Alleanza: incontro per il rinnovo del CCNAL

3 - Fisac Cgil

Carissime/i Lavoratrici/ori,

Martedì 9 abbiamo incontrato nuovamente l’azienda sul tema del rinnovo del CCNAL.

Visto che i vertici Alleanza, con quello che ci è sembrato come un assenso da parte delle altre OO.SS., continua a voler discutere solo della sua contro piattaforma, abbiamo presentato con grande senso di responsabilità le nostre modifiche al documento inviatoci nelle scorse settimane, anche se ribadiamo la nostra assoluta contrarietà sia nella forma che nella sostanza a questo tipo di impostazione.

In apertura dei lavori abbiamo dovuto respingere un tentativo scorretto dei vertici aziendali di discutere solo del documento inviato anticipatamente ad Alleanza dalle altre tre OO.SS. senza consentirci di presentare le nostre modifiche e richieste. Infatti, le altre sigle avevano spedito nei giorni precedenti l’incontro il loro documento all’azienda. Noi abbiamo preferito, invece, presentare le nostre modifiche e richieste, come accade normalmente durante i rinnovi contrattuali, per poterle argomentare dettagliatamente e tecnicamente.

Abbiamo superato questo sgradevole momento, ricordando ai vertici Alleanza che non abbiamo mai assistito a scorrettezze simili nel Gruppo Generali e che continuano a dare un’impostazione anomala senza precedenti allo svolgimento delle trattative.

Abbiamo, di conseguenza, respinto le richieste di peggioramento degli art. 87 e 156 bis del CCNL Ania concernenti la produttività, le performance individuali ed i tempi di passaggio a ruoli superiori poiché irricevibili sia perché non possiamo modificare un testo definito su altri tavoli e sia perché scorretto e peggiorativo per i lavoratori di Alleanza.

Per quanto riguarda le modifiche all’art. 80 in merito ai doveri degli impiegati amministrativi, visto che l’azienda vuole aggiungere la partita delle verifiche, abbiamo dichiarato una disponibilità sul tema poiché gli impiegati svolgono già di fatto questa attività se l’azienda arriverà finalmente a fornire risposte sulla nostra piattaforma, ma eliminando la richiesta di registrazione delle telefonate poiché quest’ultimo tema è oggetto di un accordo già stipulato tra le parti due anni fa per le acquisizioni produttive e solo se ci verrà dettagliato esattamente a quale inquadramento inserire la modifica (visto che non si possono mettere le verifiche genericamente per tutto l’art. 80 che disciplina le figure impiegatizie dall’agente generale passando per gli I.A. fino agli uscieri). Su questo tema abbiamo anche preteso il mantenimento delle mansioni per i produttori che svolgono attività di verifica e conservazione del portafoglio ancora oggi in organico e l’eliminazione di una nota a verbale che l’azienda vorrebbe inserire poiché la rimozione di questa figura professionale non ha nulla a che vedere con i cambiamenti tecnologici.

Accesa è stata la discussione sulla richiesta aziendale di peggiorare i doveri dei produttori all’art. 105. Alleanza, infatti, vorrebbe inserire la norma contenuta nel regolamento Ivass n. 40/2018 all’art. 54. Le altre OO.SS. hanno dichiarato la loro disponibilità, noi invece non siamo d’accordo poiché l’azienda vorrebbe inserire nel nostro CCNAL una norma già scritta sui regolamenti Ivass e non comprendiamo per quale motivo dovrebbe essere messa nel nostro Contratto di Lavoro, visto che non è mai accaduto in passato e certo non si possono fare simili operazioni ogni volta che Ivass emana un regolamento, così come non è mai successo in Ania o per i nostri colleghi produttori del Gruppo Generali. Inoltre, questa norma risulta contraddittoria col comma 2 dello stesso art. 105 che stabilisce che il produttore deve seguire le direttive ed i programmi impartiti dai responsabili. Abbiamo anche ricordato a tutti che ciò sarebbe in contrasto con l’accordo di Gruppo del dicembre 2020 che, oltre ad introdurre per la prima volta il premio di produttività, tutela i lavoratori in tema di responsabilità civili e penali. Di conseguenza, non può oggi Alleanza tentare di scaricare le proprie responsabilità d’impresa sui dipendenti.

Nel nostro documento, infine, abbiamo inserito la parte che riguarda le richieste contenute nella nostra piattaforma di aumento dell’assegno ad personam per i CSA e dell’indennità territoriale per gli IPA. Abbiamo anche puntualizzato all’azienda che la sua “apertura” sul piano assunzioni, accordo a latere del nostro rinnovo contrattuale, non è “scambiabile” con un peggioramento dei doveri dei lavoratori e soprattutto, sul tema, abbiamo ricordato che in piattaforma abbiamo chiesto il ritorno a tre mesi per il passaggio dei neo-assunti da PrimoAsa a CSA così com’era prima del 2018, visto che gli attuali 18 mesi significano “affamare” i nuovi dipendenti.

