Per una nuova stagione del lavoro e dei diritti: manifestazione a Napoli il 20/5


 

La Cgil torna in piazza, stavolta assieme a Cisl e Uil. E’ importante esserci perché non si può restare ad aspettare che siano altri a battersi per noi: per questo, sabato 20 maggio dovremo essere in tanti per dire no a chi vuole impoverire ancora il lavoro, smantellare lo stato sociale, aumentare le differenze tra chi ha tanto e chi non ha nulla.

Per essere in piazza assieme a noi puoi rivolgerti al tuo rappresentante sindacale, oppure chiamare uno dei numeri riportati di seguito:

 




Maggio di lotta, al via la mobilitazione unitaria

Cgil, Cisl e Uil avviano assemblee nei luoghi di lavoro e nei territori organizzando tre manifestazioni interregionali a Bologna (6 maggio), Milano (13 maggio) e Napoli (20 maggio)


Dalle parole ai fatti. Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di avviare unitariamente nei mesi di aprile e maggio una fase di mobilitazione con la realizzazione di una generalizzata campagna di assemblee nei luoghi di lavoro e nei territori. In questo percorso sono previste tre manifestazioni interregionali di sabato (Nord, Centro, Sud), da svolgersi a Bologna (6 maggio), Milano (13 maggio) e Napoli (20 maggio).

La mobilitazione, si legge in una nota unitaria, “intende sostenere le richieste avanzate da Cgil, Cisl e Uil e dalle categorie nei confronti del governo e del sistema delle imprese al fine di ottenere un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali. Molti i temi su cui i sindacati chiedono un radicale cambio di passo. A cominciare dalla tutela dei redditi dall’inflazione e dall’aumento del valore reale delle pensioni e dei salari. C’è poi il rinnovo dei contratti nazionali dei settori pubblici e privati. Altra richiesta: riforma del fisco, con una forte riduzione del carico su lavoro e su pensioni, tassazione extraprofitti e rendite finanziarie.

E ancora, il potenziamento occupazionale e dei finanziamenti al sistema sociosanitario pubblico per garantire il diritto universale alla salute e del sistema di istruzione e formazione, maggiore sostegno alla non autosufficienza. Poi la richiesta di maggiore sicurezza: basta morti sul lavoro, contrasto alle malattie professionali e alla precarietà, centralità della sicurezza sul lavoro nel sistema degli appalti, eliminazione subappalti a cascata, lotta senza quartiere alle mafie e al caporalato. I sindacati chiedono anche una riforma del sistema previdenziale.

Ed infine, politiche industriali e d’investimento condivise con il mondo del lavoro per negoziare la transizione ambientale e digitale, realizzando un nuovo modello di sviluppo con particolare attenzione al mezzogiorno e puntando alla piena occupazione.

 

Fonte: www.collettiva.it




Cgil, Landini rieletto segretario: distanti dalle posizioni del governo, pronti anche allo sciopero

Maurizio Landini è stato rieletto segretario generale della Cgil. Al termine del XIX congresso nazionale, l’assemblea lo ha confermato alla guida del sindacato per il secondo mandato di quattro anni, con il 94,2% di voti favorevoli. La proclamazione è stata accompagnata da un lungo applauso della platea.
“Vi ringrazio”, le sue prime parole.

“Nessuno credo si impegni nel sindacato perché crede che sia un mestiere, siamo una bella organizzazione perché siamo fatti di uomini e donne vere che credono in quello che fanno”: così il segretario generale della Cgil  Maurizio Landini parla alla platea,  commosso, ed emozionato, nella giornata conclusiva del XIX congresso nazionale. Landini ha chiamato sul palco tutti “i compagni e le compagne” della struttura del sindacato e li ha ringraziati.

Il leader della Cgil ha rivolto un “ulteriore ringraziamento al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che con il suo messaggio ha riconfermato il valore della nostra Costituzione e del lavoro”.

Nel suo intervento Landini è partito dal discorso di ieri di Giorgia Meloni e rivolgendosi alla premier ha detto: “La ricchezza la produce chi lavora, è necessario rimettere al centro il lavoro e la persona come elemento per cambiare il modello sociale ed economico che in questi anni si è affermato”.

