Banca Fucino: riorganizzazione rete aziendale

Federazione Italiana Sindacale Assicurazioni Credito
Comitato Aziendale di Coordinamento
Banca del Fucino S.p.A.

 

A tutte le Lavoratrici
e a tutti i Lavoratori
del Gruppo Igea

Oggetto: incontro con azienda su riorganizzazione rete territoriale

Roma, 28 Settembre 2020

Care Lavoratrici, cari Lavoratori,

abbiamo svolto un incontro con i rappresentanti aziendali (il Vice Direttore Generale Giacomo Vitale ed il Responsabile Risorse Umane, Giorgio Mieli) riguardo la riorganizzazione della rete delle filiali, come previsto dalle norme del Contratto Nazionale.

In tale incontro abbiamo chiesto diversi chiarimenti sul documento fornitoci dall’azienda.
In particolare ci è stato spiegato che la riorganizzazione sta entrando nella seconda fase, che prevede la creazione di cinque Aree con la nomina dei rispettivi Responsabili (3 su Roma, uno in Abruzzo e uno in Sicilia). Per il momento i capi Area non svolgeranno un ruolo direzionale o deliberativo, ma di coordinamento assieme al Responsabile Commerciale e ai capi Hub. Successivamente l’azienda intende affrontare la terza fase che prevede l’eliminazione dell’attuale modello Hub e Spoke ed un passaggio ad un modello più semplice con le Filiali direttamente alle dipendenze dei Capi Area.
Ovviamente prima di attuare la terza fase si darà luogo insieme alla nostra Organizzazione sindacale alla procedura prevista dal contratto.

Nel corso dell’incontro abbiamo comunque chiesto chiarimenti sia sul ruolo che andrebbero a ricoprire gli attuali Responsabili Hub, sia sulle modalità con cui saranno configurate le singole Filiali. Ci è stato risposto che tutte le Filiali torneranno ad avere la propria autonomia e che pertanto saranno gestite da un Direttore, con un Sostituto e con le figure professionali necessarie (Gestori, Addetti ecc.). Inoltre in linea di massima agli attuali Responsabili Hub verrebbero affidate le Filiali più rilevanti. Ci è stato inoltre detto che, proprio per consentire una adeguata autonomia gestionale alle filiali, si provvederà ad incrementare ulteriormente il personale dislocato nelle stesse attraverso nuove assunzioni.
Infine abbiamo concordato, come già scritto nell’Accordo da noi stipulato lo scorso Luglio, che alla luce di tali riorganizzazioni si dovranno definire i percorsi professionali di tutte le figure. Abbiamo infatti esplicitato che tutti e tutte debbono avere pari opportunità di crescita, senza che si creino canali preferenziali dal momento che tale atteggiamento, se praticato, porterebbe a risultati deleteri per il clima lavorativo. A tale scopo abbiamo altresì chiesto una maggiore trasparenza e velocità nelle comunicazioni delle assunzioni, delle promozioni, degli spostamenti.

La filiale di Milano sarà rinforzata ed ampliata nei servizi offerti alla clientela e diventerà pertanto filale retail e private.

Abbiamo ritenuto di esprimere in linea generale un giudizio positivo sugli obiettivi legati alla riorganizzazione in corso, purché ciò che ci è stato sin qui declinato venga attuato nelle modalità emerse e cioè: un reale ampliamento del personale nelle filiali, una adeguata collocazione per gli attuali Responsabili Hub, una reale autonomia delle Filiali, in modo da consentire percorsi di crescita per tutti (dagli attuali responsabili Spoke, ai Gestori e agli Addetti), il conseguente adeguamento delle Famiglie Professionali ed una concreta trasparenza nella gestione delle risorse umane con pari opportunità di sviluppo per tutti.

Tutto ciò sarà in ogni caso oggetto di ulteriori approfondimenti nel momento in cui l’azienda darà corso alla terza fase della riorganizzazione già sopra menzionata.

La Fisac-Cgil continuerà a svolgere il proprio ruolo di sindacato più rappresentativo, come già avviene da anni e come confermato dalla chiusura di un ottimo accordo a luglio scorso, nell’interesse di tutti i lavoratori e le lavoratrici del Gruppo.

Saluti fraterni

Fisac CGIL Roma Centro Ovest Litoranea
Il Segretario

RSA Fisac CGIL Banca del Fucino S.p.A.




Banca del Fucino, siglata ipotesi di accordo su fusione con Igea


Cari Lavoratori e care Lavoratrici, abbiamo ieri sottoscritto una ipotesi di accordo che vi inoltriamo in allegato e che sarà discussa nel corso della assemblea che abbiamo convocato per il giorno 30 luglio ore 14,25.

Diciamo da subito che la riteniamo una grande vittoria. Un risultato molto importante, non soltanto per quanto è stato ottenuto contrattualmente, ma anche per le modalità con cui si è raggiunto. È fuori di dubbio che questo accordo ha una fondamentale valenza perché ha dimostrato alla controparte la forza e la capacità che la nostra sigla sindacale può mettere in campo con il sostegno dei lavoratori.

