Cgil, Landini rieletto segretario: distanti dalle posizioni del governo, pronti anche allo sciopero

Maurizio Landini è stato rieletto segretario generale della Cgil. Al termine del XIX congresso nazionale, l’assemblea lo ha confermato alla guida del sindacato per il secondo mandato di quattro anni, con il 94,2% di voti favorevoli. La proclamazione è stata accompagnata da un lungo applauso della platea.
“Vi ringrazio”, le sue prime parole.

“Nessuno credo si impegni nel sindacato perché crede che sia un mestiere, siamo una bella organizzazione perché siamo fatti di uomini e donne vere che credono in quello che fanno”: così il segretario generale della Cgil  Maurizio Landini parla alla platea,  commosso, ed emozionato, nella giornata conclusiva del XIX congresso nazionale. Landini ha chiamato sul palco tutti “i compagni e le compagne” della struttura del sindacato e li ha ringraziati.

Il leader della Cgil ha rivolto un “ulteriore ringraziamento al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che con il suo messaggio ha riconfermato il valore della nostra Costituzione e del lavoro”.

Nel suo intervento Landini è partito dal discorso di ieri di Giorgia Meloni e rivolgendosi alla premier ha detto: “La ricchezza la produce chi lavora, è necessario rimettere al centro il lavoro e la persona come elemento per cambiare il modello sociale ed economico che in questi anni si è affermato”.

In un altro passaggio del discorso ha sottolineato: “Prima vota l’autonomia differenziata e poi viene a raccontarci che lei è per l’unità nazionale, noi siamo per l’unità e lo siamo anche il 18, 19, 20 e contrasteremo con tutte le strade possibili una messa in discussione della nostra Costituzione”.

Con il governo e la premier Gorgia Meloni c’è “una diversità molto profonda, molto consistente. Per tutto il sindacato italiano non c’è possibilità di discussione, bisogna avviare una mobilitazione che non esclude alcuno strumento, compreso se necessario lo sciopero. Lo vogliamo fare insieme a Cisl e Uil, ne discuteremo con loro, abbiamo già un incontro fissato la prossima settimana”, ha poi dichiarato Landini. “C’è un punto fondamentale – ha spiegato il sindacalista – il 94% dell’Irpef la pagano i lavoratori dipendenti e i pensionati: noi non siamo più disponibili ad accettare l’idea di un sistema fiscale che continua a gravare unicamente sui dipendenti e i pensionati, per noi la festa è finita, perché per noi non è mai cominciata”.

Quanto alla legge delega, “noi non siamo d’accordo – ha detto ancora Landini – abbiamo lanciato una piattaforma, per ora non hanno discusso con noi il tavolo della trattativa, a oggi non c’è e va recuperato, vanno cambiati i principi fondamentali sui quali questa riforma si realizza, c’è bisogno di allargare la base imponibile, non solo deve essere progressiva, a parità di reddito bisogna pagare tutti le stesse tasse, cosa che oggi non sta succedendo”. E ha aggiunto: “Con una seria riforma fiscale si determinano le condizioni per un nuovo patto di cittadinanza”.

In mattinata, in collegamento, sono intervenuti al congresso i genitori di Giulio Regeni. “Ringraziamo tutti gli iscritti alla Cgil che ci hanno sostenuto nella battaglia per ottenere verità e giustizia. Vi chiediamo di continuare a starci vicino nel cammino verso la verità e la giustizia” ha detto Claudio Regeni, collegato insieme a sua moglie Paola Deffendi e all’avvocata civilista Alessandra Ballerini. “Sono sette anni che inseguiamo la verità e che pretendiamo una verità processuale per il sequestro, la tortura e l’omicidio di Giulio. E’ un morto sul lavoro”, afferma la legale della famiglia, Alessandra Ballerini, aggiungendo che “con i dittatori non possiamo collaborare”.

 

Fonte: Rai News




Landini: “La settimana corta andrebbe posta nei contratti nazionali”

Al via i lavori del diciannovesimo congresso della Cgil a Rimini ‘Il lavoro crea il futuro’, da oggi, fino a sabato 18 marzo, a Rimini. Il messaggio di Mattarella: potenziare la dignità del lavoro. Landini: “Precarietà compromette il futuro”


l via i lavori del XIX congresso della Cgil a Rimini ‘Il lavoro crea il futuro’. Da oggi, fino a sabato 18 marzo, si tiene a Rimini, presso il Palacongressi, il diciannovesimo appuntamento congressuale della Confederazione.

