BCC: incontro con la Capogruppo Iccrea. Aggiornamento sul piano industriale


Nella mattinata di martedì 2 febbraio 2021 si è tenuto un incontro in videoconferenza tra le Organizzazioni Sindacali – Segretari Nazionali e Coordinatori di Gruppo – con il D.G. Mauro Pastore del Gruppo Bancario Cooperativo ICCREA.
L’incontro fa seguito alla lettera a firma delle Segreterie Nazionali inviata in data 21.12.2020 a tutti i Gruppi Bancari Cooperativi, ove si faceva riferimento alla necessità di ricondurre l’interlocuzione sindacale ai livelli nazionali sui processi di ristrutturazioni aziendali e modelli distributivi in atto nelle singole Aziende, in particolare quelli della tipologia “Hub & Spoke”.
Negli ultimi mesi si è verificata infatti una crescita esponenziale di procedure avviate nelle Banche riconducibili agli specifici piani strategico/industriali delle Capogruppo sulle innovazioni di processi, di procedure e del modello distributivo, oltre che sulla riorganizzazione della Information Technology e quella del Back Office; di qui l’esigenza di verificare ed approfondire tali fenomeni direttamente dalle Segreterie Nazionali delle Organizzazioni Sindacali con le Capogruppo, per uno sviluppo più ordinato e omogeneo dei processi, nel rispetto dei demandi di legge e del Contratto Nazionale Federcasse sui singoli temi.
Durante l’incontro, su sollecitazione delle OOSS, è stato rappresentato un approfondimento sullo “stato dell’arte” del piano industriale illustrato nel luglio scorso, rispetto al quale il D.G. Pastore ha confermando la sostanziale aderenza a quanto presentato in tema di aumento dei ricavi e riduzione dei costi.
Le relazioni sindacali nei Gruppi devono necessariamente essere rafforzate ed evolversi in un confronto trasparente e costruttivo, che non proceda in ordine sparso azienda per azienda, ma che possa gestire nei modi e nei tempi più opportuni il passaggio ad un diverso modello organizzativo. Su questi processi va aperto un confronto sindacale nazionale a tutto tondo sugli aspetti che si interfacciano con il CCNL di settore vigente e applicato.
Come Organizzazioni Sindacali, senza alcuna predeterminata preclusione rispetto ad un nuovo modello organizzativo, che vogliamo però conoscere in tempo utile per poterne gestire le eventuali ricadute, riteniamo assolutamente non derogabile l’applicazione del Contratto Nazionale, in considerazione di tutti gli aspetti che impattano sulla tutela e la salvaguardia delle Lavoratrici e dei Lavoratori, come inquadramenti, mobilità, formazione, sicurezza e molto altro; come pure riteniamo necessario prevedere un monitoraggio costante degli impatti derivanti dall’applicazione del nuovo modello organizzativo. 
In questo scenario caratterizzato da forti cambiamenti con aperture di procedure sindacali spesso non chiaramente rappresentate, il richiamo è a relazioni fondate su trasparenza, condivisione e costruttività, ad uno sviluppo ordinato ed omogeneo delle attività, alla rappresentazione chiara delle procedure; un appello ai tempi ed ai modi di azione, che non sono più trascurabili visto la repentina ed a volte disordinata trasformazione del Credito Cooperativo, accelerata anche dai nuovi scenari introdotti dalla pandemia.
In un rinnovato sistema di relazioni sindacali, è fondamentale conoscere preventivamente e governare le mutazioni e gli assetti futuri del Credito Cooperativo a salvaguardia e tutela delle Lavoratrici ed i Lavoratori che vi operano, ma anche per i soci ed i clienti, considerato il ruolo ricoperto dalle BCC di sostegno alle comunità, ai territori e all’economia locale.
Riteniamo che il confronto debba proseguire attraverso fasi cadenzate di incontri e monitoraggio sulla situazione generale ed in particolar modo ribadiamo la necessità di aprire un tavolo negoziale sulla riorganizzazione del progetto che vedrà coinvolte alcune Bcc e Sinergia, che è parte costitutiva della complessiva ristrutturazione del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea.
Solo dopo questo incontro sarà possibile riprendere le attività sindacali sul coinvolgimento di tutte le procedure previste dal Contratto Nazionale.
Roma, 04/02/2021
Le Segreterie Nazionali ed i Coordinamenti di Gruppo GBCI
     FABI FIRST/CISL FISAC/CGIL UGL CREDITO UILCA



Con le nuove regole bancarie rischio di effetti irreversibili e irrimediabili

Dichiarazione congiunta di Federcasse  e di Fabi, First/Cisl, Fisac/Cgil, Uilca e Sincra-Ugl Credito.
Pesante il rischio di recessione a causa delle nuove regole bancarie.