In un altro passaggio del discorso ha sottolineato: “Prima vota l’autonomia differenziata e poi viene a raccontarci che lei è per l’unità nazionale, noi siamo per l’unità e lo siamo anche il 18, 19, 20 e contrasteremo con tutte le strade possibili una messa in discussione della nostra Costituzione”.

Con il governo e la premier Gorgia Meloni c’è “una diversità molto profonda, molto consistente. Per tutto il sindacato italiano non c’è possibilità di discussione, bisogna avviare una mobilitazione che non esclude alcuno strumento, compreso se necessario lo sciopero. Lo vogliamo fare insieme a Cisl e Uil, ne discuteremo con loro, abbiamo già un incontro fissato la prossima settimana”, ha poi dichiarato Landini. “C’è un punto fondamentale – ha spiegato il sindacalista – il 94% dell’Irpef la pagano i lavoratori dipendenti e i pensionati: noi non siamo più disponibili ad accettare l’idea di un sistema fiscale che continua a gravare unicamente sui dipendenti e i pensionati, per noi la festa è finita, perché per noi non è mai cominciata”.

Quanto alla legge delega, “noi non siamo d’accordo – ha detto ancora Landini – abbiamo lanciato una piattaforma, per ora non hanno discusso con noi il tavolo della trattativa, a oggi non c’è e va recuperato, vanno cambiati i principi fondamentali sui quali questa riforma si realizza, c’è bisogno di allargare la base imponibile, non solo deve essere progressiva, a parità di reddito bisogna pagare tutti le stesse tasse, cosa che oggi non sta succedendo”. E ha aggiunto: “Con una seria riforma fiscale si determinano le condizioni per un nuovo patto di cittadinanza”.

In mattinata, in collegamento, sono intervenuti al congresso i genitori di Giulio Regeni. “Ringraziamo tutti gli iscritti alla Cgil che ci hanno sostenuto nella battaglia per ottenere verità e giustizia. Vi chiediamo di continuare a starci vicino nel cammino verso la verità e la giustizia” ha detto Claudio Regeni, collegato insieme a sua moglie Paola Deffendi e all’avvocata civilista Alessandra Ballerini. “Sono sette anni che inseguiamo la verità e che pretendiamo una verità processuale per il sequestro, la tortura e l’omicidio di Giulio. E’ un morto sul lavoro”, afferma la legale della famiglia, Alessandra Ballerini, aggiungendo che “con i dittatori non possiamo collaborare”.

 

Fonte: Rai News




Landini: “La settimana corta andrebbe posta nei contratti nazionali”

Al via i lavori del diciannovesimo congresso della Cgil a Rimini ‘Il lavoro crea il futuro’, da oggi, fino a sabato 18 marzo, a Rimini. Il messaggio di Mattarella: potenziare la dignità del lavoro. Landini: “Precarietà compromette il futuro”


l via i lavori del XIX congresso della Cgil a Rimini ‘Il lavoro crea il futuro’. Da oggi, fino a sabato 18 marzo, si tiene a Rimini, presso il Palacongressi, il diciannovesimo appuntamento congressuale della Confederazione.

“Oggi non stiamo riuscendo a mantenere i diritti conquistati per voi “giovani “abbiamo bisogno che voi entriate anche per cambiarci. Il messaggio forte del congresso è questo. È vero abbiamo un problema di rapporto coi giovani, insieme possiamo affrontarlo”.
Lo ha detto Maurizio Landini, segretario generale Cgil, a Rimini al congresso nazionale dopo gli interventi dal palco di Ornella Casassa, ingegnera, ed Emma Ruzzon, studentessa, nel prologo dei lavori.
Ti ho chiamato
– ha esordito Landini – perché quando ho letto nella tua intervista il tuo no a lavorare a certe condizioni, nel dirlo hai fatto sindacato, hai dato un messaggio forte. Oggi c’è una precarietà senza fine”, riferendosi alla esperienza di una delle due giovani e al loro intervento che chiede al sindacato di essere più vicino alle giovani generazioni.