“Oggi non stiamo riuscendo a mantenere i diritti conquistati per voi “giovani “abbiamo bisogno che voi entriate anche per cambiarci. Il messaggio forte del congresso è questo. È vero abbiamo un problema di rapporto coi giovani, insieme possiamo affrontarlo”.
Lo ha detto Maurizio Landini, segretario generale Cgil, a Rimini al congresso nazionale dopo gli interventi dal palco di Ornella Casassa, ingegnera, ed Emma Ruzzon, studentessa, nel prologo dei lavori.
Ti ho chiamato
– ha esordito Landini – perché quando ho letto nella tua intervista il tuo no a lavorare a certe condizioni, nel dirlo hai fatto sindacato, hai dato un messaggio forte. Oggi c’è una precarietà senza fine”, riferendosi alla esperienza di una delle due giovani e al loro intervento che chiede al sindacato di essere più vicino alle giovani generazioni.

“Come dice l’appello delle tantissime associazioni che hanno manifestato sabato scorso a Steccato di Cutro, bisogna ‘Fermare la strage, subito!”
Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, aprendo il XIX congresso nazionale propone di osservare un minuto di silenzio e di indossare “in segno di lutto, di fraternità e di lotta per tutti i giorni del nostro congresso la fascetta bianca”. “Quelle morti – ha detto – non sono stati un incidente imprevedibile, ma l’ultima di una lunghissima serie di tragedie che si dovevano e potevano evitare. Le indagini faranno chiarezza sulle responsabilità giudiziarie, ma la responsabilità politiche ci sono tutte”.

 

L’importanza dei giovani per il processo di rinnovamento

“Noi abbiamo l’ambizione, qui ed ora, di parlare al Paese e di offrire un progetto riformatore di cui le persone siano i soggetti protagonisti, con tutte le loro sempre più ricche diversità”, dice il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, nella relazione di apertura del XIX congresso, sottolineando che “bisogna ascoltare le persone per cambiare”.
Landini rimarca che “stiamo vivendo una situazione inedita, di una complessità senza precedenti che ha aperto una drammatica crisi di sistema sociale e democratica in Italia, in Europa, nel mondo”. Ora bisogna “mettere al centro la persona, il valore del lavoro e la libertà delle persone nel lavoro”. Cambiamento, sottolinea ancora Landini, “significa che se vogliamo rappresentare e dare voce alle nuove generazioni è necessario che siano loro, i giovani, a rappresentarsi, a prendere parola e noi dobbiamo aprirci e favorire un processo di rinnovamento”.

Landini dal palco “ringrazia pubblicamente anche la dirigente scolastica Annalisa Savino che con la bellissima lettera scritta ai suoi studenti, di fronte all’atto squadristico e fascista avvenuto davanti al Liceo Michelangelo, ha invitato tutti noi a non essere indifferenti. Senza quella lettera non ci sarebbe mai stata quella grande e bellissima partecipazione alla manifestazione a Firenze lo scorso 4 marzo a sostegno della nostra Costituzione antifascista e della scuola pubblica”.

”In tutto il mondo le forze di estrema  destra, nazionaliste e sovraniste stanno promuovendo idee  antidemocratiche, di discriminazione, e intolleranza. Quello che  chiediamo al Governo e al Parlamento è chiaro e netto: sciogliere i partiti neofascisti, come previsto dalla nostra Costituzione, e impedire che queste forze si possano candidare alle elezioni”.

Su salario minimo, è fondamentale una normativa “che chiediamo venga recepita anche nel nostro Paese anche definendo una soglia perché sotto certe soglie è sfruttamento. Basta contratti pirata”.

 

La delega fiscale

“Non siamo d’accordo né sulla riduzione delle aliquote perché va a favorire i redditi più alti, né sulla flat tax che è fuori dalla progressività prevista dalla Costituzione. Non è prevista la riduzione di 5 punti del cuneo per una vera crescita dei salari, né la restituzione del fiscal drag per la tutela dall’inflazione”.