“Rischio di effetti irreversibili e irrimediabili”


 

Federcasse – insieme alle Capogruppo dei Gruppi Bancari Cooperativi Iccrea Cassa Centrale Banca ed alla Federazione Raiffeisen –  e le segreterie nazionali delle organizzazioni sindacali di categoria Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca, Sincra e Ugl Credito hanno definito oggi una dichiarazione congiunta con la quale esprimono “comune preoccupazione” per gli impatti economici e sociali che si determineranno con le nuove regole bancarie europee, circa la nuova definizione “default” in vigore dal 1° gennaio e il calendario degli accantonamenti per i crediti deteriorati (cosiddetto “calendar provisioning”).

“In uno scenario pesantemente condizionato dagli effetti della pandemia – si legge nella dichiarazione – tali normative risultano sproporzionate, inadeguate ed inopportune” poiché “mettono a rischio l’accesso al credito di imprese e famiglie e compromettono le prospettive di recupero dell’economia italiana ed europea”.

Le Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali e Casse Raiffeisen – prosegue la dichiarazione – registrano segnali di sofferenza sempre più acuta da parte di ampie fasce di popolazione e di settori produttivi che invece sono tradizionalmente resilienti in periodi di crisi di minore impatto globale e che per effetto delle modifiche normative ora intervenute a livello europeo, in un contesto generale già gravemente condizionato dalla emergenza pandemica, rischiano di diventare ‘cattivi pagatori’, contro la loro volontà e per effetto di eventi straordinari e imprevedibili”.

Gli impatti sociali dati dall’applicazione “automatica” di tali norme, difatti, possono risultare irreversibili quanto irrimediabili, aggravando la durata e la profondità della crisi.

“È necessario e indispensabile – si legge ancora nella dichiarazione – procedere immediatamente a specifiche modifiche ed adattamenti di tali norme, che consentano all’industria bancaria di offrire il massimo supporto all’economia reale in questa fase di grave emergenza sanitaria ed alle ‘Banche di comunità’ di sostenere i territori di riferimento in piena coerenza con i loro valori fondanti”.

“Il cambio d’epoca imposto dalla pandemia va trasformato in un’opportunità per realizzare anche un’Unione bancaria inclusiva, diversificata e sostenibile, con regole sul credito lungimiranti, proporzionali, adeguate, più prossime alle nuove esigenze dell’economia reale, delle famiglie e delle imprese. Mentre nasce l’Europa della salute e della sostenibilità ambientale, non può non nascere una coerente nuova Europa delle regole bancarie”.

“In questo contesto – conclude la nota congiunta – Federcasse e le Organizzazioni sindacali di Categoria sottolineano il grande apporto dato, da sempre, dalle banche cooperative e mutualistiche alla tenuta del sistema sociale ed economico, ed in particolare, fin dal primo manifestarsi della pandemia, anche attraverso l’impegno e l’abnegazione delle Lavoratrici e dei Lavoratori di tutto il Credito Cooperativo”.


 

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Federcasse: rafforzate le tutele per le Lavoratrici e i Lavoratori

Comunicato Unitario su  accordo “Emergenza sanitaria nazionale Covid-19. Tutela del lavoro, della famiglia, delle fragilità”

 

Persone e regole nel Credito Cooperativo
Rafforzate le tutele per le Lavoratrici e i Lavoratori

Dopo una lunga e complessa trattativa che si è sviluppata nel corso di otto incontri, le OO.SS hanno sottoscritto con Federcasse nella tarda serata di ieri l’Accordo “Emergenza sanitaria nazionale Covid 19. Tutela del lavoro, della famiglia, delle fragilità”.

Questo accordo è relativo agli strumenti normativi ed interventi economici specifici per il settore del Credito Cooperativo.

Anche le Bcc-CR e le Raiffeisen adesso potranno contare sulla cosiddetta “cassetta degli attrezzi”. Vale a dire gli strumenti atti a governare la complessiva gestione organizzativa e a preservare le garanzie e le tutele per tutti i Lavoratori e le Lavoratrici rispetto alla conciliazione dei loro tempi di vita e di lavoro e le situazioni di fragilità, personali e familiari, in questa particolarmente delicata fase pandemica, economica e sociale che attraversa il Paese.

Vi riassumiamo i principali punti dell’accordo:

