CCNL ABI: primo incontro a Roma


3 - Fisac Cgil

 

Oggi alle ore 11:00 nella sede Abi di Palazzo Altieri a Roma, le Organizzazioni Sindacali hanno illustrato la Piattaforma unitaria per il rinnovo del CCNL del Credito, approvata dal 99,5% delle lavoratrici e dei lavoratori nelle assemblee, alla delegazione del Casl ABI, comprensiva dei rappresentanti di Intesa Sanpaolo.

La Presidente del Casl Ilaria Dalla Riva, dopo un breve saluto, lascia la parola alle Organizzazioni Sindacali.

Avendo inviato la piattaforma in precedenza e partendo da un’analisi condivisa del contesto e dai risultati straordinari del settore, le Organizzazioni Sindacali hanno sottolineato alcuni punti: 

  • l’aumento delle retribuzioni a fronte delle dinamiche inflattive, della redditività e produttività; 
  • contrattazione collettiva d’anticipo necessaria per gestire i cambiamenti; 
  • partecipazione dei lavoratori;
  • qualità e quantità dell’occupazione per invertire la rotta della riduzione degli organici, la chiusura delle filiali e l’abbandono di molti territori; 
  • orari, flessibilità e benessere lavorativo; profili professionali e sviluppo di carriera; 
  • welfare e diritti. 

Le Organizzazioni Sindacali hanno anche ribadito la centralità del CCNL.

Inoltre, è stata sottolineata la necessità di chiudere in tempi brevi l’accordo sul CCNL. 

 

Le Segreterie Nazionali
FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL – UILCA – UNISIN


 

“C’è bisogno di un contratto che guardi al futuro, che si cali nelle grandi trasformazioni che attraversano il settore bancario. Un contratto nazionale che sia forte e che, soprattutto, riconosca alle lavoratrici e ai lavoratori il contributo offerto in questi anni segnati da risultati straordinari in termini di redditività e produttività per le banche”. Così la segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito, sull’avvio della trattativa in Abi per il rinnovo del contratto nazionale del settore del credito e che interessa circa 280 mila lavoratrici e lavoratori.

In questa fase, aggiunge la dirigente sindacale, “che ha registrato per il settore bancario una produttività più alta dell’inflazione e dove la redditività del sistema ha generato, solo per lo scorso anno, utili complessivi superiori ai 14 miliardi, è un dovere per la nostra controparte rispondere ai bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori, a partire dalla richiesta salariale. Abbiamo bisogno di un contratto che sia legato ai tempi che stiamo vivendo, così come abbiamo bisogno di un sistema bancario che abbia un’idea forte su quale ruolo giocare per lo sviluppo del paese”.

Per queste ragioni, prosegue la segretaria generale della Fisac Cgil, “il contratto dovrà agire sul tema della qualità e della quantità dell’occupazione, per sovvertire un processo di continuo restringimento. E sarà necessario confrontarsi sui temi della riduzione dell’orario, sull’introduzione di nuove flessibilità e sul benessere lavorativo, fornendo risposte anche su profili professionali e sviluppi di carriera. Il cambiamento è in atto, il sindacato è pronto alla sfida”, conclude Esposito.

 

 

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