“Come dice l’appello delle tantissime associazioni che hanno manifestato sabato scorso a Steccato di Cutro, bisogna ‘Fermare la strage, subito!”
Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, aprendo il XIX congresso nazionale propone di osservare un minuto di silenzio e di indossare “in segno di lutto, di fraternità e di lotta per tutti i giorni del nostro congresso la fascetta bianca”. “Quelle morti – ha detto – non sono stati un incidente imprevedibile, ma l’ultima di una lunghissima serie di tragedie che si dovevano e potevano evitare. Le indagini faranno chiarezza sulle responsabilità giudiziarie, ma la responsabilità politiche ci sono tutte”.

 

L’importanza dei giovani per il processo di rinnovamento

“Noi abbiamo l’ambizione, qui ed ora, di parlare al Paese e di offrire un progetto riformatore di cui le persone siano i soggetti protagonisti, con tutte le loro sempre più ricche diversità”, dice il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, nella relazione di apertura del XIX congresso, sottolineando che “bisogna ascoltare le persone per cambiare”.
Landini rimarca che “stiamo vivendo una situazione inedita, di una complessità senza precedenti che ha aperto una drammatica crisi di sistema sociale e democratica in Italia, in Europa, nel mondo”. Ora bisogna “mettere al centro la persona, il valore del lavoro e la libertà delle persone nel lavoro”. Cambiamento, sottolinea ancora Landini, “significa che se vogliamo rappresentare e dare voce alle nuove generazioni è necessario che siano loro, i giovani, a rappresentarsi, a prendere parola e noi dobbiamo aprirci e favorire un processo di rinnovamento”.

Landini dal palco “ringrazia pubblicamente anche la dirigente scolastica Annalisa Savino che con la bellissima lettera scritta ai suoi studenti, di fronte all’atto squadristico e fascista avvenuto davanti al Liceo Michelangelo, ha invitato tutti noi a non essere indifferenti. Senza quella lettera non ci sarebbe mai stata quella grande e bellissima partecipazione alla manifestazione a Firenze lo scorso 4 marzo a sostegno della nostra Costituzione antifascista e della scuola pubblica”.

”In tutto il mondo le forze di estrema  destra, nazionaliste e sovraniste stanno promuovendo idee  antidemocratiche, di discriminazione, e intolleranza. Quello che  chiediamo al Governo e al Parlamento è chiaro e netto: sciogliere i partiti neofascisti, come previsto dalla nostra Costituzione, e impedire che queste forze si possano candidare alle elezioni”.

Su salario minimo, è fondamentale una normativa “che chiediamo venga recepita anche nel nostro Paese anche definendo una soglia perché sotto certe soglie è sfruttamento. Basta contratti pirata”.

 

La delega fiscale

“Non siamo d’accordo né sulla riduzione delle aliquote perché va a favorire i redditi più alti, né sulla flat tax che è fuori dalla progressività prevista dalla Costituzione. Non è prevista la riduzione di 5 punti del cuneo per una vera crescita dei salari, né la restituzione del fiscal drag per la tutela dall’inflazione”.

“il governo ritiri la delega fiscale per avviare un confronto di merito, perché non è più accettabile che le entrate fiscali si reggano di fatto sul lavoro dipendente e pensionati“.

Riferendosi all’incontro di ieri a Palazzo Chigi tra il governo e i sindacati, Landini sostiene che i contenuti “illustrati non tengono in alcun conto le proposte contenute nella piattaforma unitaria Cgil, Cisl e Uil a partire dall’ampliamento delle basi imponibili”su circa 41 milioni di contribuenti, sottolinea, “22 milioni sono lavoratori dipendenti e 14,5 milioni sono pensionati, un totale di 36 milioni e mezzo di persone, quasi il 90%. A maggiore ragione sarebbe stato doveroso un confronto preventivo”.  