  • FORMAZIONE A DISTANZA: viene prevista a tutto il 30 settembre 2020 con modalità a distanza, anche in e-learning. Sarà possibile fruirla dal domicilio della Lavoratrice/Lavoratore, anche attraverso l’utilizzo di strumenti informatici personali;
  • BANCA DEL TEMPO SOLIDALE: viene introdotta la specifica causale di utilizzo “Covid-19 nazionale”, a sostegno della genitorialità e delle situazioni di fragilità sanitaria, per un numero di ore pari al 50% della dotazione in essere. L’utilizzo massimo individuale consentito è di 10 giorni, eventualmente anche frazionabili ad ore. Vengono riaperti i termini per la contribuzione volontaria, con versamento aziendale di una giornata ogni tre versate dalle Lavoratrici/Lavoratori in data successiva all’accordo di ieri;
  • CONGEDI PARENTALI: viene introdotta una specifica integrazione pari al 50% della retribuzione lorda delle Lavoratrici/Lavoratori non coperta dall’indennità prevista per i congedi parentali COVID con decorrenza 5 marzo 2020 e per un numero massimo di 14 giorni per le RAL (retribuzione annua lorda) fino a 45.000 euro. Tale limite è elevato a 18 giorni nei casi di congedi parentali legati alla disabilità, senza nessun limite in termini di RAL.
  • ASSEGNO ORDINARIO DEL FONDO DI SOLIDARIETA’: nel caso di ricorso al Fondo di Solidarietà per riduzioni-sospensioni dell’orario di lavoro, previa specifica procedura aziendale e conseguente accordo, è prevista l’integrazione aziendale nelle seguenti misure:
  • RAL fino a 45.000 euro: integrazione piena fino a concorrenza della retribuzione totale.
  • RAL da 45.000 a 60.000 euro: integrazione piena fino a 45.000 euro e 80% per la parte eccedente i 45.000 euro.
  • RAL oltre i 60.000 e fino a 75.000 euro: integrazione piena fino a 45.000 euro, 80% per la parte eccedente i 45.000 euro fino ai 60.000 e per la parte da 60.000 a 75.000 euro integrazione al 60%.

Le Bcc-CR e Raiffeisen anticiperanno l’importo dell’assegno ordinario con le normali tempistiche della retribuzione. I periodi di sospensione dell’attività lavorativa saranno neutralizzati agli effetti dei seguenti istituti: previdenza complementare, assistenza sanitaria integrativa, TFR, PDR, maturazione delle ferie, periodo di comporto e scatti di anzianità.

  • SMART WORKING: tale profilo normativo sarà oggetto di specifico confronto finalizzato alla successiva definizione di un accordo in tema che possa trovare una collocazione nella prossima contrattazione collettiva nazionale di categoria.

Le OO.SS valutano in modo positivo la sottoscrizione di questo accordo, che rappresenta un idoneo “set” di strumenti a sostegno, tutela e garanzia della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle Lavoratrici e dei Lavoratori del Credito Cooperativo, al fine di governare il particolare momento legato all’emergenza sanitaria in corso e di richiamare le specificità e le altrettanto “distintività” del settore.

 

Roma, 10/06/2020

Le Segreterie Nazionali
 FABI.  FIRST/CISL   FISAC   SINCRA/UGL   UILCA

 

Scarica il testo dell’accordo 9 maggio 2020

Scarica il verbale tipo allegato A all’accordo 9 maggio 2020

Comunicato_unitario_accordo_Federcasse_9 maggio 2020




BCC: pausa di riflessione

Si è svolto lo scorso 22 maggio un breve incontro con Federcasse sul programmato tema degli interventi normativi ed economici per il settore del Credito Cooperativo, vale a dire la “cassetta degli attrezzi”.

Le OO.SS. avevano lavorato da tempo su uno specifico ed articolato documento politico e rassegnato successivamente per iscritto le proprie posizioni a Federcasse già il 28 aprile scorso.
Dopo la sottoscrizione dell’aggiornamento del verbale d’accordo “Covid/19” il 7 maggio scorso, Federcasse si è presa una evidente pausa di «riflessione» ed analisi sulle necessitate tematiche di intervento economico e normativo, anche in riferimento alle Lavoratrici e Lavoratori con più difficoltà, in questa delicata, mutevole e complessa fase pandemica, economica e sociale che attraversa il Paese.

Le OO.SS. hanno ribadito in sostanza la validità e l’attualità dei temi riguardanti la formazione, lo smart working, i congedi parentali, la Banca del Tempo Solidale e come ultima istanza la valutazione sulla congruità dell’utilizzo dell’assegno ordinario per la riduzione/sospensione dell’attività lavorativa, tanto più in questo  periodo di ripresa delle attività bancarie, con picchi di lavoro crescenti dettati dalla complessità nel succedersi delle normative, sulla scorta dei decreti fin qua pubblicati ed approvati.

Federcasse, dopo aver definito “rigido e insostenibile” nel suo complesso il documento proposto dalle OO.SS., si è riservata il tempo (dal 28 aprile) di scriverne uno proprio, con aggiornamenti legati all’ultimo decreto, e presentarlo a sua volta prima del prossimo incontro.

La posizione molto «riflessiva» di Federcasse si commenta da sola, quindi.

Le OO.SS. hanno ribadito la volontà di proseguire nel confronto ma di farlo puntando alla reale condivisione delle concrete necessità e altrettanto tutele per tutti i Lavoratori e le Lavoratrici impegnati in questo momento storico, preservando i valori e i beni comuni del settore Cooperativo.

Le Parti si sono aggiornate per mercoledì 27 maggio su questo profilo e hanno anche stabilito la data di riunione della Commissione Nazionale Permanente, dopo la forte sottolineatura svolta in premessa d’incontro, individuata il giovedì 4 di giugno.

