BPER Banca, approvato progetto incorporazione Cr Bra e Cr Saluzzo

L’assemblea ordinaria e straordinaria di BPER Banca ha approvato in data 6 luglio il progetto di fusione per incorporazione in BPER Banca delle due controllate Cassa di Risparmio di Saluzzo e Cassa di Risparmio di Bra nonché l’aumento del capitale sociale di BPER al servizio della fusione per incorporazione di Cr di Bra.

Ok dall’assemblea anche alla integrazione del CdA con la sostituzione di Roberta Marracino, nominata in occasione dell’assemblea del 14 aprile 2018 con Elisabetta Candini eletta per il residuo del triennio 2018- 2020.

“Prosegue, pertanto, il processo di semplificazione e di razionalizzazione del gruppo BPER Banca – sottolinea l’istituto in una nota – con la fusione per incorporazione delle due Casse piemontesi, enunciato nel Piano industriale 2019-2021. L’attuazione della fusione delle due controllate potrà avvenire solo dopo il decorso del termine di cui all’art 57 del Decreto legislativo 385/93. Salvo ostacoli, si prevede di stipulare l’atto di fusione in tempo utile per poter dare efficacia alla fusione a decorrere dal prossimo 27 luglio. Da quella data avrà effetto anche la predetta statutaria”.

“Si tratta di un’operazione importante che completa l’ampio progetto di integrazione portato avanti negli ultimi anni, con una serie di Banche via via entrate nel perimetro di BPER. Arriviamo al termine di un percorso che ha valorizzato questi Istituti e le realtà territoriali da essi rappresentate, in cui la clientela ha potuto contare sui servizi qualificati e sulle capacità operative di un importante Gruppo bancario. Ora l’assetto raggiunto è definitivo, con la Capogruppo BPER Banca che conta circa 1000 sportelli e controlla come unica banca commerciale il Banco di Sardegna, il cui focus specifico è sulla regione di appartenenza, dove, con circa 330 filiali, è leader di mercato”, ha dichiarato l’Amministratore delegato di BPER Banca, Alessandro Vandelli.

Fonte: www.lastampa.it




Unipol entra in Popolare Sondrio: assist per fusione con Bper?

Il gruppo assicurativo, che detiene il 20% della banca modenese, potrebbe preparare la strada a un’aggregazione. Le due banche sono già legate dall’investimento comune in Arca Sgr

Unipol è entrata nel capitale della Banca Popolare di Sondrio con una quota dell’1,888%. La notizia della partecipazione, comunicata venerdì scorso, è l’ultima delle “sorprese” emerse con le nuove soglie rilevanti decise dalla Consob, fra cui anche la quota della stessa Unipol in Mediobanca, e anche in questo caso apre nuovi potenziali scenari che per il momento, va detto, restano confinati alle indiscrezioni di stampa. Non si può escludere però che la mossa possa aprire la strada a una futura operazione tra Bper, di cui Unipol è il maggiore azionista appena sotto il 20%, e appunto la Popolare di Sondrio, una fusione, nell’ambito del risiko delle banche di medie dimensioni che l’emergenza coronavirus ha messo per ora in secondo piano.

 

Unipol-Popolare Sondrio, primo passo per fusione con Bper?

Del resto Bper e Popolare Sondrio sono già legate dall’investimento comune in Arca Sgr, partenrship rafforzata nel 2019 incrementando le rispettive quote nella società e portandole al 57% (Bper) e 36,8%, dopo essersi equamente spartite il 40% appartenuto alle ex banche venete.

Bper sta già svolgendo un ruolo attivo nell’ambito dell’Ops presentata da Intesa Sanpaolo su Ubi Banca in data 17 febbraio 2020, che prevede la cessione all’istituto modenese di un ramo d’azienda costituito da 400-500 filiali e a Unipol della relativa parte assicurativa.

In questo contesto, secondo quanto ha scritto nel fine settimana il quotidiano Il Messaggero, l’ingresso di Unipol i Bps, sia pure con una quota limitata, potrebbe preludere a una potenziale trattativa con Bper finalizzata a una fusione, approfittando della liaison fra Modena e Sondrio nella partnership in Arca Sgr.

