Gruppo BCC ICCREA, la difficile trattativa per il primo contratto integrativo di gruppo.


“Sciur padrun da li beli braghi bianchi
Fora li palanchi, fora li palanchi” …e non solo quelli!


Carissim* iscritt*,

come sapete da inizio anno siamo impegnati con le trattative del primo Contratto Integrativo di Gruppo. Una trattativa fatta di tempi estenuanti e poco fruttuosi, posizioni e momenti delicati, passi avanti ed altrettanti passi indietro.

La delegazione di Controparte, composta tra l’altro dal Responsabile delle Relazioni Industriali della Capogruppo e da un gruppo ristretto di importanti BCC (in rappresentanza di tutte le Banche aderenti), dimentica spesso che i fantastici utili delle BCC e delle Aziende sono innanzitutto merito delle Lavoratrici e dei Lavoratori e che le rivendicazioni del sindacato sono finalizzate alla giusta ridistribuzione degli utili verso chi vive le tante problematiche del Gruppo Iccrea e contribuisce alla sua produttività.

I richiami roboanti e le belle parole sul futuro di questo grande Gruppo del Credito Cooperativo svaniscono a seconda dell’interesse del momento; tra i vertici della Capogruppo e delle BCC associate si nota continuamente la tendenza ad uno sguardo al passato che indebolisce il progetto di un Gruppo unico e compatto, manca quindi una vera volontà Aziendale ad andare avanti.

I Contratti Integrativi non vengono rinnovati da almeno 10 anni e gli utili da ridistribuire devono essere superiori ai c.a. 2 punti percentuali proposti da Controparte, per riconoscere salario e diritti migliorativi per tutti e giuste armonizzazioni non ribassiste come essa vorrebbe. La Capogruppo e le BCC associate forse sottovalutano l’importanza del primo Contratto di Gruppo.  La Fisac Cgil sottolinea che senza un contratto integrativo forte non c’è gruppo e non potrà esistere uno spirito identitario senza un trattamento omogeneo per tutti i 22.700 dipendenti. Da mesi si contratta ma il tempo stringe, le materie di discussione al momento continuano ad essere tre:

  • Ticket pasto, sul quale ancora non si riesce a definire il valore. Non riteniamo sufficiente la proposta aziendale e abbiamo posto con forza la soglia vicina alla doppia cifra (10 euro). Oltre ad un riconoscimento adeguato per i part-time che sia al di sopra della semplice proporzionalità tra valore del ticket ed ore lavorate.
  • Pacchetto Welfare: abbiamo chiesto, e non ancora raggiunto, un valore medio di circa 1000 euro a dipendente a carico totale delle aziende, per la copertura di:
    • Interventi odontoiatrici;
    • Check up biennale per tutti;
    • Contributo per figli a carico al Fondo Pensione Nazionale;
    • Polizze assicurative (migliorative rispetto all’ esistente) per il dipendente e per sostentamento della famiglia, per morte o invalidità permanente anche da malattia;
    • Polizza Kasko in caso di utilizzo dell’auto privata per ragioni di servizio.
  • Mobilità, argomento molto rilevante per la qualità della vita delle persone, sulla quale siamo ancora più distanti e su cui le posizioni di Controparte sono rigide ed incomprensibili. Il Sindacato chiede da tempo norme chiare e non discriminatorie, tra cui un nuovo criterio da adottare per il calcolo della distanza (tra luogo di residenza e sede di lavoro) da applicare a trasferimenti futuri, come pure retroattivamente a quelli già in essere. Il nostro obiettivo è quello di disincentivare i trasferimenti non necessari e spingere la Banca/Azienda a lavorare su una migliore organizzazione del lavoro. Inoltre, se per avere le certificazioni ESG risultano miliari la riduzione delle emissioni inquinanti e la maggiore conciliazione vita-lavoro, perché non utilizzare i nuovi strumenti a disposizione (es. Lavoro Agile) ed i trasferimenti intelligenti verso le filiali perseguendo l’obiettivo di avvicinamento rispetto al proprio luogo di abitazione/residenza? In ogni caso, per noi l’accordo del C.I.G., in attesa dell’armonizzazione di tutti gli istituti, dovrà comunque salvaguardare le previsioni già esistenti nelle contrattazioni CIR/CIA allo stato vigenti.

    Come Fisac-CGIL, pur consapevoli della grande opportunità che può rappresentare questo Contratto Integrativo di Gruppo, anche in ottica futura, non intendiamo lasciare sul campo partite normative importanti quanto quelle economiche. Una partita economica guadagnata oggi, seppur venisse giudicata non soddisfacente, potrà senz’altro essere rinegoziata in futuro mentre una partita normativa persa ora sarà sicuramente più difficile da recuperare.

    Siamo anche coscienti che l’imminente partenza delle trattative per il rinnovo del CCNL potrebbe avere ripercussioni, anche temporali, su questa trattativa ma allo stesso modo, proprio per la rilevanza della difficoltà e la vastità di argomenti che al momento sono rimasti esclusi dalla trattativa, ci impone ed auspichiamo imponga a tutti, di fare delle scelte ponderate.

    Le aziende devono uscire dai tatticismi, prevedere ulteriori risorse per chiudere con celerità questi tre temi del contratto integrativo; in caso contrario non lasceremo scorrere tempo inutilmente, ed inoltre vogliamo anche riprendere quanto prima l’accordo sul lavoro agile per migliorarlo, nonché trattare il nuovo premio (VPA).

    Seguiranno aggiornamenti appena disponibili.

    04 marzo 2024

 

Il Coordinamento FISAC/CGIL Gruppo BCC Iccrea

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