Invece, la partita degli aumenti economici tabellari per tutti i lavoratori, e che Alleanza continua a vantare come una grande apertura, è dovuta dall’azienda proprio per la parificazione economica che abbiamo al CCNL Ania dal 2008 e che è stata già quantificata in Ania e pagata ai lavoratori del settore dall’inizio dello scorso anno, soldi che fino ad oggi per i dipendenti Alleanza sono rimasti nelle tasche dell’azienda a fruttare interessi.

Come se non bastasse, ricordiamo che il Gruppo Generali e Alleanza macinano utili vertiginosi, mentre l’azienda continua a tagliare provvigioni sistematicamente al grido di “è l’Ivass che ce lo chiede”.

La piattaforma sindacale, che evidentemente qualcuno ha dimenticato, è stata fatta in modo responsabile contenendo richieste esigue al solo scopo di accelerare il rinnovo contrattuale e concedere un po’ di ristoro alle fasce più deboli e penalizzate come ASA, CSA e IPA.

In conclusione dei lavori, a fronte di tutto questo dibattito i vertici di Gruppo hanno dichiarato che l’azienda si prenderà qualche giorno in più per valutare meglio tutti i documenti presentati dalle diverse OO.SS. e le richieste sindacali.

Ci attendiamo, quindi, dal prossimo incontro le risposte che tanto auspichiamo.

Ci scusiamo se il comunicato è più lungo del solito, ma abbiamo valutato di entrare maggiormente nel dettaglio dei temi trattati durante l’incontro, per rispondere alle numerose richieste pervenuteci.

Milano, 15 aprile 2024

 

I Coordinamenti Nazionali delle RSA FISAC/CGIL – FNA




Alleanza: irricevibili le richieste presentate nella contro-piattaforma aziendale


 

Venerdì scorso abbiamo incontrato nuovamente l’azienda sul tema del rinnovo del CCNAL.

Ancora una volta dobbiamo rammaricarci nel constatare che le “regole di ingaggio” siano state ignorate, con l’azienda che pretende unicamente di parlare delle proprie proposte, non rispondendo sui temi della piattaforma presentata dalle OO.SS. a tutela delle figure professionali più deboli.

Continuiamo a ritenere che le richieste di modifica al normativo presentate nella contro-piattaforma aziendale siano irricevibili, questo non solo per le ricadute sui lavoratori, ma anche per questioni propriamente tecniche:

Abbiamo, infatti, ribadito ai vertici di Alleanza quanto dettagliato già nel nostro precedente comunicato e che siamo assolutamente contrari sia nella forma che nella sostanza alle loro richieste e all’impostazione che vogliono dare alla trattativa, ma per senso di responsabilità e per non dividere ulteriormente il tavolo viste le disponibilità fornite da altri abbiamo deciso comunque di rivedere il documento aziendale eliminando o modificando tutti gli aspetti pericolosi o peggiorativi per i lavoratori ed inserendo nuovamente le nostre richieste.

Abbiamo motivato tecnicamente e puntualmente tutte le nostre “eliminazioni”, visto che ad esempio l’azienda ci chiedeva addirittura di modificare degli articoli del CCNL Ania, che non possono essere trattati in questa sede in quanto il CCNL (non il CCNAL di Alleanza) è un contratto che trova la sua genesi in Ania e solo lì può essere modificato o, per quanto concerne la richiesta aziendale di inserire i parametri di qualità e produttività per i produttori, abbiamo ricordato a tutti che esiste già l’accordo di Gruppo del 2020 che, oltre ad introdurre per la prima volta il premio di produttività, tutela i lavoratori in tema di responsabilità civili e penali. Di conseguenza, non può oggi Alleanza tentare, invece, di scaricare le proprie responsabilità d’impresa sui dipendenti.

Sulla volontà aziendale di inserire nel CCNAL le mansioni di verifica e conservazione del portafoglio clienti per gli impiegati amministrativi abbiamo rilevato le contraddizioni di Alleanza, che non specifica nemmeno come intende riclassificarli dal punto di vista degli inquadramenti.

Auspichiamo che nel prossimo incontro (ancora non sappiamo la data) possano esserci finalmente dei concreti passi in avanti da parte dell’azienda, visto che abbiamo rimesso sul tavolo le nostre richieste di piattaforma a cui Alleanza non può più evitare di dover rispondere.

