Le novità della Legge di Bilancio 2020 su riscatto laurea, Opzione Donna, Quota 100


Approvato lo scorso 16 ottobre, con la dicitura salvo intese, il primo testo della Legge di Bilancio 2019-2020, quindi è necessario ricordare che potrebbero esserci cambiamenti nel corso dell’iter parlamentare nei prossimi due mesi.

RISCATTO DELLA LAUREA

COS’E’ ?

Il riscatto del corso di laurea è la possibilità prevista dal nostro ordinamento che consente ai laureati di poter riscattare i contributi dei corsi universitari a fini pensionistici.
Tale possibilità è concessa a tutti gli iscritti all’AGO, assicurazione generale obbligatoria e alle altre forme sostitutive ed esclusive e alla gestione separata, quindi a dipendenti privati, lavoratori autonomi, dipendenti pubblici, professionisti, artisti e imprenditori ecc …
Requisito fondamentale è di aver conseguito il titolo di studio universitario; specifiche previsioni (per le quali si rimanda al sito dell’INPS) riguardano la possibilità di riscattare periodi di studio universitario compiuti all’estero; inquesto caso sono riscattabili i periodi di studio qualora i titoli conseguiti siano stati riconosciuti da Università italiane e abbiano valore legale in Italia.

La facoltà di riscatto può essere esercitata sia per il proprio periodo di studi, sia nei casi in cui venisse presa in considerazione a beneficio dei famigliari a carico e in particolare dei figli.

NOVITA’

Tra le novità della legge 28 marzo 2019, n. 26 , che ha convertito con modifiche il D.L. n. 4/2019 vi è un diverso sistema di calcolo dell’onere del corso di studi a condizione che il richiedente, alla data della domanda, abbia un’età inferiore a 45 anni e che il riscatto riguardi periodi che si collochino nel sistema di calcolo contributivo (riscatto con onere agevolato, che prevede un calcolo economicamente più favorevole). Il richiedente in quest’ultimo caso potrebbe comunque scegliere il calcolo ordinario, con un onere più elevato che gli garantirebbe un rendimento pensionistico superiore.

Altra importante novità è il riscatto laurea INPS over 45 con la possibilità anche per loro di fruire dello sconto del 30% purchè abbiano versato contributi non prima del 1.1.1996.

COME FUNZIONA?

Il lavoratore verifica di essere in possesso di tutti i requisiti e condizioni e controlla quali periodo possano essere fatti valere ai fini della pensione. E’ necessario poi, prima di presentare la domanda all’INPS, accertare il costo e se quest’ultimo risulti o meno vantaggioso. L’onere è calcolato dall’INPS sulla base delle norme che regolano la liquidazione della pensione a seconda che sia con il sistema retributivo o contributivo, a seconda della collocazione temporale a cui si riferisce il periodo oggetto di riscatto.

La domanda di riscatto della laurea deve essere effettuata esclusivamente in via telematica, pertanto gli/le interessati/e possono presentarla direttamente se sono in possesso di PIN dispositivo o di Spid (l’identità unica per l’accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione) o tramite un Caf- Patronato, un commercialista o intermediario autorizzato o ancora tramite il numero verde INPS.

Il riscatto della laurea può avvenire in unica soluzione o rateizzato con un massimo di 120 rate mensili senza interessi che verrà effettuato con bollettini MAV inviati dall’INPS .

L’INPS chiarisce infine che eventuali oneri di riscatto già versati non possono essere rideterminati in base al calcolo agevolato. In sostanza se il riscatto del corso di studi è già definito con l’integrale pagamento dell’onere dovuto, non si può chiedere il ricalcolo. Se è iniziato il pagamento rateale, si potrà interrompere, ottenere l’accredito del periodo corrispondente alla quota versata e presentare, per i periodi scoperti, una nuova domanda di riscatto il cui onere potrà essere determinato a richiesta, con il metodo agevolato. Se invece il riscatto non si è ancora perfezionato con l’accettazione dell’onere, si potrà ritirare la domanda e proporne una successiva.

TITOLI DI STUDIO E PERIODI AMMESSI

Si possono riscattare :

  • diplomi universitari, i cui corsi non siano stati di durata inferiore a due e superiore a tre anni;
  • diplomi di laurea i cui corsi non siano stati di durata inferiore a quattro e superiore a sei anni;
  • diplomi di specializzazione conseguiti successivamente alla laurea e al termine di un corso di durata non inferiore a due anni;
  • dottorati di ricerca i cui corsi sono regolati da specifiche disposizioni di legge;
  • titoli accademici introdotti dal decreto n. 509/1999 (laurea al termine di un corso triennale e laurea specialistica al termine di un corso biennale propedeutico alla laurea);
  • diplomi rilasciati dagli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale, relativi ai nuovi corsi attivati a decorrere dall’anno accademico 2005/2006 e al conseguimento dei seguenti titoli di studio: diploma accademico di primo livello; diploma accademico di secondo livello; diploma di specializzazione; diploma accademico di formazione alla ricerca, equiparato al dottorato di ricerca universitario.