Popolare Sondrio e il nodo Spa

Da parte sua Bp Sondrio ha finora resistito all’obbligo di trasformazione in spa previsto dalla riforma Renzi. La riforma è attualmente al vaglio della Corte europea.

Ma l’istituto valtellinese è anche sotto i riflettori della Bce, che incalza Sondrio sul fronte del capitale e che negli ultimi mesi ha chiesto alla banca di rinunciare prima all’acquisizione di CariCento e poi un mese fa a quella di Farbanca per dare priorità all’azione di derisking.

Altro dossier aperto per Bps è il braccio di ferro con il fondo Amber, che si è visto stoppare la richiesta di ammissione a socio.

Bper, addio a Mps

Eventuali mire di Bper sulla Popolare di Sondrio, assieme all’acquisizione delle filiali Intesa Sanpaolo (se l’ops su Ubi andrà in porto), porterebbe comunque la banca guidata da Alessandro Vandelli ad allontanarsi dall’ipotesi di una fusione con Mps (quest’ultima tuttora appesa alle trattative tra il Mef e Bruxelles per lo smaltimento di almeno 10 miliardi di crediti deteriorati).

Intanto, guardando a Nord Ovest, nei giorni scorsi il cda di Bper ha approvato il progetto di fusione per incorporazione della Cassa di risparmio di Bra e della Cassa di Saluzzo.

 

Fonte: finanzareport.it




Gruppo BPER: NO allo scippo di lavorazioni

In questi giorni le OO.SS. di Gruppo stanno trattando a Modena le ricadute derivanti dal progetto di riorganizzazione della Cassa di Risparmio di Saluzzo che prevede il passaggio al sistema informatico – con accentramento di attività – della capogruppo Bper e l’applicazione del modello distributivo Footprint.

Nell’informativa inviata il 25 giugno 2018, a firma dell’Amministratore Delegato di Gruppo,
veniva comunicato inoltre che, per quanto riguarda il servizio concentrazione dei POS della Cassa di Risparmio di Saluzzo, questo sarebbe stato affidato a Numera, società del Gruppo Bper partecipata al 100% dal Banco di Sardegna e con sede a Sassari, che già oggi effettua una serie di lavorazioni e servizi in ambito informatico per tutto il Gruppo Bper, come la gestione del servizio POS (fisico e virtuale) del Banco di Sardegna, il servizio di Tesoreria, archiviazione documentale ed altri servizi ad alto valore aggiunto.

Nel corso degli ultimi incontri sindacali svoltisi il 17,18 e 19 ottobre u.s. la delegazione aziendale comunicava che, senza alcuna modifica dell’informativa del 25 giugno 2018, il servizio di concentrazione dei POS non sarebbe più stato affidato a Numera ma a Nexi, società esterna già fornitrice di altri servizi di monetica per il Gruppo.

Le OO.SS. hanno subito espresso tutta la loro contrarietà per questa decisione, presa senza preavviso e addirittura ignorando una decisione già assunta dai rispettivi Cda di riferimento senza peraltro integrare l’informativa prevista dal Ccnl con le necessarie modifiche.

Com’è possibile che, pur in presenza di una delibera del Consiglio di Amministrazione che affidava a Numera la concentrazione dei POS, il Management, come ci è stato riferito con nostro grande stupore, possa liberamente variare tali decisioni?

Simili comportamenti non agevolano corrette relazioni sindacali; non accettiamo che, alla vigilia di un piano industriale del quale non si conosce ancora l’impatto sui livelli occupazionali, la Capogruppo possa ancora permettersi di operare scelte che neutralizzano le sinergie interne mancando il duplice obiettivo del tanto declamato efficientamento e contenimento dei costi.
All’interno del nostro Gruppo ci sono le competenze, le professionalità e le esperienze per fare questo tipo di lavorazioni.

Chiediamo che venga ristabilito quanto a suo tempo deliberato e comunicato il 25 giugno 2018: non possiamo accettare in silenzio che processi e attività che producono reddito escano dal perimetro del Gruppo a vantaggio di una azienda concorrente, privandoci di potenzialità occupazionali e di quella indispensabile redditività di cui il Gruppo BPER non può fare a meno per consolidare la propria posizione nel panorama creditizio italiano.

Modena, 25 ottobre 2018

Coordinamento Sindacale del Gruppo BPER Banca
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN

 

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