Teramo perde un’altra banca: chiude la Bper sullo stradone

Continua lo “spopolamento” bancario in città. Chiude un altro sportello periferico, quello della Bper sullo “stradone”, in un’area che ha visto, nel giro di un paio di anni, la chiusura di un’altra banca nella zona di fronte all’Apollo 11 e di una terza sotto i portici di via Pannella.

Non è un buon segnale per l’economia cittadina, anche perché si tratta di una zona di passaggio e che, quindi, dovrebbe risultare appetibile. Invece, le banche chiudono e chiudono anche gli sportelli bancomat, come appunto quello della Bper che dal 24 marzo sarà dismesso.

Per i clienti si trasferisce tutto nella filiale di piazza Cellini.

 

Fonte: www.certa stampa.it




Accordo per integrazione di Carige e Monte di Lucca in Bper Banca

COMUNICATO STAMPA

Sottoscritto l’accordo per l’integrazione di Banca CariGE e Banca del Monte di Lucca nella Capogruppo Bper Banca

FISAC CGIL e le altre Organizzazioni Sindacali del comparto Credito hanno firmato nella notte l’accordo di armonizzazione per l’integrazione di Banca Carige e Banca del Monte di Lucca nella capogruppo Bper Banca. L’intesa norma le condizioni di passaggio del personale del Gruppo Carige, in relazione all’operazione di fusione denominata “Lanterna” prevista dal Piano Industriale 2022/2025, incorporazione che si perfezionerà in data 28 novembre 2022.

L’accordo salvaguarda le previsioni retributive e normative di Carige, oltre che prevedere l’acquisizione in continuità di numerosi istituti contrattuali già presenti in Bper.  I destinatari sono una platea di oltre 3.000 lavoratori che, completato il week end di conversione, porteranno la forza lavoro del Gruppo modenese a circa 21.500 persone.

Contestualmente è stato negoziato un incentivo straordinario in welfare di 250 euro procapite a beneficio dei lavoratori del Gruppo, coinvolti nello straordinario impegno richiesto da Operazione Lanterna. A questo si aggiunge per gli allineatori impegnati sul campo un riconoscimento ulteriore di 50 euro giornalieri, sempre in welfare.

Chiusa questa prima fase, le Organizzazioni Sindacali saranno impegnate nelle fasi successive che riguarderanno in particolare l’armonizzazione dell’altra banca del gruppo Carige (Banca Cesare Ponti) e la cessione di 48 sportelli del Gruppo Bper al Banco Desio. 

Il Segretario nazionale FISAC CGIL Giacomo Sturniolo e il Coordinatore nazionale FISAC CGIL del Gruppo Bper Nicola Cavallini hanno manifestato grande soddisfazione per il raggiungimento di un’intesa i cui contenuti non erano affatto scontati.  

L’accordo salvaguarda percorsi professionali e indennità maturate dei dipendenti acquisiti, prevede un avanzato regime indennitario a ristoro delle mobilità e consolida le previsioni relative alla previdenza complementare, alle coperture assicurative ed all’assistenza sanitaria integrativa.

Roma, 5 novembre 2022

 


L’accordo in pillole:

  • applicazione della contrattazione integrativa Carige sino al 31/03/2023 e della contrattazione integrativa Bper a partire dall’1/4/2023, fatto salvo quanto diversamente previsto dall’accordo di armonizzazione 
  • mantenimento quota eccedente ex premio di rendimento 
  • mantenimento ad personam ex accordo Gruppo Carige del 30 settembre 2014
  • applicazione previsioni del Premio Aziendale in vigore in Bper a partire dall’anno 2023 
  • mantenimento diverse indennità previste Gruppo Carige (indennità 2014, indennità 2016, etc.)
  • ripristino, a far data dall’incorporazione, di quanto stabilito dal CCNL (art. 110) in materia di trattamento delle prestazioni aggiuntive (straordinario) 
  • garanzie e tutele per le figure professionali aventi in iter percorsi inquadramentali previsti dalla contrattazione Carige
  • part time: mantenimento part time in essere. Prevista possibilità di proroga di 24 mesi per i part time in scadenza entro il 31/12/2024.
  • previdenza complementare:
  • per il 2023 invariate regole contribuzione rispetto ad oggi
  • dal 2024: contribuzione aziendale del 4,50% in caso di riconoscimento di previsioni in materia di Premorienza ed Invalidità presso Bper Banca con onere a carico dell’Azienda oppure contribuzione aziendale del 4,80 % nel caso in cui non siano riconosciute in Bper le predette coperture premorienza e invalidità con costo a carico aziendale
  • mobilità territoriale: mantenimento dei trattamenti in vigore in Carige.