“il governo ritiri la delega fiscale per avviare un confronto di merito, perché non è più accettabile che le entrate fiscali si reggano di fatto sul lavoro dipendente e pensionati“.

Riferendosi all’incontro di ieri a Palazzo Chigi tra il governo e i sindacati, Landini sostiene che i contenuti “illustrati non tengono in alcun conto le proposte contenute nella piattaforma unitaria Cgil, Cisl e Uil a partire dall’ampliamento delle basi imponibili”su circa 41 milioni di contribuenti, sottolinea, “22 milioni sono lavoratori dipendenti e 14,5 milioni sono pensionati, un totale di 36 milioni e mezzo di persone, quasi il 90%. A maggiore ragione sarebbe stato doveroso un confronto preventivo”.  

La legge delega fiscale inoltre affronta il tema dell’evasione “attraverso accordi con i contribuenti e la collaborazione con le grandi imprese. La cosiddetta pace fiscale o fisco amico. Ma amico di chi?“, domanda Landini. “In un Paese dove l’evasione fiscale ammonta a 100 miliardi, di cui solo 15 ascrivibili all’elusione internazionale dei grandi gruppi. Ciò significa che c’è un’evasione assai diffusa che non si contrasta definendo prima quale debba essere l’importo delle imposte da versare. Ciò significa dare per scontata e tollerare l’evasione fiscale. Se la si vuole contrastare davvero ci sono già tutti gli strumenti: l’incrocio delle banche dati, la corrispondenza tra denunce dei redditi e stili di vita, crescita del patrimonio. Il fisco – rimarca – è ‘la madre di tutte le battaglie’, per dare un futuro al nostro Paese perché rappresenta il patto sociale e di cittadinanza che sta alla base di qualunque comunità nazionale”.

 

La settimana corta andrebbe posta ‘nei contratti nazionali’

“La settimana lavorativa di quattro giorni, come sta avvenendo in altri Paesi con esiti positivi per i lavoratori e per le imprese  è diventata emblematica nel dibattito pubblico di questo cambiamento in corso, ma senza una strategia collettiva resta esempio isolato di buona contrattazione o scelta in mano alle aziende, magari con elementi di discriminazione”, aggiunge Landini, precisando che andrebbe fatta per via contrattuale. “La riduzione dell’orario (e della possibile conseguente riduzione delle giornate lavorative settimanali) va posta nei contratti nazionali rivendicandone la progressiva generalizzazione, collegata all’innovazione in corso e con l’obiettivo di indicare secondo le specificità delle diverse categorie le modalità di messa in pratica, dando così anche strumenti alla contrattazione di secondo livello”, ha spiegato il leader della Cgil.

 

Il messaggio di Mattarella e la dignità del lavoro

“Il lavoro è strettamente legato alla causa della democrazia, alla pace, alla libertà delle persone e delle comunità. Potenziarne la dignità e radicarlo nel contesto di trasformazioni così veloci è attestazione di fedeltà alla Costituzione“. Lo scrive il capo dello Stato Sergio Mattarella in un messaggio in occasione del XIX Congresso Nazionale della Cgil. “L’augurio è che abbiate a continuare a contribuirvi”, aggiunge. “Il sindacato, insieme alle altre espressioni dell’autonomia sociale, ha un ruolo autorevole nel concorrere a progettare e ad accompagnare il Paese alle innovazioni necessarie”, scrive ancora.

“Desidero rivolgere – scrive il capo dello Stato – un saluto cordiale alle delegate e ai delegati riuniti a Rimini per celebrare il XIX congresso della Confederazione Generale Italiana del Lavoro. Sul lavoro si fonda la Repubblica. Il rilancio del lavoro, con la crescita dell’occupazione, in termini di opportunità diffuse e di valore sociale riconosciuto, è, giustamente, lo strumento per creare un futuro di equità, di giustizia, di sviluppo sostenibile. Serve una riflessione approfondita. Il confronto congressuale del vostro sindacato, con l’avvenuta larga partecipazione di base e delle categorie, sarà di ausilio per affrontare i mutamenti e i punti di crisi di fronte ai quali si trovano la società italiana ed europea, l’intero contesto globale, con le trasformazioni nelle strutture produttive, nell’equilibrio del welfare, per rendere effettivi i diritti e, dunque, la qualità stessa della vita di ogni persona”.

