A cosa serve la Festa della Donna?


Siamo nel 2019 e viviamo in Italia, un Paese che può vantare – come disse qualcuno non molto tempo fa – la sua civiltà superiore.
Noi non siamo brutti e cattivi come quelli che vivono dall’altra parte del Mediterraneo: loro sì che umiliano le donne, ma da noi le cose vanno diversamente.

Parliamoci chiaro: serve ancora la Festa della Donna in Italia, nel 2019?

A darci la risposta a questa domanda ci ha pensato la Lega Salvini Premier di Crotone.

Sono tanti gli insegnamenti che possiamo trarre da questo che più che un volantino sembra un manifesto dell’altissimo livello che la nostra civiltà superiore ha raggiunto.

E allora, grazie alle menti illuminate che hanno scritto questa serie di amenità, scopriamo che consentire ad un bambino di crescere in una famiglia diversa da quella tradizionale offende la dignità delle donne (Ma perché? In che modo?).

Scopriamo che nell’interesse delle donne bisognerebbe abolire le quote rosa (che effettivamente  in un mondo perfetto non dovrebbero esistere, ma che diventano indispensabili in un Paese governato da gente che scrive e pensa queste cose).

Abbiamo appreso che “l’autodeterminazione della donna della donna causa un atteggiamento rancoroso” (immaginiamo quanto possa invece essere felice una donna, ma anche un uomo, costretti a subire le imposizioni di chi pretende di decidere per conto loro).

Soprattutto, il merito di questo volantino è aver spiegato, in modo chiaro ed inequivocabile, quale sia la funzione della donna nella società: il suo ruolo naturale è la promozione ed il sostegno della famiglia. Come dire: stiano a casa ad allattare i figli e non rompano i coglioni.

Ci consola, tuttavia, sapere che “la Lega Salvini Premier di Crotone è convinta che la donna ha una grande missione sociale da compiere”:
Studiare i congiuntivi, tanto per dirne una?

Dobbiamo davvero essere grati ai “camerati” di Crotone, perché se mai ci fosse stato bisogno di un promemoria per ricordarci quanto sia scura la notte, loro ce ne hanno fornito uno efficacissimo.
Perché su questo volantino si può anche scherzare, ma il dramma è che sono in tanti a pensarla così, a riprova del fatto che in Italia le lancette della storia hanno cominciato da tempo a girare al contrario.

E allora possiamo rispondere alla domanda iniziale: certo che c’è bisogno della Festa della Donna!
Anzi, della Giornata Internazionale della Donna, perché è così che si chiama.
E pazienza se è un nome troppo lungo per scriverlo sulle vetrine dei ristoranti, dei fiorai e dei negozi di cioccolatini.

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