Gruppo Bper: Banca Cesare Ponti, accordo per la continuità e le tutele

3 - Fisac Cgil

 

Oggi, mercoledì 7 febbraio, organizzazioni sindacali del gruppo Bper Banca ed azienda hanno sottoscritto il verbale di accordo in materia di conferimento del ramo d’azienda “Wealth & Asset Management” da Bper Banca a Banca Cesare Ponti con conseguente evoluzione dell’assetto organizzativo del gruppo bancario.
Le trattative sono state indirizzate dalla volontà di garantire le migliori tutele possibili per le persone che, dal prossimo 19 febbraio, saranno cedute a Banca Cesare Ponti.
Nel corso della fase negoziale abbiamo disciplinato una serie di questioni che riteniamo determinanti per il sereno passaggio ed il governo dell’operazione e dei futuri assetti:

  • trattamenti economici: manterranno le stesse caratteristiche che hanno nel perimetro dell’attuale gruppo Bper Banca;
  • mobilità professionale e percorsi inquadramentali: si confermano gli impegni definiti dal verbale di accordo siglato il 23 dicembre dello scorso anno;
  • possibilità di sviluppo del percorso professionale “senza barriere” tra le due legal entity, con impegno dell’azienda a rendere noto a tutto il personale del gruppo le posizioni professionali che si dovessero rendere disponibili all’interno del perimetro Banca Cesare Ponti per consentire candidature interne. Questo aspetto permetterà soprattutto ai referenti Personal di poter ambire a diventare Private banker. Analogamente verranno gestite le richieste di prosecuzione del percorso professionale da Banca Cesare Ponti a Bper Banca;
  • formazione ed interventi per la riqualificazione professionale adeguati alla copertura dell’eventuale nuovo ruolo;
  • valutazione della prestazione: dovrà tener conto delle necessità formative, addestrative e di affiancamento, oltre che di eventuali disallineamenti organizzativi;
  • tutele per lavoratrici e lavoratori: impegnano l’azienda a confrontarsi con le organizzazioni sindacali per la gestione delle possibili ricadute che dovessero manifestarsi in caso di future evoluzioni dell’organizzazione o del controllo societario di Banca Cesare Ponti, oggi non prevedibili.

Questo accordo testimonia l’impegno costante delle organizzazioni sindacali del gruppo Bper Banca a favore della tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Mira alla salvaguardia delle condizioni lavorative e al presidio dei processi di cambiamento organizzativo. Nel prosieguo osserveremo con la massima attenzione l’avvio del nuovo assetto per verificare il rispetto dei capisaldi che stamane abbiamo definito.

COORDINAMENTI SINDACALI DI GRUPPO BPER BANCA
FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL – UILCA – UNISIN




Riscossione: Cessione ICT a SOGEI SpA

Incontro MEF – Dipartimento Finanze
Cessione ramo di azienda ICT di Agenzia delle entrate – Riscossione a SOGEI SpA

 

Nel primo pomeriggio della giornata odierna si è svolto l’atteso incontro presso il Dipartimento Finanze del MEF sui contenuti del decreto previsto dalla Legge di bilancio 2023 (L. 197 del 29 dicembre 2022) riguardanti le modalità applicative della cessione del ramo di azienda dei servizi ICT di AdER a Sogei Spa.

Per il Ministero era presente il Capo del Dipartimento dott. Giovanni Spalletta, per le Agenzie il direttore avv. Ernesto Maria Ruffini, il direttore vicario dott. Paolo Savini ed il responsabile delle risorse umane di AdER dott. Massimo Pinzarrone.

In apertura è stato illustrato il contenuto del decreto di prossima emanazione che definirà le modalità del passaggio, sottolineando che il Ministero ha così recepito le istanze sindacali sostenute dalla vertenza messa in campo, a partire dallo scorso mese di dicembre, dalle Scriventi Organizzazioni.

