si ritrovano con il contratto scaduto da quasi 3 anni. A cominciare dall’anello forte della filiera e cioè i 15mila agenti che sono rappresentati da Sna, Anapa e Anagina e negoziano le loro condizioni con Ania: il loro negoziato si è arenato un anno fa, quando si sono registrate posizioni inconciliabili sul tema della titolarità dei dati del cliente. In particolare con lo Sna che ritiene l’agente sempre e solo titolare “autonomo” del dato. Una posizione che per Ania è in contrasto con la natura del rapporto agenziale.

Lo stallo del contratto degli agenti, secondo fonti interne, non è senza impatto sul resto della filiera. Senza un passo avanti in quella direzione sembra difficile che possano essercene sui contratti dei dipendenti delle agenzie che hanno i contratti scaduti. Stiamo parlando del contratto di Anapa delle agenzie in gestione libera che è siglato dai sindacati di categoria (Fisac, First, Uilca, Fna e Snfia) e di quello di Anagina, riservato ai dipendenti delle ex agenzie Ina Assitalia, ora confluite in Generali. Accanto a questi, nella filiera, tra gli altri, ci sono anche il contratto di Sna, il contratto Assicoop e quello di Alleanza.

Per capire la frammentazione dei contratti dei dipendenti delle agenzie di assicurazione bisogna andare indietro di qualche anno. Il primo contratto, storicamente, in passato è stato sottoscritto da First, Fisac, Uilca e Fna con le controparti datoriali Sna e Unapass, fino al 2011 quando lo SNA ha intrapreso un’altra strada per sottoscrivere un contratto con due categorie rappresentate dalla Fesica Confsal. Per i sindacati confederali il 2011 ha segnato l’apertura di un vulnus e di una frammentazione della rappresentanza che ha avuto un impatto sui livelli retributivi dei lavoratori. Secondo quanto spiega il segretario nazionale assicurativo della Uilca, Emanuele Bartolucci, “l’abbandono  dello Sna e la sottoscrizione del suo contratto con Confsal ha portato retribuzioni inferiori mediamente del 20%. Per questo i sindacati confederali e gli autonomi Fna hanno deciso di proseguire la contrattazione con l’Unapass, poi federatosi con Anapa fino alla nascita di Anapa – ReteImpresAgenzia, associata a Confcommercio”.

A oggi il contratto Sna/Confsal da un lato e quello sottoscritto dai sindacati di categoria (First, Fisac, Uilca, Fna) con Anapa hanno pressoché la medesima applicazione, nonostante l’indubbia convenienza del contratto Sna.

Il rinnovo del contratto Ania-sindacati di novembre scorso ha rafforzato l’impegno delle parti per sostenere gli anelli più deboli della filiera assicurativa e fare sì che vengano innalzate le tutele dell’appalto, pur non potendo ricomprendere tutti sotto l’ala di un contratto, quello dei dipendenti delle compagnie, che “mediamente ha tabelle retributive del 30% più elevate”, afferma Bartolucci. Nelle piattaforme di rinnovo i sindacati assicurativi hanno chiesto aumenti di 99 euro per il lavoratori interessati dal contratto Anapa e di 95 euro per quello di Anagina, oltre a una tantum e adeguamenti che hanno fatto sobbalzare gli agenti. Le trattative si sono aperte, ma non sono mai decollate.
Federico Serrai, componente della giunta esecutiva nazionale di Anapa, nel rimettere in fila la dinamica del negoziato spiega che “il contratto è scaduto il 30 giugno del 2020, ma la piattaforma è stata presentata il 5 agosto del 2022. La richiesta che è stata fatta dai sindacati, però, non è solo di un aumento di 99 euro, ma anche di un ritocco del 7% di tutte le voci economiche di natura indennitaria, una richiesta che – a detta del rappresentante di Anapa – non trova riscontro in nessun altro contratto tra quelli scaduti ed esaminati. Il contratto Anapa è comunque favorevole per i lavoratori, che noi consideriamo un asset strategico. Necessita però di essere rivisto, soprattutto nelle parti normative, e va riscritto in maniera più chiara, anche a beneficio della sua interpretazione.”

 

Articolo di Cristina Casadei su Il Sole 24 Ore dell’8 agosto 2023

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