Il 28 aprile scorso l’azienda ha aperto la procedura di legge inerente la fusione Fucino-Igea. Tale procedura riguardava le eventuali ricadute occupazionali e sulle condizioni di lavoro. In quell’ambito l’azienda ha proposto un accordo sui prepensionamenti “quota 100” ed un impegno sindacale a firmare gli accordi sulla formazione. Per quanto concerne il Contratto Integrativo Aziendale era previsto solo una proroga a settembre, nonché una diminuzione del ticket a 7 euro (!!). Il rischio concreto che si correva e che l’azienda avrebbe potuto portare a casa gli obbiettivi che gli interessavano mentre tutto il resto del C.I.A. sarebbe rimasto indefinito. A quel punto abbiamo voluto veder chiaro mettendo sul tavolo tutte le carte ed abbiamo deciso di contrattare subito tutto il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale chiedendo miglioramenti sulle partite principali (ticket, previdenza integrativa, polizza sanitaria e premio aziendale), nonché una armonizzazione immediata per i dipendenti ex Igea.

La controproposta aziendale è stata:

  • un aumento della polizza sanitaria di 100 euro
  • nessun aumento per il ticket
  • nessun aumento per la previdenza integrativa
  • nessuna definizione del metodo di calcolo del Premio aziendale dal Contratto, che avremmo dovuto definire a ottobre se gli incrementi di produttività lo avessero permesso (in buona sostanza il premio aziendale sarebbe scomparso dai radar del contratto del nuovo gruppo Fucino-Igea)

Non solo! Nel corso degli incontri che si succedevano veniva meno l’impegno a corrispondere il Premio aziendale 2019 seppur la Banca avesse chiuso in utile. Infine erano messe in discussione anche le agevolazioni al personale sui mutui e sui prestiti.

Se avessimo accettato tali condizioni il risultato sarebbe stato un CIA disarticolato e impoverito. Risulta evidente che per un Sindacato che rappresenti realmente le istanze dei lavoratori la proposta era inaccettabile.

Si era quindi giunti ad un punto in cui la trattativa si trovava in una fase di stallo. Nel rispetto delle tradizioni democratiche di questo sindacato abbiamo scelto di convocare ed ascoltare il Direttivo sindacale e l’Assemblea dei Lavoratori.

Abbiamo così avuto il mandato per mettere in campo tutto il peso e la forza della Fisac-Cgil. Questo nonostante ci fosse qualche altra sigla sindacale che aveva già scritto che era pronta a firmare senza alcun indugio.

Abbiamo dunque deciso di coinvolgere il Consiglio di Amministrazione informandolo dello stato dell’arte, facendo capire come da parte nostra ci fosse un atteggiamento dialogante, ma non disponibile ad accettare un accordo penalizzante.

Abbiamo coinvolto gli organi di stampa, grazie ai rapporti consolidati nel tempo tra la nostra struttura e la carta stampata, per sensibilizzare democraticamente l’opinione pubblica.

Il Segretario Generale della Fisac Cgil di Roma C.O.L. Daniele Canti (nostro coordinatore) ha infine investito del problema anche il Segretario Generale della Fisac Cgil Nazionale Nino Baseotto al fine di ottenere un importante supporto nella trattativa.

Ci siamo quindi mossi utilizzando tutte le leve possibili per far sì che non andasse disperso il patrimonio del nostro Contratto e che si mettessero le fondamenta per solide relazioni industriali.

E’ per questo che con orgoglio quello vi decliniamo quello che riteniamo essere un grande risultato.

Abbiamo rinnovato il Contratto fino al 30 giugno 2024.

Il metodo di calcolo del Premio Aziendale è rimasto invariato rispetto all’attuale Contratto con un leggero decremento (10%).

Ticket aumentato a 9 euro.
Incremento della polizza sanitaria di 100 euro (quota a carico azienda 950 euro).

Incremento dello 0,25% della Previdenza complementare a partire dal 1 gennaio 2021 (4,50 %).

Erogazione del Premio 2019 nella misura di 1.000 euro uguale per tutti.

Armonizzazione relativa alla previdenza integrativa per tutti gli ex dipendenti Igea sei mesi prima di quanto indicato nella precedente proposta ovvero dal 1/1/2021, comunque con una percentuale sin da subito del 3%.

Il resto del Contratto resta invariato ad eccezione delle Famiglie Professionali e dei Ruoli chiave che saranno discussi ad ottobre alla luce del nuovo piano industriale e dell’assetto organizzativo.

Inoltre abbiamo concordato di discutere entro febbraio p.v. l’applicazione dello Smartworking in modo strutturale.

Ci preme sottolineare come la nostra battaglia si sia incentrata su tutti i dipendenti, ex Fucino ed ex Igea. Abbiamo chiesto sin da subito l’immediata armonizzazione per i dipendenti ex Igea. Il risultato è che il contratto sarà applicato a tutti i dipendenti del Gruppo. Anche i dipendenti ex Igea riceveranno un premio di fusione di 1000 euro.

Noi riteniamo che questa ipotesi di accordo, che sottoporremo alla votazione di tutti i dipendenti del gruppo, possa essere anche per l’azienda l’occasione per costruire nuovi rapporti e relazioni improntate al reciproco rispetto con i lavoratori ed il Sindacato, un occasione per alimentare un clima disteso e di fiducia.

Questo contratto dimostra plasticamente che La Fisac Cgil è un sindacato che mira soltanto all’interesse dei lavoratori.

Proprio in virtù di questa vittoria questa rappresentanza sindacale va rafforzata perché è l’unica che ha dimostrato con i fatti di riuscire a salvaguardare e difendere efficacemente l’interesse di tutti i dipendenti.