Abbiamo, inoltre, letto che durante l’incontro ci sarebbero stati interventi simili ai nostri, ma probabilmente ci siamo distratti perché non li abbiamo sentiti.

Come Fisac/Cgil e FNA siamo dalla parte dei lavoratori e non intendiamo avallare proposte che peggiorino le condizioni di lavoro, già pesanti, dei dipendenti. Ricordiamo a tutti che sia l’azienda che il Gruppo stanno macinando utili ECCEZIONALI.

 

Milano, 6 marzo 2024

 

I Coordinamenti Nazionali delle RSA FISAC/CGIL – FNA

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CCNL Alleanza: piattaforma e contro-piattaforma




CCNL Alleanza: piattaforma e contro-piattaforma

3 - Fisac Cgil

Nei giorni scorsi abbiamo incontrato l’Azienda per la terza volta sul tema del rinnovo del CCNAL.

Purtroppo, come vi avevamo anticipato nel nostro precedente comunicato del 17 gennaio Alleanza ha presentato alle OO.SS. la sua “contropiattaforma”, chiedendo di inserire nel contratto parametri di FLESSIBILITA’, QUALITA’ DISTRIBUTIVA E PRODUTTIVITA’.

Troviamo impossibile recepire le richieste aziendali di modifiche normative che potrebbero avere ripercussioni negative e penalizzanti per tutti i lavoratori.

Risulta palese l’intenzione di Alleanza di trasferire il rischio di impresa dall’Azienda ai lavoratori, come già operato con le nuove incentivazioni e le modifiche ai piani provvigionali partite da gennaio 2024, dove questi temi sono stati ampiamente inseriti accompagnati da bonus e malus.

Tra l’altro il tentativo di scaricare le responsabilità d’impresa sui lavoratori risulta in evidente contrasto anche con l’accordo di Gruppo Generali del 2020, che oltre ad introdurre il premio di produttività per i produttori, li tutelava anche sotto il profilo proprio delle responsabilità oggettive.

Inoltre, affrontare tematiche normative richiederebbe tempi lunghissimi visto che, allora, non si potrebbe prescindere dai tanti anacronismi presenti sul nostro CCNAL, come: l’eliminazione della clausola del 25% delle provvigioni considerate come rimborso spese, il riconoscimento dell’aggravio del lavoro amministrativo che non viene retribuito ai produttori, l’eliminazione dei sottoinquadramenti per colmare le differenze con ANIA e con i colleghi del gruppo, l’introduzione dei nuovi ruoli mai ufficialmente riconosciuti e normati come IFS/FOCAL/DGL/SMILER.

Le OO.SS. hanno, al contrario, presentato una piattaforma snella con richieste circoscritte proprio per accelerare i tempi di rinnovo e dare un ristoro economico rapido ai lavoratori in difficoltà.
Alleanza ed il Gruppo Generali si ostinano, invece, a tentare di allungare i tempi con pretese provocatorie a danno dei dipendenti, senza fornire risposte alla piattaforma sindacale.

L’unica disponibilità riscontrata è quella sugli aumenti economici, come previsto dalla nostra parificazione ad Ania e già messi in conto dall’azienda da quando il contratto è scaduto nel 2018 e rinnovato per il resto della categoria nel 2023.

Non possiamo leggere come un avvicinamento la disponibilità offerta da Alleanza ad assumere 300 nuovi dipendenti nei prossimi 4 anni, visto che si tratta di un tema a latere del CCNAL e non certo una partita contrattuale.

In questo momento, le OO.SS. dovrebbero restare unite e ferme per respingere le richieste aziendali e riportare la trattativa nei binari della normalità, pretendendo risposte concrete e celeri dall’azienda e non il contrario.

Ci auguriamo che al prossimo incontro del primo marzo, l’azienda si renda conto dell’impossibilità di seguirla su questa strategia suicida e ritiri la propria contropiattaforma, rispondendo alle richieste contenute nella piattaforma sindacale.

Ricordiamo che i lavoratori sono in difficoltà e non solo per la congiuntura economico-inflattiva, ma anche per le politiche aziendali che hanno peggiorato le condizioni di lavoro con aumento di stress e pressioni favorendo una disaffezione verso Alleanza, confermata dall’emorragia continua di fuoriuscite.

Nel contempo, continua in parallelo la stesura della piattaforma per il rinnovo del CIA.

