Banca del Fucino: in azienda un clima di “stampo feudale”

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Spett.le Banca del Fucino S.p.A. C.A. dei Membri del C.d.A.
C.A. del Presidente Dott. Mauro Masi
C.A. del Direttore Generale Dott. Francesco Maiolini

le Organizzazioni Sindacali scriventi rappresentano oltre duecento lavoratori e lavoratrici della Banca del Fucino e sono state le sole che hanno denunciato, a suo tempo, le modalità “allegre” di concessione del credito ed i relativi rischi che l’azienda correva.

A seguito di ciò, hanno intrapreso un proficuo rapporto con l’Organo di Vigilanza ed il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Inoltre hanno chiesto ed ottenuto un incontro con il Direttore Generale del Tesoro, Dott. Rivera, al quale hanno rappresentato la necessità di un intervento del MEF sui crediti deteriorati come unica possibilità di sbocco positivo della crisi aziendale.

Come a Voi noto, ciò ha generato l’intervento della SGA,rendendo così possibile l’interesse di investitori ed aprendo la strada al vostro intervento.

Siamo dunque orgogliosi e soddisfatti del lavoro svolto e sin da subito abbiamo iniziato un proficuo rapporto con la direzione di Igea ed in particolare con il Dr. Maiolini.

Per questa ragione siamo profondamente delusi dalla piega che sta prendendo la trattativa per l’accordo di fusione e per il repentino cambiamento di relazioni industriali messo in atto dal nuovo capo del personale, che rischia di mettere in pericolo il rilancio aziendale.

Il progetto di nuovo gruppo dovrebbe essere orientato al massimo coinvolgimento di tutto il personale e non esclusivamente ad una piccola élite.

I riflettori della pubblica opinione e dei media dovrebbero essere accesi su ciò che di buono può essere realizzato da una banca insediata da anni sul nostro territorio e non da un clima di paura che nulla ha a che fare con un moderno sistema bancario.

Nei giorni scorsi si sono riuniti i Direttivi congiunti di Fisac-Cgil e Uilca e si è svolta una importante Assemblea di tutti i Lavoratori e le Lavoratrici. Oltre alle criticità inerenti le trattative, sono emersi diversi aspetti che non ci si può esimere dal rilevare.

I lavoratori e le lavoratrici ci hanno rappresentato il pesante clima che si sta instaurando in azienda da un punto di vista relazionale, mediante modalità definite di “stampo feudale” con le quali diversi dirigenti o responsabili si relazionano con i dipendenti, persino con segnali intimidatori e forme di pressione non rispettose della dignità dei lavoratori. Questo non è accettabile e tali comportamenti debbono immediatamente cessare.

La vostra decisione di chiedere giornalmente alle Aree professionali l’inserimento della presenza per quattro volte al giorno non è accettabile. Lo abbiamo già chiesto, spiegandone le motivazioni, e lo ribadiamo con forza.

Tornando ai contenuti della trattativa per l’accordo di fusione ed il rinnovo del CIA, le Organizzazioni Sindacali scriventi, valutando le recenti difficoltà aziendali e l’attuale difficile fase economica, hanno mandato evidenti segnali distensivi, mitigando molto notevolmente le richieste contenute nella piattaforma per il rinnovo del CIA.

Purtroppo dobbiamo constatare che, anziché ottenere altrettanta disponibilità dall’altra parte, ci siamo trovati di fronte ad una controparte che manifestava un comportamento sprezzante, finalizzato, come dichiarato esplicitamente nell’ultimo incontro dal neo capo del personale, alla disarticolazione del sistema di calcolo del premio aziendale vigente, mettendo in chiaro che i dipendenti del Fucino potevano anche scordarsi per il futuro di ottenere quanto percepito in passato.

A tutto ciò aggiungasi anche il mancato riconoscimento del premio aziendale relativo all’anno 2019, nonostante l’utile realizzato, benché il Dr. Maiolini, alla presenza di una numerosa delegazione di lavoratori e lavoratrici, avesse dichiarato che, per lanciare un segnale di discontinuità rispetto ad un passato fatto di sacrifici per i dipendenti, quest’anno, grazie all’utile, il premio aziendale sarebbe stato regolarmente erogato.

Dunque l’intenzione manifestata di non corrispondere il premio aziendale 2019 non trova alcun riscontro plausibile nelle norme contrattuali. Vi abbiamo inoltrato una lettera al riguardo.
Inoltre, a tal proposito proprio ieri ci è stata inviata una lettera dal responsabile risorse umane nella quale non si forniva alcuna motivazione circa la volontà aziendale di non erogare il premio. Chiediamo un chiarimento su questa evidente inadempienza contrattuale.

