Integrazione nel Gruppo ISP del Gruppo UBI

Nella giornata del 15 febbraio 2021 si è svolto un ulteriore incontro nell’ambito della procedura per l’incorporazione di UBI in ISP. L’incontro ha avuto la finalità di illustrare l’organizzazione della Banca dei Territori (BdT) che sintetizziamo alle pagine seguenti.

Struttura organizzativa Banca dei Territori (BdT)

5 strutture di Direzione centrale (con il compito di supportare le strutture territoriali):

  • Direzione Personale e Change Management
  • Direzione Controlli, Reclami, Monitoraggio Costi e Investimenti (che include la Filiale Online oltre)
  • Direzione Pianificazione e Controllo di Gestione
  • Direzione Sales & Marketing Privati e Aziende Retail
  • Direzione Sales & Marketing Imprese

 

14 Direzioni di cui:

  • 12 Direzioni Regionali (a seguito dell’incorporazione di UBI, alle attuali 8 si aggiungeranno altre 4 Direzioni Regionali: tale implementazione è accompagnata da una revisione dell’articolazione territoriale di alcune Direzioni già esistenti)
  • 2 Direzioni a copertura nazionale
    • Impact (rivolta al Terzo settore)
    • Agribusiness (di nuova costituzione)

 

Le nuove Direzioni Regionali

Le Direzioni Regionali derivanti dall’incorporazione di UBI illustrate nella mappa sono elencate di seguito in ordine alfabetico, con indicata la sede di Direzione:

  • Basilicata, Puglia e Molise (Bari)
  • Campania, Calabria e Sicilia (Napoli)
  • Emilia Romagna e Marche (Bologna)
  • Lazio e Abruzzo (Roma)
  • Lombardia Nord (Bergamo)
  • Lombardia Sud (Brescia)
  • Milano e Provincia (Milano)
  • Piemonte Nord, VdA e Sardegna (Torino)
  • Piemonte Sud e Liguria (Cuneo)
  • Toscana e Umbria (Firenze)
  • Veneto Est e Friuli Venezia Giulia (sede da definire)
  • Veneto Ovest e Trentino Alto Adige (Padova)

Organigramma delle Direzioni Regionali

 

Alcune precisazioni:

In ogni Direzione Regionale sono presenti 3 Direttori Commerciali (Retail, Esclusive, Imprese) supportati ciascuno dai Direttori d’Area.

Su ogni territorio sono presenti Filiali Retail, Exclusive e Imprese, di riferimento per il rispettivo segmento di clientela.

Nell’ambito della Direzione Commerciale Exclusive, l’Area Consulenti finanziari include coloro che hanno un contratto “misto” per la parte di attività svolta come lavoratori autonomi.

La Filiale Remota (da non confondere con la Filiale Online) è la Filiale rivolta alla clientela che utilizza prevalentemente i canali digitali (v. anche oltre i ruoli che vi sono previsti).

Ruoli specialistici

In Banca dei Territori sono presenti alcune figure specialistiche, che fanno riferimento a:

  • BdT Direzione Sales & Marketing Imprese:
    • SPECIALISTA MLT/LEASING
    • SPECIALISTA FACTORING
    • SPECIALISTA FINANZA STRAORDINARIA
    • SPECIALISTA PRODOTTI DI COPERTURA E GESTIONE LIQUIDITÀ
    • SPECIALISTA PROTEZIONE
    • SPECIALISTA INTERNAZIONALIZZAZIONE
    • SPECIALISTA SVILUPPO ESTERO
  • BdT Direzioni Regionali:
    • SPECIALISTA ESTERO
    • SPECIALISTA INNOVAZIONE
  • Direzione Agribusiness
    • SPECIALISTA AGRIBUSINESS

I ruoli di Filiale (Retail, Exclusive, Imprese) nelle Direzioni Regionali

  • Ruoli della Filiale Retail
    • DIRETTORE FILIALE
    • COORDINATORE COMMERCIALE (figura assegnata in aggiunta alle Filiali con più di 10 persone e in base alla complessità)
    • COORDINATORE DI RELAZIONE (figura assegnata in aggiunta al Coordinatore Commerciale con funzioni di accoglienza e assistenza alla clientela)
    • GESTORE BASE
    • GESTORE PRIVATI
    • GESTORE AZIENDE RETAIL
  • Ruoli della Filiale Exclusive (clienti con patrimonio superiore a determinate soglie o con profili di investimento /reddito complessi/elevati)
    • DIRETTORE FILIALE
    • GESTORE PRIVATI
  • Ruoli della Filiale Remota (da non confondere con la Filiale Online, è la Filiale la rivolta alla clientela che utilizza prevalentemente i canali digitali)
    • DIRETTORE FILIALE
    • COORDINATORE COMMERCIALE
    • GESTORE REMOTO
  • Ruoli della Filiale Imprese (serve i grandi gruppi economici, che sono articolati in Imprese Top Value, Imprese e Piccole imprese)
    • DIRETTORE FILIALE
    • COORDINATORE IMPRESE (nella medesima Filiale Imprese possono essere anche in numero superiore a 1)
    • GESTORE IMPRESE / IMPRESE TOP VALUE
    • ADDETTO IMPRESE (collabora con gestori Imprese e gestori Imprese Top Value)
    • GESTORE ENTI (per Enti e Aziende del settore pubblico)
    • SPECIALISTI A SUPPORTO

 

I ruoli della Filiale del Terzo settore (Direzione Impact)

La clientela di riferimento è costituita da Organizzazioni ed Enti laici e religiosi senza fini di lucro.

