Landini: «Vaccinarsi è anche un dovere sociale»

In un’intervista al Corriere della Sera, il segretario generale della Cgil ribadisce che è responsabilità del governo e del Parlamento mettere l’obbligo. “Se lo fanno, noi siamo d’accordo”. E lancia una campagna di comunicazione pro vaccino all’interno delle aziende.


“Noi non siamo mai stati No vax. Noi siamo per la sospensione dei brevetti affinché tutti nel mondo si possano gratuitamente vaccinare: solo così si possono sconfiggere le varianti e quindi il virus”.

Dalle colonne del Corriere della Sera, Maurizio Landini ribadisce la posizione della Cgil e lancia a tutti l’invito a vaccinarsi contro il Covid perché “è anche un dovere sociale. Per il leader di Corso Italia “è responsabilità del governo e del Parlamento di rendere per legge obbligatoria la vaccinazione. Se lo fanno, noi siamo d’accordo. Non è il momento delle divisioni e delle strumentalizzazioni”.

E lancia, per il mese di settembre, una campagna di informazione straordinaria e mirata: “Proponiamo a tutte le associazioni di impresa di mettere a disposizione due ore aggiuntive di assemblee retribuite in tutte le aziende per fornire un’informazione adeguata sulla vaccinazione e sulla sicurezza dei luoghi di lavoro”. Perché, sottolinea, “è il momento di coinvolgere le lavoratrici e i lavoratori, il consenso non si acquisisce sanzionandoli o punendoli ma rendendoli partecipi di un progetto comune che metta al centro la salute e la sicurezza e la qualità del lavoro”.

Sulle mense aziendali il giudizio è chiaro: “Il green pass non può diventare uno strumento che  divide e discrimina.  Non si capisce, ad esempio, perché le lavoratrici e  i lavoratori possano lavorare 8 ore insieme e poi consumare il pasto separati. Le mense aziendali non sono un ristorante. I lavoratori sono già tracciati e da un anno e mezzo le mense sono organizzate secondo i protocolli di sicurezza: mascherine obbligatorie, separatori di plexiglass e turni”.

 

Fonte: www.collettiva.it




Chi non si vaccina contro il Covid può rischiare il licenziamento?

Finalmente sono arrivati i vaccini e con loro la speranza di recuperare una parvenza di normalità nella nostra vita di tutti i giorni.

Come noto non sarà previsto alcun obbligo di vaccinarsi. Ma chi scegliesse di non sottoporsi alla vaccinazione potrebbe andare incontro a problemi sul posto di lavoro?

Il tema viene affrontato su “Il Fatto Quotidiano” con un’intervista al magistrato Raffaele Guariniello, pubblicata lo scorso 24 dicembre.

“Tutelare la salute significa vaccinare il maggior numero possibile di persone”:
Guariniello, che alla tutela della salute ha dedicato la sua carriera in magistratura, lo dice senza mezzi termini:
“Ma attenzione – precisa – non è un’indicazione ‘morale’, è ciò che prevede la legge.

La premessa su cui si basa il ragionamento del magistrato è l’Art. 32 della Costituzione, che nella seconda parte recita:

Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge .

In effetti, secondo Guariniello, la disposizione di legge ci sarebbe già, e deriverebbe dal Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro.

L’art. 279 impone al datore di lavoro di mettere a disposizione “vaccini efficaci per quei lavoratori che non sono già immuni all’agente biologico, da somministrare a cura del medico competente”.
Il Covid-19 rientra tra gli agenti biologici, peraltro tra i più insidiosi come stabilito da due decreti legge che hanno recepito una direttiva europea. Quindi, a norma di legge, essendo ora disponibile un vaccino per il Covid (l’agente biologico), il datore di lavoro è tenuto a mettere “a disposizione” vaccini efficaci.
In effetti la norma parla di mettere a disposizione, ma non di obbligo per il lavoratore. Ma lo stesso Art. 279 impone al datore di lavoro “l’allontanamento temporaneo del lavoratore” in caso di inidoneità alla mansione “su indicazione del medico competente”. Secondo Guariniello, il medico non potrà fare a meno di esprimere un giudizio di inidoneità se il lavoratore ha rifiutato il vaccino messogli a disposizione dal datore di lavoro, proprio su parere del medico competente.

Guariniello ritiene che una simile interpretazione della norma non vada a danneggiare i Lavoratori. Al contrario: la sorveglianza sanitaria non serve solo a tutelare il singolo lavoratore, ma anche tutti gli altri. La Corte Costituzionale lo ha ribadito più volte: la tutela della salute è un diritto dell’individuo e un interesse della collettività.