Come si può facilmente evincere da quanto detto sopra, i lavoratori non stanno chiedendo migliorie sul premio aziendale, ma puntano soltanto a mantenere ciò che hanno dopo tante difficoltà attraversate.

Quello che si ritiene oltremodo inaccettabile e che il costo del rinnovo del Cia sia stato utilizzato esclusivamente per favorire poche persone del nuovo gruppo.

Nell’ultimo incontro il capo del personale ha infatti dichiarato che tutte le risorse saranno orientate verso i livelli alti dei dipendenti Igea, i quali, come ha rilevato in altri incontri il Dr. Maiolini, percepiscono stipendi di gran lunga superiori a quelli del Fucino, con il paradosso che l’armonizzazione dei dirigenti di Igea, un numero mai visto in nessuna banca, costerebbe molto di più di un adeguamento per tutti i lavoratori sia della Banca del Fucino che di Igea.

Una redistribuzione del reddito al contrario: dare tanto a chi ha già tanto e togliere a chi ha poco. Un vero capolavoro di iniquità.

L’armonizzazione proposta mette i dipendenti Igea tutti nella stessa posizione, concedendo pari condizioni con i dipendenti Fucino tra un anno.

Noi riteniamo invece che per i dipendenti Igea delle aree professionali ed i quadri direttivi di primo e secondo livello, essa non debba avvenire tra un anno: deve essere immediata, mentre per i quadri di terzo e quarto livello dovrà avvenire a fine contratto. Per i dirigenti se ne parlerà al prossimo contratto.

Vi facciamo presente, inoltre, che non sarà consentito aggirare le norme contrattuali previste per l’apertura della procedura sulle ristrutturazioni e riorganizzazioni, come sancito dall’art. 21 del CCNL, nonostante abbiate già predisposto i nuovi organigrammi. Al riguardo abbiamo già inoltrato diffida a non effettuare alcuna modifica organizzativa o trasferimento di personale e/o uffici senza dare luogo alla suddetta procedura.

Né si può far passare il concetto, come scritto in una lettera aziendale dell 8 luglio, che gli spostamenti di uffici o i nuovi organigrammi siano questioni di routine nell’ambito di una operazione di fusione. Semmai è proprio perché è in corso tale operazione che la riorganizzazione è rilevante e rientra nelle procedure del Ccnl.

Per quanto riguarda le promozioni di personale che ci risultano essere state da voi effettuate, non ci è pervenuta alcuna comunicazione, benché sia contrattualmente previsto.

Inoltre siamo a conoscenza che siano stati posti in essere dei nuovi patti di non concorrenza di importo rilevante.
Comprendiamo, da un lato, l’esigenza di salvaguardare i clienti ed il risparmio acquisiti dal nostro Istituto, ma ciò, se in questi termini, mal si coniuga con l’ indisponbilità nella ricerca di un accordo.

Ribadiamo che non è consentito continuare a far utilizzare ai dipendenti i propri strumenti informatici (tablet, telefoni), così come non è lecito chiedere loro di fornire dati sensibili per svolgere mansioni di vendita di prodotti e servizi. Al riguardo abbiamo investito sulla questione il Garante della privacy.

Evidenziamo dunque i punti salienti che potrebbero consentire un accordo soddisfacente per entrambe le parti:

  • estensione in modo strutturale dello smartworking a tutti i dipendenti e non solo a quelli che si trovano in regime di part time.
  • rinnovo del CIA al 30 giugno 2024 con immediata armonizzazione estesa a tutti i gli ex dipendenti Igea, fatto salvo i QD3 e QD4, per i quali si arriverà ad una completa armonizzazione in scadenza di contratto. Per i dirigenti non dovrà essere prevista alcuna armonizzazione, alla luce dei cospicui emolumenti già da essi percepiti, ma se ne parlerà al prossimo rinnovo.
  • incremento di euro 100 sulla polizza sanitaria, dello 0,50% sulla previdenza integrativa e di 1 euro sul ticket.
  • per quanto concerne il premio aziendale, rinunciando alle richieste di miglioramento, esso dovrà essere semplicemente confermato così come è attualmente.

Riteniamo che il difficile momento che stanno attraversando le relazioni industriali non possa arrecare alcun beneficio nel prossimo futuro, stante l’indisponibilità da parte aziendale a trovare eque soluzioni. Abbiamo detto e ripetiamo che i Lavoratori sono disponibili ad accordi che tengano conto delle esigenze di tutti.