Roma, 22.05.2020

Le Segreterie Nazionali BCC
FABI    FIRST/CISL   FISAC    SINCRA/UGL   UILCA

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BCC: aggiornato il protocollo del 24 marzo scorso. Inizia la “Fase 2”

In tarda serata di giovedì 7 maggio è stato sottoscritto tra le Organizzazioni Sindacali e
Federcasse il “Protocollo condiviso” in tema di misure di prevenzione, contrasto e
contenimento della diffusione del virus Covid-19 nel settore del Credito Cooperativo.
Questo accordo va quindi ad aggiornare, integrandolo, il primo Protocollo sottoscritto tra le
Parti nel settore il 24 marzo scorso.
L’aggiornamento del “Protocollo” definisce ulteriori disposizioni per prevenire e contenere il
contagio, a seguito del DPCM del 26 aprile 2020, integrando le previsioni e i profili contenuti
e definiti nel precedente accordo in materia.

Con il 18 di maggio, nel Credito Cooperativo, si apre una nuova fase per un graduale ritorno
all’operatività ordinaria, così come previsto dalla “Fase 2”, ferme restando le massime tutele
per tutte le Lavoratrici e i Lavoratori.
La disciplina del Protocollo prosegue la linea di grande attenzione a tutela della salute e
sicurezza di Lavoratrici, Lavoratori e della stessa clientela.

Elemento di rilievo è la previsione dell’art 2 comma 6 DPCM 26 aprile 2020, secondo la quale la mancata attuazione del Protocollo, tale da non garantire adeguati livelli di protezione e sicurezza, determina la sospensione dell’attività lavorativa fino al ripristino degli standard di sicurezza.
Viene confermato il ricorso alla modalità̀ di lavoro agile quale principale misura di contenimento del contagio, nonché la raccomandazione nel limitare l’accesso della clientela
presso le filiali, tramite appuntamenti telefonici o mail.
In tema di affollamento in entrata e uscita dalle sedi operative, il Protocollo definisce la
possibilità di estendere negli uffici direzionali l’articolazione di orari di lavoro per gruppi di
lavoratori differenziati compresa tra le 7:30 e le 19:30. Una flessibilità aziendale condizionata da un’informativa da rendere alle RSA interessate, secondo le previsioni contrattuali in materia.
Resta inteso che in caso di innalzamenti degli indici del contagio le Bcc-Cr e Raiffeisen
disporranno le modalità di ingresso e afflusso esclusivamente su appuntamento, valutando
anche l’opportunità di riduzione dell’operatività e il ricorso ad ulteriori idonee soluzioni
organizzative.
Si prosegue assolutamente con il mantenimento delle previsioni in termini di distanziamento sociale, sanificazione periodica e pulizia degli ambienti di lavoro, ad ogni fine turno lavorativo, e si ribadisce la previsione di dotazione a tutto il personale di mascherine protettive, oltre la predisposizione dei plexiglas e dell’utilizzo del gel igienizzante.
Restano ancora in vigore tutte le prescrizioni in materia di informativa circa le proprie
condizioni di salute, ivi compreso l’impegno giornaliero per le lavoratrici e i lavoratori di
misurazione della temperatura corporea, con divieto di accesso sui posti di lavoro in caso di
temperatura superiore ai 37,5°.
Particolare attenzione per l’accesso di fornitori terzi verso i quali, per la prima volta, si
prevede l’obbligo aziendale di adeguata informativa circa le norme di salute e sicurezza per
disciplinare le consegne e i lavori presso i locali delle banche.
Viene assunto pienamente il concetto di “controllo sanitario” periodico introducendo il ruolo
del medico competente che collaborerà con il datore di lavoro nel reinserimento lavorativo a
seguito di pregressa infezione da Covid/19.
Lo stesso “medico competente” provvederà nel segnalare all’azienda stessa, con l’obiettivo
di assicurare una maggiore tutela e sicurezza nei luoghi di lavoro, situazioni di particolare
“fragilità” e patologie attuali e precedenti delle Lavoratrici e dei Lavoratori in assoluto
rispetto della normativa sulla privacy.
Il ruolo dei Comitati Aziendali, ai quali partecipa l’Azienda, gli RSA e gli RLS, resta di
fondamentale rilevanza, per tutta la fase di emergenza, così come anche la Commissione
Nazionale Permanente, che in raccordo costante con gli stessi Comitati prosegue nella sua
attività di monitoraggio intervento nelle eventuali situazioni di criticità in tema salute e
sicurezza.
Sempre con riguardo al contenimento dei rischi da contagio Covid/19, le Parti infine si
impegnano a continuare il percorso di dialogo e confronto sulla materia con il precipuo
compito di valutare, tempo per tempo, l’opportunità di aggiornare le previsioni del
Protocollo con particolare riferimento ai profili afferenti i dispositivi di protezione
individuale, i servizi a contatto con il pubblico e la conseguente organizzazione delle
relative modalità e tempi di lavoro.