  • Ruoli della Filiale del Terzo settore
    • DIRETTORE FILIALE
    • COORDINATORECOMMERCIALE
    • GESTORE TERZO SETTORE
    • ADDETTO TERZO SETTORE

 

I ruoli della Filiale Agribusiness (Direzione Impact)

Di prossima costituzione, la Direzione Agribusiness sarà dedicata all’intera filiera dell’agroalimentare:

  • Produzione/Coltivazione
  • Lavorazione
  • Distribuzione
  • Ristorazione

Sono previsti 224 Punti operativi in tutta Italia di cui 85 Filiali e 139 Distaccamenti, articolati su 16 Aree territoriali (che come risulta dal numero non coincidono strettamente con le Direzioni Regionali).

  • Ruoli della Filiale Agribusiness
    • DIRETTORE FILIALE
    • COORDINATORE AGRIBUSINESS
    • GESTORE AGRIBUSINESS
    • ADDETTO AGRIBUSINESS

 

Cambiamenti inerenti le Società prodotto del perimetro UBI

Le Società UBI Leasing e UBI Factor verranno integrate in Intesa Sanpaolo tramite una fusione per incorporazione, e saranno collocate all’interno di Banca dei Territori.

Le Società continueranno a gestire gli stock e saranno previsti dei distacchi la cui finalità dichiarata dall’azienda è quella di agevolare l’integrazione nell’assetto organizzativo di riferimento.

Prestitalia (società di UBI specializzata nella cessione del quinto dello stipendio o della pensione) sarà inserita in BdT come società prodotto[1] e manterrà l’attuale modello organizzativo per garantirne l’operatività, con riporti funzionali rispetto alla Capogruppo e l’attivazione dei contratti di service.

[1] Società prodotto già inserite in Banca dei Territori:

  • Intesa Sanpaolo Smart Care
  • Intesa Sanpaolo Casa
  • Intesa Sanpaolo Agents4You

 

Criteri utilizzati per la definizione delle chiusure dei punti operativi UBI contestuali alla migrazione

L’azienda ha illustrato i criteri adottati per la individuazione dei punti operativi UBI oggetto di chiusura dalla data stessa di migrazione: si tratta, lo ricordiamo, di ben 300 tra Filiali e Mini-sportelli dei 1.011 che rimarranno nel perimetro ISP dopo la cessione a BPER (oltre a questi 122 Filiali saranno oggetto di remotizzazione, quindi perderanno l’autonomia contabile in attesa di chiusura).

La chiusura è stata decretata in base a criteri di sovrapposizione (con valutazioni riguardanti la distanza differenziate in base alle caratteristiche del centro abitato).

Al contrario si è inteso mantenere aperti i Punti operativi che costituivano l’unico presidio (ISP o UBI) sul territorio comunale.

Pur in presenza dei criteri che hanno determinato la chiusura, la stessa non è stata attuata (ricorrendo in alcuni casi alla remotizzazione) in presenza di vincoli ostativi (per esempio: servizi di tesoreria, Filiali all’interno di aziende, vincoli immobiliari).

Esprimiamo la nostra forte perplessità in considerazione della rilevanza del numero degli interventi di prossima realizzazione, che rendono sempre più evidente il rischio di “desertificazione” del territorio da parte del Gruppo.

Ribadiamo ancora una volta che le Filiali oggi sono allo stremo e devono essere dotate di organici adeguati derivanti dalle assunzioni collegate alle uscite volontarie previste.

A seguito dell’incorporazione di UBI in ISP:

  • i Punti operativi Retail passeranno da 2.940 a 3.610 (+ 670 Punti operativi di cui 386 Filiali Retail e 284 Sportelli distaccati);
  • i Punti operativi Exclusive ISP passeranno da 1.205 a 1.423 (+ 218 Punti operativi di cui 74 Filiali e 144 Distaccamenti);

(Si precisa che UBI non presenta Punti operativi dedicati ai Clienti Exclusive i quali sono serviti dalle Filiali Retail e che saranno riportafogliati in occasione della migrazione.)

  • i Punti operativi Imprese ISP passeranno da 249 a 286 (+ 37 Punti operativi di cui 13 Filiali e 24 Distaccamenti);
  • i Punti operativi Terzo Settore passeranno da 90 a 96 (+ 6 Punti operativi di cui 1 Filiale e 5 Distaccamenti; trasformazione in Filiale di 2 Distaccamenti).

L’articolazione dei Punti operativi sui territori delle Direzioni Regionali dopo l’incorporazione di UBI sarà la seguente:

Direzione Regionale Filiali Retail Filiali Exclusive Filiali Imprese   Filiali Terzo Settore
Basilicata, Puglia e Molise 254 68 14 9
Campania, Calabria e Sicilia 453 170 27 16
Emilia Romagna e Marche 384 113 32 12
Lazio e Abruzzo 382 132 26 7
Lombardia Nord 246 141 23 5
Lombardia Sud 223 95 18 5
Milano e Provincia 290 212 26 6
Piemonte Nord, VdA e Sardegna 276 138 21 10
Piemonte Sud e Liguria 211 100 20 7
Toscana e Umbria 358 92 30 8
Veneto Est e Friuli Venezia Giulia 248 71 22 5
Veneto Ovest e Trentino Alto Adige 285 91 27 6

Come già precisato per la Direzione Agribusiness sono previsti 224 Punti operativi in tutta Italia di cui 85 Filiali e 139 Distaccamenti, articolati su 16 Aree territoriali.

Concept di Filiale e interventi conseguenti agli accorpamenti

Le Filiali adeguate al “new concept” di ISP sono ad oggi 270 (di cui 20 Filiali imprese).

