ABI: accordo per la riapertura delle filiali

Il 31 maggio 2021 si è tenuta una riunione per l’Integrazione al Protocollo condiviso del 28 aprile 2020, e successive integrazioni, recante “Misure di prevenzione, contrasto e contenimento della diffusione del virus Covid-19 per garantire l’erogazione dei servizi del settore bancario

Fin dall’inizio della pandemia, l’evoluzione della situazione sanitaria connessa alla diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 e dei conseguenti provvedimenti adottati dalle competenti Autorità sono stati costantemente oggetto di monitoraggio e confronto tra ABI, Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca, Unisin.

In tale contesto, con il Verbale di riunione del 30 aprile 2021, di ulteriore integrazione del Protocollo condiviso del 28 aprile 2020, le Parti, anche in relazione alla ripresa generalizzata delle attività del Paese, hanno concordato di incontrarsi nel mese di maggio 2021 per verificare l’attualità delle misure condivise.

Alla luce delle previsioni di legge per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali (D.L. n. 52/2021 e D.L. n. 65/2021), le Parti confermano, anche con riferimento ai servizi a contatto con il pubblico, l’attenzione all’adozione di adeguate misure di prevenzione, contrasto e contenimento alla diffusione del virus. In coerenza con lo sviluppo del programma delle riaperture, le Parti condividono che con esclusivo riferimento alle zone “bianche” e “gialle” l’accesso della clientela nelle filiali avvenga gestendo il pieno rispetto del mantenimento della distanza interpersonale, assicurando alle lavoratrici e ai lavoratori la continua disponibilità di adeguati DPI adottati in base alla normativa (mascherine e gel igienizzante), con l’applicazione di tutte le misure tempo per tempo previste dai provvedimenti delle Autorità competenti.

Scarica il verbale




Covid-19: il piano delle riaperture

Le riaperture previste dal governo inizieranno tra fine Aprile e inizio Maggio e proseguiranno nei prossimi 45 giorni, in crescendo.

Noi abbiamo preso questo rischio ragionato, con i comportamenti ragionati di distanziamento e mascherine i passi indietro saranno più lontani.”

Questo il fulcro dell’intervento di Mario Draghi nella Conferenza Stampa.

Il calendario delle riaperture

La data chiave sarà il 26 aprile, prima data per le riaperture.

Si seguirà una road map: ad esempio dal 15 Maggio si potrebbero riaprire le piscine, da Giugno le palestre e a Luglio si potrebbero anche riaprire le attività fieristiche.

Queste sono però tutte idee che verranno valutate durante i prossimi step e in base, ovviamente, ai dati dell’emergenza sanitaria.

Speranza però ha precisato che non sarebbe corretto indicare una data X che segna tutte le riaperture.

Zone gialle e zone gialle “rafforzate”

In particolare, dal 26 aprile tornano le zone gialle, con un “giallo rafforzato” e l’apertura di tutte le attività di ristorazione (anche la sera per i ristoranti), sport e spettacolo nelle aree a basso contagio da Covid. La novità è che si dà precedenza alle attività all’aperto.

In maniera graduale saranno aperte anche le altre attività in base a un principio di evidenza scientifica. Un principio che sarà rivolto alle attività della ristorazione, ma non solo, vale a dire anche a tutte le altre attività che non si svolgono all’aperto.

Le riaperture sono ovviamente condizionate a una maggiore sensibilizzazione sulla popolazione su pratiche di distanziamento sociale e mascherine, che dovranno essere supportate da autorità locali e autorità di polizia.

Spostamenti

Gli spostamenti saranno consentiti tra le Regioni Gialle e verrà adottato uno specifico “pass” per muoversi.

Campagna vaccinale

La campagna di vaccinazione prosegue ed ha contribuito alla decisione delle riaperture. Il numero di persone vaccinate aumenterà, soprattutto nella popolazione più sensibile alla minaccia pandemica.

Lezioni in presenza a Scuola

Le scuole riaprono in tutti i gradi e gli ordini ma solo in zona gialla ed arancione, mentre per le zone rosse ci saranno delle differenziazioni.