Nello specifico:

Il decreto definisce la ricognizione e la perimetrazione del ramo d’azienda che verrà ceduto a Sogei Spa e che, ad oggi, risulta composto da 162 colleghi che svolgono le attività oggetto di cessione nelle sedi di Milano, Torino, Firenze, Roma e Napoli. Con tale previsione viene assicurata l’attuale sede di lavoro scongiurando il rischio di mobilità più volte da noi denunciato.
Riguardo gli aspetti previdenziali, dopo aver ottenuto la previsione del mantenimento dell’iscrizione al Fondo di previdenza nazionale dei lavoratori esattoriali (D.L. 75/2023 convertito in L.112/2023), oggi ci è stato comunicato che il decreto ministeriale conterrà anche la garanzia delle attuali contribuzioni alle varie forme di previdenza complementare tempo per tempo riconosciute da AdER, nel rispetto delle norme di legge in materia.
Con riferimento alle voci economiche, il decreto oltre a confermare la garanzia del differenziale dei minimi tabellari dei due CCNL, predefinisce il mantenimento dell’anzianità di servizio e dei trattamenti ad personam; rinvia inoltre al confronto previsto dalla legge e dal CCNL la trattazione per la salvaguardia degli ERA. A tal riguardo le Scriventi hanno chiesto un intervento del Ministero presso le Parti coinvolte nella suddetta procedura affinché siano evitate penalizzazioni per i colleghi ceduti.

Il decreto verrà emanato nei prossimi giorni e, successivamente, verrà avviata la procedura nella quale le Scriventi Organizzazioni Sindacali continueranno ad essere fortemente impegnate con l’obiettivo di trovare le soluzioni per la piena tutela delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti nella cessione.
Vi terremo prontamente aggiornati.

Roma, 11 settembre 2023

 

Le Segreterie Nazionali
FABI       FIRST CISL       FISAC CGIL       UILCA       UNISIN




BNL: Lavoratori – Azienda 1-0 e palla al centro

3 - Fisac Cgil

Sentenza di primo grado Cessione CFT:
Lavoratori – Azienda: 1-0. Palla al centro

 

La notizia è ormai di dominio pubblico e quindi non la facciamo lunga: il giudice del tribunale di Roma ha accolto il ricorso delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto informatico esternalizzati da BNL, dichiarando illegittima l’operazione messa in piedi dai vertici aziendali ed ordinando l’immediato rintegro di tutti coloro che hanno fatto ricorso.

Bene! Molto bene! Ma la partita non è finita. Non solo perché l’azienda ricorrerà in appello, ma anche perché ha già reso noto di voler distaccare le lavoratrici e i lavoratori il prima possibile presso Capgemini: questo perl’azienda è un adempimento della sentenza, come già fatto nel caso dei lavoratori Hitrac.
Nel frattempo, in attesa che tale distacco possa decorrere, alle colleghe e ai colleghi è stato comunicato con una mail il reintegro in BNL, l’ottemperanza della sentenza ma anche il possibile appello: peccato che nei fatti non consentano loro di rientrare effettivamente in Bnl nemmeno per un giorno, ordinandogli di continuare a prestare servizio in Capgemini (a differenza di quanto comunicato su Echo’net).

Il tavolo sindacale, in maniera ferma e compatta, si è opposto sin da subito alle due esternalizzazioni (aspettiamo con ansia la sentenza per il backoffice) organizzando mesi di mobilitazione con presidi, assemblee, e due scioperi. Durante quella trattativa proponemmo come possibile soluzione alla controversia proprio il distacco, ma rimanemmo inascoltati da un’azienda sorda e da un management che voleva il sindacato ridotto a una mera istituzione notarile. Ma così non è… se ne facessero una ragione!!! A questo punto secondo queste organizzazioni sindacali, un’azienda seria reintegrerebbe i colleghi e non li distaccherebbe per 5 mesi così’ invece come proposto, dando l’impressione dell’ennesima raffazzonata misura tampone….

La partita iniziata nella primavera del 2021 (quando iniziarono ad essere “svelate” le intenzioni dell’azienda sui due “scorpori”) è, come abbiamo sempre detto, una partita importante che NON riguarda solo le lavoratrici ed i lavoratori esternalizzati, ma tutti i dipendenti BNL.

Quanto avvenuto nei mesi passati con l’ultima ristrutturazione ne è una esplicita conferma.

Esprimiamo tutta la nostra contrarietà alla politica che Bnl persevera nel portare avanti in totale spregio all’attenzione alle persone propagandata dalla nostra AD. La verità è che a vincere in questa triste storia sono le società di consulenza che vengono lasciate mungere il latte ai dipendenti BNL, pieni di capacità professionali che nessuno ai vertici hai mai voluto cogliere e che sono riusciti nel grande risultato di far perdere ai colleghi quel senso di appartenenza, cosafondamentale per un’azienda che si voglia definire sana e gestita bene.