Ora che è nato il nuovo gruppo Fucino Igea per affrontare le nuove sfide è necessario che tutti si iscrivano in massa alla Fisac-CGIL per dare ancora più forza a noi stessi per le sfide future che ci attendono.

Invitiamo tutti a partecipare all’Assemblea indetta su questo argomento per il giorno 30 luglio prossimo.

Saluti

Fisac CGIL Roma Centro Ovest Litoranea
Il Segretario

RSA Fisac CGIL Banca del Fucino S.p.A.




Banca del Fucino: in azienda un clima di “stampo feudale”

3 - Fisac Cgil 6 - Uilca


Spett.le Banca del Fucino S.p.A. C.A. dei Membri del C.d.A.
C.A. del Presidente Dott. Mauro Masi
C.A. del Direttore Generale Dott. Francesco Maiolini

le Organizzazioni Sindacali scriventi rappresentano oltre duecento lavoratori e lavoratrici della Banca del Fucino e sono state le sole che hanno denunciato, a suo tempo, le modalità “allegre” di concessione del credito ed i relativi rischi che l’azienda correva.

A seguito di ciò, hanno intrapreso un proficuo rapporto con l’Organo di Vigilanza ed il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Inoltre hanno chiesto ed ottenuto un incontro con il Direttore Generale del Tesoro, Dott. Rivera, al quale hanno rappresentato la necessità di un intervento del MEF sui crediti deteriorati come unica possibilità di sbocco positivo della crisi aziendale.

Come a Voi noto, ciò ha generato l’intervento della SGA,rendendo così possibile l’interesse di investitori ed aprendo la strada al vostro intervento.

Siamo dunque orgogliosi e soddisfatti del lavoro svolto e sin da subito abbiamo iniziato un proficuo rapporto con la direzione di Igea ed in particolare con il Dr. Maiolini.

Per questa ragione siamo profondamente delusi dalla piega che sta prendendo la trattativa per l’accordo di fusione e per il repentino cambiamento di relazioni industriali messo in atto dal nuovo capo del personale, che rischia di mettere in pericolo il rilancio aziendale.

Il progetto di nuovo gruppo dovrebbe essere orientato al massimo coinvolgimento di tutto il personale e non esclusivamente ad una piccola élite.

I riflettori della pubblica opinione e dei media dovrebbero essere accesi su ciò che di buono può essere realizzato da una banca insediata da anni sul nostro territorio e non da un clima di paura che nulla ha a che fare con un moderno sistema bancario.

Nei giorni scorsi si sono riuniti i Direttivi congiunti di Fisac-Cgil e Uilca e si è svolta una importante Assemblea di tutti i Lavoratori e le Lavoratrici. Oltre alle criticità inerenti le trattative, sono emersi diversi aspetti che non ci si può esimere dal rilevare.

I lavoratori e le lavoratrici ci hanno rappresentato il pesante clima che si sta instaurando in azienda da un punto di vista relazionale, mediante modalità definite di “stampo feudale” con le quali diversi dirigenti o responsabili si relazionano con i dipendenti, persino con segnali intimidatori e forme di pressione non rispettose della dignità dei lavoratori. Questo non è accettabile e tali comportamenti debbono immediatamente cessare.

La vostra decisione di chiedere giornalmente alle Aree professionali l’inserimento della presenza per quattro volte al giorno non è accettabile. Lo abbiamo già chiesto, spiegandone le motivazioni, e lo ribadiamo con forza.

Tornando ai contenuti della trattativa per l’accordo di fusione ed il rinnovo del CIA, le Organizzazioni Sindacali scriventi, valutando le recenti difficoltà aziendali e l’attuale difficile fase economica, hanno mandato evidenti segnali distensivi, mitigando molto notevolmente le richieste contenute nella piattaforma per il rinnovo del CIA.

Purtroppo dobbiamo constatare che, anziché ottenere altrettanta disponibilità dall’altra parte, ci siamo trovati di fronte ad una controparte che manifestava un comportamento sprezzante, finalizzato, come dichiarato esplicitamente nell’ultimo incontro dal neo capo del personale, alla disarticolazione del sistema di calcolo del premio aziendale vigente, mettendo in chiaro che i dipendenti del Fucino potevano anche scordarsi per il futuro di ottenere quanto percepito in passato.

A tutto ciò aggiungasi anche il mancato riconoscimento del premio aziendale relativo all’anno 2019, nonostante l’utile realizzato, benché il Dr. Maiolini, alla presenza di una numerosa delegazione di lavoratori e lavoratrici, avesse dichiarato che, per lanciare un segnale di discontinuità rispetto ad un passato fatto di sacrifici per i dipendenti, quest’anno, grazie all’utile, il premio aziendale sarebbe stato regolarmente erogato.

Dunque l’intenzione manifestata di non corrispondere il premio aziendale 2019 non trova alcun riscontro plausibile nelle norme contrattuali. Vi abbiamo inoltrato una lettera al riguardo.
Inoltre, a tal proposito proprio ieri ci è stata inviata una lettera dal responsabile risorse umane nella quale non si forniva alcuna motivazione circa la volontà aziendale di non erogare il premio. Chiediamo un chiarimento su questa evidente inadempienza contrattuale.

Come si può facilmente evincere da quanto detto sopra, i lavoratori non stanno chiedendo migliorie sul premio aziendale, ma puntano soltanto a mantenere ciò che hanno dopo tante difficoltà attraversate.

Quello che si ritiene oltremodo inaccettabile e che il costo del rinnovo del Cia sia stato utilizzato esclusivamente per favorire poche persone del nuovo gruppo.

