Siamo venuti a conoscenza della determinazione di BPER di chiudere, a partire dal prossimo 23 ottobre, alcune filiali sul territorio aquilano, nello specifico quella cittadina di San Bernardino oltre alle Agenzie di riferimento a Coppito, Campo di Giove, Rivisondoli e Ofena, che si aggiungerebbero a quelle già chiuse negli ultimi mesi a Bazzano, Introdacqua e Pacentro”.
Così interviene in una nota l’associazione civico-politica Il Passo Possibile, per voce del Presidente Fabrizio Ciccarelli e di Marcello De Carolis, responsabile dell’Area Attività Produttive, manifestando forte preoccupazione per la situazione che si sta venendo a creare nel sistema bancario di L’Aquila e Provincia.
“Le banche hanno un’importante responsabilità sociale, motivo per cui riteniamo fondamentale mantenere e difendere sia la capillarità del servizio offerto, con particolare riferimento alla presenza di presidi nelle zone più decentrate, come per esempio le aree periferiche e di montagna, che le opportunità di lavoro sul territorio che da esso promanano”.
La rete dei servizi si sta impoverendo sempre più, gli sportelli bancari di vari Istituti di credito diminuiscono a vista d’occhio, e a farne le spese sono soprattutto i centri abitati più piccoli, dove spesso rappresentano l’ultimo punto di riferimento economico presente: “basti pensare ai tanti pensionati che li abitano che, per gestire la pensione e i propri risparmi, sono poco propensi ad accettare un progressivo abbandono del modello di banca del territorio per uno con servizi automatizzati e a distanza, evidentemente utili e comodi solo per le nuove generazioni e che, peraltro, necessitano di una effettiva copertura della linea internet veloce”.
“È necessario, in tal senso, che la politica e le forze sociali si facciano carico del problema, trovando soluzioni per frenare l’impoverimento del tessuto economico del nostro territorio, la progressiva diminuzione dei posti di lavoro e la forzata mobilità cui saranno sottoposti i dipendenti, così umiliando un patrimonio di risorse professionali, oltre che la conseguente delocalizzazione degli interessi economici e finanziari dalla nostra Provincia altrove, preferendo soluzioni solo apparentemente più convenienti e remunerative”.
Fonte: www.newstown.it
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