Per chi viene trasferito con decorrenza dal 28/11/2022: applicazione norme Carige sino a fine Marzo 2023 – applicazione norme Bper dall’1/4/2023

  • polizza sanitaria: dall’1/1/2023 possibilità di iscriversi alla polizza Bper



Bper Abruzzo: “Non dimenticheremo mai il vostro nome”


Nell’ormai lontano 2013 BLS, Carispaq e Serfina Banca, storiche banche fortemente radicate nel tessuto sociale ed economico abruzzese, furono incorporate nella grande famiglia Bper.

Forse non tutti ricordano gli slogan con i quali l’incorporazione fu presentata ai clienti. Tra questi, uno diceva:
“Cambia il nostro nome, ma non dimenticheremo il vostro”.

Nel frattempo la Bper ha dimenticato tante altre cose. La nostra Regione è stata una delle più penalizzate in assoluto dall’accorpamento in Bper. Penalizzata in termini di chiusura di filiali, di abbandono del territorio – in modo particolare nelle aree interne – , di assunzioni stabili di giovani (ad oggi di quelle previste dal nuovo piano non c’è traccia). Penalizzata in termini di tagli occupazionali, anche se bisogna riconoscere che il taglio è avvenuto – nella maggior parte dei casi – in modo graduale e senza grandi traumi per i lavoratori.

Oggi anche il nome delle nostre città viene dimenticato: le Aree L’Aquila, Pescara e Lanciano diventano rispettivamente “Abruzzo Ovest”, “Abruzzo Est”, “Abruzzo Sud e Molise”.
Un ennesimo segnale di distacco dai territori, in vista forse di tagli, accorpamenti, chiusure filiali (anche se per l’azienda  – al momento – non previsti) ?

E allora, visto che sembra essere invecchiato male, forse è il caso di aggiornare lo slogan di 9 anni fa.

“Non dimenticheremo mai il vostro nome. A proposito, com’è che vi chiamate?”

23 settembre 2022

Le Rsa della Fisac/Cgil Bper Banca
Regione Abruzzo




Bper-Carige: entra nel vivo l’Operazione Lanterna


Venerdì 15 settembre si è svolto il primo confronto tra Aziende e delegazioni Sindacali BPER/Carige.

In apertura Bper ha confermato la propria disponibilità:
• a estendere l’accordo Bper sulle politiche commerciali alla rete ex Carige e BML (riconvocando anche a breve l’apposita Commissione);
• ad affrontare il tema relativo all’estensione alla Rete Carige dei nuovi orari di sportello che in BPER avranno  decorrenza 01/11/2022);
• a proseguire il percorso di Insourcing dei lavoratori ex ICT Carige
• ad affrontare le diverse problematiche derivanti dall’applicazione del Piano Industriale (facendo riferimento, in particolare, a mobilità territoriale; processi di riconversione professionale; cessione a Nexi dell’attività; cessione Sarda Leasing; struttura Banca  Cesare Ponti).

Le procedure oggetto di confronto saranno 4:

  • Fusione Carige
  • Cessione di 48 sportelli al Banco Desio (40 Carige e 8 BdS)
  • Cessione BCM (Bper credit management), che però vedrà una prima fase relativa alla riorganizzazione dell’attività stessa e poi, in un secondo momento, la fase della cessione
  • Cessione a Nexi dell’attività di merchant acquiring e gestione POS del gruppo Bper.