È una partita importante che ci riguarda tutti e che dobbiamo giocare collettivamente.

Anche per questo chiamiamo tutto il personale a dare supporto alle iniziative sindacali che sarà eventualmente necessario intraprendere per la tutela di queste/i 156 lavoratrici e lavoratori continuando a suggerire all’azienda modi per sbagliare meno,ricordando che dove non arriva il buon senso, l’ascolto, arriva – almeno in Italia – la magistratura.

Con buona pace di Amministratori Delegati, Manager sprovveduti, Francesi spocchiosi e advisor incompetenti.

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Bnl: tribunale dichiara illegittima cessione It a Capgemini

 

 




Bnl: tribunale dichiara illegittima cessione It a Capgemini

Vittoria del sindacato e dei lavoratori, ora attesa sentenza trasferimento backoffice


È illegittimo il trasferimento del ramo di azienda It operato da Bnl a favore di Capgemini, la multinazionale francese della consulenza. A prevederlo è una sentenza del tribunale del lavoro di Roma, emessa ieri, e che riguarda circa 250 lavoratrici e lavoratori su un’azione promossa dalla Fisac Cgil insieme alle altre organizzazioni sindacali del settore. “Con questa sentenza – fa sapere Martina Braga, responsabile di coordinamento Fisac Cgil Bnl – registriamo una prima importante vittoria che dimostra la giustezza della lotta che abbiamo portato avanti, come coordinamento insieme alla segreteria Fisac, sulla infondatezza di questa cessione di ramo d’azienda”.

Nel passato piano industriale, infatti, racconta Braga, “il management di Bnl ha operato questa cessione dell’It a Capgemini: una modalità grossolana di risparmio del costo del lavoro, senza al contrario usare gli strumenti previsti dalla categoria sul fronte esuberi e utilizzo del fondo”. Ora è in previsione un nuovo pronunciamento del tribunale di Roma per quanto riguarda, invece, la cessione dei sistemi di backoffice di Bnl ad Accenture. “Aspettiamo fiduciosi questo prossimo intervento, che riteniamo essere anch’esso illegittimo e frutto di una stessa errata logica industriale”.

La tenacia delle lavoratrici e dei lavoratori interessati, l’impegno sindacale che abbiamo profuso a tutti i livelli a loro sostegno, – commenta la segretaria nazionale della Fisac Cgil, Chiara Cantonsegna oggi un risultato importante. Una vittoria del sindacato, un punto di principio su un’operazione illegittima. Abbiamo sempre creduto e sostenuto, come più volte detto all’azienda ai tempi della trattativa, che non ci fossero i presupposti di legge per l’operazione, volta solo a tagliare i costi del personale coinvolto”.

Eppure, continua la dirigente sindacale, “nonostante due scioperi l’azienda ha deciso di andare avanti comunque, sebbene proponessimo soluzioni alternative anche, e soprattutto, a garanzia delle lavoratrici e dei lavoratori. Garanzie che la banca avrebbe concesso solo in cambio della rinuncia a impugnare la cessione, ovviamente per noi inaccettabile e contro la legge. Il primo grado di giudizio ci ha dato ragione, e ha dato ragione alle lavoratrici e ai lavoratori. Ora, con la stessa fiducia, aspettiamo il giudizio sulle cause intentate dalle lavoratrici e dai lavoratori del backoffice, anche loro coinvolti in cessione di ramo d’azienda”, conclude Canton.




Il settore della Riscossione di nuovo sotto attacco

3 - Fisac Cgil


Nei giorni scorsi si sono concluse le assemblee unitarie tenute dalle Segreterie nazionali a Firenze, Torino, Milano, Roma e Napoli aventi all’ordine del giorno la cessione del ramo di azienda dell’ICT di Ade-R a Sogei, così come previsto dalla Legge di Bilancio 2023, e la riforma fiscale prevista dalla Legge delega con particolare riferimento alla riorganizzazione della riscossione.

Le assemblee sono state un primo momento informativo e di dialogo con le lavoratrici e i lavoratori dell’Ente ed hanno visto un’ampia partecipazione dei colleghi a sottolineare come il momento che il Settore sta attraversando sia particolarmente critico; è stata confermata la netta contrarietà alla modalità con cui è stata disposta la cessione del ramo d’azienda soprattutto riguardo alle ricadute che ne deriverebbero per i lavoratori rispetto alle condizioni economiche, giuridiche, previdenziali e dal mantenimento dell’attuale sede di lavoro.