Comunque il punto forte della riaperturà sarà far tornare in aula al 100% anche gli studenti delle Scuole Superiori, finora i più penalizzati dalle chiusure.

Coprifuoco

Come di consueto, infine, rimane il coprifuoco alle 22.

 

Il documento con le proposte delle Regioni

In parallelo alla Conferenza Stampa del Premier le Regioni hanno inviato un documento programmatico con le proposte per la riapertura.

Ad esempio, per quanto riguarda le riaperture di ristoranti anche nelle regioni rosse, le Regioni hanno proposto di integrare le misure attuali “con strategie di screening/testing”. Misurazione della temperatura all’ingresso, divieto di assembramento davanti ai locali, ingresso su servizio prenotazione (non obbligatorio).

 

Sostegni

Infine sul lato Sostegni per le attività cambierà qualcosa: non si calcolerà più solo il fatturato ma anche un altro criterio che tiene conte dell’utile d’impresa e dell’imponibile fiscale per vedere chi è stato maggiormente colpito dalla crisi economica.

 

Fonte: www.lentepubblica.it

 

 




ISP-UBI: un successo? Se sì, a che prezzo?


UN SUCCESSO?

SE SÌ, A CHE PREZZO?

Chiediamo interventi immediati

 

La migration è stata un successo. Le dichiarazioni trionfalistiche hanno un sapore amaro per chi opera nelle Filiali interessate.

I colleghi dell’IT sia ISP che UBI si sono prodigati con grande abnegazione, lavorando giorno e notte, sabati e domeniche comprese, per garantire un avvio positivo il 12 aprile, ma nelle Filiali la situazione è molto difficile, per i lavoratori e per i clienti. Ci vengono segnalate aggressioni verbali e colleghi che non reggono più allo stress accumulato in questi passati
mesi di pandemia e richiesta costante di risultati.

Le procedure sono lente e gli affiancatori in numero non sufficiente per dare supporto ai colleghi UBI. Anche quelli “da remoto” non riescono a operare perché sono pressati – come se nulla fosse – dalla assillante richiesta di risultati commerciali (il budget va sempre raggiunto e superato).
Spesso gli affiancatori, ai quali viene riconosciuta grandissima disponibilità, non conoscono la tipologia di lavoro dei colleghi che devono supportare.

Le Filiali – come più volte denunciato dal Sindacato – hanno estremo bisogno di nuove assunzioni. Nelle zone disagiate la situazione è ancora più grave e le assunzioni in FOL sono del tutto insufficienti. Le chiamate in attesa e inevase alla FOL stanno raggiungendo livelli preoccupanti nonostante le numerose ore di straordinario profuse.

I colleghi in malattia non vengono sostituiti; talvolta nelle zone rosse il servizio per appuntamenti salta; i clienti in attesa all’esterno della Filiale, in soprannumero sono ammassati, e ciò comporta un aumento del rischio epidemiologico.

Per chi vive nelle Filiali, l’integrazione non sembra un successo. Nella comunicazione dei trasferimenti, nelle assegnazioni i lavoratori sono stati troppo spesso considerati numeri, non persone.

Come se non bastasse, anche nei territori meno interessati dalla fusione del Gruppo UBI in ISP, c’è una riorganizzazione in atto che ha visto il cambiamento di mansione e lo spostamento, nonostante il Covid, di un gran numero di colleghi con il risultato che molti gestori non hanno ufficialmente un portafoglio, oppure sono divenuti gestori base. Registriamo una diminuzione del numero di gestori, un aumento smodato del portafoglio dinamico, in alcune realtà i 5.000 clienti assegnati sono diventati 12.000 e tutti i clienti hanno una lettera con riferimento il direttore di filiale!

Gravissima la pressione per le telefonate non risposte: ci risulta vi siano richieste di stampo inquisitorio ai gestori: “come mai non hai risposto alla telefonata delle ore 12.35 e a quella delle ore 13.05…?” Questi comportamenti sono inaccettabili!

