AdER: incontro di verifica previsto dall’accordo sul telelavoro

3 - Fisac Cgil

 

In data odierna si è svolto l’incontro di verifica previsto dall’accordo sul telelavoro.

Il rappresentante dell’Ente ha comunicato che a fronte delle 140 posizioni previste dall’accordo, sono pervenute 663 domande che sono state analiticamente esaminate al fine di predisporre la graduatoria.

Sono state accolte n. 127 istanze, ulteriori 5 sono in fase di istruttoria e n.8 risultano ancora da assegnare.

Risultano inoltre un numero di lavoratori/lavoratrici disabili in situazione di gravità ex art.3 comma 3 L.104/92 che non hanno presentato la domanda di accesso al telelavoro nei termini previsti.

Si è concordato di dare la possibilità a questi ultimi di presentare ora la domanda, fermo restando criteri, requisiti e condizioni previsti dall’accordo.

Resta inteso che a decorrere dal prossimo anno dovranno essere ripresentate tutte le domande al fine di predisporre la nuova graduatoria.

Nel corso dell’incontro le scriventi Segreterie hanno formalizzato all’Ente la disdetta del contratto integrativo aziendale vigente, come previsto dall’articolo 1 dello stesso.

Le Parti hanno condiviso che il contratto integrativo in scadenza continuerà a trovare applicazione per il tempo necessario alla definizione della trattativa per il rinnovo.

Il prossimo incontro è stato calendarizzato l’11 luglio, con all’ordine del giorno l’aggiudicazione della polizza sanitaria aziendale.

Roma, 25 giugno 2024

 

Le Segreterie




Rinnovo polizza AdER: la situazione

Nelle giornate di ieri ed oggi le scriventi Segreterie sono state convocate dall’Ente per affrontare il tema del rinnovo della polizza sanitaria che scadrà il 31 gennaio 2024.

L’Ente ha informato che, alla luce del fatto che sono andate deserte due gare e per scongiurare il pericolo di rimanere senza copertura sanitaria, è necessario bandire una gara d’urgenza e richiedere, al contempo, all’attuale fornitore la proroga tecnica per il tempo strettamente necessario ad espletare le procedure di gara, come previsto dal codice degli appalti.

E’ stato inoltre evidenziato che la Compagnia di assicurazione che attualmente fornisce la polizza ha denunciato una perdita pari a circa 23 milioni di euro nell’ultimo quinquennio.

Per una precisa indagine di mercato, l’Ente si è affidato ad un broker al fine di definire nuove condizioni del capitolato che favoriscano la partecipazione delle Compagnie assicurative alla gara per scongiurare il rischio di un’ ulteriore gara deserta.

Durante l’ incontro sono state presentate le risultanze del lavoro del broker che prevedono incrementi delle franchigie e degli scoperti, riduzione dei massimali, eliminazione delle lenti e delle cure fisioterapiche e dentarie non conseguenti ad infortunio.

A fronte di questa situazione le scriventi Segreterie hanno insistito per un ulteriore incremento del premio a carico dell’Ente ottenendo che la base di gara sia di 1.500 euro per ciascun dipendente.

Questo ulteriore contributo dovrebbe incentivare la partecipazione alla gara da parte delle Compagnie di assicurazione favorendo la concorrenza del mercato con l’obiettivo di migliorare le condizioni poste alla base della gara.

A breve sarà inviato il verbale d’accordo.

Roma, 17 gennaio 2024

Le Segreterie Nazionali

Verbale di Accordo Polizza Sanitaria 17 gen 2024 




AdeR: al via la riorganizzazione

3 - Fisac Cgil

Alle lavoratrici e ai lavoratori di Ade-R

 

Riorganizzazione ex art.16 CCNL

 

In data odierna le Scriventi Segreterie nazionali sono state convocate all’incontro per la procedura relativa alla ristrutturazione organizzativa dell’Ente che decorrerà dal 1 gennaio 2024.

Il Rappresentante dell’Ente ci ha informato che, per dare seguito al percorso di avvicinamento del modello organizzativo di Ader a quello di Agenzia delle Entrate e alla prospettata cessione del ramo di azienda ICT a Sogei Spa, si è reso necessario rivedere l’attuale assetto organizzativo.

In tale contesto si collocano le modifiche del Regolamento di amministrazione apportate dal Comitato di Gestione il 25 maggio u.s., e approvate da Agenzia delle Entrate il 20 giugno, riguardanti le strutture centrali a diretto riporto del Direttore e si prevede:

  • l’eliminazione della Direzione Centrale Relazioni Esterne e Governance;
  • la riallocazione, quale Direzione Centrale a diretto riporto del Direttore, della Direzione Normativa e Contenzioso della riscossione, attualmente allocata all’interno dell’Area Riscossione;
  • la riconfigurazione delle attuali tre Aree in due Divisioni, con ridenominazione dell’Area Riscossione in Divisione Riscossione, dell’Area Risorse Umane e Organizzazione in Divisione Risorse e con eliminazione dell’Area Innovazione e Servizi Operativi.