La legge delega fiscale inoltre affronta il tema dell’evasione “attraverso accordi con i contribuenti e la collaborazione con le grandi imprese. La cosiddetta pace fiscale o fisco amico. Ma amico di chi?“, domanda Landini. “In un Paese dove l’evasione fiscale ammonta a 100 miliardi, di cui solo 15 ascrivibili all’elusione internazionale dei grandi gruppi. Ciò significa che c’è un’evasione assai diffusa che non si contrasta definendo prima quale debba essere l’importo delle imposte da versare. Ciò significa dare per scontata e tollerare l’evasione fiscale. Se la si vuole contrastare davvero ci sono già tutti gli strumenti: l’incrocio delle banche dati, la corrispondenza tra denunce dei redditi e stili di vita, crescita del patrimonio. Il fisco – rimarca – è ‘la madre di tutte le battaglie’, per dare un futuro al nostro Paese perché rappresenta il patto sociale e di cittadinanza che sta alla base di qualunque comunità nazionale”.

 

La settimana corta andrebbe posta ‘nei contratti nazionali’

“La settimana lavorativa di quattro giorni, come sta avvenendo in altri Paesi con esiti positivi per i lavoratori e per le imprese  è diventata emblematica nel dibattito pubblico di questo cambiamento in corso, ma senza una strategia collettiva resta esempio isolato di buona contrattazione o scelta in mano alle aziende, magari con elementi di discriminazione”, aggiunge Landini, precisando che andrebbe fatta per via contrattuale. “La riduzione dell’orario (e della possibile conseguente riduzione delle giornate lavorative settimanali) va posta nei contratti nazionali rivendicandone la progressiva generalizzazione, collegata all’innovazione in corso e con l’obiettivo di indicare secondo le specificità delle diverse categorie le modalità di messa in pratica, dando così anche strumenti alla contrattazione di secondo livello”, ha spiegato il leader della Cgil.

 

Il messaggio di Mattarella e la dignità del lavoro

“Il lavoro è strettamente legato alla causa della democrazia, alla pace, alla libertà delle persone e delle comunità. Potenziarne la dignità e radicarlo nel contesto di trasformazioni così veloci è attestazione di fedeltà alla Costituzione“. Lo scrive il capo dello Stato Sergio Mattarella in un messaggio in occasione del XIX Congresso Nazionale della Cgil. “L’augurio è che abbiate a continuare a contribuirvi”, aggiunge. “Il sindacato, insieme alle altre espressioni dell’autonomia sociale, ha un ruolo autorevole nel concorrere a progettare e ad accompagnare il Paese alle innovazioni necessarie”, scrive ancora.

“Desidero rivolgere – scrive il capo dello Stato – un saluto cordiale alle delegate e ai delegati riuniti a Rimini per celebrare il XIX congresso della Confederazione Generale Italiana del Lavoro. Sul lavoro si fonda la Repubblica. Il rilancio del lavoro, con la crescita dell’occupazione, in termini di opportunità diffuse e di valore sociale riconosciuto, è, giustamente, lo strumento per creare un futuro di equità, di giustizia, di sviluppo sostenibile. Serve una riflessione approfondita. Il confronto congressuale del vostro sindacato, con l’avvenuta larga partecipazione di base e delle categorie, sarà di ausilio per affrontare i mutamenti e i punti di crisi di fronte ai quali si trovano la società italiana ed europea, l’intero contesto globale, con le trasformazioni nelle strutture produttive, nell’equilibrio del welfare, per rendere effettivi i diritti e, dunque, la qualità stessa della vita di ogni persona”.

 

Fonte: Rai News

 

Il video della relazione




Solidarietà alle popolazioni di Siria e Turchia colpite dal terremoto

Continua ad aggravarsi il bilancio del fortissimo terremoto che nella notte tra il 5 e il 6 febbraio ha
colpito i territori della Siria settentrionale e della Turchia. Intere città rase al suolo, decine di migliaia le
vittime e centinaia di migliaia le persone sfollate. Numeri purtroppo destinati a crescere di ora in ora e
che determineranno una vera e propria crisi umanitaria senza precedenti.

Un territorio già fortemente provato dalla guerra civile che da anni dilania le popolazioni, si trova oggi a
dover affrontare anche questa drammatica realtà.

Sin dalle prime ore successive al sisma, si è messa in moto la macchina internazionale degli aiuti. Molti
Paesi, tra cui l’Italia, si sono mobilitati per contribuire ai soccorsi inviando uomini, mezzi, beni essenziali
e risorse economiche.

