Banca Fucino: servono garanzie su eventuali ricadute


Cari Lavoratori e care Lavoratrici, come noto ieri è stato ufficializzato un comunicato stampa della Banca del Fucino nel quale è stata resa nota una intesa tra la famiglia proprietaria della Banca ed il gruppo Barents, subordinata alla firma di un Memorandum of Understanding. Il suo contenuto prevederebbe un aumento di capitale di 50 mln di euro ed il deconsolidamento di tutto il portafoglio di 300 mln.di Npe, oltre alla predisposizione di un piano quinquennale con eventuali aggregazioni con altre realtà del private e quotazione in borsa.

Da mesi ci stiamo adoperando per far sì che ciascun soggetto coinvolto nella situazione di crisi della Banca del Fucino, a partire dagli azionisti e dall’Organo di Vigilanza, si assuma le proprie responsabilità, per evitare che l’unico stakeholder a pagare la crisi, creata e mal gestita da altri, siano i Lavoratori e le Lavoratrici della Banca del Fucino. In tale contesto abbiamo ripetutamente chiesto l’intervento di salvataggio da parte del sistema bancario o di una banca di elevate dimensioni.

Alla luce di ciò, non appena abbiamo appreso la notizia, abbiamo chiesto immediatamente un incontro con il Direttore Generale che si è svolto nella serata di ieri. In tale sede abbiamo chiaramente esposto che i Lavoratori, pur essendo parzialmente sollevati da un’ipotesi che allontana la liquidazione coatta amministrativa, ciò nondimeno sono preoccupati da un’acquisizione di maggioranza da parte di una compagnia di riassicurazione anglo-panamense. Nelle passate esperienze, anche nel nostro settore, purtroppo numerosi lavoratori hanno perso il posto di lavoro dopo che le aziende erano state acquisite da fondi o altre entità finanziarie straniere. Eclatante il caso Fonspa-Morgan Stanley ed il recentissimo caso di trasferimento di Direzione Generale effettuato nella ex Eurovita Assicurazioni acquisita da JC Flowers e rivenduta dopo due anni ad altro fondo inglese. Sappiamo che tali soggetti, operando in campo multinazionale, hanno le mani completamente libere nel perseguire i propri interessi, che quasi sempre hanno carattere puramente speculativo e di breve-medio termine.

Abbiamo pertanto chiaramente chiesto al Direttore Generale di essere posti a conoscenza in forma ufficiale, in tempi ristretti e comunque prima della firma dell’accordo, delle strategie che intende perseguire Barents, con particolare riferimento alle eventuali ricadute sui lavoratori. Abbiamo rappresentato con estrema chiarezza che vogliamo ottenere, prima della firma, garanzie scritte da parte di Barents che nei prossimi anni non siano attuati tagli al costo del personale superiori a quelli preventivabili con l’utilizzo del fondo di solidarietà e che non vengano attuate misure organizzative che determinino oggettivamente esuberi (ad esempio chiusura di numerose filiali, trasferimento della direzione generale fuori Roma).

Per rafforzare la nostra richiesta e far comprendere al soggetto interessato all’acquisto che è necessario in questa situazione attivare subito un dialogo finalizzato ad evitare di percorrere strade che facciano ricadere sui lavoratori l’onere del rilancio della banca, abbiamo esplicitato al Direttore Generale che è nostra intenzione coinvolgere, in questo specifico momento e prima che venga raggiunto un accordo definitivo, anche il Governo, in particolare la Presidenza del Consiglio ed il Ministero dell’Economia. A tale scopo invieremo nei prossimi giorni una missiva a tali organi nella quale forniremo informativa dell’evoluzione in corso e chiederemo che vengano effettuati insieme alla Fisac-Cgil e alla Uilca gli interventi atti a tutelare i Lavoratori e le Lavoratrici.

Vi terremo informati sui prossimi sviluppi. Un caro saluto

C.A.C. Fisac Cgil e R.S.A. Uil.Ca Banca del Fucino S.p.A.

 

Scarica il volantino

image_pdfScarica PDF di questo articoloimage_printStampa articolo