Cessione filiali UBI a BPER: tra fantasia e realtà


Anche un orologio fermo segna l’ora giusta. Due volte al giorno.

Lo abbiamo già sottolineato in altri comunicati, ed è peraltro una considerazione scontata: l’acquisizione di UBI Banca da parte di Intesa Sanpaolo ha aperto per le lavoratrici e i lavoratori di UBI una fase di grande incertezza per il proprio futuro, più profonda in quei territori dove sono stati creati poli di attività o che saranno significativamente interessati dalla cessione di unità produttive a BPER e ad altre banche.
Quotidianamente colleghe e colleghi ci rivolgono la fatidica domanda “Dove andrò a finire?”
Purtroppo a questa domanda ad oggi nessuno è in grado di fornire una risposta: fonti attendibili hanno indicato la fine del mese come data entro la quale il perimetro del ramo d’azienda sarà definito nei dettagli, e quindi reso noto – dopo che alcune indiscrezioni avevano ipotizzato la metà di ottobre come termine per la comunicazione, data che ora subisce invece un rinvio di almeno qualche giorno.
Quindi ad oggi nessuno dispone di informazioni attendibili.
In un contesto su cui grava la medesima incertezza che lo caratterizzava all’inizio di agosto, la FISAC CGIL ha scelto volutamente e responsabilmente di non partecipare al “toto filiali e toto uffici”: un’attività che comprensibilmente impegna lavoratrici e lavoratori che, in ansia per il proprio futuro personale e professionale, avanzano ipotesi circa la destinazione della propria unità produttiva.
Non riteniamo altrettanto comprensibile – e tantomeno giustificabile – che questa attività sia svolta da dirigenti sindacali che, anziché ammettere di non sapere nulla, sostengono di essere in possesso di fantomatici elenchi e informazioni top secret su ruoli e assetti futuri, o si avventurano in fantasiose previsioni spacciandole per notizie fondate, o addirittura ventilano o promettono trasferimenti che nessuno è in grado di assicurare.

Avere un ruolo di rappresentanza richiederebbe maggiore serietà e senso di responsabilità. Adottare una condotta millantatoria a fini di propaganda, approfittando della fragilità delle persone, è una modalità che meriterebbe una definizione che vi/ci risparmiamo.
Non fa per noi.

E se nella ridda di ipotesi che dai primi di agosto elencano filiali ogni volta diverse si scoprirà che alcune di quelle indicate saranno effettivamente cedute a BPER (anche perché nel frattempo sono state citate almeno una volta tutte quante) dovremo ricordarci che “Anche un orologio fermo segna l’ora giusta. Due volte al giorno.”

 

Fonte: Sito Fisac Gruppo Ubi

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