Banca Popolare di Bari: sciopero!


Il 29 marzo u.s., presso la sede dell’ABI a Roma, si è tenuto il necessario incontro delle Organizzazioni Sindacali Aziendali con la competente Commissione Nazionale, composta da due conciliatori di ABI, la Banca BPB rappresentata dal dott. Franzon ed i Segretari Nazionali delle OOSS, per l’esperimento del “tentativo di conciliazione” in materia di sciopero.
Le OO.SS. aziendali tutte hanno illustrato le proprie istanze oggetto della vertenza in atto.

Nessuna risposta è stata data, da parte aziendale, sui temi e le criticità alla base della nostra mobilitazione. Solo una generica dichiarazione di non meglio disponibilità successiva alla presentazione del Piano Industriale di Gruppo prevista per il giorno 3 aprile p.v.

Le OO.SS preso atto, hanno doverosamente chiesto all’Azienda di precisare le tematiche sulle quali avrebbero dovuto incontrarle. La risposta è stata alquanto evasiva e priva di elementi concreti sui quali discutere. Ancora una volta l’Azienda ha dimostrato scarsa sensibilità alle problematiche delle Lavoratrici e dei Lavoratori; la procedura del tentativo di conciliazione si è quindi chiusa con “esito negativo”.

Le OO. SS., constatata l’indifferenza della Banca, tenuto conto del mandato ricevuto dalle Lavoratrici e dai Lavoratori nelle assemblee, proclamano per il giorno 17 aprile p.v. una giornata intera di

SCIOPERO

che diventa unica via necessaria perseguibile a fronte di una evidente e determinata chiusura da parte aziendale.
Vi terremo tempestivamente informati nei prossimi giorni.

Bari, 31marzo 2023

 

Segreterie di Coordinamento
FABI-FIRST CISL-FISAC CGIL-UILCA -UNISIN
Banca Popolare di Bari -Gruppo MCC




Banca Popolare di Bari: verso lo sciopero

3 - Fisac Cgil

 

Circa 20 assemblee, centinaia di colleghi e colleghe da tutte le filiali e direzioni generali della banca, un unico responso: continuare la mobilitazione, arrivare allo sciopero.

La dirigenza BPB non può continuare a far finta che tutto vada nella direzione prevista del rilancio della banca, ignorare il profondo disagio operativo ed economico delle lavoratrici e dei lavoratori, a non ascoltare il grido di allarme e di denuncia lanciato già da tempo dalle OO.SS aziendali in varie circostanze.

La banca non può continuare ad ignorare, sistematicamente, regole che, leggi, contratti e accordi le impongono; nascondere la testa sotto la sabbia dando illusione che tutto vada bene, non serve a nessuno, tantomeno ai dipendenti ed al mercato.
Allora, avviamolo stato di agitazione e le formalità per la proclamazione dello sciopero.

Stato di agitazione vuol dire anche che non si fa più straordinario – tanto non lo pagano! -, vuol dire che alle 16:45 (o alle 16:15) “cade la penna” e si va a casa, non si risponde più al cellulare personale per motivi di lavoro, si esce da tutte le chat aziendali!

I dati di bilancio di recente pubblicazione relativi all’esercizio 2022, rafforzano la consapevolezza che i sacrifici dei dipendenti della BPB non sono stati gestiti nella direzione auspicata, ovvero il rilancio della banca. Vi terremo informati.

Bari, 16 marzo 2023

 

Segreterie di Coordinamento FABI-FIRST CISL-FISAC CGIL-UILCA -UNISIN
Banca Popolare di Bari -Gruppo Mediocredito Centrale




BNL: Più uniti e più forti!