Roma, 14 febbraio 2024

 

I Coordinamenti Nazionali delle RSA
FISAC/CGIL – FNA




Assicurazioni: sindacati in pressing per rinnovare i contratti

Le sigle sindacali chiedono 99 euro di aumento ad Anapa e 95 ad Anagina


 

Il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro mette alla prova la lunga filiera delle assicurazioni. È un mondo dove si stima lavorino 150mila persone, la cui rappresentanza è piuttosto frammentata. Se Ania lo scorso autunno ha rinnovato con Fisac Cgil, First Cisl, Uilca, Fna e Snfia il contratto dei 48mila dipendenti delle compagnie assicurative, quasi tutti gli altri lavoratori dell’appalto si ritrovano con il contratto scaduto da quasi 3 anni. A cominciare dall’anello forte della filiera e cioè i 15mila agenti che sono rappresentati da Sna, Anapa e Anagina e negoziano le loro condizioni con Ania: il loro negoziato si è arenato un anno fa, quando si sono registrate posizioni inconciliabili sul tema della titolarità dei dati del cliente. In particolare con lo Sna che ritiene l’agente sempre e solo titolare “autonomo” del dato. Una posizione che per Ania è in contrasto con la natura del rapporto agenziale.

Lo stallo del contratto degli agenti, secondo fonti interne, non è senza impatto sul resto della filiera. Senza un passo avanti in quella direzione sembra difficile che possano essercene sui contratti dei dipendenti delle agenzie che hanno i contratti scaduti. Stiamo parlando del contratto di Anapa delle agenzie in gestione libera che è siglato dai sindacati di categoria (Fisac, First, Uilca, Fna e Snfia) e di quello di Anagina, riservato ai dipendenti delle ex agenzie Ina Assitalia, ora confluite in Generali. Accanto a questi, nella filiera, tra gli altri, ci sono anche il contratto di Sna, il contratto Assicoop e quello di Alleanza.

Per capire la frammentazione dei contratti dei dipendenti delle agenzie di assicurazione bisogna andare indietro di qualche anno. Il primo contratto, storicamente, in passato è stato sottoscritto da First, Fisac, Uilca e Fna con le controparti datoriali Sna e Unapass, fino al 2011 quando lo SNA ha intrapreso un’altra strada per sottoscrivere un contratto con due categorie rappresentate dalla Fesica Confsal. Per i sindacati confederali il 2011 ha segnato l’apertura di un vulnus e di una frammentazione della rappresentanza che ha avuto un impatto sui livelli retributivi dei lavoratori. Secondo quanto spiega il segretario nazionale assicurativo della Uilca, Emanuele Bartolucci, “l’abbandono  dello Sna e la sottoscrizione del suo contratto con Confsal ha portato retribuzioni inferiori mediamente del 20%. Per questo i sindacati confederali e gli autonomi Fna hanno deciso di proseguire la contrattazione con l’Unapass, poi federatosi con Anapa fino alla nascita di Anapa – ReteImpresAgenzia, associata a Confcommercio”.

A oggi il contratto Sna/Confsal da un lato e quello sottoscritto dai sindacati di categoria (First, Fisac, Uilca, Fna) con Anapa hanno pressoché la medesima applicazione, nonostante l’indubbia convenienza del contratto Sna.

Il rinnovo del contratto Ania-sindacati di novembre scorso ha rafforzato l’impegno delle parti per sostenere gli anelli più deboli della filiera assicurativa e fare sì che vengano innalzate le tutele dell’appalto, pur non potendo ricomprendere tutti sotto l’ala di un contratto, quello dei dipendenti delle compagnie, che “mediamente ha tabelle retributive del 30% più elevate”, afferma Bartolucci. Nelle piattaforme di rinnovo i sindacati assicurativi hanno chiesto aumenti di 99 euro per il lavoratori interessati dal contratto Anapa e di 95 euro per quello di Anagina, oltre a una tantum e adeguamenti che hanno fatto sobbalzare gli agenti. Le trattative si sono aperte, ma non sono mai decollate.
Federico Serrai, componente della giunta esecutiva nazionale di Anapa, nel rimettere in fila la dinamica del negoziato spiega che “il contratto è scaduto il 30 giugno del 2020, ma la piattaforma è stata presentata il 5 agosto del 2022. La richiesta che è stata fatta dai sindacati, però, non è solo di un aumento di 99 euro, ma anche di un ritocco del 7% di tutte le voci economiche di natura indennitaria, una richiesta che – a detta del rappresentante di Anapa – non trova riscontro in nessun altro contratto tra quelli scaduti ed esaminati. Il contratto Anapa è comunque favorevole per i lavoratori, che noi consideriamo un asset strategico. Necessita però di essere rivisto, soprattutto nelle parti normative, e va riscritto in maniera più chiara, anche a beneficio della sua interpretazione.”