L’azienda ha dichiarato che il modello, basato su una rotazione nell’utilizzo delle postazioni anche nell’ambito della stessa giornata lavorativa, si è rivelato scarsamente compatibile con le misure che si sono rese indispensabili a causa dell’emergenza epidemiologica.

Ne è derivata la necessità di un ripensamento degli spazi che l’azienda ha dichiarato di aver fondato su principi quali la centralità dell’accoglienza e della relazione e l’importanza della relazione con il cliente (valori condivisibili, ma che non trovano riscontro nella effettiva possibilità da parte della rete di fornire un servizio adeguato alla clientela a causa della scarsità degli organici).

 

Nel corso di questi mesi di emergenza come FISAC CGIL abbiamo ripetutamente sollecitato l’azienda a ripensare il modello new concept che riteniamo inadeguato per la tutela della salute di colleghi e clienti. La rivisitazione annunciata dall’azienda, basata solo sulle postazioni di lavoro, non è sufficiente.

Allestimento delle postazioni a seguito degli accorpamenti

A seguito degli accorpamenti, solo nelle Filiali di minori dimensioni (fino a 10 persone) le postazioni allestite saranno in numero pari a quello delle risorse presenti in organico, mentre negli altri casi saranno in numero inferiore, secondo l’articolazione che segue:

  • 100% per le Filiali con organico fino a 10 persone
  • 90% per le Filiali da 11 a 20 persone
  • 80% per le Filiali da 21 a 40 persone
  • 75% per le Filiali con più di 40 persone

L’applicazione dei suddetti criteri determinerà ad aprile i seguenti effetti sulle Filiali accorpanti:

  • 67 Punti operativi con 100% delle postazioni di lavoro
  • 88 Punti operativi con 90% delle postazioni di lavoro
  • 16 Punti operativi con 75% delle postazioni di lavoro
  • 122 Punti operativi con 80% delle postazioni di lavoro

Dal calcolo degli organici sono esclusi i colleghi Agribusiness e Impact.

La scelta di ridurre le postazioni di lavoro secondo le percentuali indicate, secondo quanto dichiarato dall’azienda, si è basata sulla analisi statistica dei dati storici relativa alla presenza media nelle filiali e sulle prospettive di ricorso allo smart working. L’azienda ha altresì dichiarato che le scelte effettuate garantiranno le norme relative al distanziamento.

Come FISAC CGIL ribadiamo la necessità di un allargamento del ricorso allo smart working anche per i colleghi della Rete che ne facciano richiesta, ai quali fino ad oggi è stato ingiustamente negato adducendo motivi organizzativi.

Orari delle Filiali che entreranno dalla rete UBI

Successivamente alla migrazione:

  • per 179 Filiali Hub il servizio di cassa sarà svolto sia la mattina che il pomeriggio (8;30 – 13;00 / 14;00 – 15;30);
  • per 203 Punti operativi “Cassa 13” il servizio di cassa sarà limitato al mattino (8;30 – 13;00);
  • 294 Punti operativi remotizzati seguiranno orari diversi (per esempio in base a convenzioni o ad accordi specifici sul territorio).

In considerazione del fatto che per la rete di Intesa Sanpaolo l’orario di lavoro ha inizio al mattino alle ore 8:25, si renderà in generale necessario un adeguamento per i circa 4.000 casi di avvio dell’attività in orari diversi.

Filiale Online

La Filiale Online occupa 1.376 persone con 1.173 gestori in 18 sale:

  • Bari
  • Bologna
  • Cagliari
  • Firenze
  • Lecce
  • Milano (con distaccamenti di: Monza, Bergamo, Brescia, Pavia, Genova, Como)
  • Montebelluna
  • Napoli
  • Padova
  • Palermo
  • Parma
  • Prato
  • Roma
  • Torino
  • Trapani
  • Udine
  • Vicenza
  • Banca 5

Le telefonate in ingresso sono indirizzate alle diverse sale indipendentemente dalla provenienza geografica.

Nella Filiale Online confluiranno le lavoratrici e i lavoratori di UBI che operano in UBI Online, con conversione delle attuali sedi di UBI che svolgono attività telefonica in nuove sale della FOL.

Inoltre è prevista la creazione di distaccamenti per accogliere lavoratrici e lavoratori che, a seguito della revisione organizzativa derivante dalla incorporazione, fossero destinati alla Filiale Online, con l’obiettivo di ridurne la mobilità territoriale (anche nel momento in cui l’attività ritornasse in presenza, visto che ad oggi la prestazione è prevalentemente svolta in modalità smart working a causa dell’emergenza epidemiologica).

Le colleghe e i colleghi di UBI Online già dai prossimi giorni saranno interessati da distacchi per essere posti nelle condizioni di offrire supporto e consulenza a partire dalla data della migrazione.

Orari della FOL

La Filiale Online opera:

  • dal lunedì al venerdì dalle ore 6:48 alle 22:00
  • il sabato dalle 9:00 alle 19:00

con una articolazione del lavoro sui turni illustrati di seguito.