3 - Fisac Cgil

Cresce la partecipazione allo sciopero dei lavoratori e delle lavoratrici della BNL, sempre più convinti delle ragioni della mobilitazione. sempre più forte la determinazione a salvare l’integrità della nostra Azienda e la volontà di tutti di non arrendersi ad un piano industriale scellerato

Persino gli stitici dati aziendali, comunicati in modo che non si possa ricostruire un dato complessivo di quanti lavoratori hanno scioperato, quanti hanno lavorato e quanti erano assenti per altri motivi, unitamente all’ambiguità sul computo dei colleghi in smart working, confermano ampiamente che la seconda giornata di sciopero dei lavoratori della BNL, proclamata contro le aberrazioni di questo piano industriale, ha fatto segnare un sostanzioso incremento delle adesioni.

Un risultato spinto in avanti dalla crescente consapevolezza delle lavoratrici e dei lavoratori della banca, di quale sia la reale posta in gioco, senza distinzione tra Rete e Direzione Generale.

Questo gruppo dirigente deve ancora una volta interrogarsi sulla propria inadeguatezza a gestire una transizione delicatissima.

Una dirigenza che invece di traghettare una azienda tradizionalmente coesa e orgogliosa di sé nella complessità del mondo digitale, sta lavorando per dividere e minare le basi della coesione aziendale e per traghettare in scatole e scatolette dall’incerto destino lavoratori e lavorazioni.

La risposta della comunità aziendale di BNL è stata ancora una volta all’altezza della sfida e coerente con la propria storia centenaria.

Solidarietà da tutto il settore, e non solo, per un comune destino, spirito di sacrificio e senso della responsabilità collettiva! Con questi presupposti ci avviamo alla nuova procedura ed al confronto con l’Azienda.

Roma, 25-01-2022

 

Segreterie di Coordinamento Nazionale Gruppo BNL
FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL – UILCA – UNISIN




BNL: lo sciopero non si tocca

Ancora una volta respinto l’attacco al diritto di sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori di BNL

Nonostante, infatti, l’azienda abbia provato in ogni modo ad impedire il nuovo sciopero, non ci è riuscita NEANCHE STAVOLTA!!!

È stato inutile per la banca ricorrere alla Commissione di Garanzia una prima volta e successivamente presentare una seconda opposizione.

Rispettate da parte nostra le ulteriori indicazioni della Commissione, RESTA LA PIENA LEGITTIMITÀ della proclamazione del nostro sciopero del prossimo lunedì 24 gennaio.

Lo sciopero, dunque, è confermato.

Non saranno i capziosi cavilli giuridici con cui BNL si diletta a vanificare l’azione di protesta. Proseguiamo con la mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici di BNL!

In questo modo assicuriamo a tutti i colleghi di far sentire la propria voce in un momento difficile come questo, e in risposta a questo atteggiamento aziendale che, oramai è palese, tenta in ogni modo di fermare una legittima e doverosa protesta. Invano!

Roma, 21/01/2022

 

Le SEGRETERIE NAZIONALI

Le SEGRETERIE DI COORDINAMENTO GRUPPO BNL

FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL – UILCA – UNISIN


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BNL: mobilitazione su tutti i fronti, dagli scioperi ai tribunali

3 - Fisac Cgil

Le organizzazioni sindacali, di fronte ad uno scenario sempre più critico per il futuro di tutte le lavoratrici ed i lavoratori della Bnl, ritengono che la mobilitazione sia l’unica risposta efficace per contrastare l’arroganza aziendale.

Una mobilitazione da declinare su tutti i fronti: con le assemblee, con gli scioperi, con il coinvolgimento e la partecipazione attiva di tutti, ma anche sul piano legale. Una mobilitazione per rafforzarci al tavolo di confronto, dove ancora confidiamo di poter individuare soluzioni diverse e condivise.

Per questo motivo, per la prima volta, le organizzazioni sindacali, unite in un fronte comune, hanno deciso di costituire un coordinamento nazionale degli avvocati che segua gli sviluppi della situazione sotto il profilo tecnico giuridico.

Le eventuali azioni legali che le lavoratrici ed i lavoratori intenderanno intraprendere sono naturalmente individuali – come è noto, in Italia, non esiste per questo genere di contenzioso la possibilità di una class action; ma la strategia che si è intrapresa è quella di nominare un avvocato per ciascuna sigla sindacale, che funga da supporto per quello che riguarda tutti gli aspetti connessi alle procedure di cessioni di ramo d’azienda.