Inoltre le modifiche al modello organizzativo riguarderanno le strutture centrali dell’Ente.

Si prevede l’eliminazione delle Reti Territoriali Nord/Sud, l’assetto a livello regionale rimane invariato, con l’unica eccezione della Direzione Regionale Calabria che viene classificata nel cluster dimensionale “grande”, in relazione alla rilevanza e alla complessità gestionale della stessa.

Le Scriventi OO.SS. hanno rinviato ad un prossimo incontro, calendarizzato il 29 novembre, l’approfondimento su quanto esposto con particolare riferimento alle lavoratrici ed ai lavoratori.

A margine della riunione l’Ente ha comunicato che la seconda gara relativa alla polizza sanitaria è andata deserta.

Vi terremo puntualmente aggiornati.

 

Roma, 15 novembre 2023




Non si può andare avanti così! Qualcuno faccia qualcosa (al posto mio)!

Ormai lo sappiamo: per il giorno 17 novembre Cgil e UIL hanno proclamato uno sciopero generale di 8 ore per protestare contro le politiche economiche del governo.

L’esperienza insegna che mobilitazioni su temi non strettamente legati al nostro lavoro non riescono a coinvolgere più di tanto il nostro settore: sembra quasi che chi lavora in banca, nelle assicurazioni o nelle esattorie sia al disopra dei problemi che stiamo evidenziando. Ma è  davvero così?

Ragioniamo su alcuni aspetti.

PENSIONI
Sintetizzando i provvedimenti del governo, possiamo dire che in pensione si andrà più tardi e si prenderà di meno. Questo per effetto delle penalizzazioni su quota 103, per l’aumento delle finestre d’uscita, per il ripristino dell’adeguamento alle aspettative di vita, per il taglio dell’indicizzazione delle pensioni al costo della vita.
E tutto questo dopo che uno dei punti forti del programma sbandierato dal governo era stato il stato il superamento della legge Fornero. Invece l’hanno peggiorata.

FISCO
Se c’è un tema al quale dovremmo essere particolarmente sensibili è proprio quello relativo al fisco. Noi non abbiamo la possibilità di sottrarci al pagamento delle imposte, che ci vengono trattenute direttamente in busta paga. E questo il governo lo sa bene, quindi ci penalizza pesantemente rispetto ai lavoratori autonomi.
Un solo dato basta a chiarire il concetto. Su un reddito lordo superiore ai 50mila euro un lavoratore autonomo paga un’aliquota del 15%. Un lavoratore dipendente o un pensionato arrivano a pagare un’aliquota del 43%: cioè quasi il triplo.
Discorso a parte merita l’evasione fiscale: in Italia vengono sottratti al fisco quasi 100 miliardi l’anno. Soldi, sia chiaro, che alla fine vanno a gravare su chi le tasse le paga. Cioè noi. 
Il governo non solo non fa nulla per ridurre l’evasione, ma riserva trattamenti di favore agli evasori sotto forma di condoni e sanatorie : in tal modo li incoraggia a continuare ad evadere.
Parlando di fisco, dobbiamo accennare anche all’aumento dell’IVA su assorbenti e prodotti per l’infanzia, in totale contraddizione con un governo che afferma di sostenere le famiglie, e le accise sui carburanti, che avevano promesso di eliminare e invece hanno aumentato, azzerando i tagli del governo Draghi.
Dulcis in fundo, la tassazione dei mutui ai dipendenti, contro la quale la Fisac si sta battendo con tutte le sue forze senza trovare – per ora – nessuna disponibilità all’ascolto.
Un tema che riguarda espressamente i bancari, e nessun’altra categoria.

SANITÀ
Il governo prevede di tagliare, negli anni a venire, la quota di Pil da destinare alla sanità, riducendola progressivamente dal 6,6% di quest’anno al 6,1% del 2026. Quindi non è un problema di minori entrate (dovute anche all’evasione), ma di scelte: si sceglie di togliere soldi alla sanità per destinarli ad altro (le armi, per esempio).
La sanità è uno degli aspetti su cui tendiamo a sentirci più tutelati, forti delle polizze sanitarie frutto di tanti accordi aziendali in vigore. Ma anche questa è una falsa sicurezza.
Lo sviluppo della sanità privata significa progressivo smantellamento degli ospedali, e impossibilità di curarsi per chi non può permetterselo. Per la sanità si va verso un modello hub e spoke: chi lavora in banca sa cosa significa e quanto sia limitante per l’attività giornaliera. Immaginate di vedere applicato questo modello, basato solo sul risparmio dei costi, alle vostre esigenze di salute.