Con la definizione di questo documento si completa quindi la sessione dedicata a questa
complessa fase negoziale e si apre ora il percorso di definizione degli strumenti normativi ed economici atti a governare la complessiva gestione organizzativa e a preservare le necessità e le aspettative delle Lavoratrici e dei Lavoratori circa la conciliazione dei loro tempi di vita e lavoro ai tempi del “Corona/virus”

Roma li 8/5/2020

Le Segreterie Nazionali
FABI FIRST/CISL FISAC/CGIL SINCRA/UGL UILCA
Coordinamento Nazionale Credito Cooperativo

 

Scarica l’allegato: COMUNICATO UNITARIO PROTOCOLLO 7MAGGIO

Scarica l’allegato: Protocollo Condiviso Cred Coop 7Maggio per firma




BCC: la cassetta degli attrezzi

La situazione in cui versa il Paese, stretto dalla morsa della pandemia, richiede al mondo del lavoro che siano osservate le più prudenti e rigorose normative ed osservanze in materia di profilassi igienico sanitaria e di condizioni di sicurezza degli ambienti di lavoro.

Per consentire comunque la continuità operativa, mettendo in sicurezza al meglio delle possibilità l’intera categoria del Credito Cooperativo, occorre dotarsi di tutti gli strumenti normativi a disposizione senza esclusioni o preclusioni ma utilizzandoli con consapevolezza e lungimiranza.
Questo perché, inevitabilmente, la crisi pandemica si riverbererà con onde di lunghezza importanti e altrettanto preoccupanti sulla realtà economica già fragile del Paese e impegnerà severamente il settore del Credito Cooperativo, da sempre a sostegno delle realtà produttive, a partire dalle Famiglie, dagli artigiani, i professionisti, le piccole imprese e le comunità locali.

Le OO.SS. hanno avviato e condiviso con Federcasse, i Gruppi Bancari e Cassa Raiffeisen il percorso con il Protocollo del 24 marzo e rimangono fortemente convinte che solo proseguendo e sviluppando anche la parte che indica gli strumenti e i profili di intervento normativo nella loro gradualità ed estensione si possano dare risposte concrete e coerenti nel breve e medio periodo di questa crisi pandemica ed economica.

Le OO.SS. ritengono a ben vedere che si debba incominciare a ragionare e definire una cornice compiuta di strumenti della “cassetta degli attrezzi “che parta dalla considerazione e messa a punto della Banca del Tempo Solidale, dei permessi e congedi parentali, della banca delle ore e delle ex festività, delle ferie pregresse e poi solo successivamente al ricorso degli ammortizzatori sociali di categoria.

Le OO.SS. ritengono che le disponibilità in capo al Fondo di “sostegno al reddito”, quali il ricorso all’assegno ordinario per la riduzione o sospensione dell’attività lavorativa, vadano presidiate e utilizzate per un periodo che non sarà certamente breve e che in futuro tenderà ad impegnarle in modo crescente ed esponenziale

In tutto ciò, e non in altre fantasiose allusioni sul ruolo del Sindacato, vanno ricercate le vere motivazioni del mancato accordo, che Federcasse ed i Gruppi avrebbero voluto velocemente raggiungere nella giornata di sabato scorso 4 aprile, per attingere “semplicemente” allo strumento di solidarietà di categoria.

Le OO.SS. stigmatizzano, inoltre, taluni “ordini di servizio” che pervengono dalle BCC-CR e dalle Capogruppo, con iniziative unilaterali, circa la fissazione tassativa di giornate/settimane di ferie, relative all’anno 2020, da effettuarsi entro il mese di maggio.

Le OO.SS. ribadiscono perciò a tutte le loro strutture che mai come in questo periodo ci si debba coordinare per le attività sindacali e le iniziative sul territorio, con i Coordinamenti di Gruppo e le Segreterie Nazionali per avere il massimo di coesione e di omogeneo comportamento rispetto alle eventuali ed episodiche iniziative delle singole BCC-CR e Cassa Raiffeisen aderenti ai Gruppi medesimi.

Le OO.SS. sono assolutamente consapevoli della complessiva difficoltà del momento e altrettanto convinte che solo la capacità e la determinazione di tutto il Quadro Sindacale unito possa perseguire e garantire le risposte ai bisogni e alle necessità di tutte le Lavoratrici e i Lavoratori schierati in prima linea, mai come in questo periodo, nel fronteggiare con le loro capacità e abnegazione questo tormentato momento storico.

Roma li 9/4/2020

Le Segreterie Nazionali
FABI FIRST/CISL FISAC/CGIL SINCRA/UGL UILCA

 

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BCC: nessuno pensi di mettere in quarantena il sindacato

Sabato 4 aprile scorso, su convocazione urgente di Federcasse, si è tenuto un incontro con la stessa Federcasse e le Capogruppo, finalizzato a ricercare una condivisione per l’attivazione dell’ammortizzatore di sistema in questa fase emergenziale.