La disposizione contenuta nella legge non solo prevede per i colleghi coinvolti dalla cessione del ramo l’azienda ” l’applicazione della contrattazione collettiva di primo e di secondo livello applicata presso la SOGEI Spa e con salvezza di eventuali differenze retributive specificamente riscontrate con riferimento ai soli trattamenti minimi previsti dai contratti collettivi nazionali di lavoro applicati “ ma nemmeno garantisce i diritti acquisiti in materia di previdenza.

Tutto questo dovrà essere corretto e trovare il giusto riconoscimento nella stesura del Decreto Ministeriale, previsto dall’art. 1 c. 263 della Legge di Bilancio, che stabilirà le modalità applicative.

Al fine di poter tutelare adeguatamente le lavoratrici ed i lavoratori, abbiamo inviato al Ministro dell’Economia e delle Finanze formale richiesta di incontro urgente per essere coinvolti durante i lavori di definizione di suddetto Decreto Ministeriale, ma, al momento, non abbiamo ricevuto alcuna risposta.

A fronte di questo assordante silenzio riteniamo indispensabile mettere in campo delle iniziative per proseguire una vertenza che dia voce ai diritti delle lavoratrici e dei lavoratori che dovranno essere garantiti e stiamo pertanto organizzando un Presidio da tenersi davanti alla Sede del Ministero dell’Economia e delle Finanze cui seguiranno ulteriori forti iniziative che potranno anche prevedere il coinvolgimento diretto di tutte le colleghe ed i colleghi.

Siamo di fronte ad un nuovo attacco che attraverso una legge è stato indirizzato all’intera Categoria e potrebbe rappresentare un precedente pericoloso per tutte le lavoratrici ed i lavoratori .

E’ importante essere preparati ad affrontare in modo adeguato la situazione che si sta delineando tenendo presente che sul Settore grava l’incognita della Legge di delega fiscale che , attraverso la previsione di interventi organizzativi sul Settore della riscossione “mediante il trasferimento delle funzioni e delle attività attualmente svolte dall’Agente nazionale della riscossione, o di parte di esse, all’Agenzia delle Entrate, in modo da superare l’attuale Sistema, caratterizzato da una netta separazione tra l’Agenzia delle Entrate, titolare della funzione della riscossione e l’Agenzia delle entrate-Riscossione, soggetto che svolge le attività della riscossione”, rappresenta una grave minaccia all’esistenza stessa della Categoria.

Proprio con riferimento alla delega fiscale approvata dal Governo e giunta recentissimamente in Parlamento per l’inizio dell’iter di legge, le Scriventi Segreterie nazionali chiederanno un’audizione presso la Commissione a cui sarà assegnata la discussione del testo al fine di sensibilizzare e far conoscere al Parlamento le perplessità su un’operazione che non condividiamo e che, in ogni caso, non può essere fatta senza le necessarie tutele ed il rispetto delle legittime aspettative della Categoria.

Roma, 29 marzo 2023

 

Le Segreterie Nazionali del Settore della Riscossione




Riscossione: incontro su cessione di ramo d’azienda e riforma fiscale

3 - Fisac Cgil

Cessione del Ramo d’Azienda ICT e riforma fiscale

Incontro con il Direttore dell’Agenzia
delle Entrate – Riscossione

In data odierna si è svolto l’incontro con il Direttore dell’Agenzia delle Entrate-riscossione avv. Ernesto Maria Ruffini richiesto, con urgenza, dalle Scriventi organizzazioni sindacali a fronte della norma contenuta nell’ultima legge di Bilancio che ha previsto il trasferimento delle attività informatiche ICT a Sogei S.p.A. attraverso la cessione del ramo d’azienda. Più in generale, l’incontro era inoltre finalizzato a ricevere aggiornamenti sulle prospettive del Settore anche alla luce della riforma fiscale allo studio del nuovo Governo.