 

Articolo di Cristina Casadei su Il Sole 24 Ore dell’8 agosto 2023




Alleanza: ripresa delle relazioni sindacali con due nuovi incontri

3 - Fisac Cgil

Le organizzazioni sindacali hanno incontrato l’azienda per due volte, una lo scorso mese ed un’altra il 6 luglio, dopo quasi 2 anni di interruzione delle relazioni sindacali a seguito del riuscitissimo sciopero del settembre 2021.

Durante il primo appuntamento Alleanza ci ha comunicato l’intenzione di riaprire 30 ispettorati in tutta Italia (10 per INT).

Abbiamo manifestato la nostra convinzione che il numero fosse esiguo in confronto alle 224 chiusure effettuate nel 2021 ed al reale bisogno manifestato dai lavoratori e che le riaperture avverranno presumibilmente a 3 o anche 4 anni di distanza, un tempo indiscutibilmente enorme rispetto alla celerità con cui vennero chiusi.

L’azienda durante l’ultimo incontro ci ha comunicato di avere deciso la riapertura di 45 nuovi uffici, i primi 30 entro ottobre 2024 ed i restanti 15 in un tempo ancora da definire e distribuiti nella misura di 3 per IR e che, quasi sicuramente, si tratterà di multipoint. Non ci è stato comunicato esattamente dove saranno ubicati gli I.A.

Durante l’incontro di giugno i vertici aziendali ci avevano anche informato sul nuovo sistema provvigionale che è appena partito per i prodotti del ramo risparmio. Alleanza ha motivato questi cambiamenti con richieste pervenute da Ivass al fine di tutelare la clientela. Rimangono alcuni aspetti che riteniamo di forte criticità e che avevamo chiesto di trattare rapidamente, come: il parametro qualitativo che verrà inserito dal prossimo anno per fare scattare le garanzie economiche ma che, ad oggi, non è stato ancora comunicato ai lavoratori; le problematiche che potrebbero scaturire dall’applicazione degli storni per 5 anni, soprattutto in caso di trasferimento. L’azienda ha negato che si trattasse di un cambio del sistema provvigionale, sottolineando che comunque le OO.SS. non possono contrattualmente trattare tale tema, ma di fatto comunque le modifiche avranno un impatto notevole su quest’aspetto così rilevante, benché al momento economicamente tutelato.

Le scriventi OO.SS. hanno evidenziato che affinché la ripresa delle relazioni sindacali risulti concreta, come accade per il resto del gruppo, bisogna affrontare tutti gli altri temi, e non ridurli solo a quello della chiusura degli Ispettorati Agenziali. Restano, infatti, sul tavolo molti problemi che necessitano di un confronto rapido come: le pressioni commerciali divenute insostenibili; il continuo aumento dei budget e la costante diminuzione dei silos; la desertificazione delle figure professionali all’interno delle agenzie; la modifica dei sistemi incentivanti con l’inserimento di nuovi parametri come quello della raccolta netta dopo quattro mesi dall’inizio dell’anno e con un nuovo obiettivo che rischia di causare altre decurtazioni economiche; l’aumento spropositato dei carichi di lavoro su tutte le figure dal TSIE fino all’Agente passando per i nostri SQS oberati di mansioni ed incombenze.

Purtroppo, negli ultimi anni abbiamo assistito ad una lenta ed inesorabile diminuzione delle quote di acquisizione pagate alla rete (ultimo esempio la nuova Alleata). Gli obiettivi che prima si realizzavano con 3/4 contratti al mese e qualche adeguamento, oggi possono richiedere anche 20/30 pezzi in un mese. Di conseguenza, aumentano le pressioni e lo stress per i produttori. Le iniziative messe in atto dall’azienda con il sistema dei bonus non sono sufficienti, visto che si tratta di quote aggiuntive che non vengono retribuite economicamente, ma servono esclusivamente a fare scattare rappel e mix. Questo sistema comporta una sensibile diminuzione dei guadagni di tutta la struttura (un TS a parità di risultato, con i bonus perde tra i 150 ed i 250 € mensili in proporzione al risultato). Bisogna trovare soluzioni a lungo termine, che consentano ai produttori di arrivare a fine mese.

Abbiamo, inoltre, chiesto ai vertici aziendali di intervenire economicamente a seguito del mancato pagamento compiutamente del PRV per i produttori, decurtato di 30€ e, soprattutto, privato del vantaggio della tassazione agevolata poiché l’azienda ha sbagliato nella scelta del parametro a cui legare il premio di produttività, nonostante l’accordo con il Gruppo prevedesse la definizione di target in grado di “garantire” la fruizione piena del premio con tassazione agevolata e non ordinaria da parte dei produttori. Il premio è scattato appieno e con la tassazione agevolata per i produttori di Generali, ma non per quelli di Alleanza (al danno si è aggiunta anche la beffa dell’errore nel pagamento avvenuto sullo stipendio di giugno con trattenuta per il mese successivo). A seguito delle nostre proteste, per il prossimo anno il Gruppo ha parzialmente rivisto i parametri per Alleanza.