 

 

 

 

 


dal sito Fisac Intesa Sanpaolo
16 febbraio 2021




Avvio della procedura di integrazione dei Gruppi UBI ed ISP

AVVIATA LA PROCEDURA DI FUSIONE UBI ISP

In data odierna l’Azienda ha consegnato alle OO.SS. la lettera per l’avvio della procedura relativa all’integrazione dei Gruppi UBI ed Intesa Sanpaolo.
La fusione UBI Banca in ISP avverrà il 12 aprile.
La complessa operazione prevede anche due scissioni parziali immediatamente precedenti:

  • il ramo d’azienda di UBI che fornisce i servizi amministrativi e on line a favore di IW Bank sarà ceduto a Fideuram ISPB insieme al pacchetto azionario di controllo di IW Bank, che resterà legal entity
  • il ramo d’azienda relativo all’attività di Private Banking UBI Banca sarà ceduto a Intesa Sanpaolo Private Banking

E’ prevista inoltre la fusione per incorporazione in Eurizon Capital SGR di PRAMERICA SGR, nonchè di UBISS in ISP entro giugno 2021, UBI Leasing e UBI Factor in Intesa Sanpaolo entro il corrente anno.
Entreranno invece a far parte della Divisione Insurance le Società del comparto assicurativo UBI (AVIVA, Lombarda, CARGEAS, BAP).
Tutte le altre Società del Gruppo UBI (Prestitalia, UBI Academy, KEDomus,) verranno controllate direttamente da ISP rimanendo legal entity.
L’Azienda ha inoltre presentato il Piano Formativo a supporto dell’integrazione. Saranno adottate due piattaforme ISP4u e #People accessibili su DWS, sistema operativo UBI. E’ prevista la formazione attraverso training on the job e aule remote.
Il 20 e il 21 marzo saranno effettuati i test di simulazione, mentre la migrazione avverrà il 10 e 11 aprile. Sarà richiesta la presenza di alcuni colleghi in Filiale per testare le procedure.
Sono previsti affiancamenti operativi nelle Filiali fino a 4 settimane successive all’integrazione. Le attività di supporto per la settimana di migrazione coinvolgeranno circa 3000 lavoratori.
Nei week end di migrazione saranno coinvolti colleghi che operano nell’IT e nella sicurezza, sia di UBI che di ISP.
L’Azienda ha comunicato inoltre che per effetto della ridefinizione organizzativa conseguente alla cessione Bper, 45 tra Private Bankers e Assistenti ed altre persone di strutture centrali rimasti in UBI che operavano in palazzi ceduti a BPER saranno trasferiti presso altre sedi prossime alle attuali.

CESSIONE FILIALI/STRUTTURE A BPER
L’Azienda ha comunicato le misure che saranno adottate per la migration delle Filiali cedute a Bper.
Sabato 20 febbraio il collega tenutario delle chiavi si recherà in Filiale per consentire l’accesso ai tecnici incaricati da Bper.
Domenica 21 febbraio sarà invece richiesta la presenza in Filiale dei colleghi (Titolare o Vicario, Cassieri e attività rilevanti) per testare la migrazione.
Con riferimento al personale ceduto a Bper che ha aderito all’accordo 29.9.2020 per l’esodo, l’Azienda ha dichiarato che la comunicazione dell’uscita sarà effettuata da Bper, comunque secondo termini, condizioni e modalità previste dall’accordo.

FILIALI PRIVATE E FIDEURAM
L’Azienda ci ha informato che da lunedì 15 febbraio le Filiali della Divisione in “zona gialla” manterranno l’operatività su appuntamento, mentre cesserà la turnazione, fatte salve le misure da adottare per mantenere il distanziamento sociale.
In relazione all’emergenza sanitaria, come OO.SS. riteniamo improcrastinabile il confronto già richiesto sulla materia prevenzione Covid 19 e genitorialità per tutto il Gruppo.
Al termine della presentazione abbiamo condiviso con l’Azienda un fitto calendario di incontri per la prosecuzione del confronto che ha come obiettivo la massima tutela degli oltre 15.000 lavoratori coinvolti.
A tal proposito abbiamo già richiesto la documentazione utile.
Gli incontri proseguiranno la prossima settimana.

dal sito Fisac Intesa Sanpaolo
11 febbraio 2021

 




Paura “scatola vuota” per le filiali ex Ubi passate a Bper

Scatta lo stop al trasferimento dei conti correnti di chi vuole restare in Intesa


È entrato nel vivo il passaggio di consegne nelle filiali che sono passate alla Popolare dell’Emilia Romagna (Bper) a seguito dell’acquisizione di Ubi Banca da parte di Intesa Sanpaolo. Si tratta, più nel dettaglio, di 587 sportelli nella maggior parte dei casi di ex proprietà di Ubi che il gruppo guidato da Carlo Messina è stato costretto a sacrificare sull’altare della fusione per ottenere il via libera all’operazione da parte dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato o Antitrust. E nel complicato passaggio della proprietà in capo a Bper, tra i vari problemi che si stanno presentando, c’è quello di chi vuole mantenere il proprio conto corrente all’interno del Gruppo Intesa, e non può farlo.

Secondo documentazione interna consultata da Business Insider e diffusa dopo che alcuni clienti passati alla Popolare dell’Emilia Romagna si erano recati in filiali di Intesa contigue per chiedere il trasferimento lì del conto in modo da restare nel gruppo, ai dipendenti degli sportelli ceduti è stata data l’indicazione di fare il possibile per evitare questo tipo di situazioni.

Il fatto è che, fino a un paio di settimane fa, sembrava praticabile la strada di recarsi in un’altra filiale di Intesa e di domandare il trasferimento, al fine di mantenere le stesse condizioni del rapporto bancario. In un secondo momento, tuttavia, ai dipendenti che devono gestire queste richieste era stato comunicato di suggerire ai clienti di chiudere il vecchio conto Intesa e di riaprirne uno nuovo alle condizioni attuali, per poi domandare il trasferimento. Ora invece sembra stia prevalendo la tesi più rigorosa che prevede che il cliente “ceduto” a Bper non possa restare in Intesa, almeno per ora ovviamente e fatta salva la possibilità successiva di chiudere il conto nel gruppo modenese per riaprirne uno nuovo in quello milanese.

