Firmato il nuovo Dpcm legato all’ultimo decreto che ha introdotto, il 5 gennaio scorso, l’obbligo vaccinale per gli over 50. Il documento in questione riguarda le nuove norme sull’uso del Green pass (rilasciato o in seguito alla vaccinazione, o dopo guarigione da Covid-19, o dopo aver effettuato un tampone dall’esito negativo, eseguito nelle precedenti 72 ore nel caso di test molecolare, oppure nelle precedenti 48 ore nel caso di tampone antigenico rapido) nei negozi. Nell’ultimo decreto anti Covid, infatti, l’esecutivo aveva deciso di estendere l’utilizzo della Certificazione (quella base) agli uffici pubblici, in banca, alle Poste e nei negozi, ad esclusione di quelli dove si vendono beni considerati essenziali. Come gli alimentari, per esempio, ma anche quelli dove è possibile acquistare prodotti igienico sanitari o le farmacie. Vediamo quindi, nello specifico, la lista delle attività commerciali dove sarà e non sarà necessario il Green Pass per accedere, individuata nel Dpcm approvato oggi, ma che entrerà in vigore dal prossimo 1 febbraio.
Nel frattempo, dal 20 gennaio è diventato obbligatorio avere almeno il Green pass base per l’accesso ai servizi alla persona come parrucchieri, barbieri e centri estetici. Norme già in vigore per altri altri servizi ai cittadini, come ad esempio per ristoranti o mezzi pubblici.
Supermercati, mercati e negozi di alimentari
Per soddisfare le “esigenze alimentari e di prima necessità” si potrà dunqueaccedere senza Green pass base oltre che nei negozi di alimentari anche in quelli “non specializzati”, ma “con prevalenza di prodotti alimentari e bevande” come ipermercati, supermercati, discount, minimercati e altri esercizi di “alimentari vari”, mentre sono escluse le enoteche in cui è possibile anche bere e mangiare. Senza Green pass si potrà fare la spesa anche al mercato rionale. Stessa norma per acquistare alle bancarelle dei commercianti ambulanti.
Farmacie, ottici e cura della persona
Non sarà obbligatorio il Green pass base per acquistare farmaci o prodotti per la cura della persona (creme, bagno schiuma, shampoo, deodoranti, spazzolini, dentifrici, prodotti per la prima infanzia) in farmacie e parafarmacie. Lo stesso vale per i negozi di ottica. E per esercizi commerciali specializzati nel commercio al dettaglio di animali domestici e alimenti per animali domestici.
Negozi di abbigliamento, giocattoli e cosmetici
Il Green pass base servirà per i negozi che vendono abbigliamento, giocattoli e cosmetici. Dal 20 gennaio, serve per i servizi alla persona: parrucchiere, centri estetici, tatuatori e piercer.
Edicole, librerie e cartolerie
Niente certificato per le edicole all’aperto, i cosiddetti chioschi, mentre dovrebbe servire per i negozi che al loro interno vendono giornali. Servirà invece il Green pass per entrare nelle cartolerie o nelle librerie.
Tabaccai
Il Green pass base sarà necessario per i tabaccai. Questi negozi, che nel corso del lockdown erano stati considerati fra i negozi essenziali e dunque accessibili senza pass, ora sono fuori dall’elenco degli essenziali. La motivazione sarebbe legata al fatto che alcune tabaccherie hanno anche all’interno slot machine e altri apparecchi di gioco. “Nelle tabaccherie italiane entrano ogni giorno 13 milioni di persone, circa 250 per ogni rivendita. Sarà un vero problema controllare il green pass ad ogni cliente, per questo speriamo che il Governo ci ripensi”, ha commentato Giovanni Risso, presidente nazionale della Federazione italiana tabaccai. ”I tabaccai raramente hanno dipendenti ed inoltre per evidenti motivi di sicurezza non possono uscire da dietro il bancone. In queste condizioni, chiedere ad ogni cliente di esibire il green pass sarà davvero problematico”, ha spiegato Risso. ”Tutti ricordiamo bene che le tabaccherie sono sempre rimaste aperte anche nel pieno lockdown perché servizi essenziali per i cittadini, anche per pagamenti, ricariche, marche, valori e servizi amministrativi”, ha detto Risso. ”Imporre ora il green pass per entrare nelle 50mila tabaccherie italiane sarebbe una complicazione ulteriore per la vita dei cittadini e per il servizio dei rivenditori di generi di monopolio. Speriamo davvero – ha concluso ieri il presidente nazionale della Fit- che il testo allo studio del Governo venga modificato e che decada l’obbligo di controllo del Green Pass per i tabaccai”.