Fiduciosi nel fatto che le nostre proposte, improntate a principi di equità e sostenibilità possano essere accolte, Vi ringraziamo per l’attenzione rivolta a questa nostra missiva e chiediamo lo svolgimento di un incontro in tempi brevi.

Con l’occasione alleghiamo anche la precedente nostra rivolta al C.d.A. e le ultime lettere alla Dirigenza, nonché il nostro comunicato stampa pubblicato dal quotidiano “Il Messaggero”.

 

Distinti saluti

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Banca Fucino non fornisce copia del piano industriale

Banca del Fucino S.p.A.

Spett.le Banca del Fucino S.p.A.
C.A. del Presidente
Dott. Mauro Masi

C.A. del Vice-Presidente
Dott. Francesco Maiolini

C.A. del Vice Direttore Vicario
Dott. Andrea Colafranceschi

C.A. del Responsabile Risorse Umane
Dott.ssa Roberta Pennacchietti

e p.c.
a tutte le Lavoratrici e a tutti i Lavoratori
della Banca del Fucino

Roma, 4 giugno 2020

 

OGGETTO: RISPOSTA ALLA VS. DEL 26 MAGGIO 2020

 

 

Egregi Signori,

in riferimento alla Vs. del 26 maggio u.s. evidenziamo quanto segue.
Benché voi sottolineiate che non sussista alcun obbligo per l’Azienda di consegnare il piano industrlale, è tuttavia uso generalmente invalso nelle relazioni industriali (nonché segno di trasparenza e rispetto del ruolo sindacale) fornire copia della documentazione richiesta dalle OO.SS., anche e soprattutto in ordine al piano industriale.
In caso di fusione tra due istituti, poi, si tratta di un atto dovuto. E’ fin troppo ovvio infatti che una relazione orale o la consegna di un documento sintetico in ordine allo stesso, possono essere omissivi di alcuni aspetti.

Quanto poi alla proroga del CIA in scadenza, affermate che l’Azienda è disponibile ad affrontare il discorso entro quella data. Ricordiamo che nel primo incontro svolto è stato proprio il Dott Maiolini ad affermare la necessità di una proroga ad autunno inoltrato, stante l’impossibilità di condurre trattative in questo periodo (emergenza Covid e fusione in corso). Cosa significa ora che l’Azienda vorrebbe discutere la proroga? Premesso che è l’Azienda che ha tutto da guadagnare a posticipare la data per il rinnovo del contratto, la proroga non si discute: si fa o non si fa. La discussione, semmai, attiene alla trattativa di rinnovo, che non può essere affrontata (a detta anche dell’Azienda) nell’imminenza delle complesse operazioni societarie da svolgersi entro il 30 giugno.

Abbiamo pertanto l’impressione che l’Azienda stia temporeggiando nell’accogliere quanto richiesto dalle OO.SS., mentre quello che sembra stare veramente a cuore alla dirigenza è ottenere l’accordo per un esodo dei Lavoratori, che però, come è noto, necessita dell’approvazione delle OO.SS.
Una procedura di concertazione non nasce sotto i migliori auspici se una parte pretende di portarla avanti unilateralmente, secondo i propri desiderata.

Riassumendo: le OO.SS. hanno chiesto il piano industriale e l’Azienda non ha nessuna intenzione di consegnarlo. Le OO.SS. hanno inoltre chiesto la formalizzazione della proroga del CIA, sulla quale (a parole) l’Azienda si è detta d’accordo, ma che di fatto continua a rinviare. D’altro canto, vuole portare a casa, a “costo zero” l’accordo sull’esodo, con l obiettivo di sfoltire l’organico (e qui il pensiero corre ai due licenziamenti in Igea Banca di qualche mese fa, in splendida solitudine nel sistema bancario).
Noi abbiamo una sola priorità: ottenere garanzie sull’occupazione e salvaguardia dei diritti di tutti i Lavoratori
. Non vorremmo trovare brutte sorprese nel piano industriale che non ci volete far vedere, come cessioni di ramo di Azienda (esternalizzazioni). Saremo sempre disponibili al dialogo costruttivo e rispettoso del riconoscimento reciproco delle parti, viceversa, qualora dovesse permanere un atteggiamento ostruzionistico da parte vostra, non potremo che prenderne atto, chiudendo la procedura di fusione. In assenza della consegna del piano industriale, la procedura sarebbe soltanto una farsa. In tal caso daremo avvio alla fase di rinnovo del contratto integrativo aziendale.

In attesa di riscontro scritto, porgiamo distinti saluti.