L’Azienda considera prioritario il confronto sulla fusione (con possibile  estensione delle previsioni dell’ipotetico accordo anche a Cesare Ponti) e sulla riorganizzazione delle strutture di Sede. A tal proposito è stata illustrata una riorganizzazione parziale che porterà alla ridefinizione del modello di Semicentro in alcune zone, in particolare Liguria, Piemonte, Toscana e Lazio, attraverso la creazione di una nuova Direzione Territoriale (DT Liguria) e di 7 nuove Aree. Verranno inoltre creati 5 nuovi Area Manager (Genova Levante, Genova Ponente, Imperia, Savona e Levante) e due nuovi Centri Impresa CI (Liguria Levante e Liguria Ponente). È inoltre prevista una diversa distribuzione delle Filiali nelle DT al fine di presidiare meglio il territorio. La riorganizzazione avrà decorrenza con il Weekend di Migrazione.

Sono state anche comunicate la creazione di nuovi uffici e la ridenominazione di uffici esistenti per alcune Strutture Centrali, sostenendo che non vi saranno ricadute significative per colleghe e colleghi e che queste iniziative saranno funzionali a integrare le strutture ex Carige.

Su specifica domanda relativa ai futuri sviluppi per i Servizi Centrali a fronte della fusione, l’Azienda ha sostanzialmente indicato che userà soluzioni gestionali mirate a limitare al massimo la mobilità, basandosi su “quattro pilastri” che prevedono una “Riconversione professionale graduale”:

  • Riduzione della mobilità;
  • Gradualità nella gestione/organizzazione delle riconversioni, bilanciandola con le uscite per pensionamenti/Fondo Solidarietà;
  • Ricerca del migliore abbinamento possibile tra competenze, aspettative e necessità aziendali;
  • Spostamento delle lavorazioni.

Su tutte queste materie abbiamo espresso numerose osservazioni e chiesto delucidazioni. L’Azienda si è riservata  di fornire tutte le risposte in sede di trattativa .

Riguardo alla Formazione sono stati descritti gli strumenti formativi che verranno messi a disposizione.

  • Formazione digitale – Si farà sulla Piattaforma Carige e-learning; sarà presente un box “Formazione Lanterna” in cui verranno inseriti contenuti digitali utili per capire ruoli, processi, prodotti e servizi. In merito alla Formazione Antiriciclaggio sono previsti momenti specifici dopo il CWE (Conversion WeekEnd); prima, ma solo per i Responsabili di Filiale, saranno presenti video pillole nella Formazione Lanterna e momenti specifici con il Coach. Abbiamo chiesto chiarimenti in ordine alla possibilità di svolgere formazione in modalità Home Learning (da casa in orario di lavoro), come previsto dall’accordo presente in Carige.
  • Coaching – in aggiunta alla formazione digitale, ci sarà un Coach BPER (413 persone) –  in un rapporto di 1 Coach ogni  5 colleghe/i Carige. Il Coach accompagnerà i colleghi nel Percorso Formativo durante le 8 settimane precedenti il CWE (anche mediante una riunione in Google Meet di due ore alla settimana). Sono previsti anche 70 Coach per i Consulenti Impresa (1 ogni 2 colleghi Carige). Il Coach dovrebbe seguire i colleghi anche nella pianificazione delle attività formative. Da questa settimana prenderanno contatto con colleghe e colleghi.
  • Webinar formativi solo per gli addetti alla mansione di cassa. Saranno organizzati a ridosso del CWE uno o due  webinar per la prime attività post CWE.

ASSISTENZA e AFFIANCAMENTO (dopo il CWE).
Creazione di una Taskforce composta come segue, e di un secondo livello di assistenza rappresentato dal potenziamento dell’Help Desk:

  • Allineatori (circa 500 persone, 1 o 2 per Filiale a seconda del Modello), che saranno presenti 8 settimane per affiancare e assistere i colleghi nei sistemi operativi, ma anche per il modello di organizzazione. La permanenza potrebbe essere ridotta a 4/6 settimane in base alle effettive necessità.
    L’azienda sta predisponendo le comunicazioni per il ruolo di allineatore rimandando però a un periodo successivo l’indicazione della destinazione.
    A copertura del periodo di assenza degli allineatori, è in corso la selezione per l’assunzione di circa 300 lavoratori in somministrazione che dovrebbero iniziare il servizio circa 3 settimane prima del CWE (perciò indicativamente a inizio novembre).
    Per PMI e Affluent/Personal l’allineatore potrebbe essere in remoto.
  • Responsabili filiale gemelle (circa 280 persone): affiancheranno i Responsabili di Filiale su temi più manageriali. È prevista l’assistenza in remoto, ma con  2 giorni in presenza.
  • Focal Point: circa 130 persone ex Carige presenti nelle Filiali (di massima Filiali con almeno 8 risorse). Saranno punto di riferimento per problemi operativi. Verranno formati anche tramite un distacco per 2 settimane presso Filiali Bper. Sono previsti anche colleghi Focal Point  Responsabili (circa 60 persone) per affiancare i Responsabili delle Filiali Hub (per quest’ultimi è previsto anche un affiancamento di 2 giorni in agenzie Hub BPER).
  • Per i Centri Private e Centri Imprese sono previsti percorsi di affiancamento specifico.
  • Verrà potenziato l’Help Desk Bper attraverso l’inserimento di ulteriori 50 risorse per un periodo massimo di 12 settimane.