In caso di inidoneità la legge prevede l’obbligo di allontanare il lavoratore e di adibirlo ad altra mansione, ma solo “ove possibile”.
La Cassazione ritiene che tale obbligo di ripescaggio non possa ritenersi violato quando la ricollocazione del lavoratore in azienda non sia compatibile con l’assetto organizzativo stabilito dall’azienda stessa. Insomma, il datore di lavoro è obbligato a predisporre misure organizzative per consentire la prosecuzione del rapporto di lavoro, ma se questo non è possibile si rischia la rescissione. Un rischio non presente fintanto che perdurerà lo stato di emergenza con conseguente divieto di licenziamento, ma il problema potrebbe presentarsi in futuro.

L’ultima domanda posta al Magistrato: in tal modo non si potrebbe paventare la violazione della libertà personale? Su questo Guariniello ritiene che la normativa sia molto chiara nel prevedere la messa a disposizione del vaccino, l’allontanamento e la destinazione ad altra mansione “ove possibile” del lavoratore che si riveli inidoneo. L’unico modo per opporsi sarebbe cambiare la norma.


Fin qui il parere di Raffaele Guariniello. Si tratta di un argomento che inevitabilmente sarà oggetto di discussione nei prossimi mesi.
Ci è sembrato giusto riportare il contenuto dell’intervista come spunto di riflessione, tenuto conto anche dell’autorevolezza della fonte.




Unicredit: vaccino anti-pneumococco e rimborso tamponi molecolari e test rapidi.

In considerazione del perdurare della pandemia e a seguito della consulenza del proprio Comitato Medico Scientifico, Unica provvederà al rimborso, in regime di auto assicurazione, dei costi sostenuti per la vaccinazione anti-pneumococcica per tutti i titolari e i familiari inclusi in polizza.

Il massimale individuale di 80 € comprende sia il costo del vaccino che la somministrazione.

Come per la vaccinazione antinfluenzale non è richiesta prescrizione medica. È necessario, in fase di domanda di rimborso, essere in possesso di documentazione di spesa quietanzata (scontrino e/o fattura).

Le richieste di rimborso saranno da inserire nella consueta piattaforma Arena di Previmedical non appena verranno completati i necessari adeguamenti informatici.

Inoltre, è stato raggiunto con l’assicuratore un accordo per l’autorizzazione, in forma diretta oppure a rimborso, del costo dei tamponi molecolari o dei test rapidi antigienici per tutti gli assistiti.

Nella pagina successiva trovate i dettagli operativi.

 

Richiamiamo l’attenzione in particolare sui seguenti punti:

  • il primo tampone deve essere obbligatoriamente prescritto dal proprio medico di base – la prescrizione deve essere corredata da diagnosi/sospetto diagnostico e indicazione anche della sintomatologia;
  • la garanzia è prestata nell’ambito della ‘diagnostica ordinaria‘ e pertanto in caso di ricorso a strutture non convenzionate con successiva richiesta di rimborso la franchigia sarà di 60 €.

Vi invitiamo a leggere la notizia completa sul sito di Unica al seguente link:

https://unica.unicredit.it/it/informativa/2020/Rimborsabilita_tamponi_e_vaccino_anti-pneumocco.html

14 dicembre 2020


La Segreteria Fisac Cgil del Gruppo UniCredit


dal sito Fisac Unicredit




Intesa e UBI: al via la campagna vaccinale

Dalle ore 12, al via la campagna vaccinale antinfluenzale gratuita di Intesa Sanpaolo e UBI Banca

A disposizione dei colleghi che ne faranno richiesta un determinato numero di vaccini antinfluenzali e anti-pneumococco

<dalla direzione Centrale Tutela Aziendale>

La situazione che l’Italia sta vivendo a causa della pandemia dovuta al COVID-19 vede la nostra banca in prima linea per la particolare attenzione alla salute e alla sicurezza delle proprie persone e in questo contesto si sta impegnando per offrire ai propri dipendenti, su base preferenziale, l’opportunità di vaccinarsi contro influenza e pneumococco.

Nei prossimi mesi è probabile la circolazione contestuale degli ordinari virus stagionali e di quello, caratterizzato da similarità di sintomi, associato al COVID-19 ed è per questo che autorità sanitarie ed esperti sottolineano l’importanza della vaccinazione, in particolare nelle persone a più alto rischio.