C.A.C. Fisac Cgil – R.S.A. UILca

Banca del Fucino S.p.A.




Banca Fucino: rischio contagio, richiesta riduzione apertura filiali

Spett.le Banca del Fucino S.p.A. C.A. del Presidente – Dott. Mauro Masi
C.A. del Vice-Presidente – Dott. Francesco Maiolini
C.A. del Direttore Generale – Dott. Giuseppe Di Paola
C.A. del Vice Direttore Vicario – Dott. Andrea Colafranceschi
C.A. del Responsabile Risorse Umane – Dott.ssa Roberta Pennacchietti

OGGETTO: RISCHIO CONTAGIO – ORARIO APERTURA FILIALI

Egregi Signori, facciamo seguito alle Vs. comunicazioni del 20 e 26 marzo u.s. sull’argomento per chiedere nuovamente la chiusura delle filiali Spoke per tutta la settimana, con affissione di avvisi alla clientela con i recapiti delle filiali Hub, ove recarsi in caso di effettiva necessità di operare direttamente, utilizzando al massimo il sistema degli appuntamenti con la clientela, come da accordo Abi-Sindacati del 24 marzo scorso.

Tutte le richieste afferenti operazioni non eseguibili attravero canali telematici e/o terminali bancomat dovrano essere quindi declinate se non in casi di reale urgenza.
In tal modo si potrà effettuare una rotazione più efficace dei Lavoratori.
Per quanto possibile, sarà necessario ricorrere ancora di più allo strumento del Lavoro Agile, che sta funzionando positivamente.

La ratio di queste misure, ovviamente, è quella di ridurre al minimo l’esposizione dei Lavoratori e delle Lavoratrici al rischio contagio ed è una misura di salvaguardia anche per l’Azienda, che, nel caso malaugurato e non auspicato di contagio di qualche dipendente, si troverà a dover chiudere i servizi relativi e tutti i lavoratori che fossero stati a contatto coi contagiati dovranno osservare la quarantena.

Fermare il contagio è interesse di tutti e gli unici mezzi a disposizione, nella fase attuale, sono l’isolamento e i dispositivi di sicurezza. A proposito di questi ultimi, raccomandiamo di proseguire la costante fornitura a tutti i Lavoratori e la sanificazione degli ambienti. È urgente che l’Azienda aumenti il livello di sicurezza.

Restiamo in attesa di Vs. urgente riscontro scritto. Distinti saluti

 

Fisac/Cgil          Uilca




Banca del Fucino: piattaforma di rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale

Spett. le Banca del Fucino

 C.A del Presidente Dott. Mauro Masi

 C.A. del Vice-Presidente Dott. Francesco Maiolini

 C.A. del Direttore Generale Dott. Giuseppe Di Paola

 C.A. del Responsabile Risorse Umane Dott.ssa Roberta Pennacchietti

  

e, p.c.

a tutte le Lavoratrici e a tutti i Lavoratori

  

Roma, 21 febbraio 2020

 

OGGETTO: inoltro piattaforma di rinnovo del Contratto Integrativo Gruppo Fucino-Igea e richiesta apertura trattative

 

 Egregi Signori,

con la presente vi alleghiamo la piattaforma di rinnovo del Contratto Integrativo Banca del Fucino-Igea al fine di avviare al più presto la trattativa.

Come indicato nel frontespizio della piattaforma, alla luce della recente formazione del gruppo Igea-Fucino, le condizioni che saranno concordate verranno applicate a tutti i lavoratori e le lavoratrici del gruppo; per quanto concerne le variazioni contrattuali non espressamente indicate nella piattaforma restano valide le attuali condizioni.

Riteniamo che il superamento della crisi che ha investito la Banca del Fucino e la stabilità che si sta creando con la formazione del gruppo consentano di poter apportare le migliorie contrattuali richieste dai lavoratori, i quali hanno sopportato numerosi sacrifici nel corso degli ultimi anni.

Riteniamo inoltre che la volontà di rilancio aziendale, espressa a più riprese dal management, si possa conciliare con il clima di serenità e fiducia che potrà derivare da un buon esito della trattativa.

E’ altresì rilevante avere vostre delucidazioni in merito ai recenti licenziamenti, allo stato dell’arte del piano industriale ed infine agli aspetti organizzativi inerenti le Filiali che, purtroppo, in buona parte continuano ad operare con difficoltà a causa delle problematiche già esposte nelle nostre precedenti comunicazioni.

Tutto ciò premesso, vogliate fornirci delle date utili ad effettuare un incontro quanto prima possibile.