Come delegazioni sindacali abbiamo sottolineato che le attuali carenze di organico, le  pressioni commerciali e le difficoltà legate alla migrazione rischiano di limitare il reale accesso alle attività formative e di compromettere il percorso di fusione. E, soprattutto, abbiamo chiesto con forza la cessazione delle pressioni commerciali al fine di mettere al centro l’unico, vero e grande obiettivo attuale: la buona riuscita dell’operazione di fusione nel suo complesso.

Nella giornata di ieri, 19 settembre, si è svolto il primo incontro con Banco Desio.

I referenti di Banco Desio hanno esordito con la presentazione delle filiali cedute e dei numeri relativi ai colleghi che saranno assegnati al nuovo Istituto. L’azienda ci ha comunicato che non sono previste chiusure successivamente all’acquisizione degli sportelli visto che l’acquisizione è finalizzata allo sviluppo commerciale su tutto il territorio.

Da parte nostra abbiamo sollevato diverse questioni da approfondire in fase di trattativa.
Abbiamo innanzitutto richiesto un chiarimento su come verrà gestito il doppio passaggio (da Carige a Bper a Banco Desio).
Particolare attenzione è stata posta sulle politiche commerciali per le filiali cedute, e sui problemi di mobilità per tutti i colleghi coinvolti, con un occhio di riguardo per le agenzie sarde ex Unipol, da anni nel limbo dell’Antitrust.
Tutte le questioni saranno affrontate nei prossimi incontri. L’azienda ci ha rassicurati sul fatto che il trattamento economico e normativo del personale ceduto verrà conservato.
Abbiamo infine richiesto che vengano ricalibrati gli obiettivi commerciali in funzione delle migrazioni, e che si trovino soluzioni per far fronte all’attuale sottodimensionamento degli organici, destinato ad aggravarsi con le uscite nel Fondo di Sostegno al reddito.

E’ nostro parere che il tempo che divide i colleghi dal passaggio in Banco Desio non debba essere caratterizzato da caos organizzativo e da una inadeguata distribuzione dei portafoglio della clientela.

Vi terremo informati sull’andamento dei prossimi incontri

I Coordinamenti Fisac/Cgil Gruppo Bper e Carige.



Il Gruppo Bper chiude 140 filiali. E il Sindacato cosa fa?


Assistiamo sempre più spesso, nel sistema bancario, a operazioni definite di “razionalizzazione”: altro non sono che chiusure di sportelli.

Si tratta di decisioni fonte di frequente mortificazione e rabbia nei colleghi, che riversano sul sindacato aspettative spesso deluse. Forse allora è opportuno chiarire di chi sono le responsabilità esclusive di tali decisioni e gli ambiti entro cui l’azione sindacale si può esplicare.

Art. 19 CCNL
– Ristrutturazioni e/o riorganizzazioni

1. Nei casi di rilevanti ristrutturazioni e/o riorganizzazioni (anche se derivanti da innovazioni tecnologiche) l’informazione e la consultazione sono successive alla fase decisionale.

Come si può leggere, la responsabilità della riorganizzazione è interamente dell’azienda. Una volta assunta la decisione, l’azienda la comunica. A che scopo? Il CCNL continua così:

L’informazione scritta deve riguardare i motivi della programmata ristrutturazione e/o riorganizzazione, le conseguenze giuridiche, economiche e sociali per le lavoratrici/lavoratori, le eventuali misure previste nei confronti di questi ultimi.