Nel rappresentare al Direttore le fortissime preoccupazioni in merito alle ricadute delle previsioni del testo di legge sulle lavoratrici e sui lavoratori che saranno interessati dalla cessione e la necessità di garantire la volontarietà, la piena tutela economica, giuridica, previdenziale, nonché le attuali sedi di lavoro, il Sindacato ha richiesto l’apertura di un tavolo di confronto presso il MEF nella fase di redazione del decreto ministeriale previsto dalla suddetta norma di legge.

A fronte di tale richiesta il Direttore ha assunto l’impegno di farsene promotore presso il Ministero intercettando i tempi di elaborazione del decreto stesso ed a convocarci per recepire nello specifico le istanze sindacali. Con riferimento alla richiesta di garantire la volontarietà dei lavoratori al passaggio in Sogei S.p.A., è stata rappresentata una completa indisponibilità, motivata da esigenze tecnico-operative relative alla cessione.

Sul tema più ampio della riforma fiscale, il Direttore ha affermato che, rispetto alla volontà espressa dal Governo di riprendere a breve il percorso interrotto nella scorsa legislatura, al momento non sono note le intenzioni in materia di modifiche degli attuali assetti organizzativi del sistema della riscossione. Le Scriventi continueranno a presidiare l’evoluzione dell’iter legislativo al fine di intervenire tempestivamente rispetto alle eventuali ricadute sul sistema.

Queste Organizzazioni, consapevoli che solo attraverso un percorso sindacale potranno essere recuperate le tutele non previste dal testo di legge, attendono di conoscere quanto prima la programmazione del confronto.

Roma, 1 febbraio 2023

 

Le Segreterie nazionali




Riscossione: ulteriori iniziative a sostegno dei diritti della categoria

3 - Fisac Cgil

Ulteriori iniziative a sostegno dei diritti della categoria

Con l’approvazione dell’ultima Legge di bilancio è passata definitivamente la norma che prevede la cessione del ramo d’azienda dei servizi ICT a Sogei SpA entro il 31 dicembre 2023.

Nell’intersindacale nazionale, riunita questa mattina per definire le iniziative da inserire nel percorso vertenziale già iniziato con la proclamazione dello stato di agitazione dello scorso 21 dicembre, sono state decise le seguenti azioni di rivendicazione:

  • Richiesta di incontro urgente al direttore di AdER, avv. Ernesto Maria Ruffini, con l’obiettivo di ottenere la concreta esigibilità dei contenuti dell’ordine del giorno accolto dal Governo in sede di approvazione della Legge di bilancio. Tale previsione impegna il Governo in sede di attuazione della previsione di legge a garantire:
    a) che il personale interessato dalla cessione del ramo d’azienda venga trasferito senza soluzione di continuità e con la garanzia della posizione giuridica, economica e previdenziale maturata alla data della cessione;
    b) che lavoratori interessati abbiano riconosciuto il diritto di richiedere di essere trasferiti ad altri uffici dell’Agenzia delle entrate-Riscossione prima che avvenga la cessione.

Data la gravità della situazione venutasi a creare a seguito dell’approvazione della norma di legge, abbiamo chiesto che tale incontro possa avvenire in tempi brevissimi.
Ciò anche alla luce delle informazioni veicolate direttamente ai lavoratori da dirigenti aziendali senza alcun fondamento essendo argomenti da discutere su tavoli istituzionali.

L’incontro con il Direttore sarà anche occasione di confronto nel merito più ampio della riforma fiscale, di recente ripresa dal nuovo Governo e che potrebbe avere ripercussioni organizzative direttamente sull’Agenzia delle entrate-Riscossione.

  • Convocazione di assemblee unitarie sull’intero territorio nazionale da calendarizzare nei prossimi giorni per sensibilizzare il personale tutto rispetto alla fase particolarmente delicata che il Settore sta per affrontare, a partire dalla gestione della cessione del ramo d’azienda ICT. Tali incontri con le lavoratrici ed i lavoratori saranno necessari anche per condividere le ulteriori eventuali iniziative da adottare a fronte dello stato di agitazione e della vertenza in atto.

Le decisioni assunte oggi dall’intersindacale rientrano in un percorso vertenziale più ampio che si prospetta difficile e complesso, rispetto al quale potrà rendersi necessario il coinvolgimento dell’intera platea dei colleghi, oltre che delle Federazioni e Confederazioni Nazionali.

Le Scriventi Segreterie nazionali non consentiranno operazioni aziendali e governative lesive dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, siano essi economici, giuridici e previdenziali o che possano mettere in discussione la specificità della Categoria.