Nella documentazione interna si legge, infatti, di domandare alle filiali rimaste Intesa di non procedere col trasferimento dei rapporti, limitandosi ad aprire solo quelli nuovi, per evitare che a Bper venga ceduta quella che testualmente viene definita una “scatola vuota”. Ecco perché in alcune recenti riunioni tenutesi nelle filiali appena passate di mano è stato ribadito che il trasferimento dei vecchi rapporti non è possibile, proprio per evitare di andare a intaccare lo stock dei depositi e prestiti venduto alla Popolare con sede a Modena, cosa che potrebbe fare emergere nuovi problemi concorrenziali da risolvere con l’Antitrust. In questo quadro, appare molto difficile anche potere mantenere le vecchie condizioni del conto corrente.

Dovrebbe però restare ferma la possibilità di recesso, da fare valere una volta giunta la comunicazione del passaggio di proprietà degli sportelli. A riguardo, sembra che ai clienti Ubi questa comunicazione sia arrivata mentre per le filiali Intesa sembra che si dovrà attendere ancora un po’. Proprio il fatto che i clienti Intesa non siano ancora stati ufficialmente informati del passaggio di mano degli sportelli rende paradossalmente ancora più difficile il blocco dei trasferimenti dei conti correnti.

Insomma, una situazione piuttosto complicata. “Dalle informazioni pervenute – spiega il consulente finanziario Giuseppe D’Orta – pare che tutto origini dalle disposizioni dell’Antitrust e dal conseguente patto di non concorrenza per due anni riguardo i clienti, ma non si comprende come ciò possa ledere il diritto di questi ultimi di decidere a quale istituto affidarsi. A meno che, con tipica soluzione all’italiana, una volta completato il trasferimento della clientela a Bper, tutti facciano finta di non vedere il ritorno di una parte di questi a Intesa Sanpaolo. Ma tutto ciò comporta solo un enorme dispendio di energie e costi, a partire dal duplice cambio di Iban con ovvie conseguenze riguardo gli accrediti e gli addebiti continuativi, solo per dirne una. Altra domanda: chi ha il mutuo Intesa Sanpaolo o Ubi si ritroverà a pagarlo da un conto corrente Bper, ma ciò dovrà avvenire come originariamente previsto, senza aggravi riguardo le condizioni del mutuo e anche le spese di incasso rata. E anche il trasferimento dei rapporti del risparmio gestito potrebbe creare problemi”.
“Per esempio – ricorda Anna D’Antuono, legale dell’Aduc – quando Intesa acquistò la parte ‘buona’ delle banche venete rilevò anche molti fondi, che però in molti casi a quanto ci risulta furono fatti vendere per sottoscrivere prodotti del Gruppo Intesa”.

 

Fonte: it.businessinsider.com




Intesa Sanpaolo: uscite volontarie, chiediamo assunzioni

Durante l’incontro odierno di verifica del protocollo 29 settembre 2020 ed integrazione del 18 novembre 2020, l’azienda ci ha comunicato che sono pervenute in totale 7229 adesioni (6168 ISP – 1061 UBI).

Le richieste di pensionamento sono 964, quelle relative al Fondo di Solidarietà risultano 6265 di cui 1364 tuttora in attesa di verifica dei requisiti previdenziali.

A queste vanno aggiunte 376 adesioni relative al perimetro BPER (49 pensionamenti e 327 tramite Fondo di Solidarietà).

La Banca ha dichiarato che intende accogliere tutte le domande pervenute ipotizzando l’uscita, già nel 2021, di circa 1200 colleghi, oltre ai pensionamenti. I colleghi riceveranno specifica comunicazione in linea di massima un mese prima della data effettiva di uscita.

Ricordiamo che l’accordo prevedeva l’uscita volontaria di almeno 5000 persone con 2500 assunzioni.
Alla luce dell’odierna dichiarazione aziendale di voler accogliere tutte le domande presentate, come OO.SS. abbiamo chiesto ulteriori assunzioni mantenendo  invariato il rapporto di un’assunzione ogni due uscite già previsto nell’accordo del 29/09/2020!

Comprendiamo le aspettative dei colleghi destinatari degli accordi, ciò nonostante dobbiamo tener presente il futuro della categoria e soprattutto di chi resta: le filiali sono già molto provate ed assunzioni proporzionate alle uscite volontarie sono urgenti e necessarie anche per garantire serenità ai colleghi e qualità nel servizio ai clienti.

Milano, 14 dicembre 2020

Delegazioni Trattanti Gruppo Intesa Sanpaolo
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA -UNISIN

 

dal sito Fisac Intesa Sanpaolo




Intesa – UBI – BPER: tutele e garanzie

UBI Banca Gruppo BPER

 

2 dicembre 2020: terzo incontro sulla cessione delle filiali

TUTELE E GARANZIE

 

Si è tenuto ieri il terzo incontro relativamente alla cessione delle filiali a BPER. Intesa Sanpaolo ha comunicato di aver ricevuto dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato la richiesta di perfezionare la cessione delle filiali ISP a BPER entro febbraio 2021, anziché nel mese di giugno 2021.

La Delegazione aziendale ha illustrato i dati che avevamo richiesto nel precedente incontro, relativamente ad una più precisa disaggregazione sul territorio del personale coinvolto nella cessione e ad una evidenziazione delle varie forme di copertura sanitaria e di previdenza complementare in essere.

E’ stato inoltre consegnato un documento che consente una dettagliata comparazione di tutti i trattamenti economici e normativi in essere nei tre Gruppi.