Le OO.SS. hanno aderito all’invito, responsabilmente e coerentemente alle previsioni contenute nel DL “Cura Italia”, che in caso di riduzione o sospensione delle attività lavorative prevede infatti la possibilità di attivare la parte ordinaria del Fondo di Solidarietà di settore, anche ricorrendo, se necessario, ai finanziamenti previsti dallo stesso decreto.

Rispetto al senso di responsabilità delle OO.SS., Federcasse ha evidenziato solo la necessità di ricercare condivisione e consenso, per poter esclusivamente attingere ai finanziamenti previsti dalla legge, senza affrontare compiutamente le valutazioni sull’applicazione e l’efficacia degli strumenti preliminari e prioritari, da sviluppare prima di arrivare alla riduzione o alla sospensione delle attività lavorative.

Come OO.SS. siamo disponibili ad affrontare concretamente anche la necessità di attivare l’ammortizzatore di sistema, ma solo quale strumento estremo e non prioritario rispetto a quelli individuati e condivisi con il protocollo del 24 marzo, e ad altri che con lungimiranza e senso di responsabilità potranno essere individuati tenendo conto anche delle esigenze attuali e future.

Le Segreterie Nazionali hanno fortemente rimarcato, inoltre, l’alto ruolo e valore generato dalla costituzione dei Comitati Aziendali che vanno riconosciuti per la loro strategica importanza e valenza in questo periodo di assoluta criticità che stiamo vivendo.

Di più la loro stretta correlazione con la Commissione Nazionale Permanente deve rappresentare costantemente un faro acceso su tutte le realtà delle BCC siano aziende, società collegate e Capo Gruppo, al fine di assicurare ogni intervento per mettere in sicurezza la salute dei Collaboratori e Collaboratrici del settore Cooperativo.

Le Segreterie Nazionali non hanno mai assunto posizioni “notarili” di fronte alle richieste che Federcasse e i Gruppi hanno promosso di questi tempi e rilanciano alla controparte la volontà di misurarsi anche aspramente, ma chiaramente, su tutto quello che occorra per governare e superare con forza e determinazione questa complessa fase storica, che non deve comportare MINORI DIRITTI e MAGGIORI INCERTEZZE, ma l’OPPOSTO INVECE.

NELLE SITUAZIONI STRAORDINARIE OCCORRONO SOLUZIONI CORAGGIOSE E ALTRETTANTO STRAORDINARIE.

ROMA, lì 6/4/2020

Le Segreterie Nazionali
FABI FIRST/CISL FISAC/CGIL UGL/SINCRA UILCA

 

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Sottoscritto protocollo con ABI e Federcasse per anticipazione CIG

Dal servizio di Valentina Conte su Repubblica.it – I primi soldi della Cassa integrazione arriveranno entro Pasqua, dunque ben prima dei canonici 2-3 mesi di lavorazione delle pratiche. La convenzione sottoscritta dalle parti sociali (sindacati e imprese), Abi (Associazione bancaria italiana) e ministro del Lavoro Nunzia Catalfo consente agli istituti di credito di anticipare fino a un massimo di 1.400 euro per la Cig a zero ore di 9 settimane (assegno proporzionato, se per periodi inferiori o se part-time). Tanto quanto dura il periodo di copertura previsto dal decreto Cura Italia per i lavoratori delle imprese chiuse per l’epidemia. Ma che presto potrebbe essere allungato dal governo nel decreto di aprile.

Tanto quanto dura il periodo di copertura previsto dal decreto Cura Italia per i lavoratori delle imprese chiuse per l’epidemia. Ma che presto potrebbe essere allungato dal governo nel decreto di aprile. La convenzione si presenta come un’operazione a costo e burocrazia zero per il lavoratore. Le banche, come nel decennio della crisi finanziaria partita nel 2008, anticiperanno le somme e verranno poi ristorate direttamente da Inps. Qualora l’importo complessivo della Cig fosse superiore ai 1.400 euro, sarà  la stessa banca a integrare la differenza, una volta incassate le risorse extra dall’Istituto di previdenza “entro al massimo 7 mesi”.

Dall’account twitter del portavoce del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini:

Dl Cura Italia, Landini: somme a lavoratori da banche convenzionate Anticipo fino a 1.400 euro per cig a zero ore di 9 settimane . Governo, Parti sociali, Banche hanno raggiunto a tarda notte un accordo per non lasciare i lavoratori in Cig per il Covid-19 senza integrazione al reddito. In attesa che le aziende eroghino l’integrazione al reddito (cig in deroga per il coronavirus) saranno le banche convenzionate ad anticipare le somme ai lavoratori. E’ quanto si legge sull’account Twitter del portavoce del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Le banche convenzionate – si prosegue – daranno un anticipo fino a 1.400 euro per la cig a zero ore di 9 settimane (assegno proporzionato se per periodi inferiori o se part time). Gli anticipi bancari sono per i lavoratori che utilizzano i trattamenti di integrazione al reddito previsti dal decreto 18/20.