Le ricadute sulle condizioni di lavoro del personale … formano oggetto di apposita procedura di contrattazione prima dell’attuazione operativa. I relativi incontri si svolgono tra l’impresa e gli organismi sindacali aziendali.
(Tali incontri)… devono esaurirsi entro 35 giorni, trascorsi i quali l’impresa può attuare i provvedimenti deliberati, per la parte concernente il personale.

Lo scopo della procedura è quindi la gestione delle ricadute sui lavoratori (attenzione: non stiamo parlando di riduzione del personale a seguito dichiarazione esuberi).

Alla fine della procedura, se il tavolo non raggiunge una condivisione sulle ricadute, l’azienda attua comunque i provvedimenti da lei decisi. Non è necessario un accordo affinché la scelta aziendale dispieghi i suoi effetti. Per questo nel gergo si usa indicarla come “procedura debole”.

Ma quindi, in caso di chiusure di filiali, il sindacato non può fare niente? Sulla decisione di chiudere, a parte cercare di convincere della negatività delle scelte e coinvolgere le istituzioni dei territori per fare pressione sull’azienda, il sindacato non ha strumenti vincolanti per opporsi.

Viceversa, sulle ricadute può dire la sua, ma l’accordo tra azienda e sindacato è una possibilità: non è obbligatorio. Quindi, qualora un verbale venga sottoscritto dalle organizzazioni sindacali, non significa che il sindacato sia d’accordo sulla chiusura delle filiali, ma solo che è stata trovata un’intesa per gestire le ricadute professionali e territoriali sulle persone. Se quest’ intesa non si trova, l’azienda procede comunque nel rispetto delle norme vigenti (legge, CCNL, CIA, ecc…).

Si può essere d’accordo o meno sul fatto che l’organizzazione aziendale (e di conseguenza anche la scelta di chiudere filiali) sia potestà esclusiva della stessa. Però le cose stanno così. La precisazione serve a separare bene ambiti e responsabilità.

 

Leggi anche:

https://www.fisac-cgil.it/118413/gruppo-bper-lontano-oltre-le-attese




Carige, l’esclusiva va a Bper; dimezzata la dote richiesta

La banca ha migliorato l’offerta dopo la proroga agli incentivi sulle imposte differite


Alla fine l’ha spuntata Bper. Dopo un processo di valutazione «comparativa» e di interlocuzioni con «un numero considerevole di soggetti potenzialmente interessati», il Fondo interbancario di garanzia dei depositi ha deciso di dare alla banca modenese un periodo di esclusiva di un mese, per arrivare «nel più breve tempo possibile» e comunque entro il 15 febbraio alla presentazione di un’offerta vincolante su Carige. In quest’arco di tempo Bper effettuerà una due diligence sulla banca, assistita dai suoi advisor Rothschild e Mediobanca, per arrivare a formalizzare la proposta definitiva.

Per avere la meglio sulla concorrenza (alla fine pare che il Crédit Agricole si sia sfilato, dopo il rilancio di Bper, mentre dovrebbe esserci Cerberus) la banca modenese guidata da Piero Montani ha messo sul tavolo una proposta che chiede al Fondo, titolare dell’80% della banca, una dote finanziaria pari a 530 milioni. Quasi la metà della prima richiesta (un miliardo), a fronte del pagamento di un euro simbolico. La differenza di prezzo viene spiegata dalla banca alla luce di due elementi: la certezza di poter utilizzare subito le Dta (le imposte differite), condizione che un mese fa era prevista nella bozza di Bilancio ma non ancora legge, nonché alcuni miglioramenti nei conti Carige, come minori oneri di ristrutturazione e la chiusura di alcuni contratti commerciali.

Comunque lo sconto, ha tenuto a sottolineare la banca che vede Unipol azionista al 20%, non cambia le pre-condizioni messe sul tavolo fin dal primo momento: «neutralità patrimoniale, miglioramento dell’asset quality e significativo accrescimento della redditività» di Bper fin dal 2023. Tra l’altro, la riduzione della dote chiesta si traduce in un minor esporso anche per Bper, in quanto aderente al Fondo interbancario.

