Alleanza: nuovi obiettivi per il 2020, sempre più fuori portata

La scorsa settimana l’azienda ha incontrato le Organizzazioni Sindacali per un’informativa sulle nuove incentivazioni previste per il 2020.

Durante il precedente incontro del 25 novembre avevamo, come Fisac/Cgil, chiesto ad Alleanza di non aumentare l’obiettivo 2020 del 2,8% – 3%, vista la situazione di grande difficoltà vissuta dalla rete, e di rendere più accessibili e semplici le incentivazioni, in modo da consentirne la fruibili ad un numero molto più elevato di collaboratori, in virtù del fatto che esse rappresentano una parte importante della retribuzione dei produttori.

Al contrario, purtroppo, Alleanza ha completamente disatteso ogni nostra aspettativa dichiarando di non essere assolutamente disponibile ad assecondare le nostre richieste.
Il budget aumenterà tra il 2,8% ed il 3% e, in conseguenza della redistribuzione sui territori, lieviteranno ulteriormente gli obiettivi di settore.
Per quanto riguarda le incentivazioni 2020, non solo non sono state semplificate, ma anche rese meno accessibili e meno dispendiose per l’azienda, a nostro avviso, fino al paradosso di DECURTARE addirittura parte del rappel.

Alcuni lievi miglioramenti si registrano solo per chi sceglie la pista extra-performance (con l’apertura di una finestra per chi supera il 180% arrivando fino al 250% e l’inserimento di una nuova aliquota intermedia  tra l’80% el’85%) e per gli Agenti Generali che vengono allineati ai produttori, visto che anche il loro Mix diventa trimestrale e non più semestrale.

Per il resto gli obiettivi Mix non saranno più in quote ma in euro. Per la pista risparmio e previdenza verranno considerate solo le proposte di nuova emissione, mentre per i TFR non si sa ancora come e se verranno considerati, probabilmente saranno usati come bonus.

La penalizzazione più grave per la Fisac è quella di legare i Mix al rappel, per cui se non si attiveranno almeno due piste Mix sul trimestre, il rappel verrà decurtato del 10% (all’attivazione di almeno 3 piste Mix il rappel sarà aumentato del 10%). L’azienda punta ad aumentare la diversificazione attraverso i Mix, ma invece di investire nuovi soldi per incentivare l’organizzazione, li taglia per penalizzarli!

Vengono anche eliminate le quote di lancio sulle Protection, quindi anche sulla Semplice. Verranno assegnati degli obiettivi mensili in raccolta premi protection, a scaglioni superiori almeno ai 1.000 €. mensili  (max. €. 4.000) che genereranno un bonus mensile di 10.000 quote (fino ad un max. di 40.000 quote). Questo bonus non verrà pagato come quote base, ma solo per i rappel ed i Mix. Ad esempio, per prendere il bonus minimo di 10.000 quote mensile, bisognerà acquisire almeno 6 polizze Semplice in soluzione 1 – pacchetto Small.

Infine, l’incentivazione dello Sviluppo organizzativo per gli Agenti verrà rimodulata, ma in modo sempre più complesso ed ingestibile.
Nel frattempo, da gennaio il programma di Generazione Alleanza per i nuovi inserimenti verrà esteso a tutte le Agenzie, con tutte le complicazioni ed i limiti che abbiamo più volte segnalato.

Ci è stato anche comunicato che verrà chiusa l’Agenzia di Sulmona e riaperta quella di Avezzano, con una redistribuzione dei territori delle Agenzie di Isernia, L’Aquila e Sulmona. I vertici aziendali hanno dichiarato che gli Agenti coinvolti hanno condiviso il programma e che non vi saranno ripercussioni per i dipendenti e per i TS coinvolti.

In conclusione, non possiamo che ribadire la nostra assoluta contrarietà all’aumento del budget 2020 ed alle modifiche in peius alle incentivazioni, che vedono addirittura l’inserimento di un malus, riconfermando tutto quanto contenuto nel nostro precedente comunicato. Soprattutto in riferimento alla cecità di questo management che finge di non vedere che l’organizzazione produttiva è sempre più demotivata (con il 40% dei TS che non raggiunge gli obiettivi mensili), oberata di carichi di lavoro, senza più prospettiva di crescita professionale, spesso vessata, demansionata, indebolita psicologicamente (sono aumentati gli episodi di violenze verbali e fisiche, oltre anche ai tentativi di suicidio), controllata ai limiti delle violazioni di legge.
Infatti, decine di dipendenti ogni mese lasciano l’azienda per andare alla concorrenza, parzialmente sostituiti da neo-assunti a metà prezzo (circa 10.000 €. lordi annui e la permanenza nel ruolo di 1° ASA per 4 anni ed almeno 18 mesi dal 2023), grazie all’ultimo rinnovo contrattuale che la Fisac aziendale non ha firmato.

I vertici direzionali continuano col taglio dei costi e con la destrutturazione dell’azienda, mettendo avanti solo ed esclusivamente l’interesse dell’azionista Generali, senza prendere in considerazione ilavoratori e la clientela, nonostante le belle parole dichiarate ai media o durante le convention.

Roma, 18 dicembre 2019

                                                     

                                                                                Coord. Naz. Fisac/Cgil di Alleanza




Assicurazioni Generali: fioccano i provvedimenti per scarso rendimento

LECCE- Il rendimento è definito scarso e la conseguenza è che per molti dipendenti sono giunti i provvedimenti disciplinari.

È la denuncia che arriva dalla Fisac Cgil Lecce nei confronti delle Assicurazioni Generali per le difficoltà in cui molti dipendenti, soprattutto produttori, si trovano ad operare a causa delle condizioni ritenute “penalizzanti” e imposte dalla compagnia relativamente alla vendita di prodotti assicurativi.

Per il sindacato, infatti, “l’imposizione di obiettivi di vendita non sempre compatibili con il contesto socioeconomico e le continue pressioni commerciali rappresentano causa di stress e di forte demotivazione per le lavoratrici ed i lavoratori Generali, sottoposti non di rado a procedimenti disciplinari per scarso rendimento e per produttività inferiore ai prefissati obiettivi aziendali”.

In questo modo, si scaricherebbe su di loro il rischio di impresa, “anche in virtù di una normativa interna sul conflitto di interessi, i cui effetti anziché ricadere sulla compagnia, si ripercuotono negativamente sui lavoratori, in termini di mancato recupero provvigionale”.
Il riferimento è al caso in cui, a fronte di un disinvestimento di un prodotto da parte di un cliente (prima della decorrenza prevista) con contestuale sottoscrizione di un altro prodotto, vengono ridotte anche le provvigioni al lavoratore, mentre il nuovo contratto si considera pienamente valido ed efficace per l’azienda.
“Ci si chiede – continuano ancora dalla Cgil – se l’IVASS, cui è affidata la sorveglianza sul rispetto di tale normativa, sia a conoscenza di queste dinamiche”.

Fonte: TeleRama News

Scarica il volantino della FISAC/CGIL Lecce