Come Organizzazioni Sindacali chiediamo alla Banca un intervento per:

  • rivedere in aumento il piano complessivo di assistenza alle Filiali, nel numero delle persone coinvolte sia in presenza, sia in remoto, andando oltre alle tempistiche temporali inizialmente previste.
    Chiediamo una proroga dei periodi di affiancamento, in particolare di quello
    fisico;
  • adottare un programma di “contingency” immediatamente fruibile dal personale di rete che consiste in una sorta di manuale di istruzioni su cosa fare nel caso si verifichino situazioni particolari (ad esempio, cosa fare se un F24 viene respinto, oppure uno stipendio non va a buon fine, un bonifico risulta disguidato, una bolletta ritorna impagata);
  • rafforzare i numeri verdi a disposizione della clientela, soprattutto per le Imprese;
  • dare indicazioni di STOP immediato agli obiettivi commerciali fino quando non sarà superata l’attuale situazione di emergenza;
  • fare in modo che gli appuntamenti siano fissati direttamente dalla clientela con il proprio Gestore o che quelli fissati via app o web siano assoggettati ad una conferma da parte del Gestore stesso onde evitare spiacevoli inconvenienti e malintesi con il cliente;
  • una maggiore attenzione alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori con dotazione di steward sensibilmente allargata e maggiore attenzione agli spazi;
  • un incontro a breve con le OOSS per fornire i numeri aggiornati dei Gestori Privati, base e sulle dimensioni dei portafogli. Rileviamo una riduzione dei Gestori Privati (in molte Filiali da 5 sono stati ridotti a 2/3) e di conseguenza temiamo un blocco della crescita e dei percorsi professionali, nonché un depauperamento della rete.

Rimane fermo il fatto che eventuali errori contabili/amministrativi che possono determinare anche ammanchi di cassa imputabili all’assenza della necessaria formazione o di affiancatori fisici – come sta avvenendo – non debbano essere posti a carico del lavoratore.

Milano, 16 aprile 2021

 

Delegazioni Trattanti Gruppo Intesa Sanpaolo
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN

 

Leggi anche

https://www.fisaccgilaq.it/banche/intesa-sanpaolo/gli-rls-scrivono-a-isp-no-a-maggiori-rischi-per-attuare-progetti-aziendali.html




Scuole chiuse: annunciati nuovi congedi parentali e bonus babysitter

In caso di chiusure scolastiche, “il Governo è pronto a reintrodurre i congedi parentali retribuiti, lo smart working come diritto dei genitori e l’ipotesi del voucher per baby sitter. Il governo è pronto e le misure si dovranno applicare sulla base dei colori delle regioni. Le proporremo nel primo provvedimento utile e avranno validità retroattiva“.

Lo ha detto il ministro per la Famiglia e le Pari opportunità, Elena Bonetti, su Sky tg24.

Scuole chiuse: nuovi congedi parentali e bonus babysitter

Infatti, il nuovo DPCM 2 Marzo 2021 in materia di chiusure scolastiche ha stabilito che:

  • Zone rosse – Dal 6 marzo, si prevede nelle zone rosse la sospensione dell’attività in presenza delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia ed elementari. Resta garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.
  • Zone arancioni e gialle – I Presidenti delle regioni potranno disporre la sospensione dell’attività scolastica:
    • nelle aree in cui abbiano adottato misure più stringenti per via della gravità delle varianti;
    • nelle zone in cui vi siano più di 250 contagi ogni 100mila abitanti nell’arco di 7 giorni;
    • nel caso di una eccezionale situazione di peggioramento del quadro epidemiologico.

Dunque con le scuole nuovamente chiuse il governo si prepara a replicare i bonus babysitter e i congedi parentali, agevolazioni introdotte nella prima ondata Covid. Sono scadute a fine dicembre, ma è previsto un decreto retroattivo con il tentativo di renderle più robuste.

Gli strumenti saranno disponibili in caso di obbligo di didattica a distanza. Lo smart working (per ora) viene esteso fino al 30 aprile. Positive le reazioni delle parti sociali del settore del lavoro domestico.

