Usereste l’immagine di una scimmia per combattere il razzismo?


La Lega Calcio ha usato una immagine che raffigura il volto di 3 scimmie per la sua campagna contro il razzismo negli stadi.

La scelta ha sollevato una valanga di critiche, sia in Italia sia sui media internazionali.

Volendo interpretare la scelta in modo benevolo, si può immaginare (con molta immaginazione) che l’intento fosse dire ai razzisti da stadio, come ha sostenuto l’autore: “smettetela di fare i razzisti, siamo tutti uguali, siamo tutti scimmie”.

E, pur volendo adottare questa interpretazione benevola, già sembra di sentire l’ultrà razzista di turno dire: “se siamo tutti scimmie, che male faccio a chiamare un nero scimmia, a lanciargli delle banane, a fargli buuuu quando tocca la palla? Tanto anche lui è una scimmia…”

Il calcio italiano è alle prese con un problema persistente: una serie di giocatori è stata nuovamente vittima di abusi razzisti negli stadi del Paese, gruppi di ultrà hanno difeso il loro presunto diritto di maltrattare chiunque scelgano e alcuni club hanno negato che il razzismo sia persino un problema.

Quindi la Lega Serie A, l’organizzazione che sovrintende alla massima serie di calcio del Paese, ha risposto lanciando una serie di iniziative contro il razzismo. Quasi immediatamente, una di queste – una serie di immagini di scimmie con i colori dei club – è stata criticata come razzista. “In un paese in cui le autorità non riescono a gestire il razzismo settimana dopo settimana #SerieA ha lanciato una campagna che sembra uno scherzo da malati”, ha dichiarato la rete antidiscriminazione europea  Football Against Racism. “Queste immagini sono un oltraggio, saranno controproducenti e continueranno la disumanizzazione delle persone di origine africana.”

Le tre immagini realizzate dal pittore Simone Fugazzotto, che saranno appese all’ingresso del quartier generale della Serie A a Milano, raffigurano tre scimmie, ognuna decorata con colori diversi. Fugazzotto – che usa regolarmente immagini di scimmie nel suo lavoro – ha scritto su Instagram di aver avuto l’idea per le immagini dopo una partita allo stadio di San Siro di Milano tra Inter e Napoli. Durante quella partita, dei fan interisti avevano diretto versi da scimmia contro il difensore senegalese del Napoli Kalidou Koulibaly.

Avevo una tale rabbia che ho avuto un’idea“, ha scritto Fugazzotto. “Perché non smettere di censurare la parola scimmia nel calcio, ma girare il concetto e dire invece che alla fine siamo tutti scimmie?”

Dato il contesto, tuttavia, l’utilizzo di tali immagini sembra essere un errore sorprendente. Diversi giocatori della massima serie sono stati vittime di versi di scimmie negli stadi italiani anche in questa stagione: tra gli altri, Romelu Lukaku è stato maltrattato mentre giocava per l’Inter a Cagliari, il terzino sinistro brasiliano della Fiorentina Dalbert ha subito canti simili sul campo dell’Atalanta e Ronaldo Vieira della Sampdoria è stato preso di mira dai tifosi della Roma mentre giocava nello stadio di casa. Mario Balotelli, vilipeso come gli altri, durante una partita a Verona ha preso la palla e l’ha calciata tra la folla. Poi gli altri giocatori e gli ufficiali di gara hanno convinto l’attaccante a rimanere in campo.

La risposta delle società calcistiche e delle autorità è stata questa: il Cagliari non è stato penalizzato per l’incidente di Lukaku e inizialmente i funzionari del Verona si sono rifiutati di riconoscere che fosse successo qualcosa che spiegasse la rabbia di Balotelli. In tutti i casi, gli ultrà (razzisti) delle squadre hanno negato che i loro fossero comportamenti razzisti, per la serie “non siamo noi razzisti, è lui che è nero”.

Il Corriere dello Sport ha avuto la bella idea di annunciare una partita tra Inter e Roma che si giocava il venerdì usando le immagini di due calciatori neri,  Lukaku e Smalling e il titolo “Black Friday”. Quando anche i due giocatori hanno criticato la decisione, il giornale ha detto di essere vittima di un “linciaggio”.

De Siervo, a.d. della Lega di serie A, ha inizialmente respinto l’osservazione che l’uso di immagini di scimmie per convincere a evitare cori razzisti potrebbe contribuire al problema, piuttosto che risolverlo. “I dipinti di Simone riflettono appieno i valori del fair play e della tolleranza, quindi rimarranno nella nostra sede”, ha detto.

Successivamente, sotto il montare delle critiche, ha trasmesso una dichiarazione che rappresenta una parziale retromarcia: «Ci scusiamo con tutti coloro che si sono sentiti offesi per l’opera realizzata da Simone Fugazzotto. Nonostante l’artista avesse spiegato che il senso della sua creazione fosse proprio un messaggio contro il razzismo, l’opera è apparsa però a molti discutibile. Ciò che non può essere oggetto di discussione è la forte e costante condanna da parte della Lega Serie A contro ogni forma di discriminazione e razzismo, fenomeni che siamo impegnati a sradicare dal nostro campionato. La Lega Serie A sta lavorando alla campagna ufficiale antirazzismo, che non può essere identificata con l’opera di Fugazzotto, e che sarà presentata entro fine febbraio».

 

Fonte: People for Planet 

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