Roma, 19 gennaio 2023

 

Le Segreterie Nazionali




Riscossione: NO all’emendamento per cessione ICT

3 - Fisac Cgil


COMUNICATO STAMPA

Nella serata di ieri è stato presentato, in Commissione Bilancio alla Camera, un emendamento del Governo alla manovra economica che consentirebbe di trasferire entro il 31 dicembre 2023 le attività relative all’esercizio dei sistemi ICT dell’Agenzia delle entrate-Riscossione a Sogei ed il personale ad esse adibito, mediante cessione del ramo d’azienda.

Le Scriventi Segreterie Nazionali ritengono tale iniziativa un atto unilaterale gravissimo, condotto senza il necessario confronto con le Organizzazioni sindacali rappresentative delle lavoratrici e dei lavoratori del Settore e ribadiscono assoluta contrarietà a qualsiasi iniziativa che possa ledere i diritti contrattuali e previdenziali che i lavoratori hanno conquistato nel corso di anni di battaglie portate avanti con grande sacrificio e determinazione.

Chiediamo un immediato confronto sul tema, con l’obiettivo di trovare soluzioni che salvaguardino le lavoratrici ed i lavoratori interessati, nella consapevolezza che l’alternativa ad una soluzione condivisa, scaturente dal confronto e dal dialogo, potrà solo essere la mobilitazione di tutte le lavoratrici ed i lavoratori dell’Ente.

Roma, 18 dicembre 2022

 

Le Segreterie




BNL: verso la rottura definitiva


 

COMUNICATO STAMPA

BANCHE: BNL, SINDACATI VERSO LA ROTTURA DEFINITIVA
Le segreterie nazionali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin contro la cessione dei lavoratori:
«Senza una inversione di rotta radicale, la procedura si chiuderà senza accordi, continueranno le
vertenze e si darà avvio alla stagione delle cause»

 

Roma, 16 febbraio 2022.

«Dopo cinque giorni di inutili riflessioni, l’azienda si è ripresentata al tavolo delle trattative con lo stesso provocatorio atteggiamento che ha tenuto fin dall’inizio di questa incresciosa vicenda, proponendo ancora una volta al sindacato il superamento, se non la violazione, di norme, di leggi e di contratto, finalizzato a mascherare con un fittizio distacco quella che resta una cessione di lavoratori sempre osteggiata dal sindacato, che ha cercato in tutti i modi di trovare una soluzione alternativa alla cessione dei lavoratori: strada possibile attraverso l’uso di un distacco reale che avrebbe consentito la realizzazione della partnership mantenendo i lavoratori all’interno del perimetro aziendale. Si va, pertanto, verso la rottura definitiva».
Lo scrivono in un comunitario unitario le segreterie nazionali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin. «Ma l’unico vero scopo per Bnl è snaturare del tutto l’istituto del distacco al fine di impedire o depotenziare le legittime azioni legali dei lavoratori espulsi dal gruppo. Azioni legali che, con questo atteggiamento di Bnl, una volta di più appaiono inevitabili e che oltre a Bnl, impatteranno fortemente su Accenture» continuano i sindacati.

«La volontà di ricorrere all’articolo 8 del decreto “Sacconi” con l’applicazione, per la prima volta nel settore, dei contratti di prossimità, rende evidente il malcelato fine di Bnl. Il rifiuto, inoltre, di parlare di un riconoscimento al personale per i sacrifici di tanti anni, un piano industriale mai condiviso che impatta pesantemente sul lavoro, il tentativo di impedire il ricorso alle vie legali anche per i lavoratori dell’IT ceduti a Capgemini, stanno mettendo una autentica pietra tombale ad una trattativa che, fin dall’inizio, è stata motivo di scontro sul piano dell’impatto economico, organizzativo, commerciale, e, da parte aziendale, anche ideologico e culturale. Il sindacato non può che rispedire ancora una volta al mittente tutta l’operazione ritenendola irricevibile e offensiva per i lavoratori di BNL e di tutto il settore. Senza una inversione di rotta radicale, la procedura si chiuderà senza accordi, continueranno le vertenze e si darà avvio alla stagione delle cause, non solo in Bnl ma anche in tutte le aziende coinvolte» osservano Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin.