 

Fonte: www.lentepubblica.it




ISP: assembramenti, urla e pressioni commerciali

ASSEMBRAMENTI, URLA E PRESSIONI COMMERCIALI

Chi lavora nelle filiali Intesa Sanpaolo sa molto bene ciò che accade tutti i giorni!
Chi invece dovrebbe governare il modello organizzativo SI GIRA DALL’ALTRA PARTE e preferisce non vedere la gravissima carenza di organico, il pesantissimo carico di lavoro e la ossessiva e martellante richiesta di risultati a tutti i costi!

ADESSO ALZATE LO SGUARDO DAI VOSTRI TANTO CARI REPORT, E GUARDATE IN FACCIA LA REALTA’ !

Ad una situazione grave ed insostenibile, si aggiungono problemi su problemi che stanno compromettendo sempre di più le condizioni di lavoro e mettono a rischio la salute di colleghe e colleghi.

 

ASSEMBRAMENTI


Pandemia da Covid 19… questa sconosciuta!

Dopotutto nelle Filiali si lavora come se non esistesse!

Dopo la più che discutibile decisione aziendale di non proseguire con gli appuntamenti per le operazioni di cassa, assistiamo a continui assembramenti fuori e dentro le Filiali, ad aggressioni verbali da parte di alcuni clienti e verifichiamo che il contingentamento è sostanzialmente impossibile.

Le indicazioni su come gestire l’afflusso della clientela per evitare rischi inutili per la salute dei colleghi e un diffuso malcontento dovevano essere fornite da Banca dei Territori. Le stiamo ancora aspettando!

La soluzione sarebbe anche semplice e sicuramente efficace: come chiediamo ormai da mesi sono necessari gli steward per gestire l’accesso dei clienti.

Smart working e offerta a distanza?

L’azienda si è dimenticata delle belle parole spese durante il lockdown sull’ottimo lavoro svolto in smart working dai gestori? Certamente sì! Sembra che la “presenza fisica” dei colleghi in Filiale sia ormai l’unica modalità possibile. Persino le esigenze familiari straordinarie dei colleghi per affrontare le difficoltà determinate dall’attuale contesto emergenziale risultano in gran parte ignorate.

 

URLA e non solo

Le urla che scandiscono la giornata di lavoro nelle Filiali, spesso ingiuriose e aggressive, sono quelle dei clienti seduti nei salottini aperti che, tra distanziamento e mascherina, cercano di farsi sentire dal gestore che hanno di fronte. La mancanza di privacy è palese, così come lo sono le lamentele. Durante la consulenza per i clienti è determinante la riservatezza – e certo non dovremmo spiegarlo noi all’Azienda – e trovarsi in un ambiente rumoroso ed esposto porta inevitabilmente a non rispettare il distanziamento, con evidenti difficoltà per i Gestori.

Le visiere facciali sono inadatte e fastidiose per la vista e non solo.

Anche in questo caso la soluzione sarebbe semplice: barriera di plexiglass per tutti, come peraltro già utilizzato da tutti i nostri colleghi di UBI.

O siamo forse dipendenti diversi?

Siamo sempre più scandalizzati che la Banca perseveri nel rifiutarsi di fornire le barriere di plexiglass in tutte le postazioni a contatto con il pubblico per proteggere la salute dei colleghi e dei clienti, nonché la loro privacy.

 

PRESSIONI COMMERCIALI


Nelle ultime settimane i colleghi sono stati chiamati ad attivarsi per dare il massimo del massimo, per un non meglio definito “obiettivo ante fusione Ubi”, come fosse una gara tra le due realtà, chiedendo il raggiungimento di numeri impossibili, fuori da ogni logica, sottoponendo la rete tutta ad uno STRESSANTE MARTELLAMENTO SENZA PRECEDENTI (ed i precedenti erano già insostenibili).

Viene richiesto di fissare sempre più appuntamenti nelle Filiali in modo da saturare totalmente il tempo di lavoro, con budget personalizzati, con un controllo serrato e maniacale sulle agende, di fornire impossibili dati previsionali (ma certi!!!), di lavorare liste ordinarie e liste prioritarie, di fare preventivi tutela a tutti i costi “purché si facciano”. Quotidianamente sono organizzate riunioni per definire focus commerciali (non basta quanto elencato sopra??)

