Unipol vuole il 20% di Popolare di Sondrio. E sul matrimonio con Bper…


Richiesta alla Bce per accrescere il pacchetto azionario fino al 20%. Ecco perché è la mossa che potrebbe dare il via al risiko bancario



Unipol ha avviato l’iter autorizzativo con la Bce
per aumentare la propria partecipazione nella Banca Popolare di Sondrio fino al 19,99%. La notizia, una vera e propria bomba nell’ambiente finanziario, è stata anticipata da Repubblica. Le domande che rimbalzano in questo momento sono sostanzialmente due: la scelta di Unipol, qualora vi sia il via libera da Francoforte, è il prodromo all’integrazione di Banca Popolare di Sondrio con Bper Banca e la creazione di un terzo polo? E che tempi sono previsti per la realizzazione dell’operazione?

Fonti accreditate riferiscono ad Affaritaliani.it che, dando per scontato che la Bce dia il via libera a Unipol, non è così ovvia la fusione Bper-Sondrio. Intanto perché la compagnia di assicurazioni avrebbe il 20% di entrambi gli istituti, una quota di maggioranza relativa ma che non garantirebbe totale libertà di movimento. Poi perché l’istituto valtellinese è molto radicato nel territorio ed è difficile immaginare che i soci accettino di essere “fagocitati” da Bper.

Questo non significa che l’operazione non si possa fare, ma che – almeno al momento – non è così scontata. C’è però da considerare che
Francesco Gaetano Caltagirone ha puntato una fiche per rilevare poco meno dell’1% della Banca Popolare di Sondrio. Mero investimento o c’è sotto dell’altro? A quanto risulta ad Affari i rapporti tra il presidente esecutivo di Unipol, Carlo Cimbri, e l’imprenditore romano sono ottimi. Anche qui: nessuna certezza e nessuna voce scontata, ma certo il tandem Cimbri-Caltagirone potrebbe essere l’ariete che dia un’accelerata al risiko bancario.

 

Fonte: affaritaliani.it

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