Un coordinamento al quale sottoporremo la documentazione che di volta in volta abbiamo acquisito e che acquisiremo, ma anche per organizzare assieme a tutti i colleghi delle riunioni nelle quali poter dare una risposta ai tanti dubbi ed alle preoccupazioni che ormai albergano nell’animo di tutti, cosa che avverrà anche grazie a informazioni e istruzioni che forniremo a tutte le lavoratrici ed i lavoratori. Risposte sul profilo sindacale, ovviamente, ma quindi anche sul piano giuridico in vista delle possibili azioni legali che si profilano all’orizzonte: esito non voluto ma che, se permane l’atteggiamento di indisponibilità da parte dell’azienda, diviene sempre più plausibile. Atteggiamento che potrebbe aggravarsi poiché l’azienda sta mettendo in atto maldestri tentativi di far sottoscrivere ai colleghi oggetto di cessione accordi individuali con clausole pericolose e un inaccettabile “ricatto” sotto forma di rinuncia a diritti fondamentali come quello di fare ricorso, a fronte della concessione di garanzie di fatto inconsistenti: eventualità in cui invitiamo tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori coinvolti nelle operazioni di cessione a non esitare nel contattare le rappresentanze sindacali aziendali.

Un’ azienda – e con essa anche le altre coinvolte in questa deprecabile situazione – a cui abbiamo risposto unitariamente a livello sindacale. Forse sarà necessario che anche l’azienda dia delle risposte, stavolta non a noi ma ai giudici.

Nei prossimi giorni si svilupperà il confronto sulla procedura di cessione dei 7 rami del back office. È l’ultima occasione: o si trova una soluzione complessiva a tutte le questioni sul tavolo (mobilità geografica e funzionale; carenza di organico; pressioni commerciali; minore presenza sul territorio; ritardo nelle assunzioni concordate; cessione del ramo d’azienda dell’IT; cessione dei rami del Back Office), oppure la lunga stagione di conflitto permanente continuerà in azienda e sarà affiancata da un contenzioso senza precedenti.

Roma, 14/01/2022

 

Le Segreterie di Coordinamento Nazionale Gruppo Bnl
FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL – UILCA – UNISIN


 

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BNL, il 24 gennaio sarà ancora sciopero

3 - Fisac Cgil

Da mesi le scriventi Organizzazioni Sindacali si confrontano con la controparte aziendale alla ricerca di una soluzione a questa drammatica parentesi nella storia della nostra comunità aziendale.
II Sindacato ha impiegato, e continuerà a farlo nel rispetto della sua missione, le migliori energie alla ricerca di una responsabile mediazione volta a salvaguardare la dignità delle donne e degli uomini di BNL.

La Banca continua a dimostrarsi sorda alla rivendicazione delle persone alle quali deve i risultati positivi che il management si è affannato a sbandierare nei mesi scorsi.

Rivendicazioni semplici, che tutelino gli individui che tanto hanno sostenuto l’azienda col proprio lavoro e con molti sacrifici nei precedenti piani industriali.

Non possiamo — tollerare l’arrogante ostinazione dell’A.D., dei suoi manager e della proprietà francese: sono intollerabili le cessioni di ramo e continueremo ad urlarlo, come pure non passerà in cavalleria la riorganizzazione auspicata dalla banca, con le gravi ricadute previste in particolare per la rete.

Le Organizzazioni sindacali hanno proclamato una nuova giornata di sciopero per il prossimo 24 gennaio! Intanto, come noto, e successivamente all’avvio dell’iter per lo sciopero, la Banca ha avviato la procedura per la cessione dei rami inerenti il back office(APAC).

Scioperiamo contro tutte le misure inique contenute nel piano industriale:

  • la chiusura di 135 filiali e le ricadute in termini di mobilità funzionale e geografica;
  • la cessione del pacchetto di controllo di Axepta;
  • la carenza di organico nelle filiali e le pressioni commerciali
  • il modello presenza sul territorio;
  • il ritardo nel numero di assunzioni concordate negli accordi sindacali relativi alla cosiddetta Q100.
  • l’esternalizzazione mediante cessione del ramo d’azienda dell’IT;
  • il progetto di esternalizzazione mediante cessione dei rami d’azienda del Back Office.