In più viene richiesto anche di vendere la tutela abbinata al finanziamento, con continui messaggi Lynch e WhatsApp incessanti ed inopportuni. Tutto questo per tenere
ossessivamente sotto pressione i colleghi e far sì che non si distraggano mai dagli obiettivi commerciali, facendo sentire inadeguato chi non raggiunge i risultati richiesti. Ne è un esempio, il messaggio di questi giorni ai gestori “se non vendi la tutela sei inadatto a questo ruolo di gestore!”.

E quali sarebbero allora le capacità di questi responsabili che continuano a dimostrare la loro incompetenza manageriale?

Ricordiamo a loro in primis, e a tutti quanti, cosa prevede l’art. 75 del CCNL 19/12/2019:

“Il mancato raggiungimento degli obiettivi quantitativi commerciali di per sé non determina una valutazione negativa ai sensi del presente articolo e non costituisce inadempimento del dovere di collaborazione attiva ed intensa ai sensi dell’art. 38, comma 2, del CCNL 31 marzo 2015.”

Il Responsabile di Banca dei Territori continua a ripetere (durante le sue interviste in web- tv) alcune parole: “le mie persone”. Chiediamo allora che queste persone a LUI TANTO CARE, che lavorano nelle Filiali, e stanno continuando a farlo con una forza eccezionale in questo periodo pandemico, vengano finalmente ascoltate.

Bologna, 10 febbraio 2021

 

COORDINATORI TERRITORIALI DIREZIONE EMILIA ROMAGNA / MARCHE (ERM)
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA/UIL – UNISIN

 

Fonte: Sito Fisac Intesa Sanpaolo




L’Inail riconosce i primi infortuni di lavoro da contagio Covid. Primo OK per 5 ferrovieri

Sono decine le istanze presentate anche da dipendenti di supermercati e negozi di abbigliamento. Trenta domande dalla Scala. La Cgil: “E’ una tutela per chi si è infettato mentre prestava servizio”



Ferrovieri, addetti alla manutenzione del mezzi pubblici, impiegati di supermercati e negozi d’abbigliamento. Al netto degli operatori sanitari, sono queste le principali categorie di lavoratori che, contratto il coronavirus, hanno chiesto il riconoscimento dell’infortunio all’Inail. A decine si sono già rivolti alla Camera del lavoro metropolitana di Milano. Cinque ferrovieri – tre di Trenord, due di Trenitalia – hanno già ottenuto il riconoscimento dell’infortunio sul lavoro. A uno di loro, in particolare, sono stati corrisposti 17 mila euro per le complicanze vascolari e i danni permanenti causati dalla polmonite bilaterale interstiziale. Ulteriori 40 ferrovieri sono in attesa che venga loro riconosciuto l’infortunio su lavoro.

La stessa istanza è stata presentata da altri lavoratori che hanno contratto il Covid-19. Si sono già rivolti alla Camera del lavoro metropolitana di Milano 25 operai che si occupano della manutenzione dei mezzi pubblici e che sono costretti a operare in gruppo, 15 commessi dei supermercati e una decina di impiegati dei negozi di abbigliamento che inevitabilmente sono a contatto con i clienti.

E poi, sempre in attesa del riconoscimento dell’infortunio sul lavoro, sono circa trenta lavoratori della Scala (fra coristi e tecnici) anche loro colpiti dal coronavirus. Per i dieci anni successivi alla data del contagio, se dovessero insorgere danni fisici riconducibili al Covid-19, si potrà richiedere la tutela all’Inail.

A nostro parere, queste sono solo le prime istanze presentate – afferma Laura Chiappani della Camera del Lavoro metropolitana di Milano– Le richieste aumenteranno anche perché numerosi lavoratori sono stati costretti a prestare servizio quando i rischi di contrarre il virus erano altissimi”.