Il riscatto può riguardare l’intero periodo del corso di studi o singoli periodi.
È possibile riscattare due o più corsi di laurea.

Per i periodi di studio universitario all’estero la legge prevede siano riscattabili se riconosciuti da università italiane o comunque abbiano valore legale in Italia, quindi oggetto di legge speciale o di accordi bilaterali.

PERIODI ESCLUSI

I periodi che non danno possibilità di riscatto sono quelli:

  • di iscrizione fuori corso;
  • già coperti da contribuzione obbligatoria o figurativa o da riscatto (quindi per esempio i periodi in cui contemporaneamente si svolgeva una attività lavorativa).

IL RISCATTO DI LAUREA RICHIESTA DA SOGGETTO INOCCUPATO

La facoltà è esercitabile anche dai soggetti inoccupati che all’atto della domanda non risultino essere stati mai iscritti ad alcuna forma obbligatoria di previdenza e non abbiano iniziato l’attività lavorativa né in Italia né all’estero.

CALCOLO DELL’ONERE : differenze tra riscatto ordinario e riscatto agevolato

Di seguito vediamo le differenze tra il riscatto di laurea ordinario e quello agevolato previsto dal Decreto -legge n. 4/2019 convertito con modifica dalla Legge 26/2019.

Il riscatto di laurea ordinario del corso legale degli studi universitari, è accessibile ai lavoratori dipendenti iscritti alle Gestioni Inps a condizione che il lavoratore abbia già un contributo accreditato nella Gestione.
Per quanto riguarda l’onere del riscatto, questo varia in base al periodo in cui si colloca il periodo di studi oggetto di riscatto :

  1. se si colloca in un periodo di competenza del metodo di calcolo pensionistico retributivo, sarà determinato in base alla cosiddetta “riserva matematica” e l’onere, calcolato con il metodo ordinario, è basato su molteplici fattori quali l’età, il periodo da riscattare, il sesso e le retribuzioni percepite negli ultimi anni; tale complessità non consente di proporre degli esempi. Nell’area riservata del sito dell’INPS accessibile con PIN dispositivo è disponibile un simulatore che consente un calcolo orientativo valido per gli iscritti al Fondo pensioni lavoratori dipendenti.
  2. se si colloca in un periodo di competenza del metodo di calcolo pensionistico misto, i periodi prima del 1996 ricadono nel metodo di calcolo retributivo (in questo caso il riscatto del periodo di laurea corrisponderà a un valore pari all’incremento generato dal riscatto sulla pensione liquidata dalla Gestione che viene moltiplicato per un coefficiente determinato in base a sesso, età e stato del richiedente), mentre per i periodi di competenza del metodo di calcolo contributivo il calcolo del riscatto degli anni di laurea successivi al 31 dicembre1995 é stabilito applicando un’aliquota fissa del 33% all’imponibile previdenziale degli ultimi 12 mesi di retribuzione.

Il nuovo riscatto agevolato rende pertanto possibile esercitare la facoltà di riscatto con un onere fisso di 5.239,74 euro per ogni anno e gli anni di studio dovranno partire dal 1 gennaio 1996, trovandosi così nel periodo di competenza del metodo di calcolo pensionistico contributivo.

A differenza del riscatto ordinario l’onere del riscatto agevolato non viene calcolato sulla retribuzione o al reddito, ma al minimale artigiani e commercianti a cui si applica l’aliquota di finanziamento della gestione previdenziale deilavoratori dipendenti pari al 33%.
Tale minimale per il 2019 è pari a euro 15.878 euro che moltiplicato per il 33%, determina il valore del riscatto per ogni anno di laurea pari a 5.239,74 euro.
Tale onere è deducibile fiscalmente per il calcolo delle imposte e può anche essere rateizzato in 120 rate mensili senza interessi che l’INPS incasserà con bollettini MAV “PagoPA”.

Esempio n. 1

Un soggetto che nel 2019 ha 45 anni, una laurea quinquennale dal 1996 al 2000, un imponibile previdenziale di euro 50.000 (ultime 52 settimane), e una aliquota vigente del 33% :

  • Con il riscatto ordinario il costo di un anno di riscatto sarà pari a euro 16.500 (50.000 x 33%), per un totale delcosto del riscatto pari a euro 82.500 euro (16.500 x 5).
  • Con il nuovo metodo (riscatto agevolato) l’onere annuale sarà di 5.239,74 (15.878 x 33%), per un totale di 26.200 euro.

Il risparmio fiscale in sede di dichiarazione dei redditi inoltre corrisponderà a 1.990,83 euro per anno riscattato, pari all’aliquota del 38% sull’onere sostenuto. Di conseguenza per tutti i 5 anni riscattati il costo effettivo sarà dato da 26.200 – risp.fiscale 9.954,15 = 16.245,85 euro

Esempio n. 2

Un soggetto di 30 anni con un corso di laurea di tre anni, ed un imponibile di 22.000 euro (ultime 52 settimane):

  • con il riscatto ordinario l’onere annuale è di 7.260 euro (22.000 x 33% per un totale del costo del riscatto pari a 21,780 euro;
  • con il riscatto agevolato verserà, per ogni anno di riscatto, 5.239,74 euro per un totale di 15,719,22 euro.