Nell’ultimo incontro il capo del personale ha infatti dichiarato che tutte le risorse saranno orientate verso i livelli alti dei dipendenti Igea, i quali, come ha rilevato in altri incontri il Dr. Maiolini, percepiscono stipendi di gran lunga superiori a quelli del Fucino, con il paradosso che l’armonizzazione dei dirigenti di Igea, un numero mai visto in nessuna banca, costerebbe molto di più di un adeguamento per tutti i lavoratori sia della Banca del Fucino che di Igea.

Una redistribuzione del reddito al contrario: dare tanto a chi ha già tanto e togliere a chi ha poco. Un vero capolavoro di iniquità.

L’armonizzazione proposta mette i dipendenti Igea tutti nella stessa posizione, concedendo pari condizioni con i dipendenti Fucino tra un anno.

Noi riteniamo invece che per i dipendenti Igea delle aree professionali ed i quadri direttivi di primo e secondo livello, essa non debba avvenire tra un anno: deve essere immediata, mentre per i quadri di terzo e quarto livello dovrà avvenire a fine contratto. Per i dirigenti se ne parlerà al prossimo contratto.

Vi facciamo presente, inoltre, che non sarà consentito aggirare le norme contrattuali previste per l’apertura della procedura sulle ristrutturazioni e riorganizzazioni, come sancito dall’art. 21 del CCNL, nonostante abbiate già predisposto i nuovi organigrammi. Al riguardo abbiamo già inoltrato diffida a non effettuare alcuna modifica organizzativa o trasferimento di personale e/o uffici senza dare luogo alla suddetta procedura.

Né si può far passare il concetto, come scritto in una lettera aziendale dell 8 luglio, che gli spostamenti di uffici o i nuovi organigrammi siano questioni di routine nell’ambito di una operazione di fusione. Semmai è proprio perché è in corso tale operazione che la riorganizzazione è rilevante e rientra nelle procedure del Ccnl.

Per quanto riguarda le promozioni di personale che ci risultano essere state da voi effettuate, non ci è pervenuta alcuna comunicazione, benché sia contrattualmente previsto.

Inoltre siamo a conoscenza che siano stati posti in essere dei nuovi patti di non concorrenza di importo rilevante.
Comprendiamo, da un lato, l’esigenza di salvaguardare i clienti ed il risparmio acquisiti dal nostro Istituto, ma ciò, se in questi termini, mal si coniuga con l’ indisponbilità nella ricerca di un accordo.

Ribadiamo che non è consentito continuare a far utilizzare ai dipendenti i propri strumenti informatici (tablet, telefoni), così come non è lecito chiedere loro di fornire dati sensibili per svolgere mansioni di vendita di prodotti e servizi. Al riguardo abbiamo investito sulla questione il Garante della privacy.

Evidenziamo dunque i punti salienti che potrebbero consentire un accordo soddisfacente per entrambe le parti:

  • estensione in modo strutturale dello smartworking a tutti i dipendenti e non solo a quelli che si trovano in regime di part time.
  • rinnovo del CIA al 30 giugno 2024 con immediata armonizzazione estesa a tutti i gli ex dipendenti Igea, fatto salvo i QD3 e QD4, per i quali si arriverà ad una completa armonizzazione in scadenza di contratto. Per i dirigenti non dovrà essere prevista alcuna armonizzazione, alla luce dei cospicui emolumenti già da essi percepiti, ma se ne parlerà al prossimo rinnovo.
  • incremento di euro 100 sulla polizza sanitaria, dello 0,50% sulla previdenza integrativa e di 1 euro sul ticket.
  • per quanto concerne il premio aziendale, rinunciando alle richieste di miglioramento, esso dovrà essere semplicemente confermato così come è attualmente.

Riteniamo che il difficile momento che stanno attraversando le relazioni industriali non possa arrecare alcun beneficio nel prossimo futuro, stante l’indisponibilità da parte aziendale a trovare eque soluzioni. Abbiamo detto e ripetiamo che i Lavoratori sono disponibili ad accordi che tengano conto delle esigenze di tutti.

Fiduciosi nel fatto che le nostre proposte, improntate a principi di equità e sostenibilità possano essere accolte, Vi ringraziamo per l’attenzione rivolta a questa nostra missiva e chiediamo lo svolgimento di un incontro in tempi brevi.

Con l’occasione alleghiamo anche la precedente nostra rivolta al C.d.A. e le ultime lettere alla Dirigenza, nonché il nostro comunicato stampa pubblicato dal quotidiano “Il Messaggero”.

 

Distinti saluti

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Fusione Igea-Fucino: sindacati all’attacco

«L’accordo di fusione tra Igea Banca e Banca del Fucino sottoposto alle Organizzazioni Sindacali scriventi ed il contestuale rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale ha subito una forte battuta di arresto», è quanto denunciano i sindacati in una nota.

«Ciò a seguito delle posizioni intransigenti assunte dalla Direzione del nuovo gruppo nascente che non ha mostrato alcuna disponibilità al benché minimo miglioramento delle poste più importanti della contrattazione. Inoltre hanno deciso di non pagare il premio aziendale per l’anno 2019, contrariamente agli impegni precedentemente presi, ed a scardinare l’assetto del premio aziendale preesistente anche per gli anni a venire.