 

Fonte: La Repubblica Milano




Unicredit: giorni di ferie aggiuntivi

Il giusto riconoscimento

“Il giusto riconoscimento per chi ha lavorato in prima linea”, così si intitolava un comunicato unitario uscito nel pieno della prima fase pandemica: era il 4 aprile, i positivi in quei giorni si attestavano sugli 88.000, i morti erano oltre 700 al giorno. Le nostre filiali erano chiuse al 70%, corporate e private svolgevano la propria attività in presenza ma a rotazione.

È bene ricordare quei mesi, marzo e aprile 2020, durante i quali chi veniva a contatto con la clientela era senza dubbio soggetto a un rischio maggiore, non erano ancora chiarissimi i protocolli di sicurezza, la clientela era ancora restia a rispettare le norme a tutela della propria e altrui salute. Insomma chi l’ha provato sa di cosa parliamo.

Abbiamo, proprio in quei mesi, iniziato a chiedere all’Azienda che si esprimesse con un segnale di gratitudine verso le persone che fornivano un servizio a contatto diretto con la clientela.
Quel riconoscimento è arrivato sotto forma di cinque giorni aggiuntivi di ferie (due da usare nel 2021, due nel 2022 e uno nel 2023): le prime due giornate sono già state caricate sulla posizione individuale di colleghi e colleghe, tra questi anche coloro che andranno in esodo.

Il perimetro del riconoscimento è costituito dalle Colleghe e Colleghi delle Aree Professionali e dei Quadri Direttivi che abbiano lavorato almeno il 40% del proprio tempo “in presenza” nel periodo marzo/maggio 2020 rivestendo i ruoli che vedete elencarti in calce.

Sono 43 ruoli Retail, Corporate Private, un perimetro molto più ampio di quello pensato in origine, grazie certo alle nostre insistenze, poiché il servizio in presenza nelle strutture aperte al pubblico non può tollerare distinzioni di trattamento.

1 febbraio 2021
Segreterie di Coordinamento di Gruppo UniCredit

********

I RUOLI DESTINATARI DEL RICONOSCIMENTO:

      • ADDETTO OPERATIVO DI AREA
      • ADDETTO OPERATIVO DI AREA SENIOR
      • ADDETTO TESORERIA
      • ANALISTA BUSINESS
      • AREA MANAGER CORPORATE
      • AREA MANAGER PRIVATE
      • AREA MANAGER PUBLIC SECTOR
      • AREA MANAGER REAL ESTATE
      • AREA MANAGER RETAIL
      • ASSISTENTE CORPORATE
      • ASSISTENTE PUBLIC SECTOR
      • ASSISTENTE REAL ESTATE
      • CONSULENTE
      • CONSULENTE BUSINESS
      • CONSULENTE FIRST
      • CONSULENTE PERSONAL
      • CONSULENTE SMART PERSONAL
      • COORDINATORE COMMERCIALE BUSINESS
      • COORDINATORE SMART PERSONAL
      • DIRETTORE
      • DIRETTORE DI FILIALE
      • EXECUTIVE PRIVATE BANKER
      • GESTORE CORPORATE
      • GESTORE CORPORATE SENIOR
      • GESTORE PUBLIC SECTOR
      • GESTORE REAL ESTATE
      • GESTORE REAL ESTATE SENIOR
      • HEAD OF CASSA CENTRALE REGIONE SICILIA
      • PRIVATE BANKER
      • RESP.SPORTELLO CASSA/TESOR.
      • RESPONSABILE AREA SMART PERSONAL
      • RESPONSABILE OPERATIVO DI AREA
      • RESPONSABILE OPERATIVO PRIVATE
      • SENIOR BANKER FINANZIAMENTI
      • SENIOR BANKER INVESTIMENTI
      • SENIOR BANKER PROTEZIONE
      • SENIOR BANKER SMALL BUSINESS
      • SENIOR PRIVATE BANKER
      • TEAM ASSISTANT
      • VICE AREA MANAGER CORPORATE
      • VICE AREA MANAGER PUBLIC SECTOR
      • VICE AREA MANAGER REAL ESTATE
      • VICE DIRETTORE DI FILIALE

dal sito Fisac Unicredit




La pandemia vista con gli occhi delle donne: compila il questionario

La pandemia e le conseguenze ad essa correlate hanno posto e stanno ponendo a dura prova intere comunità a livello globale.
In questo contesto di sofferenza, le donne hanno pagato e stanno pagando un prezzo molto alto.

