Roma, 15 marzo 2019.
È stata approvata questa mattina dai segretari generali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin – Lando Maria Sileoni, Riccardo Colombani, Giuliano Calcagni, Massimo Masi ed Emilio Contrasto – la piattaforma rivendicativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei bancari. La piattaforma verrà ora sottoposta al vaglio di tutte le strutture sindacali sul territorio e delle assemblee dei lavoratori che partiranno dal prossimo 2 aprile e si concluderanno entro la metà di maggio.
Ecco i dettagli delle richieste che verranno presentate all’Abi entro il 31 maggio.
- Ampliamento dell’area contrattuale
- tutela dell’occupazione attraverso la conferma del Foc (Fondo per l’occupazione)
- una cabina di regia sui processi di digitalizzazione
- rivendicazione salariale di 200 euro medi mensili (circa +6,5%) per lavoratore
- l’abolizione del salario di ingresso per i giovani
- miglioramento delle tutele dei dipendenti (reintegra in caso di licenziamento illegittimo col superamento del Jobs Act che aveva modificato l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori)
- una revisione degli inquadramenti
- il diritto alla disconnessione
- il diritto soggettivo alla formazione
- una regolamentazione specifica per il whistleblowing (denunce anonime “interne”)
- regole nazionali per lo smart working
- lo stop alle indebite pressioni commerciali
- riduzione dal 20% al 10% del divario salariale dei contratti complementari.
Quanto all’area contrattuale, i sindacati vogliono mettere la parola fine alle esternalizzazioni e contrastare il dumping contrattuale che arriva da competitor non bancari come i Gafa (Google, Amazon, Facebook, Apple) e il recupero del rapporto fiduciario con i cittadini risparmiatori e le istituzioni.
Per quanto riguarda in particolare la rivendicazione salariale, la richiesta di 200 euro è giustificata dai 9,3 miliardi di euro di utili nel 2018 dell’intero settore bancario e dall’aumento della produttività delle lavoratrici e dei lavoratori. La richiesta di un incremento di circa il 6,5% comprende il recupero dell’inflazione al 4,1% fino al 2021, del 2,0% legato alla maggiore produttività e dello 0,4% come riconoscimento dell’impegno dei dipendenti negli ultimi anni.
In relazione al diritto alla disconnessione, i sindacati osservano che è necessario garantire la disconnessione dalla rete aziendale (computer portatili, tablet e smartphone), in coerenza con l’orario di lavoro e i tempi di riposo giornaliero e settimanale, le ferie e la malattia.
“È un contratto a forte contenuti sociali perché le banche devono mantenere e migliorare il ruolo di motore economico del Paese, per le famiglie, le imprese e i territori” si legge nella piattaforma. Col nuovo contratto, le organizzazioni sindacali mirano a difendere “l’unico riferimento normativo capace di governare, senza strappi, le ampie trasformazioni che stanno coinvolgendo il settore”.
FABI FIRST/CISL FISAC/CGIL UILCA UNISIN
Scarica l’anteprima della piattaforma CCNL ABI.