STIPENDI
A noi cosa ci frega? Ai bancari arriverà presto il rinnovo del contratto con l’aumento. Possiamo stare a preoccuparci se in due famiglie italiane su tre, pur lavorando, si fatica ad arrivare a fine mese? Possiamo stare a preoccuparci se l’Italia è l’unico paese europeo in cui i salari perdono potere d’acquisto da oltre 30 anni?
In realtà sì. Perché abbiamo dei figli che non hanno speranze per il futuro. Perché la precarietà, l’incertezza, i bassi stipendi, portano le giovani coppie a non mettere al mondo bambini. E questo, ragionando egoisticamente, è un bel problema: chi ci pagherà la pensione?

Potremmo proseguire a lungo. Siamo abituati a ragionare in modo egoistico: finché non mi toccano personalmente, io non mi preoccupo dei fatti che succedono intorno a me. Senza capire che in questo modo sto segando il ramo su cui sono seduto.
Non aderisco allo sciopero, e così facendo tolgo forza al sindacato; salvo poi accorgermi, quando ho bisogno di aiuto, che non è abbastanza forte per risolvere il mio problema.

Venerdì 17 c’è l’occasione per fare la nostra piccola, piccolissima parte, per provare a cambiare le tante cose che non ci piacciono. Possiamo impegnarci in prima persona. Oppure continuare a pensare che “Per carità, lo sciopero è giusto, ma magari lo faccio la prossima volta. E intanto me la prendo con i sindacati che non fanno abbastanza…”

 

 

 

 

 

 




Banca del Mezzogiorno: accordo su premio aziendale e condizioni del Personale

3 - Fisac Cgil

Dopo due giorni di serrati incontri si è giunti a intese sulle condizioni al personale e sul premio aziendale in BdM Banca.
Questi, in sintesi, gli elementi caratterizzanti:

  1. Aumento del buono pasto da € 5,29 ad € 8,00 dal 1/11/2023;
  2. Adeguamento delle condizioni della polizza sanitaria previste per le Aree Professionali a quelle dei Quadri Direttivi;
  3. Buono Carburante del valore lordo facciale di € 200,00 per il 2023 e Buono Carburante del valore lordo facciale di € 200,00 per il 2024;
  4. Adeguamento delle condizioni al personale dei mutui altre finalità/chirografari/prestiti/sovvenzioni a quelle dei mutui ipotecari per acquisto casa (min. 0,50% – max 2,00%), con decorrenza 1/07/2023, anche per le facilitazioni creditizie già in essere;
  5. Contribuzione aziendale al Fondo Pensione elevata al 4% per tutti i dipendenti che hanno una contribuzione aziendale inferiore, a far data dall’1/07/2025;
  6. Erogazione nel 2024 di un Premio Aziendale, competenza 2023, di € 700,00 lordi “flat” medi (min. € 650 – max € 750) per tutti, senza distinzione di grado, al verificarsi di determinate condizioni cancello, che l’Azienda ha dichiarato essere al momento probabili da raggiungere, in base ai dati attualmente a disposizione al 30/09/2023;
  7. Ristoro buoni pasto di società emittente fallita, per coloro che non sono riusciti ad utilizzarli, con altrettanti buoni pasto del valore di € 5,29.

Richiesta anche proroga della scadenza degli accordi su smart working e telelavoro.

È un primo passo, significativo, verso il ritorno alla normalità.

Bari, 1 novembre 2023

 

Segreterie OdC
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN
BdM Banca – Gruppo MC




Riscossione: siglata l’ipotesi di rinnovo del CCNL

COMUNICATO STAMPA

La Fisac Cgil del Settore della Riscossione, unitamente alle altre sigle sindacali, ha sottoscritto in tarda nottata, e a valle di una trattativa complessa che si è sviluppata in un contesto articolato, le ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto Nazionale di lavoro della Riscossione e del Contratto Integrativo aziendale di Agenzia delle Entrate -Riscossione, per il triennio 2022-2024.

Gli accordi sottoscritti si rivolgono ad una platea di circa 8000 lavoratrici e lavoratori che svolgono nel nostro Paese un ruolo fondamentale di presidio contro l’evasione fiscale e a difesa dei cittadini onesti che adempiono puntualmente ai loro doveri nei confronti del fisco e che, per quella via, rendono possibili l’erogazione di servizi fondamentali, quali ad esempio la sanità pubblica e l’istruzione, la cui necessità sempre più risulta evidente in questo periodo di crisi economica, sociale e politica del Paese.

Gli aumenti economici complessivamente raggiunti, affermano Simona Ponzano -Coordinatrice Nazionale del Settore e Giacomo Sturniolo- Segretario Nazionale Fisac Cgil – consentono di raggiungere l’obiettivo dell’adeguamento economico delle retribuzioni e di ottenere il giusto riconoscimento per lavoratori di un Settore così strategico.