Anche CGIL, CISL, e UIL vogliono fare la propria parte attraverso una raccolta fondi, destinata ad aiutare
le popolazioni che abitano i luoghi colpiti dal sisma.

Vi invitiamo pertanto a contribuire a tale iniziativa al fine di realizzare, anche in questa triste circostanza,
un sostegno concreto attraverso un gesto di solidarietà e di vicinanza.

Le donazioni potranno effettuarsi sul seguente conto corrente intestato a

CGIL CISL UIL SOLIDARIETA’ POPOLAZIONI TERREMOTATE TURCHIA E SIRIA
iban IT38I0103003201000006700060

 




Fratelli d’Italia: interrogazione parlamentare contro i congressi CGIL

Riportiamo di seguito una notizia a dir poco preoccupante, cioè un’interrogazione parlamentare da parte di esponenti dell’attuale partito di maggioranza finalizzata ad ostacolare, o ancor meglio impedire, l’organizzazione di congressi da parte della Cgil. La colpa, gravissima, del sindacato: aver utilizzato ambienti pubblici, quindi a disposizione della collettività, per organizzare riunioni nelle quali si è permesso di esibire il suo simbolo, e addirittura di avere un chiaro indirizzo politico.

Spesso si sente ripetere che il fascismo non esiste più. Ma forse a mancare è la capacità di riconoscerlo. E come si può definire l’atteggiamento di chi tenta di mettere a tacere le voci che dicono cose che non gli piacciono, se non fascista?


Può essere ospitato in un ateneo, e quanto ha pagato la Cgil per tenere il suo congresso provinciale nell’aula magna di UniTe? Se lo chiedono i due deputati di Fratelli d’Italia, Fabio Roscani e Chiara La Porta, che hanno presentato una interrogazione al ministero dell’università, sui congressi della Cgil di Teramo e di Torino.

“Tenuto conto che, nel mese corrente, gli atenei di Teramo e Torino hanno ospitato due riunioni dei rispettivi congressi provinciali della Cgil, riunioni deliberatamente politicizzate nelle quali sono stati anche esibiti identificati simbolici e con chiaro indirizzo politico, abbiamo presentato un’interrogazione al Ministro dell’Università e della Ricerca per sapere se sia a conoscenza dei fatti e se ritenga opportuno che tali tipologie di eventi si tengano all’interno di spazi accademici e in giorni in cui è previsto lo svolgimento delle lezioni” – 
dicono i due deputati –

Roscani e La Porta, presidente e vicepresidente di Gioventù Nazionale, illustrando l’interrogazione presentata al ministro Anna Maria Bernini, aggiungono. “Nel testo chiediamo, inoltre, una verifica sulle condizioni alle quali è stata concessa la fruizione degli spazi universitari, tanto dal punto di vista economico, tenuto conto che esiste nel regolamento degli Atenei un tariffario, quanto dal punto di vista della tipologia degli eventi stessi che va valutata in base a criteri scrupolosi nel rispetto dei principidi pluralità e libera espressione“, concludono i parlamentari nella loro interrogazione.

 

Fonte: www.emmelle.it




Infortuni sul lavoro: in Abruzzo aumento del 41% in un anno

Cgil, numeri allarmanti con alta percentuale di donne


In Abruzzo nel 2022 (dato aggiornato al 30 novembre) gli infortuni sul lavoro hanno registrato un incremento del 41 per cento rispetto al precedente anno.
Lo rende noto la segreteria Cgil Abruzzo-Molise

Crescono di 4.293 quelli denunciati all’Inail rispetto al 2021, per un numero totale di 14.774. Il primato in questa triste classifica va alla provincia di Chieti con 4.616 denunce, seguita da Teramo con 4.309, Pescara con 3.072 e L’Aquila con 2.777.

Il 45% degli eventi ha coinvolto donne: una percentuale più alta di quella del numero delle donne occupate, a conferma che troppo spesso l’occupazione femminile, oltre ad essere peggio retribuita, è anche più rischiosa.