Non è cambiato, invece, il prezzo offerto nell’opa successiva, rivolta al mercato: 0,8 euro per azione, cioè quanto era stato proposto il 14 dicembre scorso. All’epoca però il prezzo rappresentava un premio del 29% mentre adesso a Piazza Affari il titolo vale di più, 0,894 euro. Bisognerà vedere come la prenderà la Borsa; di sicuro è contenta Cassa centrale banca, azionista all’8,3% di Carige: la prima versione dell’offerta a un euro comprendeva anche la loro quota.

Per il Fondo, se si arriverà alla firma della cessione, si chiude così una vicenda cominciata nel 2019, quando entrò con l’80% nel capitale della banca (in quel momento commissariata) sottoscrivendo per la sua quota un aumento di capitale da circa 700 milioni, insieme alla Cassa centrale banca (la holding del Nord Est delle Bcc) che a sua volta prese l’8,3% di Carige pagando 65 di milioni e prendendo un’opzione su una quota futura a un prezzo rivelatosi poi stellare. Quotazioni tra l’altro pre-Covid, tanto che lo stesso Fondo ha più volte svalutato la sua quota, fino ad arrivare a un valore di libro di 103 milioni.

 

Fonte: La Repubblica




Carige, il FITD boccia l’offerta di BPER

La banca modenese ha chiesto un esborso da un miliardo al consorzio obbligatorio tra le banche


 

Il Fondo interbancario di tutela dei depositi, azionista di Carige, ha bocciato la proposta presentata da Bper per l’acquisto della banca. La banca modenese ha chiesto un esborso da un miliardo al consorzio obbligatorio tra le banche guidato da Salvatore Maccarone ma, nel corso della riunione convocata oggi a Roma, è emersa una vasta maggioranza di posizioni contrarie alla proposta che Bper non ha ulteriormente dettagliato. Il Fondo interbancario, tra l’altro, dopo essere intervenuto nei salvataggi di Carige e Popolare di Bari ha modificato lo statuto per limitare gli interventi di sostegno preventivi.

Il giudizio del Fondo sull’offerta di Bper, che chiede in tempi brevi il via libera all’esclusiva a trattare e di accedere a una due diligence, si è basato, in primis, sul fatto che la proposta nel suo complesso è giudicata non accettabile in virtù dei limiti quantitativi agli interventi del fondo indicati nello Statuto, rivisto circa un anno fa. In base all’articolo 35 infatti, il limite è fissato nel 50% dei contributi versati dalle banche nell’anno precedente, cifra corrispondente a circa 500 milioni di euro. Tale soglia è incrementabile in via straordinaria di un ulteriore 20%.

Lo scorso 14 dicembre, Bper aveva presentato un’offerta non vincolante indirizzata al Fondo di tutela dei depositi (Fitd), primo socio dell’istituto ligure all’80%: la proposta di acquisizione giunta dall’istituto modenese, guidato proprio dall’ex ad di Carige Piero Montani, prevedeva che il Fitd versasse un miliardo per ricapitalizzare il gruppo ligure e che Bper mettesse sul piatto la cifra simbolica di 1 euro per rilevare l’80% del capitale in mano al Fondo interbancario più l’8,3% di Cassa centrale banca (che già avrebbe dovuto comprare Carige ma che a marzo si era tirata indietro).

In seguito, la Popolare dell’Emilia Romagna avrebbe lanciato un’offerta pubblica di acquisto (Opa) a 0,80 euro per azione, con un premio del 29% rispetto al prezzo di chiusura di Carige del 13 dicembre. L’istituto ligure verrà poi incorporato in Bper, che definisce il disegno «coerente con l’obiettivo di ampliamento del perimetro del gruppo bancario attraverso operazioni mirate in grado di accrescere il valore per tutti gli stakeholders, continuando a garantire un’elevata solidità patrimoniale».