  • Il nuovo Ccnl stabilisce, come punti salienti, un incremento dei minimi tabellari di circa 165 euro per la figura del capo ufficio (diviso in tre tranche del valore di 55,28 euro con decorrenza 1 gennaio 2022);
  • il riconoscimento degli arretrati a partire da quella data, oltre all’ incremento dell’indennità di cassa dagli attuali 126,62 a 134,72 euro nei capoluoghi di provincia e dagli attuali 94,95 a 101,02 euro per gli altri centri;
  • definisce inoltre le linee guida di settore in materia di smart working.

Per quanto riguarda il contratto integrativo aziendale, invece, tra i punti principali, sono state confermate le tabelle per il premio di produttività per il triennio di valenza contrattuale.

Infine, polizza sanitaria prorogata sino al 31 gennaio 2024.

Ora, le ipotesi sottoscritte saranno sottoposte all’approvazione delle assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori.

Tabella Retributiva

Livello Vecchio Aumento +6,4% Da 1/01/2022 Da 1/01/2023 Da 1/01/2024 Nuovo a regime
QD4 4.153,44 265,82 88,61 88,61 88,61 4.419,26
QD3 3.518,24 225,17 75,06 75,06 75,06 3.743,41
QD2 3.140,66 201,00 67,00 67,00 67,00 3.341,66
QD1 2.954,54 189,09 63,03 63,03 63,03 3.143,63
3A4 2.591,05 165,83 55,28 55,28 55,28 2.756,88
3A3 2.410,20 154,25 51,42 51,42 51,42 2.564,45
3A2 2.274,36 145,56 48,52 48,52 48,52 2.419,92
3A1 2.156,12 137,99 46,00 46,00 46,00 2.294,11
2A3 2.025,55 129,64 43,21 43,21 43,21 2.155,19
2A2 1.947,58 124,65 41,55 41,55 41,55 2.072,23
2A1 1.894,98 121,28 40,43 40,43 40,43 2.016,26
LU 1.764,42 112,92 37,64 37,64 37,64 1.877,34



Polizza sanitaria: cosa fare quando la compagnia assicurativa non vuole pagare

Nel mese di luglio l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha multato, rispettivamente per 5 milioni ed un milione di euro, la compagnia assicurativa Intesa Sanpaolo RBM Salute e il fornitore di servizi Previmedical, cui è affidata la gestione e liquidazione dei sinistri. Entrambe le società sono state ritenute colpevoli di aver ritardato o respinto il rimborso di spese mediche in modo pretestuoso.

Le indagini hanno preso spunto della segnalazione di Altroconsumo che aveva ricevuto circa 1.000 reclami tra gennaio 2018 e ottobre 2020, ma anche dall’alto numero di reclami pervenuto all’ Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (Ivass): oltre 1.100 reclami nello stesso periodo.

Tra le condotte contestate, tali da configurare una condotta commerciale scorretta, l’AGCM ha evidenziato:

  • respingimenti delle richieste basati su motivazioni pretestuose
  • ritardi nelle risposte e nella gestione delle prestazioni dirette
  • ritiri di autorizzazioni già rilasciate
  • arbitrarie limitazioni introdotte nella prassi liquidativa
  • difficoltà a contattare l’assistenza clienti
  • applicazione di regole diverse per rimborsi richiesti a fronte di prestazioni analoghe.

Per gran parte dei dipendenti che beneficiano di polizza sanitaria, si tratta purtroppo di esperienze ben note ed estremamente frustranti.

Come fare per opporsi a quella che si presenta come un’autentica ingiustizia?

Appena la compagnia mostra di voler porre ostacoli al rimborso delle prestazioni, è opportuno inoltrare subito un reclamo anticipando nel testo un successivo inoltro del reclamo medesimo all’ Ivass.
Come inviare i reclami? Bisogna farlo esclusivamente per iscritto, con le modalità di seguito riportate:
  • UNISALUTE:
    • Online cliccando su questo link
    • Raccomandata all’indirizzo
      UniSalute S.p.A
      Funzione Reclami
      Via Larga, 8

      40138 Bologna
    • Fax al numero 051-7096892
    • e-mail all’indirizzo [email protected]
  • INTESA SAN PAOLO RBM SALUTE:
    • Online cliccando su questo link
    • Raccomandata all’indirizzo
      Intesa Sanpaolo RBM Salute
      Ufficio Reclami
      via Lazzari, 5
      30174 Venezia – Mestre (VE) 
    • Fax al numero 011-0932609
    • e-mail all’indirizzo [email protected]
    • Pec all’indirizzo [email protected]

 

Informazioni dettagliate in merito ai reclami sono riportati sui siti delle compagnie ai seguenti link:
Unisalute

Intesa Sanpaolo RBM Salute

Qualora l’utente non si ritenga soddisfatto dall’esito del reclamo, o in mancanza dì riscontro nel termine massimo di 45 giorni, potrà rivolgersi all’lVASS con le seguenti modalità:

  • Raccomandata all’indirizzo
    IVASS
    Servizio Tutela del Consumatore
    Via del Quirinale, 21
    00187 Roma
  • Fax al numero 06 42133206
  • Pec all’indirizzo [email protected]

I reclami indirizzati all’lVASS contengono:

  1. nome, cognome e domicilio del reclamante, con eventuale recapito telefonico;
  2. individuazione del soggetto o dei soggetti di cui si lamenta l’operato;
  3. breve descrizione del motivo di lamentela;
  4. copia del reclamo presentato alla Società e dell’eventuale riscontro fornito dalla stessa;
  5. ogni documento utile per descrivere più compiutamente le relative circostanze.

Per inoltrarli si può utilizzare questo modulo scaricabile dal sito dell’IVASS. Informazioni dettagliate sui reclami sono contenute nella guida predisposta per gli utenti.

E’ estremamente importante inoltrare reclamo ogni qualvolta si ritenga di essere stati ingiustamente penalizzati dalla compagnia, sia per cercare di ottenere il legittimo rimborso, sia per sottoporre eventuali comportamenti scorretti all’organo di vigilanza delle compagnie assicurative col risultato di sanzionarli, ed auspicabilmente evitare che si ripetano. 

 




Banca d’Italia: assistenza sanitaria – Incontro del 25 maggio

Nell’incontro di oggi la Banca ha avanzato alcune proposte migliorative rispetto all’assetto complessivo della polizza finora proposto, acquisendo osservazioni e richieste presentate dal nostro Tavolo (dettagliate nelle slides qui allegate).

Gli elementi di più rilevante novità sono:

  • il cd. “Pacchetto maternità”, già proposto nel precedente incontro (dettagli all’interno delle slides);
  • l’iscrizione dei figli fino al compimento del 26esimo anno indipendentemente dal carico fiscale;
  • l’introduzione di un contributo di 20 euro per ogni figlio, sia a carico che non a carico, fino ai 26 anni;
  • la possibilità di aggiornare il carico fiscale in corso di vigenza contrattuale, evitando così di pagare come “familiare non a carico” per familiari che viceversa perdono il lavoro;
  • l’introduzione della possibilità di spesa di una parte (purtroppo tuttora molto ridotta) del massimale previsto per le cure dentarie anche al di fuori della rete convenzionata (€ 250 su un totale di € 1.500).

Inoltre, la  la Banca si è impegnata a definire indicatori per attribuire maggiore rilevanza alla qualità e alla capillarità della rete convenzionata per tutte le prestazioni assicurate, assegnando ad esempio maggiore peso alle strutture collegate a campus universitari, o di maggiori dimensioni/con un maggiore numero di reparti.

Importanti miglioramenti riguarderebbero poi anche la medicina preventiva, dove verrebbero introdotti un check-up mirato oncologico uno post-Covid, e verrebbe ampliata la gamma degli esami compresi nel check-up ordinario (ad esempio, inserendo anche alcuni esami per la tiroide ed eliminando l’alternatività tra la visita oculistica e quella otorinolaringoiatrica).

Secondo quanto oggi rappresentato, la base d’asta sarà di € 2.400 per i dipendenti e di € 3.200 per i pensionati: quindi, la Banca è disposta ad assumersi il rischio ipotetico di sostenere maggiori oneri pari a € 350 per ogni dipendente e € 400 per ogni pensionato. Anche questo aspetto risponde alla nostra specifica richiesta di aumentare il contributo versato dalla Banca, che ad oggi è stato quantificato sulla base di ipotesi di valori di aggiudicazione pari a € 2.050 per i dipendenti e € 2.800 per i pensionati.

L’aspetto maggiormente qualificante dell’intera offerta riguarda il significativo peso conferito alla cosiddetta componente “tecnica” della gara, che peserà per il 70% sull’effettiva aggiudicazione (quindi, alla componente meramente economica verrebbe attribuito un peso non superiore al 30%). Anche in questo si è dato seguito all’esigenza, da noi rappresentata, di conferire un peso maggiore alla componente qualitativa dei servizi offerti dalla compagnia che si aggiudicherà la gara.

Il nostro Tavolo di maggioranza ha valutato nel complesso favorevolmente l’insieme degli avanzamenti proposti, che tuttavia necessitano di un più significativo accoglimento delle nostre istanze migliorative e, nella definizione delle componenti tecniche dell’offerta soggette a offerte da parte dei partecipanti alla gara, della più precisa individuazione delle categorie alle quali attribuire maggiore rilevanza (ad esempio, alla qualità e alla capillarità dell’intera rete convenzionata).

L’Amministrazione si è riservata di fornire una risposta a stretto giro: il prossimo incontro si terrà infatti questo giovedì.