Calano gli infortuni mortali, ma in questo senso influisce fortemente il Covid: erano 37 quelli complessivi nel 2021 di cui 15 a causa dei contagi, mentre sono stati 20 nel 2022 senza nessun caso attribuibile al corona virus. Dei 20 incidenti mortali, 4 sono state le vittime di sesso femminile così come 4 i cittadini di nazionalità straniera. In 5 casi le morti sono avvenute a causa di incidenti stradali nel percorso casa-lavoro e la fascia di età più colpita è stata quella tra i 50 e 59 anni (8 morti).

Chieti e L’Aquila, con 6 infortuni mortali, le province più falcidiate da questa drammatica tragedia. L’Aquila che tra l’altro evidenzia il preoccupante dato di un infortunio mortale ogni 463, rapporto ben più basso di quello regionale pari ad uno ogni 739. Sono stati 5 i morti in provincia di Teramo e 3 in quella di Pescara.

“Numeri – osserva la Cgil – che da un lato confermano l’emergenza sicurezza sul lavoro e dall’altro testimoniano quanto urgenti siano azioni ed investimenti affinché si inverta questo trend. Vanno potenziati gli enti preposti ai controlli così come vanno pretesi investimenti dalle aziende: investimenti in cultura della sicurezza e in macchinari, tecnologie e manutenzioni che impediscano che un turno di lavoro possa trasformarsi in un turno di morte”.

 

Fonte: Ansa




Europe for Peace: il 5 novembre tutti a Roma per dire no alla guerra

La Cgil aderisce alla grande manifestazione organizzata per il prossimo 5 novembre, per chiedere tutti insieme al governo di attivarsi per avviare un percorso di pace e porre fine alla guerra in Ucraina.

Non si tratta di una manifestazione sindacale ma di un’occasione per urlare, in modo civile ma forte, che bisogna assolutamente arrestare questa follia che rischia di trascinarci un conflitto nucleare. Per questo, più che mai, è importante esserci, ed essere in tantissimi.

La Cgil dell’Aquila organizza pullman dall’Aquila, Avezzano e Sulmona.

Chi volesse partecipare può contattarci per email sulla casella [email protected] o telefonando al numero 346 1493811 o ai numeri riportati in fondo all’articolo.

 

 

 

 




“Le vittime non hanno colpe”: anche la CGIL in piazza il 23 ottobre

La Cgil dell’Aquila ha aderito alla manifestazione che vedrà la città radunarsi domenica 23 ottobre, dalle ore 11, presso la Villa Comunale.

La manifestazione nasce in reazione alla recente sentenza che ha attribuito alle vittime del terremoto del 6 aprile 2009 un “concorso di colpa”, dovuto alla scelta “incauta” di restare a dormire nelle loro abitazioni.

Il grido di dolore che la piazza lancerà è rivolta innanzitutto alla politica, affinché provveda a disporre misure a favore delle famiglie delle vittime, e si spera possa contribuire in appello alla revisione di una sentenza che offende la memoria delle vittime e della città.

Anche la Fisac L’Aquila sarà in piazza. L’invito è rivolto a tutti per una partecipazione sentita e numerosa.




Ascoltate il lavoro: manifestazione nazionale Cgil l’8 ottobre a Roma

Ad un anno dall’assalto fascista alla Sede Nazionale di Corso d’Italia a Roma, sabato e domenica prossima si svolgeranno due importanti eventi.

Sabato 8 ottobre si terrà la manifestazione “Ascoltate il lavoro”, finalizzata a sottoporre al nuovo governo le 10 proposte della Cgil. L’evento si svolgerà a Roma, con corteo diretto dalla Sede della Cgil a Piazza del Popolo e successivo comizio alla presenza di rappresentanti di associazioni e sindacati internazionali, con chiusura affidata a Maurizio Landini.

Successivamente, per la serata dell’8 e l’intera giornata del 9 ottobre, la Cgil resterà aperta, dando spazio a dibattiti e tavole rotonde.

Per la manifestazione di sabato 8 ottobre la Cgil dell’Aquila sta organizzando dei pullman; la partecipazione non prevede alcun costo a carico dei manifestanti.