Abbiamo anche chiesto un deciso intervento di Alleanza a supporto di clienti e lavoratori delle zone duramente colpite dall’ultima alluvione in Emilia Romagna, interventi non solo ad personam ma per tutti coloro che operano nelle agenzie colpite, così come effettuato anche in Generali Italia.

Su tutte queste importanti tematiche attendiamo risposte e, soprattutto, richiediamo con forza tavoli di discussione paritari dove trovare con HR soluzioni condivise ai problemi che affliggono la rete, così come avviene per le altre aziende del Gruppo e per i produttori della casa madre.

Senza dimenticare, infine, il rinnovo del CCNAL scaduto e per il quale avvieremo a breve le assemblee dei lavoratori per approvare la piattaforma preparata dalle OO.SS., in linea con la parificazione economica e normativa al CCNL Ania prevista dal nostro contratto.

Italia, 18 luglio 2023

 

I Coordinamenti Nazionali delle RSA FISAC/CGIL – FNA




Alleanza: ne rimarrà soltanto uno!

Care/i iscritte/i,

L’azienda va sempre #avantiveloci, nonostante le grida di sofferenza che si stanno alzando da tutta Italia. Sorda ad ogni richiesta di ascolto, continua a mettere in secondo piano la sua preziosa rete vendita. Ormai la sensazione è che siamo un fastidioso “orpello” da limare e ridurre.

Ieri ci hanno comunicato la variazione del sistema remunerativo per i prodotti della linea risparmio dal mese di luglio prossimo.
Il timore è che anche questo sia solo un primo passo!
L’azienda prevede delle garanzie economiche per la fase iniziale e per rendere il “boccone” meno indigesto, ma sono supporti che non cambiano il punto di arrivo. Questa modifica alle quote va a sommarsi a tutte quelle succedutesi negli ultimi anni e che hanno portato ad una evidente decurtazione delle quote provvigionali, costringendo i lavoratori ad aumentare vertiginosamente i ritmi lavorativi per concludere un numero di contratti esorbitante rispetto al passato per realizzare gli obiettivi mensili (ciò che prima si otteneva con 10 pezzi al mese oggi richiede 20/30 ed anche 40 pezzi conclusi ogni mese) con un aggravio della mole di lavoro, dello stress e delle pressioni commerciali sulla rete di vendita.

Alleanza ha creato le quote di bonus per supportare i lavoratori, peccato che questi bonus non portano reale guadagno alla rete, ma servono esclusivamente a fare scattare i rappel mensili ed aiutare l’azienda a dimostrare alla capo gruppo che si fanno i budget. La realtà è che i guadagni di tutta la rete si stanno abbassando ed il mix tra obbiettivi sempre più alti e prodotti che pagano sempre meno si sta rivelando fatale per i consulenti.
Senza dimenticare le continue pressioni per raccogliere soprattutto polizze investimenti e danni, prodotti dove però la quotizzazione è molto bassa.
Ormai, l’ #avantiveloci sembra avere un chiaro obiettivo: ridurre le provvigioni a tutta la rete.

Allo stesso tempo assistiamo alla messa in terra del progetto Jabber per tutte le agenzie, con la chiusura delle linee telefoniche fisse, nonostante il pilota abbia evidenziato grosse difficoltà. Questo, come già detto nei nostri precedenti comunicati, rischia di causare un grosso disagio a clienti, consulenti ed agenzie. Ricordiamo che non sono, inoltre, previsti accessori utili alla telefonia tramite tablet (come cuffie, docking o adattatori) e che la wi-fi di agenzia già oggi causa numerosi malfunzionamenti e non è in grado di supportare il lavoro agenziale. Il rischio è quello di aumentare i reclami che incidono sugli indici di safe clock e, di conseguenza, sui guadagni dimolte figure professionali e di aggravare ulteriormente la mole di lavoro per la rete.

Un paio di settimane fa abbiamo inviato una lettera aperta al nostro C.E.O. #davidepassero e, pur apprezzando la volontà di risposta ricevuta, non c’è stato riscontro concreto sui temi da noi evidenziati.
Riteniamo non sia stato compreso l’estremo bisogno di dialogo con la rete sui problemi che la affliggono.