Relativamente alle tutele in capo ai lavoratori ceduti BPER ha dichiarato le seguenti disponibilità:

  • Conferma della salvaguardia occupazionale delle 5107 risorse oggetto di cessione

  • Mantenimento fino al 31 dicembre 2021 dei trattamenti economici e normativi previsti dalla contrattazione di secondo livello nelle Aziende di provenienza

  • Impegno a ricercare entro il 30 settembre 2021 un accordo di armonizzazione per tutto il personale del Gruppo BPER

  • Tutela della professionalità acquisita e dei percorsi professionali in essere, ove previsti dalla contrattazione aziendale

  • Salvaguardie per la localizzazione territoriale delle strutture di Sede oggetto di cessione

BPER ha inoltre dichiarato che la formazione ai colleghi ceduti inizierà il prossimo 9 dicembre, con un piano totalmente on-line relativo a procedure, processi, prodotti e ruolo professionale. Da subito sarà applicato il modello distributivo BPER nelle filiali oggetto di cessione.

Nel supporto all’operazione saranno coinvolti circa 2.500 colleghi di BPER in veste di “coaching” ai nuovi colleghi e di affiancatori nelle filiali, per un periodo di indicativamente tre mesi.

Il prossimo incontro di trattativa è stato previsto per il 9 dicembre.

Come FISAC-CGIL abbiamo nuovamente ribadito la nostra contrarietà ad alcuni aspetti inerenti l‘individuazione del ramo ceduto che riteniamo non corrispondano a criteri omogenei. In particolare facciamo riferimento al personale lungo assente per maternità ed aspettativa ed ai distacchi.

Le disponibilità dichiarate dalle Controparti in tema di trattamenti economici e normativi vanno adeguatamente approfondite nella prosecuzione della trattativa, al fine di assicurare il pieno rispetto dei diritti e delle tutele individuali.

La situazione del tutto nuova che si viene a creare nel Gruppo BPER, che per dichiarazione aziendale porterà ad un incremento del 40% delle attività, dovrà essere attentamente valutata nel corso della trattativa, con l’obiettivo di garantire a tutti i lavoratori del Gruppo le necessarie tutele normative e contrattuali ed il mantenimento dei livelli occupazionali.

Segreterie FISAC CGIL
Intesa Sanpaolo – UBI Banca – BPER




Intesa-UBI. Secondo incontro su cessione ramo d’azienda

SECONDO INCONTRO CESSIONE RAMI D’AZIENDA

Oggi 24 novembre, alla presenza delle Segreterie Nazionali e delle Delegazioni di gruppo, si è svolto il secondo incontro della procedura di cessione di rami d’azienda tra Intesa Sanpaolo, UBI e BPERL’operazione di cessione, che interessa complessivamente 5.107 lavoratrici e lavoratori provenienti dai perimetri UBI (4.812) e ISP (295) e destinati all’ingresso nel “mondo” BPER, richiede un adeguato presidio dei processi, che garantisca, ad un tempo, efficacia, efficienza operativa e, come dichiarato da controparte, pace sociale.

Tale equilibrata sintesi può avvenire solo dopo un positivo confronto sindacale che definisca un soddisfacente accordo collettivo.

L’informativa aziendale, che esclude tensioni occupazionali, è stata integrata a cura delle parti aziendali che, su richieste del tavolo sindacale, hanno fornito alcuni ragguagli e chiarimenti precisando i criteri d’individuazione del ramo di azienda oggetto di cessione. Al riguardo, è stato affermato che la scelta aziendale è stata ispirata dall’esigenza di assicurare oggettività, utilizzando criteri omogenei e uniformi, nella definizione del perimetro di cessione, tradottasi, in estrema sintesi, nel criterio-guida della “assegnazione dei lavoratori alla filiale di pertinenza”. Ricordiamo, al riguardo, che oltre alle filiali di UBI e ISP, è oggetto di cessione anche il “perimetro strumentale” funzionale alle stesse: lavoratrici e lavoratori del perimetro UBI che, pur non appartenendo alle filiali, sono stati ritenuti – per tipo di attività – “funzionali” alla clientela di riferimento delle filiali cedute. 

Come OO.SS. delle rappresentanze aziendali ISP, UBI e BPER abbiamo congiuntamente rimarcato che l’applicazione pratica del criterio adottato sconta però evidenti differenze applicative nei due bacini da cui provengono le lavoratrici e i lavoratori.

In particolare, è stata evidenziata la criticità derivante dalla mancata assegnazione alle filiali “UBI” oggetto di cessione di personale che, pur rientrando nelle filiali, non è stato ceduto. Si tratta di personale “lungo assente” per ragioni varie (maternità, aspettativa, distacchi), per il quale la parte aziendale ha escluso la possibilità di riadeguamento del perimetro di cessione, giuridicamente definito il 12 novembre 2020.

A questo proposito le OOSS verificheranno che siano garantiti i diritti soggettivi individuali. Temi particolarmente “sensibili” per il tavolo sindacale unitario, e obiettivi della trattativa e dei suoi esiti, sono i seguenti:

  • salvaguardia occupazionale di tutti i 5.107 colleghi anche dopo il loro “traghettamento” in BPER (che peraltro ha dichiarato anche oggi di averne bisogno);
  • tutela della professionalità acquisita;
  • garanzia di applicazione di processi formativi adeguati ed efficaci per l’ulteriore professionalizzazione, in vista anche dell’assegnazione alle funzioni operative in BPER;
  • rispetto di diritti e tutele individuali, rivenienti dalla contrattazione collettiva aziendale di provenienza.

Definire soluzioni adeguate mediante un accordo collettivo omnicomprensivo è condizione di garanzia per le lavoratrici e i lavoratori che è  anche l’obiettivo oggi, più volte, dichiarato da BPER!