Scioperiamo per tutti questi motivi, scioperiamo tutti!




BNL: oltre l’arroganza, c’è il ridicolo

 

3 - Fisac Cgil

La BNL si scontra con una scomoda realtà ed inventa il suo tasso di adesione allo sciopero!

La Bnl dopo aver tentato goffamente e scandalosamente di boicottare sciopero, ricorrendo ad ogni genere di ostruzionismo e non rinunciando a forme di becero pseudocrumiraggio, ora la spara grossa sul tasso di adesione allo sciopero, rendendo pubblico un dato, il 29,8%, assolutamente ridicolo e fuori dalla realtà.

Sui territori l’80% di filiali chiuse e gli uffici deserti sono un dato inconfutabile. Bnl accetti la sfida e spieghi come ha computato il tasso di adesione. Ci dica, ad esempio:

  • quanti sono in termini assoluti gli aderenti allo sciopero;
  • quanti sono stati i presenti sul luogo di lavoro;
  • quanti i colleghi in malattia, in ferie, in aspettativa;
  • quanti in smart working.

O semplicemente taccia, perché l’oltraggio verso le sue donne e i suoi uomini ha superato davvero ogni limite di decenza.

Le lavoratrici ed i lavoratori di Bnl non si sono fatti intimorire finora dall’arroganza e dalla spregiudicatezza di un management senza scrupoli, e non si faranno scoraggiare oggi da questo vergognoso tentativo di rendere vana l’azione di lotta e di solidarietà che ha unito il popolo della Bnl.

Il Sindacato, con vigore rinnovato dall’entusiastica adesione all’azione di lotta, continuerà agguerrito una battaglia che, per esclusiva volontà dell’AD e del suo advisor, del COO e dell’azionista, sarà necessariamente ancora più cruenta.

Le organizzazioni Sindacali, raccogliendo molto serenamente la plateale sfida lanciata dall’azienda, si impegnano sin da subito affinché le grida di dissenso dei lavoratori arrivino in tempi rapidi ancora più chiare e manifeste!


 

In merito alle ragioni dello sciopero, leggi anche:

https://www.fisaccgilaq.it/banche/bnl/bnl-uno-scontro-senza-precedenti.html




BNL: una rottura scontata

 

3 - Fisac Cgil

 

Comunicato Stampa

Le soluzioni innovative di Bnl? La rinuncia del lavoratore all’inalienabile diritto a fare causa!

“La rottura delle trattative tra Bnl e Sindacato è la logica conclusione della sorda arroganza con cui questa azienda si è presentata ad ogni incontro e che si evince in modo chiaro dalla comunicazione di chiusura in risposta alle istanze sindacali. Questa Bnl considera i lavoratori oggetto di scambio.

Una clausola di rientro della durata di 20 anni applicabile solo in casi eccezionali e realisticamente difficilmente realizzabili, e soprattutto subordinata all’inaccettabile condizione della rinuncia da parte dei lavori oggetto di cessione al diritto di ricorrere in giudizio e tutelare i propri interessi. Ciò significherebbe un accordo contra legem che il sindacato non firmerà mai.

Questo è un inaccettabile attacco al diritto ed alla dignità del lavoro oltre che al buon senso e all’intelligenza dei lavoratori e del Sindacato.

La gravità di questa pretesa da parte della Bnl risulta ancor più evidente di fronte al rischio di illegittimità dell’intera operazione.

È evidente che l’intenzione dell’azienda è solo quella di liberarsi di 900 lavoratori: infatti hanno ripetutamente rifiutato di confrontarsi su soluzioni complessive”.

Lo dichiarano le Segreterie Nazionali di Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Unisin in riferimento alla chiusura della procedura di cessione di ramo d’azienda del Banking Service Platform (IT) che riguarda 270 lavoratori.