Al fondamentale negoziato su orario e organizzazione del lavoro sarà dedicata l’intera prossima settimana, con due incontri che si terranno martedì 1° e giovedì 3 giugno. Ci aspettiamo che anche in quella sede l’Amministrazione riconosca il valore delle proposte del Tavolo Unitario.

Roma, 25 maggio 2021

 

CIDA      SIBC      CGIL       CISL       DASBI       FABI


 

dal sito www.fisacbancaditalia.it




Unicredit: copertura assicurativa Covid-19 2020/2021

Ricordiamo a tutte/i che, vista la situazione di aumento dei contagi determinata dall’emergenza pandemica nel nostro Paese, dal 20/03/2020 è attiva PER I SOLI DIPENDENTI IN SERVIZIO una nuova copertura assicurativa (realizzata in partnership con Generali) in favore dei colleghi positivi a Covid-19, aggiuntiva rispetto ai contenuti delle coperture già previste da Uni.C.A., che prevede quanto segue:

– quarantena obbligatoria presso il proprio domicilio: è prevista indennità forfettaria una tantum di € 500;
– ricovero presso le strutture sanitarie pubbliche: è prevista un’indennità giornaliera di € 100 per ogni giorno di ricovero fino a un massimo di € 3.000;
– ricovero in terapia intensiva: è prevista un’indennità forfettaria una tantum aggiuntiva di € 2.000.

La copertura aggiuntiva ha validità fino al 31/12/2021.

IMPORTANTE: Per attivare queste coperture bisogna scrivere al seguente indirizzo email: [email protected]

Uni.C.A. ha inoltre definito, dal 23 marzo scorso, un nuovo servizio di assistenza telefonica
focalizzato sulle tematiche inerenti il Coronavirus (costo interamente sostenuto da Unicredit).

Si tratta di un servizio di consulenza medica specializzata, garantita da RBM Salute, attraverso cui i dipendenti potranno richiedere al numero 800 901 223, attivo dal lunedì al venerdì (festivi esclusi) dalle ore 9:00 alle ore 18:00, quanto segue:
– consigli circa i comportamenti “preventivi” da seguire per evitare il contagio;
– valutazioni relative ad eventuali sintomi in corso.

A seconda del tipo di richiesta/situazione rappresentata, la consulenza prevede un contatto di 1° livello (per domande di natura generica) ed uno di 2° livello, presidiato da Specialisti in malattie infettive che lavorano presso primari Istituti di Cura.

22 Ottobre 2020

Dipartimento Comunicazione Fisac CGIL del Gruppo Unicredit




Unicredit: accordo per il piano industriale. I dettagli e il testo

L’Accordo raggiunto il 2 aprile 2020 concernente la gestione delle ricadute del piano strategico “Team 23”, si colloca in un contesto di forte criticità complessiva del Paese e del settore rispetto alla grave conclamata emergenza dovuta al Covid19. Le OO.SS, con grande senso di responsabilità, hanno deciso di continuare la discussione.

La trattativa ha trovato il suo equilibrio occupazionale attraverso la diminuzione del numero degli esuberi portati a 5200 FTE ed un importante risultato relativo alla nuova occupazione che si realizza in un rapporto di 1 a 2, pari a 2600 assunzioni stabili (in apprendistato o a tempo indeterminato). Inoltre Unicredit ha deciso di confermare la Multipolarità e rafforzarla nel meridione.

Nell’accordo sono state trovate anche soluzioni rispetto a:

  • l’apertura di un Fondo di Solidarietà di 54 mesi medi completamente volontario;
  • una soluzione economica con l’incremento del Premio Aziendale, l’aumento strutturale del buono pasto elettronico, il consolidamento del contributo ad Unica ed un contributo alla polizza odontoiatrica;
  • impegni stringenti ad affrontare successivamente le materie che non è stato possibile risolvere subito, come gli inquadramenti e la formazione.

In sintesi gli argomenti principali oggetto dell’accordo:

Esodi volontari.

Gli esuberi si riducono a 5.200 FTE (- 14% rispetto ai 6.000 previsti dal Piano a livello Italia), grazie alla previsione di 800 riqualificazioni professionali. Viene confermata la volontarietà quale unico criterio di accesso alle prestazioni della Sezione Straordinaria del Fondo di Solidarietà.

Sarà consentita la facoltà di adesione a tutti coloro che matureranno il primo requisito pensionistico entro il 1° dicembre 2027, ed usciranno con l’assegno del Fondo Straordinario con un anticipo medio di 54 mesi. Periodi di permanenza nel Fondo anche superiori sono previsti per situazioni specifiche (“casi sociali”). La raccolta delle adesioni avverrà entro giugno 2020.

Nel caso non venissero raggiunti gli obiettivi di riduzione sopracitati, a seguire si procederà a raccogliere le adesioni dei Lavoratori/trici che matureranno i requisiti nel 2028, procedendo a raccogliere le adesioni quadrimestre per quadrimestre.