Tale comportamento è inaccettabile ed i direttivi sindacali hanno deciso di convocare l’assemblea generale per il giorno 2 luglio per decidere il da farsi. Le Organizzazioni Sindacali auspicano che il cambiamento degli assetti proprietari si traduca in un netto miglioramento della qualità del credito e non in un peggioramento del clima aziendale che non sarebbe certamente utile al rilancio del nuovo gruppo bancario».

 

Fonte: Il Messaggero.it




Banca Fucino non fornisce copia del piano industriale

Banca del Fucino S.p.A.

Spett.le Banca del Fucino S.p.A.
C.A. del Presidente
Dott. Mauro Masi

C.A. del Vice-Presidente
Dott. Francesco Maiolini

C.A. del Vice Direttore Vicario
Dott. Andrea Colafranceschi

C.A. del Responsabile Risorse Umane
Dott.ssa Roberta Pennacchietti

e p.c.
a tutte le Lavoratrici e a tutti i Lavoratori
della Banca del Fucino

Roma, 4 giugno 2020

 

OGGETTO: RISPOSTA ALLA VS. DEL 26 MAGGIO 2020

 

 

Egregi Signori,

in riferimento alla Vs. del 26 maggio u.s. evidenziamo quanto segue.
Benché voi sottolineiate che non sussista alcun obbligo per l’Azienda di consegnare il piano industrlale, è tuttavia uso generalmente invalso nelle relazioni industriali (nonché segno di trasparenza e rispetto del ruolo sindacale) fornire copia della documentazione richiesta dalle OO.SS., anche e soprattutto in ordine al piano industriale.
In caso di fusione tra due istituti, poi, si tratta di un atto dovuto. E’ fin troppo ovvio infatti che una relazione orale o la consegna di un documento sintetico in ordine allo stesso, possono essere omissivi di alcuni aspetti.

Quanto poi alla proroga del CIA in scadenza, affermate che l’Azienda è disponibile ad affrontare il discorso entro quella data. Ricordiamo che nel primo incontro svolto è stato proprio il Dott Maiolini ad affermare la necessità di una proroga ad autunno inoltrato, stante l’impossibilità di condurre trattative in questo periodo (emergenza Covid e fusione in corso). Cosa significa ora che l’Azienda vorrebbe discutere la proroga? Premesso che è l’Azienda che ha tutto da guadagnare a posticipare la data per il rinnovo del contratto, la proroga non si discute: si fa o non si fa. La discussione, semmai, attiene alla trattativa di rinnovo, che non può essere affrontata (a detta anche dell’Azienda) nell’imminenza delle complesse operazioni societarie da svolgersi entro il 30 giugno.

Abbiamo pertanto l’impressione che l’Azienda stia temporeggiando nell’accogliere quanto richiesto dalle OO.SS., mentre quello che sembra stare veramente a cuore alla dirigenza è ottenere l’accordo per un esodo dei Lavoratori, che però, come è noto, necessita dell’approvazione delle OO.SS.
Una procedura di concertazione non nasce sotto i migliori auspici se una parte pretende di portarla avanti unilateralmente, secondo i propri desiderata.

Riassumendo: le OO.SS. hanno chiesto il piano industriale e l’Azienda non ha nessuna intenzione di consegnarlo. Le OO.SS. hanno inoltre chiesto la formalizzazione della proroga del CIA, sulla quale (a parole) l’Azienda si è detta d’accordo, ma che di fatto continua a rinviare. D’altro canto, vuole portare a casa, a “costo zero” l’accordo sull’esodo, con l obiettivo di sfoltire l’organico (e qui il pensiero corre ai due licenziamenti in Igea Banca di qualche mese fa, in splendida solitudine nel sistema bancario).
Noi abbiamo una sola priorità: ottenere garanzie sull’occupazione e salvaguardia dei diritti di tutti i Lavoratori
. Non vorremmo trovare brutte sorprese nel piano industriale che non ci volete far vedere, come cessioni di ramo di Azienda (esternalizzazioni). Saremo sempre disponibili al dialogo costruttivo e rispettoso del riconoscimento reciproco delle parti, viceversa, qualora dovesse permanere un atteggiamento ostruzionistico da parte vostra, non potremo che prenderne atto, chiudendo la procedura di fusione. In assenza della consegna del piano industriale, la procedura sarebbe soltanto una farsa. In tal caso daremo avvio alla fase di rinnovo del contratto integrativo aziendale.

In attesa di riscontro scritto, porgiamo distinti saluti.


C.A.C. Fisac Cgil – R.S.A. UILca

Banca del Fucino S.p.A.




Banca Fucino e Igea Banca: pessimo inizio di piano industriale con due lavoratori licenziati

C.A. del Presidente Dott. Mauro Masi
C.A. del Vice-Presidente Dott. Francesco Maiolini
C.A. del Direttore Generale Dott. Giuseppe Di Paola
A tutte le Lavoratrici e a tutti i Lavoratori della Banca del Fucino e di Igea Banca

Roma, 27 gennaio 2020

Due lavoratori licenziati in Igea Banca:
un pessimo inizio di piano industriale

Egregi Signori, siamo venuti a conoscenza, soltanto a mezzo stampa, che due lavoratori di Igea Banca della filiale di Palermo con contratto a tempo indeterminato sono stati licenziati.

Tali licenziamenti sarebbero conseguenza della dismissione di una attività di back office relativa all’anticipo del TFS e con il trasferimento delle attività medesime a Roma.

La motivazione addotta per i licenziamenti è stata di “ giustificato motivo oggettivo”.