 

Fonte: Rai News

 

Il video della relazione




VI Congresso Provinciale Fisac L’Aquila

Martedì 13 dicembre, presso l’Auditorium Cgil in Via Saragat, L’Aquila, si è svolto il VI Congresso Provinciale della Fisac L’Aquila.

Il Congresso ha eletto la nuova Assemblea Generale che, su proposta del Coordinatore Regionale della Fisac Cgil Abruzzo Molise, Francesco Trivelli, ha riconfermato all’unanimità il Segretario Generale uscente, Luca Copersini.

Subito dopo è stata eletta la nuova segreteria: confermate le segretarie uscenti Emanuela Marini e Federica Petriachi.

Ai confermati Segretario e Componenti di segreteria i migliori auguri di buon lavoro.



Maurizio Landini è il nuovo Segretario Generale CGIL

Con il 92,7%  pari a 267 voti a favore, 18 contrari, 4 astenuti, l’Assemblea Generale della Cgil, riunita alla Fiera del Levante di Bari per il XVIII Congresso il ‘Lavoro è’, ha eletto Maurizio Landini segretario generale della Cgil che subentra a Susanna Camusso. Un lungo applauso della platea congressuale ha accolto la notizia dell’elezione annunciata dal Presidente dell’Assemblea Generale Franco Martini.

Inoltre, con il 94,7%, pari a 271 sì, 15 no e nessun astenuto è stata eletta la nuova segreteria nazionale della Cgil che sarà così composta da due vice segretari Vincenzo Colla (scolta) e Gianna Fracassi (ascolta), da Nino Baseotto, Rossana Dettori, Roberto Ghiselli, Giuseppe Massafra, Tania Scacchetti, e due i nuovi ingressi quello di Ivana Galli, ex segretaria generale della Flai Cgil ed Emilio Miceli, ex segretario Filctem Cgil.

Dopo la sua elezione il neo segretario generale ha incontrato la stampa (ascolta)

Di seguito la biografia del nuovo segretario generale della Cgil Maurizio Landini

Maurizio Landini è nato a Castelnovo Ne’ Monti (Reggio Emilia) il 7 agosto 1961. Dopo aver cominciato a lavorare, quale apprendista saldatore, in un’azienda cooperativa attiva nel settore metalmeccanico, Landini è stato prima funzionario, e poi Segretario generale della Fiom di Reggio Emilia. Successivamente, è stato Segretario generale della Fiom dell’Emilia-Romagna e, quindi, di quella di Bologna.

All’inizio del 2005 Landini è entrato a far parte dell’apparato politico della Fiom nazionale. Il 30 marzo dello stesso anno, è stato eletto nella Segreteria nazionale del sindacato dei metalmeccanici Cgil. Il primo giugno del 2010 è stato eletto segretario generale della Fiom-Cgil.

Come segretario nazionale, Landini è stato responsabile del settore degli elettrodomestici e di quello dei veicoli a due ruote, conducendo trattative con imprese quali Electrolux, Indesit Company e Piaggio. A questi incarichi, si è poi aggiunto quello di responsabile dell’Ufficio sindacale, che lo ha portato a seguire a stretto contatto con il Segretario generale, Gianni Rinaldini, le trattative per il rinnovo del Contratto dei metalmeccanici nel 2009.

Come segretario generale, Landini è stato il responsabile della delegazione Fiom nelle trattative per i rinnovi dei contratti nazionali delle imprese aderenti alla Unionmeccanica-Confapi e di quello delle imprese artigiane. Nel 2016 ha guidato la delegazione Fiom alle trattative per il Contratto nazionale delle imprese aderenti a Federmeccanica, conclusosi nel novembre dello stesso anno con un accordo unitario, dopo una stagione di accordi separati, approvato con il voto referendario dei lavoratori.

Nel luglio del 2017 lascia la segreteria generale della Fiom per entrare a far parte della segretaria nazionale della Cgil. Il 24 gennaio del 2019 viene eletto segretario generale della Cgil nel XVIII Congresso nazionale a Bari.

 

Fonte: www.cgil.it