Al fine di comprendere meglio la complessità che stiamo attraversando, abbiamo scelto di raccogliere dati ma di farlo mediante lo sguardo delle donne abruzzesi e molisane alle quali è indirizzato un questionario – realizzato da Coordinamento Donne Spi Cgil Regionale, Auser Abruzzo e Segreteria Cgil Regionale Abruzzo Molise – di facile compilazione, anche on line, e che garantisce il totale anonimato alle partecipanti.

Per questo chiediamo a tutte le donne di dedicarci pochi minuti e compilare il questionario allegato: cogliere il punto di vista delle donne riteniamo sia un passaggio utile per attuare una nuova stagione dell’agire sindacale, istituzionale, sociale, economico.

 

Compila il questionario online

 

Fonte: SPI CGIL Abruzzo Molise




Tutte le novità del nuovo DPCM di Gennaio

Arriva l’ok del Presidente Conte al nuovo DPCM di Gennaio: ecco tutte le nuove disposizioni per la gestione dell’emergenza contagi da Covid-19.


Il premier Giuseppe Conte ha firmato il nuovo dpcm con le misure per il contrasto all’emergenza Covid.

Il provvedimento si affianca al Decreto-Legge 14 gennaio che ha prorogato lo stato d’emergenza al 30 aprile, il divieto degli spostamenti fuori Regione e introdotto la zona bianca.

Ecco cosa prevede il nuovo decreto e cosa cambia dal 16 gennaio per via di tutte le novità in arrivo.

Zone Rosse, Arancioni e gialle

Quasi tutta Italia in zona arancione e il divieto di spostarsi tra le regioni fino al 15 febbraio, con Lombardia e Sicilia che saranno le prime zone rosse del 2021.

  • Lombardia, Sicilia e provincia di Bolzano = zona rossa
  • Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta, Calabria, Emilia-Romagna e Veneto = zona arancione
  • Sardegna, Basilicata, Toscana, Provincia Autonoma di Trento, Molise = zona gialla

Negozi

Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi i negozi all’interno di:

  • mercati
  • centri
  • gallerie e parchi commerciali

A eccezione di:

  • farmacie
  • parafarmacie
  • presidi sanitari
  • punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici
  • tabacchi
  • edicole
  • e librerie.

Palestre, piscine, cinema, musei, teatri e bar

Chiuse anche palestre e piscine – anche se si continua a lavorare per consentire la ripresa almeno agli sport individuali nelle zone gialle – così come cinema e teatri.

Apertura dei musei sì, ma solo in zona gialla o naturalmente in quella bianca (quando mai qualche regione riuscirà ad approdarvi con i contagi pienamente sotto controllo) e solo nei giorni feriali.

Per bar ed enoteche (codici Ateco 56.3 e 47.25) scatta il divieto di vendita da asporto di bevande e alcolici dopo le 18.

Riapertura Scuole

Riapertura delle scuole superiori, che il Dpcm prevede da lunedì (tranne in zona rossa) con presenza dal 50 al 75 per cento.

Nuovi criteri zone

Più severi i criteri che porteranno automaticamente le regioni in zona arancione e rossa e istituisce la nuova zona bianca per chi non supererà un tasso di incidenza di 50 positivi ogni 100.000 abitanti.

Spostamenti

Fino al 5 marzo, sarà in vigore la regola che consente una sola volta al giorno ad un massimo di due persone (oltre ai minori di 14 anni conviventi) di andare a trovare parenti o amici nella regione, se questa è in zona gialla, o nel comune se è in zona arancione o rossa.
E sempre fino al 5 marzo sarà possibile spostarsi nelle regioni arancioni dai comuni con una popolazione non superiore ai 5mila abitanti, per una distanza non superiore ai 30 km e mai verso i capoluoghi di provincia.

Il testo del DPCM

Ecco il testo completo del nuovo Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte: contiene le misure per contrastare l’emergenza Covid.