Fonte: La Stampa


Sullo stesso argomento:

https://www.fisaccgilaq.it/banche/bper/carige-bper-presenta-offerta-non-vincolante-al-fondo-interbancario.html




Carige, Bper presenta offerta non vincolante al Fondo Interbancario

La proposta prevede l’istituto emiliano paghi un euro per l’acquisizione e che il Fondo versi un miliardo per ricapitalizzare la banca ligure. Poi via all’Opa con premio del 29%


 

Si fa avanti un compratore per Carige. Bper ha presentato al Fondo Interbancario di tutela dei depositi un’offerta non vincolante per l’acquisizione dell’istituto ligure. Il cda di Bper Banca – si legge in una nota dell’istituto – ha deliberato la presentazione di un offerta non vincolante al Fondo interbancario di tutela depositi per l’acquisizione di una partecipazione pari all’88,3%, di cui l’8,3% detenuta da Cassa centrale banca, del capitale sociale di Carige. “L’interesse di Bper per la realizzazione dell’operazione”, sottolinea il comunicato, “è coerente con l’obiettivo di ampliamento dimensionale del perimetro del Gruppo bancario attraverso operazioni mirate che siano in grado di accrescere il valore per tutti gli stakeholders, continuando a garantire un elevato profilo di solidità patrimoniale di Bper Banca, almeno pari a quello attuale”.

La proposta di acquisizione di Carige da parte di Bper prevede che il Fitd versi un miliardo di euro per ricapitalizzare l’istituto ligure e che l’istituto emiliano paghi 1 euro per rilevare l’88,3% del capitale dell’istituto ligure in mano al Fitd e a Ccb. In seguito, si legge in una nota, Bper lancerà un’opa a 0,80 euro per azione, con un premio del 29% rispetto al prezzo di chiusura di Carige ieri.  Sulla scia delle indiscrezioni di un possibile compratore in arrivo il titolo oggi è balzato a Piazza Affari, terminando la seduta con un rialzo del 25,86% a 0,67 euro.

Nel dettaglio, chiarisce il comunicato,  nell’ambito dell’operazione sono previsti: prima del closing, un versamento in conto capitale da parte di Fitd di un importo pari a un miliardo in Carige, funzionale a dotare quest’ultima delle risorse necessarie alla copertura, tra l’altro, degli oneri di integrazione di Carige in Bper, delle azioni di derisking sull’intero portafoglio crediti, mantenendo livelli di dotazione patrimoniale in linea con quelli richiesti dal mercato e comunque non inferiori a quelli attuali di Bper, e degli oneri potenzialmente derivanti dalla risoluzione anticipata di taluni accordi commerciali e operativi che, unitamente agli interventi per revisioni di carattere operativo/strutturale, consentiranno di assicurare il raggiungimento di adeguati livelli di redditività su base combined.

Al closing, è prevista l’acquisizione da parte di Bper di una partecipazione in Carige pari all’88,3% del capitale sociale di quest’ultima a fronte del pagamento di un corrispettivo pari a un euro per l’intera partecipazione, nonché il subentro al nominale da parte di Bper Banca in tutti i finanziamenti e prestiti erogati dal Fitd e da Ccb in favore di Carige.

Secondo Bper, “l’operazione consentirebbe di risolvere in modo definitivo le problematiche di Carige, salvaguardando la clientela e il complesso degli stakeholders della stessa nonchè tutelando al meglio gli interessi degli azionisti di minoranza”. L’offerta, spiega la nota, verrà meno qualora il Fitd, entro il prossimo 20 dicembre, non conceda a Bper Banca un periodo di esclusiva nonché se le Parti non sottoscriveranno entro il prossimo 31 dicembre, un memorandum d’intesa vincolante che, oltre ai termini puntuali dell’operazione, dovrà prevedere l’obbligo delle parti di sottoscrivere un contratto definitivo di acquisizione entro il 31 gennaio dell’anno prossimo.

Le linee guida dell’operazione, prosegue Bper, vertono, in particolare: sulla neutralità rispetto all’attuale posizione patrimoniale del Gruppo Bper; sul miglioramento dell’asset quality su base combined, perseguendo il processo di derisking; sul significativo accrescimento della redditività del Gruppo Bper in termini di utile per azione già a partire dal 2023. Dalla data di concessione dell’esclusiva, informa ancora la nota, verrà avviata una due diligence legale, patrimoniale, fiscale, contabile e industriale da parte di Bper. La due diligence durerà cinque settimane e avrà natura confirmatoria. Il perfezionamento del contratto di acquisizione sarà subordinato all’ottenimento delle autorizzazioni da parte delle Autorità competenti.