Le Agenzie continuano a svuotarsi ed il peso delle assenze ricade sulle spalle di chi rimane, che si vede costretto a recuperare gli obiettivi agenziali. Questo sta portando ad un effetto domino con colleghi che, stremati e vessati, se ne vanno.

Consigliamo alla direzione l’hastag #nerimmarrasoltantouno, frase che è diventato il mantra di chi è ancora in struttura.
Chiediamo di riportare la rete al centro dei progetti aziendali con reali processi di crescita economica, di far cessare le pressioni commerciali, di aumentare le quote provvigionali e di migliorare ed accrescere le offerte di prodotti danni, soprattutto concorrenziali o almeno in linea con le altre aziende del gruppo.

Italia, 31maggio2023

 

Il Coordinamento Nazionale delle RSA
FISAC/CGIL Alleanza




Gruppo Generali: inaccettabile lo stato delle relazioni sindacali in Alleanza

Oggi pomeriggio, in modalità remota, le Segreterie Nazionali e i Coordinatori di
Gruppo Generali scriventi hanno incontrato il Gruppo Generali.
L’incontro era stato richiesto dalle Segreterie Nazionali a seguito sollecitazione
formale dei Coordinamenti di Alleanza per un intervento politico sul Gruppo Generali
relativamente alla situazione delle Relazioni Sindacali in Alleanza.

In apertura d’incontro le Segreterie Nazionali unitariamente hanno ripercorso le
vicende che hanno portato allo stallo delle Relazioni Sindacali limitate, a differenza di
tutto il resto del Gruppo, a un fatto di meri adempimenti di obblighi contrattuali.
Le Segreterie Nazionali hanno dichiarato che questo non è accettabile e pertanto hanno
chiesto con forza che in Alleanza si ripristinino Relazioni Sindacali coerenti con il resto
del Gruppo.

Il Gruppo Generali ha preso atto delle dichiarazioni delle Segreterie Nazionali e ha
dichiarato che, pur non smentendo le posizioni di merito assunte finora dall’Azienda
Alleanza e la necessità che il Sindacato assuma un approccio sui temi di merito più
costruttivo, si impegnerà ad avviare un riflessione profonda con Alleanza per verificare
le condizioni per un rilancio delle Relazioni Sindacali su basi diverse e più avanzate.

Il Gruppo Generali darà riscontro di questo passaggio in un prossimo incontro con le
Segreterie Nazionali e i Coordinatori di Gruppo.

31 marzo 2022

 

FIRST CISL FISAC CGIL F.N.A. SNFIA UILCA
Segreterie Nazionali
Coordinamenti Nazionali Gruppo Generali
Coordinamenti Nazionali Alleanza Assicurazioni




Alleanza: alla ricerca del dialogo

Care/i iscritte/i,

Come vi avevamo già illustrato durante l’ultima nota che abbiamo diffuso a Natale, stiamo faticosamente
tentando di mantenere l’unità sindacale con le altre sigle e soprattutto con quelle che hanno preso le
distanze dai principi e dalle iniziative di protesta che avevamo programmato e condiviso prima e dopo lo
sciopero dello scorso settembre ed a seguito del rifiuto aziendale ad incontrarci.

Visto il continuo e incosciente perdurare dell’atteggiamento di chiusura da parte dei vertici direzionali, il
senso di responsabilità e l’amore per la NOSTRA Azienda, che invece ci hanno sempre caratterizzato, ci
hanno spinto a coinvolgere tutte le Segreterie Nazionali delle sigle sindacali affinché si possa aprire un
canale di comunicazione che porti ad un tavolo negoziale per risolvere le problematiche da noi denunciate
negli ultimi due anni.

Nei giorni scorsi ci siamo incontrati e, fatto salvo che gli argomenti da portare al tavolo sono quelli che
abbiamo sempre denunciato (cominciando dalla chiusura degli ispettorati, dalle pressioni commerciali, dal
sistema provvigionale, dalla reportistica, dal rispetto del contratto di lavoro, etc.), abbiamo ricevuto la
disponibilità da parte di tutte le Segreterie Nazionali ad avviare un percorso di sollecitazioni politiche nei
confronti dell’azienda che porti alla riapertura del dialogo con le RSA aziendali.

In attesa dell’esito di questi percorsi avviati, abbiamo continuato il nostro impegno al fianco dei lavoratori
che ha portato ad un intervento (l’ennesimo) contro le pressioni commerciali, alcune manifestatesi anche
durante “Avanti veloci”.
Ricordiamo a tutte e tutti che qualsiasi “obbligatorietà” nel nostro lavoro deriva da circolari, contratto di
lavoro, regolamenti IVASS e leggi dello stato.
Qualsiasi altra attività, legata allo svolgimento del nostro lavoro, spacciata per un obbligo, rappresenta una
indebita pressione commerciale e come tale verrà denunciata agli organismi competenti.