 

QUI IL TESTO DEL DECRETO.

QUI GLI ALLEGATI AL DECRETO.

 

Fonte: www.lentepubblica.it




Alleanza Assicurazioni: il covid esiste?


Durante la call di martedì scorso , dopo aver perso tempo lavorativo per apprendere quali registi maggiormente aggradino al nostro A.D., ci è stato ripetuto, con un certo fastidio, che gli ispettorati principali sono chiusi a causa del covid, quindi prendiamo nuovamente atto che il covid per l’azienda esiste.

Però il covid in Alleanza non esiste per riconoscere ai produttori un ristoro per l’uso dei propri dispositivi a casa, ristoro riconosciuto ai colleghi produttori di Generali.

Il covid non esiste per gli obiettivi, portati a livelli molto superiori a quelli dello scorso esercizio: per molte agenzie sono stati aumentati in misura spropositata, anche superiori al 20% rispetto al 1° semestre 2020.

Il covid non esiste per le incentivazioni mix del 2021 che sono state modificate in senso peggiorativo, per tutte le figure di rete, con l’obbligo di raggiungere almeno due piste per il pagamento, era una sola pista nello scorso esercizio, ora diventa più difficile essere retribuiti pur raggiungendo risultati superiori rispetto alla situazione prepandemica, per gli agenti il mix non verrà retribuito in caso di agenzia high risk, parametro che è fortemente dipendente dagli effetti della pandemia ( riscatti, prestiti, arretrati e decadenze).

Il covid non esiste per il taglio delle incentivazioni: è stato mantenuto il solo bonus protection da cui è stato eliminato l’incentivo di 2.000 quote per ogni nuovo cliente, sostituito da un maggiorazione del mix non equivalente alle quote eliminate, perché sostituisce quote certe con quote eventuali.

Il covid non esiste per gli incentivi di produzione legati alle decadenze, diminuite al 5,5% semestrali, dopo la tragica impennata del 2020, conseguenza della pandemia e ulteriormente tagliati, rispetto al passato, se si riceve più di un reclamo commerciale a semestre.

Il covid non esiste per la scelta extraperformance, che non può essere revocata per il primo semestre, nonostante l’incertezza insita nelle conseguenze anche finanzarie della pandemia.

Quindi il covid esiste solo per la chiusura degli ispettorati!

Li si dovrebbe riaprire per far operare in sicurezza i lavoratori, con tutti i DPI e ricevere i clienti, che oggi a causa del covid incontriamo al loro domicilio, senza gli schermi di plexiglas e la sanificazione degli ambienti che si ha negli uffici o, peggio, nelle regioni dove è possibile, nei bar quando i clienti non vogliono riceverci al loro domicilio, ma costerebbe e la nostra azienda ha deciso la chiusura definitiva della maggior parte degli ispettorati proprio per tagliare i costi e garantire così maggiori compensi all’azionista Generali, a cui nel 2019 Alleanza ha dato quasi il doppio dell’utile prodotto.

Questa è una scelta spregiudicata e inaccettabile: si è utilizzata la pandemia per chiudere gli ispettorati, sopportando il rischio di non far lavorare le persone nella massima sicurezza pur di fare cassa e tagliare le spese.

Contro tutto questo vi invitiamo a partecipare alle azioni di protesta e di lotta non collegandoci alla webinar dal prossimo martedì e condividendo su facebook e instagram l’hastag #nonèunlavorodabar che partirà questa settimana.

QUESTE ORGANIZZAZIONI RIMARRANNO IN AGITAZIONE SINDACALE FINO A QUANDO ALLEANZA NON ADOTTERA’ COMPORTAMENTI IN LINEA CON LA NECESSITA’ DI SICUREZZA DEI LAVORATORI E DEI CLIENTI E FINO A QUANDO SI CONTINUERA’ A VARARE PROVVEDIMENTI CHE DANNEGGIANO ECONOMICAMENTE I LAVORATORI.

Italia,12 gennaio 2021.


I Coordinamenti Nazionali delle RSA FISAC/CGIL – UILCA