Si tratta di un atto gravissimo, che per le modalità e le condizioni in cui è maturato che non ha precedenti nel sistema bancario.

Nel corso di recenti incontri effettuati con le Organizzazioni Sindacali scriventi, alla presenza anche del Segretario di Catania della Fisac Cgil Giuseppe Portale, a seguito delle nostre richieste di dare certezze in merito alle tutele occupazionali su tutto il territorio nazionale, la direzione di Igea Banca ha garantito per tutti i dipendenti del nascente gruppo Igea-Fucino non soltanto di non rilevare esuberi, ma addirittura di voler incrementare le attività e gli organici in Sicilia con l’obbiettivo di aprire nuove agenzie sia su altre piazze che su quelle già presidiate.
Ovviamente di licenziamenti neanche a parlarne!

I lavoratori che sono stati oggetti di licenziamento erano soltanto due e pertanto facilmente ricollocabili in altre mansioni.

Il punto è che, come buona parte dei dipendenti di Igea Banca assunti dopo il 2015, i due lavoratori non hanno l’articolo 18 per effetto del Jobs act che ha eliminato tale tutela.

Alla luce delle recenti assunzioni avvenute in Igea Banca, considerati i programmi di espansione del nuovo gruppo nascente e lo stato di salute aziendale riveniente dagli indici patrimoniali, riteniamo del tutto illegittimi i provvedimenti di licenziamento.

Ma la determinazione con la quale la direzione aziendale, in splendida solitudine e senza essersi minimamente confrontata con le nostre Organizzazioni Sindacali, ha imboccato questa strada è figlia dello scempio giuridico creato dal famigerato Jobs Act, che anche in caso di bocciatura in giudizio dei licenziamenti, per i lavoratori non darebbe luogo al reintegro del posto di lavoro in quanto privi della tutela dell’articolo 18 della Legge 300/70.

È paradossale che, mentre l’Associazione Bancaria Italiana si impegna a firmare una lettera con le Organizzazioni Sindacali affinché il governo reintroduca la reintegra prevista dall’articolo 18, una sua associata licenzi con queste modalità.

Una cosa deve essere chiara: le nostre Organizzazioni Sindacali difenderanno i lavoratori di Igea alla stessa stregua dei lavoratori della Banca del Fucino, che da questi provvedimenti si sentono parimenti minacciati. I dipendenti di Igea e della Banca del Fucino sono ormai una cosa sola e si devono muovere all’unisono.

In una fase di transizione, di fusione tra le due banche, di processi di riorganizzazione che saranno sempre più frequenti, mettere in atto licenziamenti per “giustificato motivo oggettivo” per il trasferimento di un attività è il segnale meno rassicurante che si poteva mandare a tutti i lavoratori e lavoratrici del nascente gruppo.

Distinti saluti

FISAC/CGIL  –  UILCA
Banca del Fucino S.p.A.


ALLEGATI:

 

Sullo stesso argomento

https://www.fisaccgilaq.it/banche/banca-fucino/banca-fucino-prossima-fusione-con-banca-igea.html




Banca Fucino: prossima fusione con Banca Igea?

Care Colleghe, cari Colleghi di Igea Banca,

verosimilmente a marzo del nuovo anno si realizzerà la fusione tra Igea Banca e Banca del Fucino, con la nascita di un nuovo gruppo bancario.
Come a voi noto, la Banca del Fucino era giunta sull’orlo del fallimento a seguito di una politica creditizia dissennata da parte della proprietà e del management. Si è inopinatamente continuato a concedere credito nell’ambito dei settori merceologici immobiliare e delle costruzioni, estremamente rischiosi, conducendo in tal modo la Banca al dissesto. Mentre tutti ignoravano la polveriera sulla quale eravamo seduti, la Fisac Cgil ha denunciato la gravità di tale comportamento, ed ha richiesto ufficialmente alla proprietà e al Cda che venisse sufficientemente patrimonializzata la banca, prima ancora che lo imponesse l’Organo di Vigilanza.
L’azienda ha dapprima reagito negando qualsiasi problema. Invece, successivamente all’ispezione della Banca d’Italia che confermava l’analisi effettuata dalla Cgil, la proprietà ha tentato di illudere i Lavoratori, promettendo aumenti di capitale mai realizzati.

Tale situazione ha messo a serio rischio l’occupazione. Alla luce di ciò la Fisac Cgil ha intrapreso la strada che appariva più difficile e complessa da perseguire, ma in realtà l’unica realistica, che avrebbe potuto portare alla risoluzione dei problemi e alla salvaguardia dell’occupazione per tutti lavoratori della Banca del Fucino.

In primo luogo ha instaurato un rapporto dialettico con la Banca d’Italia, scrivendo più volte al governatore Ignazio Visco; ha incontrato ed intrattenuto relazioni dirette con il Responsabile della Supervisione Bancaria 2, con un monitoraggio continuo della liquidità e delle prospettive di breve e medio periodo, pungolando continuamente l’Organo di Vigilanza ad interventi immediati che non mettessero in difficoltà la Banca e, di conseguenza, i dipendenti.

La Fisac Cgil ha inoltre compreso che un ruolo determinante poteva e doveva essere giocato dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi; per tale ragione ha chiesto ed ottenuto numerosi incontri con il dr. Boccuzzi, Direttore Generale di tale struttura, spingendo per un intervento della stessa, cosa puntualmente verificatasi.