In primis, l’Azienda conferma la disponibilità ad accogliere prioritariamente le domande di accesso al Fondo di Solidarietà rimaste in sospeso dal precedente Piano Giovani, relative a coloro che matureranno il diritto a pensione nel primo semestre del 2024, per i quali è prevista la cessazione dal servizio dal 1° giugno 2020. L’Azienda ha comunque dichiarato che sarà possibile optare per l’uscita alla finestra pensionistica non presentandosi alla conciliazione in Abi.

Inoltre, per coloro che non hanno potuto manifestare la propria volontà nell’ambito del piano Giovani – avendo maturato il relativo requisito dopo la chiusura delle adesioni per la successiva modifica della cd aspettativa di vita – viene confermata la gestione in via prioritaria delle richieste di cessazione, che avverranno alla prima data utile una volta ultimata la raccolta delle manifestazioni di interesse nelle tempistiche e modalità che verranno indicate dall’Azienda.

A coloro che aderiranno volontariamente al piano verrà riconosciuto un incentivo pari a due mensilità, al quale si aggiungerà una ulteriore mensilità in caso di dimissioni telematiche.

Per coloro che accedono al Fondo di Solidarietà verranno inoltre confermate fino alla data di pensione le ulteriori agevolazioni già previste dai precedenti accordi alle quali si aggiungono, come elemento acquisitivo il mantenimento del Contributo Familiari Disabili.

Le cessazioni dal servizio per l’ingresso nel Fondo di solidarietà sono previste a date prefissate:

Data di cessazione Finestre di pensione*
30 settembre 2020 finestre di pensione sino al 1° dicembre 2024 (compreso) 
31 marzo 2021 finestre di pensione dal 1° gennaio 2025 al 1° giugno 2025 
30 giugno 2021 finestre di pensione dal 1° luglio 2025 al 1° dicembre 2025
30 settembre 2021 finestre di pensione dal 1° gennaio 2026 al 1° giugno 2026
31 dicembre 2021 finestre di pensione dal 1° luglio 2026 al 1° dicembre 2026
Mese per mese da gennaio 2022 finesetre sdi pensione successive al 1° gennaio 2027 (fino ad esaurimento posti)

(*nota per il personale INPDAP che maturi la propria finestra inframmesse si fa riferimento al 1° del mese di maturazione)

Domande di pensionamento diretto

Coloro che richiederanno volontariamente il pensionamento diretto (finestra pensionistica maturata sino al 1° gennaio 2024 compreso) è prevista la possibilità di presentare entro il mese di giugno 2020 domanda di risoluzione del rapporto di lavoro alla data di maturazione del primo trattamento pensionistico, con il medesimo incentivo previsto dai piani precedenti (da 6 a 13 mensilità in funzione dell’età anagrafica). La prima uscita di pensionamento diretto è prevista per il 1° agosto 2020.

Età compiuta alla cessazione Mensilità di incentivo
fino a 56 anni 13
57 anni 12
58 anni 11
59 anni 10
60 anni 9
61 anni 8
62 anni 7
63 anni e oltre 6

Resta aperta la possibilità alternativa di richiesta di accesso al Fondo di Solidarietà.

Quota 100

Si introduce anche per coloro che sono in possesso dei requisiti per la maturazione del diritto alla pensione “quota 100” entro il 31 dicembre 2021 (massimo 100 richieste) la possibilità di presentare volontariamente, secondo le tempistiche che la stessa azienda indicherà, la propria “manifestazione irrevocabile di interesse alle dimissioni”, con pagamento di un incentivo maggiorato rispetto a quanto già previsto in caso di richiesta di pensionamento diretto.

Opzione donna

È confermata la possibilità di aderire all’opzione donna (massimo 100 richieste) con le medesime incentivazioni previste dagli accordi precedenti.

Riscatto laurea

Confermata la possibilità, per un massimo di 100 richieste, di richiedere il riscatto della laurea (ordinaria o agevolata), o di altre fattispecie assimilabili, a carico dell’azienda come possibile alternativa all’accesso al Fondo di Solidarietà. Ovviamente la richiesta sarà valutata dall’azienda solo se il riscatto consentirà di anticipare l’accesso alla pensione entro il 31 dicembre 2023 (1° gennaio 2024 compreso).

Casi speciali

Saranno valutate positivamente le domande del personale che appartiene a tipologie di non vedenti, titolari di invalidità o affetti da patologie di particolare gravità propri o del nucleo familiare con i trattamenti previsti dal Documento condiviso del 4 luglio 2016.