Il risparmio fiscale in sede di dichiarazione dei redditi inoltre corrisponderà a 1.414,73 euro per anno riscattato, pari all’aliquota del 27% corrispondente allo scaglione di reddito. Il costo effettivo del riscatto sarà quindi dato da 15.719,22 – risp fiscale 4.244,19= 11.475,03 euro

NB : Non è esclusa la possibilità di riscatto calcolata con il metodo ordinario (più onerosa) anche per chi rientra nel calcolo contributivo e ha diritto al riscatto agevolato, ma la scelta di riscatto degli anni di laurea, che poggia su duemisure (il diritto ad avvicinare l’età pensionabile e l’incremento della pensione) dovrebbe concentrarsi sulla prima misura. Piuttosto, si guardi, per quanto riguarda l’incremento della propria pensione, all’accumulo in fondi previdenziali integrativi che, tra l’altro, ne consentono l’anticipazione nei casi previsti dalla legge.

IL RISCATTO DELLA LAUREA RICHIESTO DA SOGGETTI INOCCUPATI

Il riscatto della laurea può essere esercitato anche da un soggetto inoccupato non iscritto ad alcuna forma obbligatoria di previdenza e che non abbia iniziato l’attività lavorativa in Italia o all’estero.

Nel caso in cui il richiedente non avesse un reddito personale (perché ha perso il lavoro o perché non ha mai prestato attività lavorativa: per quest’ultima ipotesi v. anche il paragrafo successivo), il contributo può essere detratto nella misura del 19% dall’imposta dovuta dal/i soggetto/i di cui il laureato fosse fiscalmente a carico (per esempio i genitori).

ASSISTENZA FISAC/CGIL

Invitiamo i/le colleghi/e interessati al riscatto degli anni di laurea a rivolgersi ai Patronati INCA che richiederanno direttamente all’INPS l’estratto contributivo e avvieranno le pratiche amministrative.
Le RSA FISAC-CGIL sono a Vostra disposizione per qualsiasi supporto e offrirvi la consulenza necessaria.

PROROGA DI OPZIONE DONNA

Tra le novità previste nella Legge di Bilancio 2020 la proroga (certa) di Opzione Donna rappresenta ancora un’incognita e il suo rinnovo avrà le risposte attese solo ad approvazione della Legge di Bilancio 2020.
Ricordiamo intanto quali sono ad oggi i requisiti che permettono alle lavoratrici di accedere a Opzione Donna, preparandoci ad un eventuale mantenimento degli stessi.

Opzione Donna, nata con Legge Maroni del 2004, ripresa con la riforma Fornero del 2011 e rinnovata con le leggi di bilancio 2017 e 2019, permette alle lavoratrici dei settori pubblico e privato di andare in pensione anticipata con un assegno calcolato interamente sul sistema contributivo con un taglio sull’importo finale del 20-30%.

Ne possono usufruire tutte le lavoratrici che hanno raggiunto i 58 anni (59 per le lavoratrici autonome) e 35 anni di versamenti.

Si ricorda che sono escluse coloro che sono iscritte alla gestione separata o che vogliono usare i contributi maturati con tale gestione per raggiungere il requisito contributivo.

QUOTA 100

Nessuna modifica per quest’anno, mentre per il 2021 il discorso rimane aperto. Con la Legge di Bilancio 2020 infatti Quota 100 resta immutata ed è saltata anche la rimodulazione delle finestre di uscita unica per lavoratori privati e pubblici al posto dei due distinti “canali” originariamente previsto dal D.L. 4/2019.

Il tema sarà riproposto al tavolo governo-sindacati sulle pensioni, chiamato a ricercare alcuni correttivi e creare i presupposti per la nuova riforma che si rende necessaria per evitare gli effetti negativi di un maxi-scalone di 5 anni con cui si troverebbero a che fare i lavoratori nati dopo il 1960 e con almeno 38 anni di contribuzione.

Per ottenere il pensionamento anticipato con Quota 100 il lavoratore deve avere i seguenti requisiti di età e contribuzione: 62 anni compiuti, almeno 38 anni di contributi versati di cui massimo 2 anni di contributi figurativi.

QUOTA 41

Riguarda la possibilità di andare in pensione anticipatamente per quanti hanno raggiunto la famosa Quota 41, ossia41 anni e 6 mesi di contributi a prescindere dall’età di cui 2 o 3 anni di contributi figurativi.
Tale misura è stata mantenuta solo per le categorie già previste dalla Legge.

PENSIONE ANTICIPATA 2020

Dovrebbe essere riconfermata l’età pensionabile di oggi : 42 e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.

Segreteria di Coordinamento Fisac/CGIL
Gruppo Crédit Agricole Italia

 

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