Chi volesse essere presente può contattarci a mezzo posta elettronica all’indirizzo

[email protected]

o telefonicamente al numero

3461493811


 

Riepiloghiamo di seguito le 10 richieste della Cgil alla politica.

 

Aumentare i salari e difendere i redditi da lavoro e da pensione dall’inflazione, rafforzare la contrattazione e riformare il fisco

1 – Tutelare e aumentare il potere di acquisto di salari e pensioni. Intervenire a livello nazionale ed europeo sulla formazione dei prezzi. Fissare un tetto alle bollette. Proteggere l’occupazione. Integrare il trattamento economico della cassa integrazione.
Salario minimo legato al trattamento economico complessivo dei CCNL e legge sulla rappresentanza. Rinnovare i contratti, e affermare la centralità della contrattazione per assicurare diritti e partecipazione.

2 – No Flat Tax e condoni, sì a una riforma progressiva e redistributiva. Abbattere l’evasione e l’elusione fiscale. Tassare gli extraprofitti e redistribuirli ai redditi da lavoro e alle pensioni più basse.

Stop alla precarietà e riduzione degli orari di lavoro

3 – Superare il Jobs Act e le norme che hanno precarizzato il lavoro, abolendo le tipologie di lavoro precario e sottopagato e introducendo un contratto unico di ingresso a contenuto formativo ed estendendo le tutele dei lavoratori autonomi. Definire un Nuovo statuto dei diritti per tutto il mondo del lavoro. Piano per la piena e buona occupazione in particolare per giovani e donne. Superare i divari di genere e generazionali.

4 – Condizionare i finanziamenti e le agevolazioni pubbliche collegandoli alla stabilità dell’occupazione e contrastare le delocalizzazioni. Riduzione e redistribuzione degli orari di lavoro per una nuova occupazione stabile e per il diritto alla formazione permanente.

Il filo della legalità e la sicurezza sul lavoro

5 – Estendere a tutto il sistema degli appalti e dei subappalti privati il rispetto e l’applicazione dei Contratti nazionali e delle clausole sociali. Contrastare le mafie, lo sfruttamento lavorativo, il caporalato e il lavoro nero.

6 – Basta morti sul lavoro: prevenzione, formazione, salute e sicurezza garantite ed esigibili e inasprimento delle sanzioni.

Nuovo stato sociale e diritti di cittadinanza

7 – Innovare il sistema pubblico e investire attraverso un piano straordinario di assunzioni pubbliche e di stabilizzazione del personale precario. Centralità del servizio sanitario pubblico e universalistico e del sistema pubblico di istruzione e conoscenza. Garantire una misura universale di lotta alla povertà, come il reddito di cittadinanza. Introdurre la legge sulla non autosufficienza. No alla autonomia differenziata:garantire l’esigibilità di diritti e l’accessibilità alle prestazioni in modo uniforme in ogni territorio. Politiche inclusive e piena integrazione e diritti civili per i cittadini migranti.Cambiare la legislazione sull’immigrazione.

8 – Modificare radicalmente il sistema previdenziale superando la riforma Fornero e ricostruendo un sistema previdenziale pubblico, solidaristico ed equo che unifichi le generazioni – pensione contributiva di garanzia – e le diverse condizioni lavorative – gravosi, lavoro di cura e delle donne – e garantisca flessibilità in uscita a partire da 62 anni o con 41anni di contributi a prescindere dall’età.

Politiche di sviluppo e nuovo intervento pubblico

9 – Nuove politiche industriali e costituzione di un’Agenzia per lo Sviluppo dotata di poteri e di un Fondo speciale per le transizioni ambientale e digitale per rafforzare gli strumenti di governo delle crisi e delle riconversioni. Piano nazionale per le Giuste transizioni, ambientale e digitale per garantire la tutela e continuità occupazionale, creazione di nuova occupazione e diritti. Piano strategico per l’autonomia energetica con conseguente e fondamentale accelerazione degli investimenti nelle fonti rinnovabili.

10 – Recuperare i divari territoriali e di sviluppo a partire dal Mezzogiorno. Riqualificazione delle grandi periferie urbane, delle aree interne e incrementare l’edilizia pubblica e sociale.