GBC ICCREA il piano industriale di SINERGIA SpA e non solo


“Noio volevam savoir, per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare?”

Il Gruppo Bancario Cooperativo ICCREA ha da tempo intrapreso (e spesso modificato in corsa!) il percorso per una massiccia riorganizzazione che, come previsto dai contratti collettivi e dalle norme di legge, sta coinvolgendo le Organizzazioni Sindacali in innumerevoli trattative che vanno dalla revisione dei modelli organizzativi delle BCC, alla gestione delle fusioni e riduzione degli sportelli, a un ridisegno radicale delle aziende del perimetro diretto.

Come Fisac-CGIL però, più che trovare riscontro di tutte queste rilevanti operazioni in un piano industriale ben delineato e prospettico, abbiamo la netta percezione di rincorrere tali radicali riorganizzazioni (ed i problemi che ne derivano), in assenza di una pianificazione strutturata e coerente da poter condividere ed attuare con l’indispensabile coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori, unici reali protagonisti di questo “cambiamento”, tanto imponente quanto indispensabile!

Aspetto questo tanto più preoccupante, quanto più aumentano le complessità anche in considerazione delle difficoltà derivanti dalla situazione contingente di emergenza sanitaria, che purtroppo non accenna ancora a diminuire!

Per meglio comprendere, vi riportiamo giusto gli ultimi eventi…

SINERGIA SPA

Il progetto, che il 18 febbraio u.s. è stato illustrato dalla Capogruppo e dalla stessa Sinergia alle Segreterie Nazionali ed ai Coordinamenti di Gruppo delle Organizzazioni Sindacali, riguarda l’accentramento imponente del “Back Office” di tutte le banche e di parte delle lavorazioni svolte nelle aziende del GBCI, inclusa la capogruppo.

Come non condividere, in linea di principio, l’obiettivo di razionalizzare ed efficientare il processo di erogazione di servizi, migliorandone la qualità, a vantaggio di tutte le BCC???

Non avremmo preclusione alcuna se non fosse che NOI, con i termini “razionalizzazione ed efficientamento”, NON intendiamo né la riduzione dei livelli occupazionali, né tantomeno del costo del lavoro! Anzi, con essi pensiamo ad una reale capacità di sviluppo a garanzia del lavoro futuro.

Non condividiamo di conseguenza l’impostazione di parte datoriale che attribuisce al progetto di accentramento del Back Office il ruolo di “salvataggio” dei posti di lavoro.

Il progetto prevede la cessione a Sinergia SpA di molte attività svolte oggi dalle BCC che vorranno aderire all’iniziativa di accentramento. Si prevede quindi il passaggio di circa 400 lavoratrici e lavoratori (di cui circa 170 entro il 2021) dalle stesse BCC a Sinergia, che entro il 2023 raddoppierebbe il proprio organico, assumendo un ruolo di centrale rilevanza nelle politiche industriali, ma anche commerciali, del Gruppo.

Questo a nostro avviso può realizzarsi solo puntando esclusivamente e concretamente sulle risorse coinvolte in tale operazione e sul loro sviluppo professionale che deve rappresentare un investimento per il futuro, e non un “peso” per il presente.

Tutto ciò, non per assorbire le paventate difficoltà occupazionali delle BCC, tutte da dimostrare, derivanti da processi di fusioni/riorganizzazioni, ma con l’ambizione di generare con esse un reale “valore”. Valore questo che, se condiviso, non potrebbe che tradursi nella ricerca di soluzioni a garanzia di stabilità, motivazione, prospettive di sviluppo comuni.

Come Fisac-CGIL abbiamo già rappresentato le perplessità circa l’esternalizzazione di alcune specifiche attività, rispetto alle quali anche in forza delle normative vigenti, ci impegniamo a tenere alta l’attenzione. Come pure saremo impegnati ad assicurare il rispetto di tutte le norme di legge e di contratto vigenti a tutela di tutte le lavoratrici ed i lavoratori cui dovranno essere garantiti riconoscimenti in caso di mobilità territoriale, formazione specifica, percorsi professionali e di carriera, mantenimento della sede di lavoro, volontarietà alla cessione del proprio contratto di lavoro e in caso di utilizzo dell’istituto del distacco, la possibilità di rientro nell’azienda di provenienza su richiesta degli stessi.

Ma sappiamo purtroppo che la strada è in salita!!!

Se pensiamo che non più tardi di 7 mesi fa la Capogruppo ci ha impegnato in una delicata trattativa riguardante l’accentramento in BCC Sistemi Informatici delle attività inerenti l’IT per realizzare un “polo informatico” di eccellenza al servizio delle stesse BCC, mentre oggi la stessa Capogruppo comunica l’esternalizzazione al di fuori del Gruppo della “UO Monitoring e Control Room” (che si occupa di monitorare h24 ed intervenire tempestivamente in caso di eventuali criticità dei sistemi ad alto impatto sui servizi erogati), con motivazioni e modalità a noi peraltro incomprensibili, allora non possiamo che nutrire forti perplessità rispetto alla coerenza del piano industriale o, peggio ancora, dubitare dell’affidabilità.

Se a questo aggiungiamo che nella stessa occasione ci era stato assicurato un impegno concreto per riportare all’interno le attività “core” per l’IT, mentre oggi apprendiamo che il servizio “PDL” (gestione delle Postazioni di Lavoro delle aziende del perimetro diretto – attività che, nel pieno della pandemia, ha assicurato la possibilità di lavorare in smart working a tutti i colleghi delle stesse aziende) è stato nuovamente dato in appalto, allora è quantomeno legittimo interrogarsi sui reali obiettivi di parte datoriale. Internalizzare questi lavoratori, che nel tempo hanno acquisito una forte specializzazione, oltre che rispondere coerentemente alle peculiarità del Credito Cooperativo, produrrebbe senza dubbio un risparmio in termini di costi.

E’ per noi indubbia l’importanza strategica di mantenere all’interno del Gruppo lo svolgimento di tutte le attività vitali per lo stesso, e tra queste quelle svolte dal CED; inoltre vale la pena ricordare che la circolare Banca D’Italia n. 285 del 2013 richiama le banche a specifiche responsabilità in capo alle stesse in caso di scelta di esternalizzazione di attività e servizi.

Ridurre le consulenze era un preciso impegno della Capogruppo e di BCC Sistemi Informatici che purtroppo, allo stato, resta sulla carta e, piuttosto che evidenziare riscontri concreti, si traduce in azioni che risultano in totale contrapposizione con i princìpi affermati in precedenza.

Vogliamo concludere confidando che tutto quanto da noi rappresentato non venga interpretato come una critica sterile e fine a sè stessa ma susciti una seria e complessiva riflessione sull’intero piano industriale che coinvolga e tenga conto dei ruoli delle banche come pure delle parti sociali.

Come Fisac-CGIL, confermiamo dunque la volontà e l’impegno ad affrontare, in tutte le sedi, questa fase di straordinaria complessità ma se “cambiamento” deve essere, bisogna avere il coraggio di abbandonare vecchie logiche e dinamiche.

Sollecitiamo un confronto aperto, trasparente e proficuo, nel rispetto della dignità di ciascuna lavoratrice e ciascun lavoratore di questa categoria ed in totale coerenza con i valori della Cooperazione di Credito.

Roma, 23 Febbraio 2021

FISAC CGIL – COORD. DI GRUPPO – GUPPO BANCARIO COOPERATIVO ICCREA

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