 

 Distinti saluti

C.A.C. Fisac Cgil – R.S.A. UILca
Banca del Fucino S.p.A.

scarica la piattaforma CIA




Banca del Fucino: incontro con i vertici di Igea Banca

il 10 gennaio scorso abbiamo svolto un incontro, da noi richiesto, con i vertici di Igea Banca, nelle persone del Presidente, Dr. Mauro Masi e del Direttore Generale, Dr. Francesco Maiolini.

Nel corso dell’incontro, abbiamo avuto conferma dell’intenzione di Igea e dei suoi Soci di rilanciare la nostra banca, in sinergia con le loro risorse.

L’importante impegno finanziario che s’intende profondere è legato alle potenzialità che potrebbe avere la nuova entità nascente dalla fusione dei due istituti e si conserverà la denominazione di “Banca del Fucino”, visto il forte radicamento del brand sul territorio. Quanto alla questione che ci sta più a cuore, cioè la tutela dell’occupazione per tutti i dipendenti della Banca del Fucino, abbiamo avuto conferma dal Dr. Masi e dal Dr. Maiolini della totale assenza di tensioni in tal senso. Al fine di dare enfasi all’operazione di rilancio, si è ventilata l’ipotesi di aprire una nuova filiale della Banca del Fucino in una zona centrale di Roma, come segnale forte del nuovo corso.

Tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio dovrebbero iniziare gli adempimenti formali propedeuci all’aumento di capitale; quest’ultimo è necessario ai fini dell’istanza di autorizzazione della BCE. Nel frattempo la platea dei soggetti intenzionati a partecipare all’operazione potrebbe aumentare. Resta ovviamente di fondamentale importanza l’intervento della SGA per i credi deteriorati, mentre per quanto concerne il Fondo Interbancario ancora non si è proceduto ad una richiesta ufficiale di intervento, al fine di valutare preventivamente la disponibilità di nuovi soggetti.

Il Dottor Masi ed il Dottor Maiolini ci hanno rappresentato l’intenzione di intensificare i contatti fra le due banche, allo scopo di conoscere la realtà Banca del Fucino dall’interno e di stilare le linee d’azione comune per il futuro. In questi giorni saranno creati dieci cantieri che vedranno impegnati dipendenti del Fucino insieme ad un referente di Igea per ciascuno di essi.

Le nostre Organizzazioni sindacali hanno ribadito la piena disponibilità di tutti noi lavoratori e lavoratrici per contribuire al buon esito dell’operazione di aggregazione, ricordando come già essi abbiano dato ampiamente prova di abnegazione e professionalità nel periodo travagliato che da due anni stiamo affrontando e nonostante i danni creati dalla famiglia Torlonia e l’assenza di direttive da parte del management.

Abbiamo altresì evidenziato l’urgenza di affrontare alcune problematiche, quali le difficoltà di lavorazione delle pratiche da girare a SGA, dovute alla scarsità numerica del personale adibito alla bisogna (questione a nostro avviso grave, in quanto investe una fase cruciale per le sorti aziendali), nonché le condizioni ormai croniche delle Filiali, completamente abbandonate a sé stesse, a seguito dell’infausta riorganizzazione messa in atto circa due anni fa. Soltanto grazie all’inesauribile volontà dei lavoratori si è riusciti a limitare al minimo le conseguenti fuoriuscite di clientela.

Tuo ciò premesso, non vogliamo abbandonarci a facili entusiasmi; certo è che, ricordando da dove siamo partiti, con lo spettro del commissariamento, o, peggio, della liquidazione coatta, passando per l’ipotesi di finire in mano ad un fondo speculativo (a cui purtroppo alcuni irresponsabili guardavano con benevolo interesse), poter continuare a svolgere l’attività bancaria con nuove premesse è un approdo che ci sentiamo di salutare con un certo sollievo.

Siamo soddisfatti di aver sin qui svolto un ruolo determinante, cosa peraltro riconosciuta anche dai rappresentanti di Igea Banca, nell’esercitare tutte le pressioni possibili presso gli Organi Istituzionali che hanno avuto parte in questa vicenda. Ciò non toglie che manterremo sempre un’elevata soglia di attenzione sui temi legati alle condizioni lavorative di tutti noi, perché questo rimane il nostro ruolo.

Vogliamo infine ringraziare tutti i Lavoratori e le Lavoratrici per la fiducia ed il sostegno che ci stanno offrendo nei rapporti con tutti gli interlocutori di questa vicenda.

 

Roma, 15 gennaio 2019

C.A.C. Fisac Cgil – R.S.A. UILca Banca del Fucino S.p.A.