BCC: la gestione del green pass genera conflittualità tra azienda e lavoratori

Si è tenuto giovedì 28 ottobre 2021 un incontro della Commissione Nazionale permanente sulla Sicurezza Covid19, composta dalle OO.SS., Federcasse e i rappresentanti delle Capogruppo e dell’ IPS Raiffeisen.
I lavori della commissione sono poi ripresi dai 4 punti formalizzati con lettera a Federcasse ovvero:

  • In caso di Green Pass con scadenza nella giornata, controllato all’entrata, la permanenza nel luogo di lavoro è concessa fino alla fine del turno lavorativo così come stabilito nelle faq n. 12 del Governo.
  • In caso di “assenza ingiustificata” correlata al Green Pass, si può fruire, nei giorni successivi, di ferie, ex festività, banca delle ore, art. 118 e recupero prestazione aggiuntiva quadri direttivi;

l’assenza ingiustificata si realizza nella misura in cui il/la dipendente, che dovrebbe accedere al luogo di lavoro per eseguire la prestazione, non può concretamente entrare in azienda per svolgere la propria attività lavorativa.

Ne consegue che, nelle ipotesi di assenza da lavoro titolata (ferie, ex festività, banca delle ore, art. 118 e recupero prestazione aggiuntiva quadri direttivi) l’assenza non potrà essere considerata ingiustificata.

  • Il/la dipendente non è tenuto/a a presentarsi al lavoro per dichiarare di non essere in possesso del green pass; la legge (cft. art. 3, comma 6, del decreto-legge 12/2021) prevede solo la comunicazione da parte del lavoratore privo della certificazione verde. La stessa può avvenire verbalmente o se richiesto negli ods del datore di lavoro in forma scritta senza la necessità della presenza in azienda.
  • Smart Working: laddove le Capogruppo o le BCC/CR avessero interrotto o rigettato le richieste della prestazione lavorativa in smart working per coloro che ne hanno i requisiti di seguito elencati, le stesse devono essere rivalutate e, se la mansione è compatibile, le domande devono essere accolte.

I componenti di parte datoriale della Commissione hanno dichiarato di non poter entrare nella organizzazione delle singole banche; da parte sindacale è stato invece ribadito che il rispetto della legge va sempre perseguito ricercando modalità organizzative che diminuiscano i disagi.

Nei fatti le risposte di Federcasse, puntuali su tutti i 4 punti e corrette dal punto di vista formale, lasciano di fatto libere le aziende di interpretare a proprio uso i quattro punti citatigenerando così una conflittualità tra lavoratore e l’azienda.

A fronte di tutto questo, le OO.SS. si attiveranno localmente nei Comitati Aziendali per la Sicurezza per portare le deliberazioni sindacali su tutti i tavoli aziendali e risolvere in quel contesto le problematiche insorte.
I Comitati Aziendali per la Sicurezza così allertati monitoreranno il territorio facendosi portavoce dei lavoratori in questa fase delicata di applicazione del Green Pass e di inizio della stagione autunnale/invernale  che si porterà dietro le malattie da raffreddamento/influenza e il concreto rischio dell’innalzamento della curva dei contagi, con tutte le conseguenze del caso, seppur mitigate dalla campagna vaccinale in atto.

Per tutto questo, e lo ripetiamo allo sfinimento, facciamo forte il richiamo a tutti i/le lavoratori/lavoratrici e alle Banche al rispetto dei protocolli di Sicurezza tuttora vigenti per le malattie da raffreddamento.

I lavori della Commissione proseguiranno a data di destinarsi nel mese di novembre, sempre allo scopo di trovare soluzioni comuni e monitorare continuamente il rischio pandemico.

Roma, 29 ottobre 2021

 

I componenti sindacali della Commissione Nazionale permanente sulla Sicurezza

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UGL CREDITO – UILCA




Con le nuove regole bancarie rischio di effetti irreversibili e irrimediabili

Dichiarazione congiunta di Federcasse  e di Fabi, First/Cisl, Fisac/Cgil, Uilca e Sincra-Ugl Credito.
Pesante il rischio di recessione a causa delle nuove regole bancarie.

“Rischio di effetti irreversibili e irrimediabili”


 

Federcasse – insieme alle Capogruppo dei Gruppi Bancari Cooperativi Iccrea Cassa Centrale Banca ed alla Federazione Raiffeisen –  e le segreterie nazionali delle organizzazioni sindacali di categoria Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca, Sincra e Ugl Credito hanno definito oggi una dichiarazione congiunta con la quale esprimono “comune preoccupazione” per gli impatti economici e sociali che si determineranno con le nuove regole bancarie europee, circa la nuova definizione “default” in vigore dal 1° gennaio e il calendario degli accantonamenti per i crediti deteriorati (cosiddetto “calendar provisioning”).

“In uno scenario pesantemente condizionato dagli effetti della pandemia – si legge nella dichiarazione – tali normative risultano sproporzionate, inadeguate ed inopportune” poiché “mettono a rischio l’accesso al credito di imprese e famiglie e compromettono le prospettive di recupero dell’economia italiana ed europea”.

Le Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali e Casse Raiffeisen – prosegue la dichiarazione – registrano segnali di sofferenza sempre più acuta da parte di ampie fasce di popolazione e di settori produttivi che invece sono tradizionalmente resilienti in periodi di crisi di minore impatto globale e che per effetto delle modifiche normative ora intervenute a livello europeo, in un contesto generale già gravemente condizionato dalla emergenza pandemica, rischiano di diventare ‘cattivi pagatori’, contro la loro volontà e per effetto di eventi straordinari e imprevedibili”.

Gli impatti sociali dati dall’applicazione “automatica” di tali norme, difatti, possono risultare irreversibili quanto irrimediabili, aggravando la durata e la profondità della crisi.

“È necessario e indispensabile – si legge ancora nella dichiarazione – procedere immediatamente a specifiche modifiche ed adattamenti di tali norme, che consentano all’industria bancaria di offrire il massimo supporto all’economia reale in questa fase di grave emergenza sanitaria ed alle ‘Banche di comunità’ di sostenere i territori di riferimento in piena coerenza con i loro valori fondanti”.

“Il cambio d’epoca imposto dalla pandemia va trasformato in un’opportunità per realizzare anche un’Unione bancaria inclusiva, diversificata e sostenibile, con regole sul credito lungimiranti, proporzionali, adeguate, più prossime alle nuove esigenze dell’economia reale, delle famiglie e delle imprese. Mentre nasce l’Europa della salute e della sostenibilità ambientale, non può non nascere una coerente nuova Europa delle regole bancarie”.

“In questo contesto – conclude la nota congiunta – Federcasse e le Organizzazioni sindacali di Categoria sottolineano il grande apporto dato, da sempre, dalle banche cooperative e mutualistiche alla tenuta del sistema sociale ed economico, ed in particolare, fin dal primo manifestarsi della pandemia, anche attraverso l’impegno e l’abnegazione delle Lavoratrici e dei Lavoratori di tutto il Credito Cooperativo”.


 

Leggi anche:

https://www.fisaccgilaq.it/lavoro-e-societa/nuove-regole-sui-conti-correnti-nel-2021-saranno-piu-dannose-del-covid.html


https://www.fisaccgilaq.it/banche/banche-arrivano-le-nuove-norme-ue-bollette-stornate-se-il-conto-e-incapiente.html