ALLEGATI:


FEDERCASSE E SEGRETERIE NAZIONALI DELLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI DEL CREDITO COOPERATIVO SU CONVENZIONE PER L’ANTICIPAZIONE DELLA CASSA INTEGRAZIONE

Soddisfazione per Convenzione promossa dalla Ministra del Lavoro Catalfo e sottoscritta dalle Parti Sociali nella notte tra il 30 e il 31 marzo. Federcasse promuoverà l’adesione alla Convenzione da parte delle BCC, delle Casse Rurali e delle Casse Raiffeisen anche attraverso le rispettive Capogruppo Iccrea Banca e Cassa Centrale Banca e la Federazione Raiffeisen.

Federcasse e le Organizzazioni Sindacali di categoria (Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Sincra Ugl Credito) esprimono soddisfazione per i contenuti della Convenzione promossa dalla Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo e sottoscritta dalle Parti Sociali ieri notte, per favorire da parte delle banche l’anticipazione ai lavoratori dei trattamenti ordinari di integrazione al reddito e di cassa integrazione in deroga per la sospensione dal lavoro causata dall’emergenza Covid-19.

Federcasse – che ha contribuito alla Convenzione fornendo propri spunti attraverso ABI e Confcooperative alle quali va un ringraziamento – promuove con convinzione l’adesione alla Convenzione da parte delle Banche di Credito Cooperativo e delle Casse Rurali, con la collaborazione delle rispettive Capogruppo, e delle Casse Raiffeisen, attraverso la Federazione Raiffeisen.

Ciò in continuità con precedenti e proficue esperienze già intraprese in numero significativo anche con accordi a livello regionale e provinciale dalle banche della Categoria e in linea con la particolare attenzione per natura dedicata alle esigenze dei soci, delle famiglie e delle imprese clienti. L’obiettivo statutario delle BCC di contribuire alla coesione sociale dei territori e di proteggerne il capitale umano affiancando chi vi lavora e vi abita potrà essere ulteriormente perseguito in una fase di ciclo negativo senza precedenti.

Federcasse e le Organizzazioni sindacali del Credito Cooperativo, come condiviso nel Protocollo sottoscritto il 24 marzo scorso sulle Misure di prevenzione, contrasto e contenimento della diffusione del virus Covid-19 nella Categoria del Credito Cooperativo, che prevede l’accesso della clientela nelle filiali solo su appuntamento, invitano coloro che saranno interessati alle misure previste dalla Convenzione a rivolgersi telefonicamente o via e-mail alla propria BCC-Cassa Rurale-Cassa Raiffeisen per ricevere l’assistenza necessaria.

Roma, 31 marzo 2020




Federcasse: un protocollo per la salute di tutte le persone

La pausa di riflessione è servita a Federcasse per comprendere la necessità di definire una condivisione concreta a tutela della salute delle Lavoratrici e dei Lavoratori del Credito Cooperativo.

Le Segreterie Nazionali hanno sottoscritto quindi un “protocollo” sostanzialmente in linea con quelli firmati in Abi e in Ania. Nelle previsioni del protocollo è stata fortemente accentuata l’attenzione per tutte le lavoratrici e i lavoratori del Credito Cooperativo a partire da tutti coloro in questo drammatico periodo sono impegnati nell’attività di sportello e di filiale.
La pausa di riflessione è servita a Federcasse per comprendere la necessità di definire una condivisione concreta a tutela della salute delle Lavoratrici e dei Lavoratori del Credito Cooperativo.
Le Segreterie Nazionali hanno sottoscritto quindi un “protocollo” sostanzialmente in linea con quelli firmati in Abi e in Ania. Nelle previsioni del protocollo è stata fortemente accentuata l’attenzione per tutte le lavoratrici e i lavoratori del Credito Cooperativo a partire da tutti coloro in questo drammatico periodo sono impegnati nell’attività di sportello e di filiale.
Il Protocollo dà precise indicazioni su come gestire le attività lavorative quotidiane a partire da una corretta e coerente informativa e attività formativa di prevenzione.
Viene regolato l’accesso e la permanenza nei luoghi di lavoro, rese cogenti le misure igienico sanitarie quali sono i dispositivi di protezione (kit sanitari e vetri in plexiglas).
Vengono regolate, inoltre, le modalità di accesso al pubblico regolato tramite appuntamento telefonico o mezzo mail.
Viene ribadito anche il presupposto di limitare fortemente la mobilità tra le sedi aziendali per ridurre al minimo il rischio di diffusione del contagio. Verrà regolato e presidiato il flusso della clientela nei giorni del pagamento delle pensioni e per gli adempimenti contemplati dai diversi decreti e disposizioni, quali ad esempio congelamento rate mutuo, piuttosto che delle anticipazioni della cassa integrazione.
Il Protocollo istituisce una specifica Commissione Nazionale Permanente con lo scopo di presidiare e governare le attività in materia di salute e sicurezza in merito al contenimento e prevenzione della diffusione del Covid 19. Tale commissione nazionale agirà in stretta relazione con i Comitati Aziendali istituiti per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo stesso.
Durante l’incontro le parti hanno condiviso l’opportunità di prevedere una tutela assicurativa specifica per il rischio Covid 19 a favore dei dipendenti con le modalità che saranno individuate a breve, in linea con quanto già definito in alcune realtà del credito cooperativo.
In alcune zone del Paese la situazione è drammatica e questo protocollo interviene a supporto e argine per fornire primi strumenti di intervento concreto per la tutela e la sicurezza delle Lavoratrici e dei Lavoratori del Credito Cooperativo.
Le Organizzazioni Sindacali vigileranno e si attiveranno costantemente per declinare i principi contenuti nel Protocollo in specifiche azioni mirate alla sua concreta e più estesa applicazione possibile.

