Carige, il FITD boccia l’offerta di BPER


La banca modenese ha chiesto un esborso da un miliardo al consorzio obbligatorio tra le banche


 

Il Fondo interbancario di tutela dei depositi, azionista di Carige, ha bocciato la proposta presentata da Bper per l’acquisto della banca. La banca modenese ha chiesto un esborso da un miliardo al consorzio obbligatorio tra le banche guidato da Salvatore Maccarone ma, nel corso della riunione convocata oggi a Roma, è emersa una vasta maggioranza di posizioni contrarie alla proposta che Bper non ha ulteriormente dettagliato. Il Fondo interbancario, tra l’altro, dopo essere intervenuto nei salvataggi di Carige e Popolare di Bari ha modificato lo statuto per limitare gli interventi di sostegno preventivi.

Il giudizio del Fondo sull’offerta di Bper, che chiede in tempi brevi il via libera all’esclusiva a trattare e di accedere a una due diligence, si è basato, in primis, sul fatto che la proposta nel suo complesso è giudicata non accettabile in virtù dei limiti quantitativi agli interventi del fondo indicati nello Statuto, rivisto circa un anno fa. In base all’articolo 35 infatti, il limite è fissato nel 50% dei contributi versati dalle banche nell’anno precedente, cifra corrispondente a circa 500 milioni di euro. Tale soglia è incrementabile in via straordinaria di un ulteriore 20%.

Lo scorso 14 dicembre, Bper aveva presentato un’offerta non vincolante indirizzata al Fondo di tutela dei depositi (Fitd), primo socio dell’istituto ligure all’80%: la proposta di acquisizione giunta dall’istituto modenese, guidato proprio dall’ex ad di Carige Piero Montani, prevedeva che il Fitd versasse un miliardo per ricapitalizzare il gruppo ligure e che Bper mettesse sul piatto la cifra simbolica di 1 euro per rilevare l’80% del capitale in mano al Fondo interbancario più l’8,3% di Cassa centrale banca (che già avrebbe dovuto comprare Carige ma che a marzo si era tirata indietro).

In seguito, la Popolare dell’Emilia Romagna avrebbe lanciato un’offerta pubblica di acquisto (Opa) a 0,80 euro per azione, con un premio del 29% rispetto al prezzo di chiusura di Carige del 13 dicembre. L’istituto ligure verrà poi incorporato in Bper, che definisce il disegno «coerente con l’obiettivo di ampliamento del perimetro del gruppo bancario attraverso operazioni mirate in grado di accrescere il valore per tutti gli stakeholders, continuando a garantire un’elevata solidità patrimoniale».

Fonte: La Stampa


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