Nuova occupazione

Le Organizzazioni Sindacali, anche per attenuare l’impatto organizzativo delle uscite oltre che per favorire il rilancio dell’azienda, hanno ottenuto l’impegno all’assunzione di 2.600 Lavoratrici/Lavoratori a tempo indeterminato/apprendistato (con particolare attenzione a coloro che sono attualmente ricompresi nella Sezione Emergenziale del Fondo di Solidarietà) ed alla stabilizzazione dei circa 900 colleghi/e già in apprendistato. Le assunzioni verranno indirizzate verso le attività commerciali e nelle aree funzionali allo sviluppo dei processi digitali e suddivise con criteri di proporzionalità tempo per tempo rispetto alle uscite.

Multipolarità

Viene confermata la multipolarità come elemento di tenuta occupazionale con azioni volte alla crescita del Sistema Italia investendo su due poli nel Mezzogiorno (Campania e Sicilia), in cui verranno accentrate e rafforzate attività specialistiche e di back office.

Premio una tantum 2019 (V.A.P.)

Il premio Aziendale verrà erogato con un incremento del 10% rispetto all’anno scorso con importo pari a: 1.430 € a conto welfare o 880 € in contanti erogato con le competenze del mese di giugno 2020. Per quanto riguarda l’erogazione cash, verrà applicata la detassazione del 10% prevista dalla nuova Legge Finanziaria.

Resta inoltre a totale carico dell’azienda l’onere connesso alla quota base inerente le coperture collettive odontoiatriche relativamente all’anno 2020, pari ad Euro 88,70 pro capite. Confermata anche la possibilità di utilizzo dei welfare day (massimo 5).

Buoni pasto

È stata concordata l’introduzione dei buoni pasto elettronici dal 1° luglio 2020, aumentati da 5.29 euro a 7 euro scaglionati come segue:

Tempo pieno

  • 6 euro a partire dal 1° luglio 2020;
  • 6,5 euro a partire dal 1° luglio 2022;
  • 7 euro a partire dal 1° luglio 2023.

Part time

  • 4,5 euro a partire dal 1° luglio 2020;
  • 5,5 euro a partire dal 1° luglio 2022;
  • 6 euro a partire dal 1° luglio 2023.

Assistenza sanitaria integrativa UNICA

Il contributo aziendale ad Unica unificato per Aree Professionali e Quadri Direttivi viene definito e stabilizzato a 900 Euro pro capite.

Inquadramenti

Si è concordato con l’azienda di favorire il raggiungimento di accordi per la valorizzazione del personale anche in ulteriori società del Gruppo, con particolare riguardo a UniCredit Services.

Commissione bilaterale organizzazione lavoro

Viene ribadita e rafforzata l’importanza dell’attività della Commissione e ne viene prorogata la validità per un costante confronto per quanto riguarda le attività relative alla realizzazione del piano ed alle ricadute sui lavoratori. Viene inoltre istituita la Commissione Tecnica organizzazione del lavoro con lo scopo di monitorare la dinamica numerica e geografica di entrate ed uscite. Viene rafforzato il processo informativo in merito alle chiusure filiali.

Formazione

Si ribadisce la centralità dei processi di formazione per lo sviluppo professionale, sancendo che il Piano sarà supportato da interventi formativi e specifici di riconversione e riqualificazione professionale tali da fornire, per tempo, le competenze richieste per affrontare i rapidi cambiamenti organizzativi e di business. Particolare attenzione viene posta inoltre alla necessità della programmazione delle ore di formazione obbligatoria e di ruolo ed il corretto utilizzo del codice PFO, così come previsto negli scorsi accordi ed alla possibilità di fruizione della formazione in modalità smart-learning.

Welfare, politiche di conciliazione e part time

Vengono confermate e stabilizzate le coperture assicurative per premorienza e sopravvenuta inabilità al lavoro. Viene introdotta in via sperimentale una copertura Temporanea Caso Morte mirata all’estinzione del debito residuo dei mutui prima casa dipendenti Unicredit.
Si è inoltre stabilita la prosecuzione della sperimentazione degli strumenti di conciliazione già introdotti e l’impegno a continuare il confronto per introdurre ulteriori misure in tema di lavoro agile e permessi per eventi chiave della vita.

In relazione al part time, si è stabilito l’impegno aziendale ad intensificare l’accoglimento domande di part time anche attraverso la ridefinizione dell’accordo in essere.
Viene reintrodotta per gli apprendisti la contribuzione al Fondo Pensione di Gruppo a carico dell’Azienda pari al 4 % per tutti i 3 anni di apprendistato.

La valutazione delle Organizzazioni Sindacali è positiva, in particolare rispetto all’equilibrio occupazionale raggiunto, per l’attenzione concreta al meridione e soprattutto con questa intesa Unicredit conferma concretamente la volontà di restare ed investire in Italia.

 

Milano, 2 aprile 2020

 

SEGRETERIE DI COORDINAMENTO GRUPPO UNICREDIT
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL –UILCA – UNISIN

Accordo

Verbale Premio 2019