Il confronto sindacale proseguirà il prossimo 2 dicembre.

 

Segreterie Nazionali 

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA -UNISIN

24 novembre 2020




Intesa – UBI: l’elenco delle Filiali e dei Punti Operativi ceduti a BPER

  • E’ stato pubblicato l’elenco completo delle FIliali e dei Punti Operativi che saranno ceduti a BPER Banca a margine dell’operazione di acquisizione di UBI Banca da parte di Intesa Sanpaolo.

E’ possibile consultare gli elenchi completi a questi link:

Lista Filiali e Punti Operativi UBI Banca

Lista Filiali e Punti Operativi Intesa Sanpaolo

 

Fonte: Sito istituzionale BPER Banca




Cessione filiali UBI a BPER: tra fantasia e realtà

Anche un orologio fermo segna l’ora giusta. Due volte al giorno.

Lo abbiamo già sottolineato in altri comunicati, ed è peraltro una considerazione scontata: l’acquisizione di UBI Banca da parte di Intesa Sanpaolo ha aperto per le lavoratrici e i lavoratori di UBI una fase di grande incertezza per il proprio futuro, più profonda in quei territori dove sono stati creati poli di attività o che saranno significativamente interessati dalla cessione di unità produttive a BPER e ad altre banche.
Quotidianamente colleghe e colleghi ci rivolgono la fatidica domanda “Dove andrò a finire?”
Purtroppo a questa domanda ad oggi nessuno è in grado di fornire una risposta: fonti attendibili hanno indicato la fine del mese come data entro la quale il perimetro del ramo d’azienda sarà definito nei dettagli, e quindi reso noto – dopo che alcune indiscrezioni avevano ipotizzato la metà di ottobre come termine per la comunicazione, data che ora subisce invece un rinvio di almeno qualche giorno.
Quindi ad oggi nessuno dispone di informazioni attendibili.
In un contesto su cui grava la medesima incertezza che lo caratterizzava all’inizio di agosto, la FISAC CGIL ha scelto volutamente e responsabilmente di non partecipare al “toto filiali e toto uffici”: un’attività che comprensibilmente impegna lavoratrici e lavoratori che, in ansia per il proprio futuro personale e professionale, avanzano ipotesi circa la destinazione della propria unità produttiva.
Non riteniamo altrettanto comprensibile – e tantomeno giustificabile – che questa attività sia svolta da dirigenti sindacali che, anziché ammettere di non sapere nulla, sostengono di essere in possesso di fantomatici elenchi e informazioni top secret su ruoli e assetti futuri, o si avventurano in fantasiose previsioni spacciandole per notizie fondate, o addirittura ventilano o promettono trasferimenti che nessuno è in grado di assicurare.

Avere un ruolo di rappresentanza richiederebbe maggiore serietà e senso di responsabilità. Adottare una condotta millantatoria a fini di propaganda, approfittando della fragilità delle persone, è una modalità che meriterebbe una definizione che vi/ci risparmiamo.
Non fa per noi.

E se nella ridda di ipotesi che dai primi di agosto elencano filiali ogni volta diverse si scoprirà che alcune di quelle indicate saranno effettivamente cedute a BPER (anche perché nel frattempo sono state citate almeno una volta tutte quante) dovremo ricordarci che “Anche un orologio fermo segna l’ora giusta. Due volte al giorno.”

 

Fonte: Sito Fisac Gruppo Ubi




Intesa – UBI: 5.000 uscite volontarie e 2.500 assunzioni

2 - First Cisl 3 - Fisac Cgil 6 - Uilca Unisin nuovo logo

Nella serata del 29/9 è stato raggiunto l’ ”Accordo per l’avvio dell’integrazione del Gruppo UBI Banca nel Gruppo Intesa Sanpaolo” che prevede 5.000 uscite volontarie entro il 31 dicembre 2023 nell’attuale perimetro del Gruppo Intesa Sanpaolo e UBI.

L’intesa prevede l’assunzione, con attenzione alla Rete e alle zone svantaggiate del Paese, di 2.500 persone a tempo indeterminato anche attraverso la stabilizzazione dei colleghi a tempo determinato, valutando inoltre l’inserimento dei lavoratori del settore collocati nel Fondo Emergenziale.

L’accordo stabilisce:

Personale che ha maturato o maturerà il “diritto” a pensione (compreso Quota 100 e Opzione donna) entro il 31/12/2021 – Possibilità di adesione volontaria al pensionamento centro il 9 novembre 2020, con uscita al 31 dicembre 2020 per chi ha già maturato la finestra pensionistica o all’ultimo giorno del mese antecedente alla maturazione della stessa.
L’incentivo:

  • per le pensioni anticipate e di vecchiaia è pari al preavviso contrattuale (2 mensilità per le Aree Professionali, 4 per i Quadri Direttivi, 6 per i Dirigenti);qualora l’adesione pervenga entro il 20 ottobre 2020 è prevista l’erogazione di un premio aggiuntivo di tempestività pari a 2/12 della RAL
  • per le pensioni “Quota 100” è pari al preavviso contrattuale aumentato di un importo determinato dal 1,5% della RAL per ogni mese tra il 7° e 18° di distanza dal requisito della pensione anticipata e dal 2% della RAL per ogni mese a partire dal 19°; la somma complessiva non potrà comunque superare il 75% della RAL oltre all’eventuale premio di tempestività;
  • per le pensioni con “Opzione Donna”, pari al 75% della RAL oltre all’eventuale premio di tempestività.