La Fisac Cgil ha inoltre individuato il fattore decisivo che poteva sbloccare la crisi: lo Stato.

Senza un intervento del Ministero dell’Economia non si sarebbe mai potuti giungere ad una risoluzione dei problemi per i lavoratori; per tale ragione ha chiesto ed ottenuto un incontro da parte dei Rappresentanti Sindacali Aziendali della Fisac Cgil, Luigi Giannini e Daniele Canti, con il Direttore Generale del Tesoro, il dottor Rivera, insistendo affinché lo Stato fosse parte attiva nella risoluzione del problema dei crediti deteriorati. Anche questo risultato è stato conseguito attraverso l’intervento della SGA, società detenuta al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

La SGA ha acquistato tutti i crediti deteriorati, permettendo così che finalmente l’operazione di salvataggio della Banca del Fucino divenisse appetibile per Igea Banca.

La Fisac Cgil, valutando solida la compagine sociale sottostante ad Igea Banca, ha iniziato immediatamente una fattiva e proficua interlocuzione con i suoi rappresentanti , Il dottor Maiolini ed il dottor Masi.

In estrema sintesi questo è quanto accaduto in questi due anni difficili, che finalmente ci siamo messi alle spalle.

È importante sottolineare che questi straordinari risultati si sono potuti raggiungere grazie al fatto che la Fisac Cgil della Banca del Fucino è la struttura sindacale più solida e forte d’Italia.

I lavoratori iscritti alla Cgil sono oltre 200 su un totale di dipendenti inferiore a 300: all’incirca il 70%. Questo ha consentito al nostro Sindacato di esercitare un ruolo determinante per l’aggregazione con Igea Banca e la tutela del posto di lavoro.

La Rappresentanza Sindacale Aziendale della Fisac Cgil della Banca del Fucino è composta da Luigi Giannini, facente parte dell’Assemblea Generale della Confederazione Cgil di Roma e Lazio, che rappresenta 320.000 lavoratori e da Daniele Canti facente parte del Direttivo Nazionale e Segretario Generale della Fisac Cgil di Roma Centro, il territorio più importante del Lazio, che conta oltre 4000 iscritti, aziende di credito ed assicurative, Esattoria, Cassa Depositi e Prestiti, nonché le Authority, Banca d’Italia, Ivass, etc.

Stiamo entrando in una fase importante del nuovo gruppo: il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale, che interesserà sia i dipendenti della Banca del Fucino, sia i dipendenti di Igea Banca. Le condizioni di partenza sono molto differenti, in quanto i dipendenti di Igea banca non hanno alcun contratto integrativo. Il Contratto Integrativo Aziendale della Banca del Fucino rappresenta relazioni sindacali mature, che dovranno essere esportate a tutti i dipendenti del futuro gruppo.

A titolo di esempio, la previdenza integrativa per i dipendenti Igea prevede un contributo aziendale pari all’1,6% della sola paga base, mentre la previdenza integrativa per i dipendenti della Banca del Fucino prevede un contributo aziendale pari al 4,25% dell’imponibile previdenziale (un riferimento di calcolo ben più ampio della paga base)

Per Vostra conoscenza Vi alleghiamo copia del nostro attuale Contratto Integrativo Aziendale ed uno specchietto riepilogativo delle attuali differenze delle condizioni per il personale Igea e per il personale Fucino. In merito al rinnovo del CIA abbiamo già avuto un incontro con il Dottor Maiolini, il quale ha evidenziato le differenze di trattamento fra i due istituti, chiedendoci di non adottare nell’immediato per i dipendenti Igea il trattamento attualmente riservato ai dipendenti Fucino, motivando ciò in ragione delle migliori condizioni che sarebbero state pattuite al momento dell’assunzione con i dipendenti di Igea, proprio per l’assenza del Contratto Integrativo Aziendale.

In tale occasione abbiamo manifestato la nostra intenzione di estendere tutte le garanzie contenute nel CIA Fucino anche ai lavoratori di Igea Banca, con i quali presto lavoreremo assieme, componendo un’unica realtà aziendale in cui saremo tutti colleghi alla pari.

Per raggiungere tale risultato abbiamo bisogno che Voi lavoratori di Igea Banca ci diate immediatamente mandato a rappresentarVi nella trattativa sul CIA, iscrivendoVi alla Fisac Cgil.

Si tratta di fare un salto di qualità e di lavorare insieme nel Sindacato che ha preso in mano le redini della Banca del Fucino, traghettandola fuori dalla crisi.

Siamo sicuri che se saremo coesi potremo ottenere gli stessi straordinari risultati già ottenuti in questi anni.

Un caro saluto.

C.A.C. Fisac Cgil
Banca del Fucino S.p.A.


ALLEGATI:

 

 




Banca del Fucino: incontro con i vertici di Igea Banca

il 10 gennaio scorso abbiamo svolto un incontro, da noi richiesto, con i vertici di Igea Banca, nelle persone del Presidente, Dr. Mauro Masi e del Direttore Generale, Dr. Francesco Maiolini.

Nel corso dell’incontro, abbiamo avuto conferma dell’intenzione di Igea e dei suoi Soci di rilanciare la nostra banca, in sinergia con le loro risorse.