Roma 24 12 2021

 

Le Segreterie Nazionali




BNL: lo sciopero è imminente!

IO SCIOPERO!!!

 

Dopo un acceso confronto, le Organizzazioni Sindacali e la banca hanno condiviso che sarà possibile revocare la giornata di ferie del 27 dicembre a chi lo richieda entro venerdì 24 dicembre, con contestuale ripianificazione del giorno entro il 31.12 o, in casi particolari, entro il 10 gennaio 2022.

Gli interessati, dunque, potranno richiedere lo spostamento del giorno di ferie eventualmente fissato per il 27 concordando la ripianificazione col proprio responsabile.

Lo sciopero è un diritto che tutti devono essere liberi di esercitare!

 

Roma, 20/12/2021

 

Segreterie di Coordinamento Nazionale Gruppo BNL

 

 

Leggi anche

https://www.fisaccgilaq.it/banche/bnl/bnl-il-27-dicembre-io-sciopero.html

 

 




BNL: il 27 dicembre IO SCIOPERO!

3 - Fisac Cgil

Le decisioni aziendali nel piano di ristrutturazione illustrato alle organizzazioni sindacali sono inaccettabili.

Il piano presentato, che include esclusivamente strategie di contenimento dei costi, senza alcuna indicazione espansiva che valorizzi la nostra azienda e le lavoratrici ed i lavoratori che ne sono il motore principale, è inaccettabile.

L’atteggiamento della controparte, chiuso ed arrogante, non disponibile ad alcuna forma di confronto costruttivo basato sull’ascolto reciproco, è inaccettabile.

Le lavoratrici ed i lavoratori, intervenuti numerosi alle moltissime assemblee che si sono tenute sui territori, sono stanchi di tutto questo. Chiedono un cambio di rotta sostanziale nel loro modo di lavorare, nelle opportunità di crescita formative e professionali. Chiedono di vivere in un’azienda che ne valorizzi l’esperienza, la professionalità e l’impegno. Che ascolti le loro esigenze e che ne consideri gli sforzi, anziché guardarli dall’alto come fossero dei numeri in una casella.

Le organizzazioni sindacali di Bnl, dopo un lungo e travagliato periodo di incontri, nei quali hanno cercato responsabilmente di instaurare un dialogo costruttivo con un’azienda sorda a qualsiasi proposta, altrettanto responsabilmente ritengono di dover chiamare tutte le lavoratrici ed i lavoratori allo sciopero.

Il 27 dicembre siamo tutti chiamati a far sentire la nostra voce. Una voce che per troppo tempo è rimasta inascoltata, generando frustrazione e preoccupazione in tutti noi.

È la voce del lavoro, quello fatto di impegno, sacrificio e senso di appartenenza nonostante tutti gli sforzi compiuti dall’azienda per farci sentire soli. Invece, il 27 dicembre siamo chiamati ad essere tutti uniti, consapevoli che solo attraverso una risposta forte a questa banca spersonalizzata e spersonalizzante, avremo la possibilità di tornare ad essere considerati come persone, lavoratrici e lavoratori. Scioperare è un nostro diritto, ma anche un dovere che ci assumiamo con l’obiettivo di migliorare la condizione, tanto lavorativa che personale, di ciascuno di noi.

Ricordiamo a tutti che al datore di lavoro è vietato in maniera assoluta chiedere in anticipo a chiunque se aderirà o meno allo sciopero. Il lavoratore non deve far altro che astenersi dall’attività lavorativa: scioperare è un diritto anche se si è già inserito un giorno di ferie o altro permesso, che è vostro diritto revocare. Ci giungono a tal proposito numerose segnalazioni di ostruzionismo da parte dell’azienda, che starebbe rifiutando la revoca dei permessi già inseriti: vi invitiamo a segnalare prontamente alle Organizzazioni Sindacali episodi simili che ledono un diritto.

Roma, 16/12/2021

 

Segreterie di Coordinamento Nazionale Gruppo
BNL FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL – UILCA – UNISIN