Personale che maturerà il “diritto” a pensione tra il 1° gennaio 2022 e il 31/12/2022 – Possibilità di adesione entro il 9 novembre 2020 alternativa tra:

  • pensione anticipata o di vecchiaia, con incentivo e premio di tempestività come sopra indicati
  • Fondo di Solidarietà.

Personale che maturerà il “diritto” a pensione tra il 1° gennaio 2023 e il 31/12/2026 – Possibilità di adesione al Fondo di Solidarietà entro il 9 novembre 2020. La data di uscita è prevista al 31/12/2023 con possibili anticipi in base alle esigenze organizzative aziendali alle seguenti date: 31 dicembre 2020, 31 marzo -30 giugno
-31 dicembre 2021, 30 giugno -31 dicembre 2022, 30 giugno 2023 (con una permanenza media nel Fondo di 36 mesi).
Durante il periodo di permanenza nel Fondo di Solidarietà verranno garantite: copertura sanitaria del personale in servizio, condizioni creditizie e agevolate, erogazione dell’assegno per familiari con handicap, assunzione del coniuge/figlio in caso di premorienza.

Per quanto riguarda la previdenza complementare verrà riconosciuta l’attualizzazione della contribuzione aziendale al fondo pensione per i mesi di esodo.

Nel caso di adesioni superiori alle 5.000 uscite previste, verrà redatta una graduatoria unica sulla base della data di maturazione del diritto a pensione con priorità:

  • al personale che aveva già aderito agli accordi stipulati nei due Gruppi ed escluso dalle precedenti graduatorie e che si avvale in questa nuova adesione del medesimo requisito pensionistico
  • ai titolari della L. 104 in situazione di gravità per sé
  • al personale disabile con invalidità non inferiore al 67%.

L’Azienda si è impegnata a comunicare individualmente l’esito delle domande presentate sulla base dei precedenti accordi, sia alle 536 persone in graduatoria sia alle 1.197 persone escluse (quest’ultime dovranno ripresentare domanda in base al nuovo accordo, qualora ancora interessate). Per quanto riguarda le uscite, l’Azienda ha dichiarato la volontà di inserirle nelle finestre del 31 dicembre 2020 e 31 marzo 2021.

L’accordo prevede per i Part time che accederanno al Fondo di Solidarietà la possibilità di richiedere il rientro a tempo pieno nel mese precedente all’uscita.

L’intesa raggiunta sancisce inoltre il diritto all’uscita anche ai colleghi che rientreranno nel perimetro delle cessioni di ramo d’azienda, quali la cessione a BPER, assicurando pari diritti a tutto il personale del nuovo Gruppo.

Valutiamo positivamente questo primo accordo di integrazione del Gruppo UBI in Intesa Sanpaolo e riteniamo importante aver assicurato volontarietà per le uscite e solidarietà intergenerazionale con 2.500 nuove assunzioni, ribadendo l’attenzione al supporto delle filiali e alle zone svantaggiate del Paese.

Scarica il testo dell’accordo

 




Intesa Sanpaolo – UBI: incontro su uscite volontarie e assunzioni


Intesa Sanpaolo e UBI: primo incontro
su uscite volontarie e assunzioni

 

Nella giornata odierna si è svolto il primo incontro in merito alle 5.000 uscite volontarie che riguarderà tutto l’attuale perimetro del Gruppo Intesa Sanpaolo e UBI: rispettivamente 61.172 e 19.609 persone.

Ai sensi degli accordi precedenti sottoscritti nei due Gruppi, ci sono ancora da perfezionare le uscite di 536 persone, di cui 307 pensionamenti e 229 esodi; per questi ultimi l’azienda ha comunicato di volerne anticipare l’uscita al 31/12 del corrente anno.

Sono in sospeso 1.197 adesioni (925 ISP e 272 UBI) in quanto non rientranti nelle graduatorie dei precedenti accordi, poiché in supero ai numeri delle uscite previste.

L’Azienda comprenderebbe nella platea interessata tutti coloro che maturano il “diritto” a pensione (anticipata o di vecchiaia) entro il 31/12/2026. In base ai dati oggi in possesso dell’Azienda, i colleghi sarebbero 7.522 (5.888 ISP e 1.634 UBI) oltre alle suddette 1.197 adesioni in sospeso.
Anche questi 1.197 colleghi, trattandosi di un nuovo accordo, dovranno ripresentare – se ancora interessati – la domanda per l’uscita. Abbiamo ribadito la richiesta di inserire nell’accordo un criterio di priorità per queste posizioni.

Le prime indicazioni fornite dall’Azienda riguarderebbero:

chi matura il “diritto” a pensione (compreso Quota 100 e Opzione donna) entro il 31/12/2021, possibilità di adesione al pensionamento incentivato

chi matura il “diritto” a pensione dal 1/1/2022 al 31/12/2022, possibilità di adesione al pensionamento incentivato o al Fondo Esuberi

chi matura il “diritto” a pensione dal 1/1/2023 al 31/12/2026, possibilità di adesione al Fondo Esuberi. La data di uscita è prevista al 31/12/2023 con possibili anticipi semestrali in base alle esigenze organizzative aziendali (la Banca ha specificato che, indicativamente, prevederebbe una permanenza media nel Fondo di 36 mesi).

Per quanto riguarda le 2.500 assunzioni, abbiamo nuovamente ribadito che dovranno essere effettuate in tempi rapidi e in prevalenza nella Rete, estremamente sofferente, nonché nel Sud e nelle Aree svantaggiate del Paese.

La trattativa proseguirà nei giorni 29 e 30 settembre.

Milano, 21 settembre 2020

 

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA -UNISIN
Gruppo Intesa Sanpaolo e UBI