L’importante impegno finanziario che s’intende profondere è legato alle potenzialità che potrebbe avere la nuova entità nascente dalla fusione dei due istituti e si conserverà la denominazione di “Banca del Fucino”, visto il forte radicamento del brand sul territorio. Quanto alla questione che ci sta più a cuore, cioè la tutela dell’occupazione per tutti i dipendenti della Banca del Fucino, abbiamo avuto conferma dal Dr. Masi e dal Dr. Maiolini della totale assenza di tensioni in tal senso. Al fine di dare enfasi all’operazione di rilancio, si è ventilata l’ipotesi di aprire una nuova filiale della Banca del Fucino in una zona centrale di Roma, come segnale forte del nuovo corso.

Tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio dovrebbero iniziare gli adempimenti formali propedeuci all’aumento di capitale; quest’ultimo è necessario ai fini dell’istanza di autorizzazione della BCE. Nel frattempo la platea dei soggetti intenzionati a partecipare all’operazione potrebbe aumentare. Resta ovviamente di fondamentale importanza l’intervento della SGA per i credi deteriorati, mentre per quanto concerne il Fondo Interbancario ancora non si è proceduto ad una richiesta ufficiale di intervento, al fine di valutare preventivamente la disponibilità di nuovi soggetti.

Il Dottor Masi ed il Dottor Maiolini ci hanno rappresentato l’intenzione di intensificare i contatti fra le due banche, allo scopo di conoscere la realtà Banca del Fucino dall’interno e di stilare le linee d’azione comune per il futuro. In questi giorni saranno creati dieci cantieri che vedranno impegnati dipendenti del Fucino insieme ad un referente di Igea per ciascuno di essi.

Le nostre Organizzazioni sindacali hanno ribadito la piena disponibilità di tutti noi lavoratori e lavoratrici per contribuire al buon esito dell’operazione di aggregazione, ricordando come già essi abbiano dato ampiamente prova di abnegazione e professionalità nel periodo travagliato che da due anni stiamo affrontando e nonostante i danni creati dalla famiglia Torlonia e l’assenza di direttive da parte del management.

Abbiamo altresì evidenziato l’urgenza di affrontare alcune problematiche, quali le difficoltà di lavorazione delle pratiche da girare a SGA, dovute alla scarsità numerica del personale adibito alla bisogna (questione a nostro avviso grave, in quanto investe una fase cruciale per le sorti aziendali), nonché le condizioni ormai croniche delle Filiali, completamente abbandonate a sé stesse, a seguito dell’infausta riorganizzazione messa in atto circa due anni fa. Soltanto grazie all’inesauribile volontà dei lavoratori si è riusciti a limitare al minimo le conseguenti fuoriuscite di clientela.

Tuo ciò premesso, non vogliamo abbandonarci a facili entusiasmi; certo è che, ricordando da dove siamo partiti, con lo spettro del commissariamento, o, peggio, della liquidazione coatta, passando per l’ipotesi di finire in mano ad un fondo speculativo (a cui purtroppo alcuni irresponsabili guardavano con benevolo interesse), poter continuare a svolgere l’attività bancaria con nuove premesse è un approdo che ci sentiamo di salutare con un certo sollievo.

Siamo soddisfatti di aver sin qui svolto un ruolo determinante, cosa peraltro riconosciuta anche dai rappresentanti di Igea Banca, nell’esercitare tutte le pressioni possibili presso gli Organi Istituzionali che hanno avuto parte in questa vicenda. Ciò non toglie che manterremo sempre un’elevata soglia di attenzione sui temi legati alle condizioni lavorative di tutti noi, perché questo rimane il nostro ruolo.

Vogliamo infine ringraziare tutti i Lavoratori e le Lavoratrici per la fiducia ed il sostegno che ci stanno offrendo nei rapporti con tutti gli interlocutori di questa vicenda.

 

Roma, 15 gennaio 2019

C.A.C. Fisac Cgil – R.S.A. UILca Banca del Fucino S.p.A.




Banca del Fucino, via libera alla fusione con Igea Banca

Accordo lampo per Banca del Fucino, la più antica banca privata romana fondata dai principi Torlonia ai primi del ‘900 ed attiva perlopiù fra Lazio ed Abruzzo.

Il Consiglio di Amministrazione ha approvato infatti il progetto di integrazione con Igea Banca ed esaminato le principali guidelines del nuovo piano industriale già deliberato da Igea Banca. Con quest’ultima era stato infatti siglato la scorsa settimana un accordo in esclusiva di due mesi, ma già si attendeva la chiusura veloce dell’operazione entro pochi giorni.

Lo schema dell’operazione prevede la creazione di un nuovo gruppo bancario, nascente dall’integrazione delle due banche: Igea specializzata nel digitale e Fucino attiva nel private banking.

La famiglia Torlonia, già azionista della Banca del Fucino, sarà azionista di minoranza della nuova banca, ma con una quota significativa, dopo aver partecipato all’aumento di capitale. Nel capitale entreranno anche alcune fondazioni bancarie ed altri investitori istituzionali, espressione del mondo industriale e finanziario italiano ed internazionale alcuni dei quali già oggi soci di Igea Banca. In tale contesto, anche gli attuali azionisti di banca del Fucino continueranno a supportare la Banca nel suo percorso di crescita futuro, per garantire il consolidato rapporto fiduciario con la clientela.

L’operazione prevede, come elemento caratterizzante e significativo, anche il deconsolidamento dell’intero portafoglio di crediti deteriorati (NPE) di Banca del Fucino, per un importo stimato in circa 300 milioni di euro e la valorizzazione del ramo fintech di IGEA Banca.

 

Fonte: www.ilmessaggero.it