Grazie ai vaccini, infatti, si semplificano le diagnosi e si riducono i rischi di complicanze per soggetti più fragili e di sovraffollamento delle strutture sanitarie.

Evidenze scientifiche indicano inoltre un possibile effetto protettivo della vaccinazione antinfluenzale e anti-pneumococcica nei confronti dell’infezione da COVID-19.

Dal momento che in Italia risulta in questa fase oltremodo difficile reperire i vaccini presso le strutture pubbliche, Intesa Sanpaolo, sotto il coordinamento della funzione di Tutela Aziendale, ha acquisito:

– 50 mila dosi di vaccino antinfluenzale da offrire gratuitamente

– 10 mila dosi di vaccino anti-pneumococco a prezzo pre-concordato a carico del dipendente, da richiedere direttamente al laboratorio

a beneficio di tutti i colleghi di Intesa Sanpaolo e di UBI Banca.

A partire dalle ore 12 di oggi, ogni collega interessato dovrà compilare un modulo di adesione alla campagna vaccinale sul portale #People entro il 3/11/2020.

L’adesione alla campagna vaccinale è volontaria e facoltativa con la possibilità di aderire alla somministrazione di entrambi i vaccini o di uno solo di essi.

Tenuto conto delle oggettive difficoltà di reperimento dei vaccini e sulla base delle concrete percentuali di adesione, potrà risultare necessario procedere selettivamente: in questo caso, la priorità sarà data alle categorie a rischio secondo il Servizio Sanitario Nazionale (immunodepressi, interessati da esiti di patologie oncologiche o con terapie salvavita in corso o, comunque, affetti da comorbilità – cfr. dettaglio in calce) e in base a criteri legati all’età anagrafica e alla presenza di figli in età pre-scolare e scolare nel nucleo familiare.

I singoli colleghi aderenti riceveranno comunque informazione via mail su modi e tempi (indicativamente fine novembre/inizio dicembre) di svolgimento della vaccinazione.

La somministrazione dei vaccini avverrà, a cura del partner MyAssistance, presso la rete di laboratori convenzionati in ogni capoluogo di provincia.

Il modulo di adesione sarà disponibile a partire dalle ore 12 di oggi al seguente percorso:

Intranet > #People > Covid-19 Rientro in sede/ufficio > Campagna vaccinale

In caso di eventuali dubbi o richieste di approfondimento, scrivi a: [email protected]

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Malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (inclusa l’asma di grado severo, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e broncopneumopatia cronica ostruttiva (BCPO) , malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite, diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con indice di massa corporea (BMC)>30 e gravi patologie concomitanti), tumori, malattie renali con insufficienza renale, epatopatie croniche, malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali, malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV, patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici, patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari), Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano in gravidanza e nel periodo “postpartum”.

28 ottobre 2020

Delegazione trattante

dal sito Fisac Intesa Sanpaolo

 

 

 




Cassa mutua BCC: novità 2020, rimborso vaccino antinfluenzale

  • Come noto, già dall’aprile di questo anno la Cassa Mutua Nazionale per il personale BCC CRA ha reso operativa la nuova prestazione “Covid-19” a favore dei soggetti colpiti dalla pandemia virale, prevedendo un supporto economico a favore dei ricoverati in terapia intensiva e sub-intensiva così come per coloro che hanno dovuto gestire la malattia presso la propria abitazione, e un ulteriore sostegno per l’assistenza psicologica.
Cassa Mutua Nazionale, anche sulla scorta delle raccomandazioni del Ministero della Salute, ha valutato di prevedere, eccezionalmente per l’anno 2020, una ulteriore prestazione volta a sensibilizzare ed agevolare il ricorso alla vaccinazione antinfluenzale in previsione la prossima stagione influenzale. Tale vaccinazione potrebbe infatti aiutare la diagnosi e la gestione dei casi sospetti, visti i sintomi molto simili tra Covid19 e influenza, oltre che rappresentare, ovviamente, un utile strumento di prevenzione in un momento così particolare di crisi pandemica. Il Comitato Amministratore ha quindi deliberato di ampliare il Nomenclatore vigente introducendo, per l’anno 2020, il rimborso del vaccino antinfluenzale.
In allegato si invia la circolare n. 10/2020 al fine di poter prendere visione, nel dettaglio, della nuova prestazione.
Un fraterno saluto!
                    FISAC CGIL Coordinamento Nazionale Credito Cooperativo
Coordinamento Nazionale Credito Cooperativo

Scarica l’allegato: Circ_10_2020