BNL: uno scontro senza precedenti

3 - Fisac Cgil

Questi vertici, chiusi a qualsiasi dialogo e che considerano i propri lavoratori oggetti di scambio e il nostro Parse terra di conquista, stanno assumendo la grave responsabilità di portare l’intero Gruppo ad uno scontro senza precedenti.

Complicato ed economicamente non conveniente” : con questa semplice e laconica dichiarazione la BNL scarta la proposta sindacale di individuare un percorso alternativo che mantenga i lavoratori all’interno del perimetro del gruppo.

In un clima di totale sordità da parte aziendale si è concluso il quarto incontro sul piano industriale di BNL. L’azienda, ancora una volta, non ha dato risposte concrete ad un problema che va ad impattare in maniera pesante sulla banca e sull’intero settore del credito, creando uno spezzatino indecifrabile e talmente fluido dove nel tempo potrà essere inserita qualsiasi altro tipo di lavorazione per essere poi ceduta.

Rimaniamo fortemente delusi e contrariati dall’atteggiamento di totale chiusura a qualsiasi ragionevole soluzione, rispetto ad una iniziativa unilaterale che crea diffusa precarietà occupazionale e che investirebbe in modo grave ed irreversibile tutto il settore, con serie ripercussioni, conseguenze e reazioni, dal punto di vista giuridico, contrattuale, normativo, professionale, sociale oltre che umano.

Ci rendiamo conto che in BNL il clima di relazioni industriali è cambiato; altro che la “concertazione” prospettata dall’AD alle Organizzazioni Sindacali e trasmessa ai lavoratori.

Oggi questa parola resta senza alcun senso e suona tanto come una autentica provocazione. Avevamo dato tanta importanza e speranza a questo incontro e invece ci siamo trovati di fronte una squadra che invece di giocare la partita, ha preferito ancora una volta buttare la palla in tribuna chiedendo al sindacato di trovare soluzioni che però siano compatibili con gli obiettivi economici, organizzativi, gestionali che questa azienda si è caparbiamente prefissata.

Il sindacato ha più volte cercato di spiegare con chiarezza e con ferma determinazione, l’impossibilità di seguire l’azienda sull’idea di espellere dal perimetro del gruppo il 10% della forza lavoro frazionato in 8 piccoli comparti tutti da verificare nella loro funzionalità e autonomia e di cui ancora ad oggi, è stata fornita solo una nebulosa informazione più che altro numerica e geografica.

Un’azienda che nella presentazione enfatica dell’AD Goitini ha elencato una serie di dati molto positivi che pongono il gruppo ai primi posti per redditività ed efficienza, faceva sperare nel mantenimento della promessa di restituire ai lavoratori, veri artefici dei risultati, il frutto dei tanti sacrifici profusi in questi anni. Invece, l’intero piano industriale, in una ossessiva ricerca di risultati economici, impacchetta servizi e lavoratori (ai quali sicuramente ne seguirebbero altri) per cederli, a società industriali, riducendo i bancari ad una riserva in via di estinzione, prelude ad un impatto penalizzante su tutto il gruppo, rete compresa, sulla quale gravano pesanti ricadute in termini di mobilità, di demansionamento, di professionalità, di aumento di responsabilità a seguito della preannunciata riorganizzazione.

Le Organizzazioni Sindacali, non condividendo minimamente l’iniziativa aziendale, avevano posto la condizione di proseguire il confronto individuando soluzioni alternative e condivise che mantenessero all’interno di BNL tutti i lavoratori interessati, facendo ricorso a tutti gli strumenti già esistenti nel settore. Dobbiamo invece registrare una chiara ed ennesima chiusura a qualsiasi ragionevole proposta.

Ad oggi non vediamo altre alternative se non le capillari assemblee informative del personale di tutto il gruppo, rete compresa, la eventuale proclamazione dello stato di agitazione e , l’inevitabile ricorso ad un contenzioso giudiziario che vedrebbe coinvolti I lavoratori e sindacato oltre al rifiuto da parte del sindacato di continuare ad avere rapporti e/o sottoscrivere accordi o piani industriali penalizzanti per i lavoratori con un gruppo che fa della negazione al dialogo l’unico strumento di finta negoziazione.

 

Roma, 10/11/2021

Le SEGRETERIE NAZIONALI

Le SEGRETERIE DI COORDINAMENTO GRUPPO BNL
FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL – UILCA – UNISIN