Gruppo BPER: come funzionerà la manovra sul personale

Nella giornata di ieri, 5 ottobre 2021, si è svolto l’incontro tra i vertici aziendali e le OO.SS., finalizzato ad illustrare i dettagli della manovra sul personale, già annunciata lo scorso 23 settembre tramite comunicato stampa.

Coerentemente con il consolidato modus operandi della Fisac, che prevede di diffondere solo notizie certe e verificate, riportiamo gli aspetti salienti dell’informativa.

Le uscite avverranno tra giugno 2022 e dicembre 2024, con due distinte modalità:

  • Uscita incentivata per chi matura la pensione in base ai requisiti previsti dalla Legge Fornero entro il 1 gennaio 2025.
  • Accesso al Fondo di sostegno al reddito ed accompagnamento alla pensione (per un periodo massimo di 60 mesi) per chi matura i requisiti tra il primo gennaio 2023 ed il primo gennaio 2030.

Ricordiamo che, in base alla normativa attualmente vigente, esistono due possibilità di accedere al trattamento pensionistico: la pensione di vecchiaia (al raggiungimento di una determinata età anagrafica) o la pensione anticipata (che matura al raggiungimento di un numero minimo di anni di contribuzione).

Per consentire a tutti i colleghi di valutare la possibilità di rientrare nella manovra, riportiamo di seguito i requisiti previsti attualmente dalla legge Fornero attraverso due tabelle pubblicate sul sito pensionioggi.it.

 

 

Sono previsti incentivi per tutti i lavoratori che accetteranno di lasciare il posto di lavoro, differenziati a seconda della modalità di uscita. Incentivi saranno riconosciuti anche a coloro che matureranno i requisiti pensionistici entro il 31/12/2021 beneficiando della “Quota 100“.

A breve, tutti i nati entro il 1967 riceveranno la richiesta della posizione contributiva e del modello Ecocert. Le modalità di richiesta ed invio della documentazione saranno chiarite a breve da apposita circolare.
ATTENZIONE: Questo non vuol dire che tutti i nati entro il 1967 potranno lasciare il lavoro, come erroneamente affermava una notizia totalmente infondata fatta circolare nella giornata di ieri.
Per capire se effettivamente si può rientrare nella manovra, invitiamo i colleghi a consultare le tabelle sopra riportate, eventualmente anche con l’aiuto dei rappresentanti Fisac che saranno come sempre a loro disposizione.

Nei prossimi giorni verranno avviate le trattative per definire i dettagli e quantificare gli incentivi: pertanto ad oggi non siamo in grado di rispondere a domande in merito ad ipotetiche cifre.

In linea di massima, tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 dovrebbe essere possibile inoltrare le richieste, per avere l’esito nella prima parte del 2022 e consentire le prime uscite già dal mese di giugno.

Sarà nostra cura informarvi tempestivamente sugli sviluppi.

 

leggi anche

https://www.fisaccgilaq.it/banche/bper/i-lavoratori-del-gruppo-bper-non-sono-spazzatura.html

 

 




I Lavoratori del Gruppo Bper non sono spazzatura!

I Lavoratori del Gruppo Bper non sono spazzatura!

 

 

La Fisac/Cgil del Gruppo Bper condanna fermamente il linguaggio utilizzato dal quotidiano “Milano Finanza” che, nell’articolo del 24/9 nel quale riportava la notizia dell’avvio della procedura per l’uscita di 1.700 lavoratori, ha titolato “ Bper fa le pulizie in attesa di un’operazione straordinaria ”.

Si tratta purtroppo di un linguaggio in linea con una logica secondo la quale i Lavoratori non rappresentano persone o importanti componenti del ciclo produttivo, ma zavorra o addirittura spazzatura di cui liberarsi per fare appunto “pulizia”, come risulta dal titolo di Milano Finanza.

Riteniamo inaccettabile una simile mancanza di rispetto nei confronti di 1.700 esseri umani e le loro famiglie, che non possiamo fare a meno di stigmatizzare auspicando una rettifica da parte dell’organo di stampa.

 

 

NICOLA CAVALLINI ANDREA MATTEUZZI ALESSANDRO LOBINA
Segretario Responsabile Fisac/Cgil Segretario Responsabile Fisac/Cgil Segretario Responsabile Fisac/Cgil
Gruppo Bper Bper Banca Banco di Sardegna