Le Organizzazioni Sindacali esprimono la loro piena solidarietà e vicinanza a tutti i Colleghi – Colleghe che vivono queste dolorose giornate in “prima linea” e a chi si ritrova a lavorare nelle zone più colpite dalla pandemia. Invitiamo quindi tutti i Lavoratori e le Lavoratrici a tenersi tra di loro in stretta sinergia con le scriventi Organizzazioni Sindacali e con gli RLS delle proprie aziende.

N
ESSUN LAVORATORE E LAVORATRICE VERRÀ LASCIATO DA SOLO!

 

 

Scarica l’allegato: Comunicato unitario su protocollo condiviso con Federcasse_

 




Coronavirus. Sindacati: bancari non protetti, via a mobilitazione e sciopero

I sindacati bancari Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin preparano la mobilitazione della categoria, a partire da domani, e minacciano lo sciopero: i dipendenti del settore, tra i quali si registrano molti casi di positività al Coronavirus, non operano in condizioni di sicurezza. Ciò perché i dispositivi individuali (mascherine chirurgiche) necessari a proteggere le lavoratrici e i lavoratori non sono stati distribuiti né sono disponibili gel igienizzanti e guanti.

«Preso atto dei provvedimenti governativi, che comprendono tra i servizi che restano garantiti i “servizi bancari e finanziar”, ma “nel rispetto delle norme igienico-sanitarie», Vi dichiariamo che ci riserviamo ogni iniziativa di tutela collettiva, fino allo sciopero» scrivono i segretari generali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin – Lando Maria Sileoni, Riccardo Colombani, Giuliano Calcagni, Massimo Masi ed Emilio Contrasto – in una lettera spedita questa mattina all’Abi, a Federcasse, a tutte le banche, e, per conoscenza, al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, oltre che alle rappresentanze sindacali aziendali e di gruppo.
In mancanza di urgente positivo riscontro, da parte Vostra e/o direttamente da ciascuna Associata, ci riterremo liberi di assumere, a partire dalla giornata di martedì 24 marzo, ogni necessaria iniziativa di tutela dei nostri rappresentati» si legge nella lettera firmata dai segretari generali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin.
Vi abbiamo espresso una forte e unitaria richiesta di chiusura, per almeno 15 giorni, di tutti gli sportelli bancari, che oggi rappresentano purtroppo punti di diffusione del contagio; a tale richiesta ci avete risposto negativamente» aggiungono Sileoni, Colombani, Calcagni, Masi e Contrasto.

«Abbiamo sottoscritto con ABI un Protocollo” contenente «misure di prevenzione, contrasto e contenimento della diffusione del virus Covid-19 nel settore bancario», che impegna ABI e quindi le Associate a garantire standard di sicurezza adeguati alla gestione dell’emergenza. Nel Protocollo si è condiviso che “la prosecuzione delle attività produttive può infatti avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone adeguati livelli di protezione”. Il decreto “Cura Italia” definisce ulteriori e necessari strumenti di protezione individuale, prevedendo, all’art. 16, che in mancanza di presidii organizzativi che garantiscano la distanza di sicurezza minima, i lavoratori siano dotati dei dispositivi di protezione individuati dalla stessa legge. Le “mascherine chirurgiche” rientrano tra questi dispositivi di protezione individuali necessari; dispositivi che, insieme a gel igienizzante e guanti, sono peraltro già da tempo in uso generalizzato nei supermercati, ma a tutt’oggi non sono in dotazione dei lavoratori del nostro settore, che pertanto non operano in condizioni di sicurezza. Ne è conferma il numero di operatori bancari già contagiati.

Il Presidente del Consiglio non ha accolto la nostra istanza, conseguente al Vostro diniego, di provvedere per via legislativa alla sospensione dell’attività delle filiali bancarie; anzi nel DPCM di ieri 22 marzo ne ha confermato l’operatività, rendendo necessario, per la gestione della emergenza, questa nostra ulteriore iniziativa, anch’essa emergenziale, di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori» osservano le organizzazioni sindacali.

Roma, 23 marzo 2020

 

I Segretari Generali
Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – Unisin
Lando Maria Sileoni – Riccardo Colombani – Giuliano Calcagni – Massimo Masi – Emilio Contrasto