Fisac Cgil: intervenire su Fringe Benefit, salasso in busta paga per bancari


“È urgente che il Parlamento intervenga, nel corso dell’iter di conversione in legge del decreto lavoro, sul tema dei Fringe benefit dei dipendenti bancari, che stanno subendo delle decurtazioni in busta paga non sostenibili in ragione del rialzo del costo del denaro e di una norma fiscale irrazionale. Parliamo di migliaia di dipendenti che stanno subendo detrazioni che vanno anche all’80% dello stipendio, spesso azzerando di fatto le buste paga”. Ad affermarlo è la segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito, in vista dell’approvazione in legge del decreto lavoro, oggi in aula al Senato.

Come Cgil, prosegue Esposito, “sui Fringe benefit abbiamo avanzato misure concrete. In estrema sintesi proponiamo che si elevi la soglia del Fringe benefit non tassabile fino a 3 mila euro nel caso in sui sia previsto da contratti, che siano nazionali, territoriali o aziendali, stipulati da associazioni rappresentative. Così come di rendere strutturale la quota di Fringe benefit esente da imposizione per tutti i lavoratori, alzando il tetto a 600 euro. E infine introdurre garanzie che sterilizzino gli effetti dell’andamento del Tasso ufficiale di riferimento sulla tassazione del reddito dei dipendenti che abbiano come benefit l’accesso a mutui o prestiti”.

Per la segretaria generale della Fisac Cgil, “serve interrompere questo salasso fiscale che sta falcidiando le buste paga di migliaia di lavoratrici e lavoratori bancari. Per queste ragioni chiediamo che il Parlamento, a dispetto di quanto registrato nei lavori in commissione, intervenga sul disegno di legge di conversione del decreto lavoro per mettere fine a questa spirale fiscale che sta falcidiando le buste paga di tanti dipendenti bancari”, conclude Esposito.

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