Paura “scatola vuota” per le filiali ex Ubi passate a Bper


Scatta lo stop al trasferimento dei conti correnti di chi vuole restare in Intesa


È entrato nel vivo il passaggio di consegne nelle filiali che sono passate alla Popolare dell’Emilia Romagna (Bper) a seguito dell’acquisizione di Ubi Banca da parte di Intesa Sanpaolo. Si tratta, più nel dettaglio, di 587 sportelli nella maggior parte dei casi di ex proprietà di Ubi che il gruppo guidato da Carlo Messina è stato costretto a sacrificare sull’altare della fusione per ottenere il via libera all’operazione da parte dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato o Antitrust. E nel complicato passaggio della proprietà in capo a Bper, tra i vari problemi che si stanno presentando, c’è quello di chi vuole mantenere il proprio conto corrente all’interno del Gruppo Intesa, e non può farlo.

Secondo documentazione interna consultata da Business Insider e diffusa dopo che alcuni clienti passati alla Popolare dell’Emilia Romagna si erano recati in filiali di Intesa contigue per chiedere il trasferimento lì del conto in modo da restare nel gruppo, ai dipendenti degli sportelli ceduti è stata data l’indicazione di fare il possibile per evitare questo tipo di situazioni.

Il fatto è che, fino a un paio di settimane fa, sembrava praticabile la strada di recarsi in un’altra filiale di Intesa e di domandare il trasferimento, al fine di mantenere le stesse condizioni del rapporto bancario. In un secondo momento, tuttavia, ai dipendenti che devono gestire queste richieste era stato comunicato di suggerire ai clienti di chiudere il vecchio conto Intesa e di riaprirne uno nuovo alle condizioni attuali, per poi domandare il trasferimento. Ora invece sembra stia prevalendo la tesi più rigorosa che prevede che il cliente “ceduto” a Bper non possa restare in Intesa, almeno per ora ovviamente e fatta salva la possibilità successiva di chiudere il conto nel gruppo modenese per riaprirne uno nuovo in quello milanese.

Nella documentazione interna si legge, infatti, di domandare alle filiali rimaste Intesa di non procedere col trasferimento dei rapporti, limitandosi ad aprire solo quelli nuovi, per evitare che a Bper venga ceduta quella che testualmente viene definita una “scatola vuota”. Ecco perché in alcune recenti riunioni tenutesi nelle filiali appena passate di mano è stato ribadito che il trasferimento dei vecchi rapporti non è possibile, proprio per evitare di andare a intaccare lo stock dei depositi e prestiti venduto alla Popolare con sede a Modena, cosa che potrebbe fare emergere nuovi problemi concorrenziali da risolvere con l’Antitrust. In questo quadro, appare molto difficile anche potere mantenere le vecchie condizioni del conto corrente.

Dovrebbe però restare ferma la possibilità di recesso, da fare valere una volta giunta la comunicazione del passaggio di proprietà degli sportelli. A riguardo, sembra che ai clienti Ubi questa comunicazione sia arrivata mentre per le filiali Intesa sembra che si dovrà attendere ancora un po’. Proprio il fatto che i clienti Intesa non siano ancora stati ufficialmente informati del passaggio di mano degli sportelli rende paradossalmente ancora più difficile il blocco dei trasferimenti dei conti correnti.

Insomma, una situazione piuttosto complicata. “Dalle informazioni pervenute – spiega il consulente finanziario Giuseppe D’Orta – pare che tutto origini dalle disposizioni dell’Antitrust e dal conseguente patto di non concorrenza per due anni riguardo i clienti, ma non si comprende come ciò possa ledere il diritto di questi ultimi di decidere a quale istituto affidarsi. A meno che, con tipica soluzione all’italiana, una volta completato il trasferimento della clientela a Bper, tutti facciano finta di non vedere il ritorno di una parte di questi a Intesa Sanpaolo. Ma tutto ciò comporta solo un enorme dispendio di energie e costi, a partire dal duplice cambio di Iban con ovvie conseguenze riguardo gli accrediti e gli addebiti continuativi, solo per dirne una. Altra domanda: chi ha il mutuo Intesa Sanpaolo o Ubi si ritroverà a pagarlo da un conto corrente Bper, ma ciò dovrà avvenire come originariamente previsto, senza aggravi riguardo le condizioni del mutuo e anche le spese di incasso rata. E anche il trasferimento dei rapporti del risparmio gestito potrebbe creare problemi”.
“Per esempio – ricorda Anna D’Antuono, legale dell’Aduc – quando Intesa acquistò la parte ‘buona’ delle banche venete rilevò anche molti fondi, che però in molti casi a quanto ci risulta furono fatti vendere per sottoscrivere prodotti del Gruppo Intesa”.

 

Fonte: it.businessinsider.com

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