Abbiamo avuto, inoltre, due incontri come RLS con l’azienda ed abbiamo chiesto specifiche sulla situazione
degli ultracinquantenni che non hanno aderito alla campagna vaccinale.
L’Azienda ci ha risposto che tutti i produttori, per i quali non è obbligatoria la presenza in ufficio, possono
continuare ad operare da remoto, senza l’obbligo del “supergreenpass”, che sarà necessario solo per
l’ingresso in ufficio o per le attività in esterno.
Discorso a parte meritano gli Agenti Generali e gli SQS che, essendo addetti alla sicurezza ed al primo
soccorso, non possono operare esclusivamente da remoto, anche se l’azienda si è dichiarata disponibile ad
esaminare specifiche situazioni.

Vi ricordiamo, infine, che abbiamo protestato, insieme alle altre sigle, per la diminuzione delle provvigioni e
per le modifiche al sistema provvigionale effettuate dall’azienda in violazione dell’art. 109 del CCNAL.

Italia, 28 febbraio 2022

 

Il Coordinamento Nazionale delle RSA FISA/CGIL di Alleanza




Alleanza: sciopero da record

2 - First Cisl 3 - Fisac Cgil 8 - Fna 6 - Uilca

GRAZIE     GRAZIE     GRAZIE

ADESIONI RECORD allo sciopero
PRESENZE RECORD alla manifestazione

 

Il malcontento in Alleanza non è un’invenzione sindacale, ma un FATTO. I lavoratori sono esasperati ed i circa 700 presenti alla manifestazione ne sono la prova. Oltre quelli in piazza, altri 2000 colleghi seguivano l’evento attraverso i social, e almeno l’80% dei circa 4.500 dipendenti ha segnato lo sciopero a sistema.

L’azienda ieri con il suo solito atteggiamento spocchioso ed irriverente non ha ricevuto le OO.SS., che rappresentano i lavoratori accorsi da ogni parte d’Italia, scrivendo cosi una nuova pagina di storia che rimarrà impressa nella mente e nei cuori degli ”Alleanzini”.

Alleanza ed il Gruppo Generali si fanno negare, non ricevono i lavoratori nemmeno in occasione di uno sciopero dall’esito sensazionale, superiore a qualsiasi aspettativa.

All’ombra della Torre Generali a Milano, in un clima di piena solidarietà ed unità, i presenti hanno dato vita ad una grande manifestazione pacifica, colorata da tante bandiere sventolanti e striscioni di protesta (abbiamo pubblicato tutto sulle pagine social aperte per l’occasione su Facebook, Twitter ed Instagram e denominate “Sciopero Alleanza del 23 settembre”).

Erano presenti, oltre alla vigilanza privata dell’azienda, svariati giornalisti e anche poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa!

Ci auguriamo per il bene comune (Azienda, Lavoratori e Clienti) che le trattative con l’azienda possano riprendere in un clima di massima collaborazione, ascoltando i Clienti, i Lavoratori e le loro rappresentanze, per giungere ad una fase costruttiva per tutti. In attesa di questa auspicabile nuova fase, continueremo a mostrare il nostro dissenso attraverso il mancato collegamento alla webinar del Martedì e la cancellazione dalla pagina stile alleanza.
Se l’azienda dovesse procedere con la sua arroganza, sorda anche a questa giornata di sciopero, saremo costretti a proseguire con le iniziative di protesta.

Ieri, numerosi lavoratori ci hanno riferito che non riuscivano a caricare in SAP la giornata di sciopero per impedimenti del sistema informatico. Invitiamo tutti coloro che non fossero riusciti ancora a caricare lo sciopero, ad effettuarlo oggi ed a segnalarci eventuali nuove anomalie.

Italia, 24 settembre 2021

 

I Coordinamenti Nazionali delle RSA
FIRST/CISL – FISAC/CGIL – FNA – SNFIA – UILCA

 

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Alleanza: lo sciopero del 23 settembre

Milano, 23 settembre

I lavoratori di Alleanza Assicurazioni, compagnia del Gruppo Generali, scioperano per l’intera giornata con manifestazione presso la sede direzionale in piazza Tre Torri a Milano. I lavoratori protestano contro la chiusura del 40% degli uffici e contro le condizioni di lavoro insostenibili a cui sono costretti dall’azienda a seguito della pandemia. Nonostante Generali ed Alleanza facciano utili record, sottopagano i lavoratori, sottoposti a pressioni commerciali intollerabili e violano i contratti di lavoro.

 

Fisac Cgil Alleanza