Guida Fisac ai bonus 2024

Pubblichiamo il link alla guida pubblicata dalla Fisac Cgil Nazionale relativa a tutte le tipologie  di bonus attualmente in vigore. Per ognuno è spiegato in cosa consiste, a chi spetta, come si richiede.

Ricordiamo che anche questa guida è accessibile dalla sezione Guide e manuali del sito

 

Fisac Cgil – Guida ai Bonus 2024




ISP: contro il carovita bonus di € 500 per ogni dipendente

“Il quadro economico è segnato dal notevole incremento dell’inflazione che già a inizio anno mostrava le prime evidenze – e dal conseguente aumento delle difficoltà sociali”.

Lo afferma il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, commentando i risultati del primo semestre del 2022. “Per questa ragione – aggiunge – abbiamo deciso di destinare a tutte le nostre persone in Italia e all’estero – eccetto chi ha funzione di dirigente o equivalente – un contributo economico straordinario di circa 500 euro, per un ammontare complessivo di circa 50 milioni di euro a favore di 82.000 persone del nostro Gruppo”.

“Al contempo – prosegue Messina – proseguiamo nel sostegno a favore della popolazione ucraina, grazie alla donazione di 10 milioni di euro decisa all’indomani dello scoppiare del conflitto, con iniziative significative di carattere umanitario”. “La nostra vicinanza – conclude – alle persone della Pravex Bank è stata resa possibile dai numerosi colleghi che hanno attivato delle iniziative di accoglienza in Italia e nei Paesi confinanti dove siamo presenti”.

fonte: www.ansa.it




Superbonus e Bonus Ordinari: guida aggiornata con la legge di bilancio 2022

Pubblichiamo, in allegato, la guida sulle detrazioni fiscali per gli interventi sulle unità immobiliari (Superbonus al 110% e Bonus ordinari), con gli ultimi aggiornamenti introdotti dalla Legge di Bilancio 2022.

La guida è stata elaborata in coordinamento con il Consorzio nazionale CAAF CGIL.

Scheda Superbonus e Bonus ordinari




Bonus fiscale in busta paga? Forse…

Sulle pagine di molti quotidiani online si parla del nuovo Bonus Draghi 2021 in busta paga già da Agosto, ma la realtà è che ancora non ci sono certezze: ecco comunque tutte le ipotesi e gli scenari possibili.


Si tratta infatti di un argomento di diffuso interesse, sulla bocca di tutti i lavoratori dipendenti perché interessa da vicino la busta paga dei lavoratori.

Ma cosa sarebbe nello specifico questo tanto discusso Bonus Draghi? Cosa comporta?

E soprattutto, quanto c’è di vero nelle notizie e nei rumours di questi giorni?

Scopriamolo.

Bonus Draghi 2021: di cosa si tratta?

In parole povere si tratta di un’agevolazione da erogare in sostituzione degli attuali bonus previsti dalla normativa.

Quindi, nel dettaglio, questo nuovo emolumento sarebbe la naturale evoluzione di queste due misure:

  • il Bonus Renzi introdotto nel 2014 solo per un anno e poi erogato fino al 2020, ammontava a 80 euro mensili (960 euro annui ) ed era riconosciuto ai possessori di reddito complessivo non superiore a 24.600 euro (bonus pieno) o 26.600 euro (bonus ridotto);
  • il trattamento integrativo, introdotto con il decreto n.3/2020, ha visto un’ulteriore integrazione di chi già aveva diritto del bonus proposto dal governo Renzi. Si tratta di un incremento di 120€ mensili in 6 mesi e viene calcolato in base al reddito annuo e alle tasse pagate.

Il nuovo Bonus Draghi, secondo i rumors attuali, avrebbe natura fiscale e verrebbe aggiunto alle buste paga come un rimborso. Nello specifico si applicherebbe sotto forma di una maggiore detrazione, calcolata sulla base dei giorni lavorati nell’anno, e tenendo in considerazione anche reddito annuo e contratto del lavoratore.

Spetterebbe, inoltre, a tutti i lavoratori dipendenti (e potrebbe anche essere esteso ai pensionati) ma sempre a patto che rientrino in uno degli scaglioni di reddito coperti dalla misura.

Secondo le indiscrezioni attuali la soglia massima di questo bonus sarebbe 1880€: ma attenzione, a differenza degli altri bonus precedenti sarebbe una tantum, erogato cioè in un’unica soluzione e in una sola busta paga.

Questi 1880 euro, come detto prima, potrebbero subire una riduzione in base al reddito del lavoratore. In base alle ipotesi attuali gli scaglioni di reddito potrebbero essere i seguenti:

 

REDDITO RIMBORSO IRPEF
Inferiore a 8.000€ € 1.880
Inferiore a 8.000€ contratto a tempo determinato € 1.380
Superiore agli 8.000€ ma inferiore ai 28.000€ €   978
Superiore ai 28.000€ ma inferiore ai 55.000€ €   690
Uguale o superiore a 55.000€ zero

 

Attenzione: non c’è ancora nulla di certo

Gli articoli in Rete ne parlano come se fosse già stato approvato, ma in realtà al momento non c’è un Decreto o comunque una bozza che confermi l’erogazione a breve di questa misura.

In linea teorica il cosiddetto Bonus Draghi avrebbe dovuto essere parte del Decreto Sostegni. Tuttavia, alla fine, è rimasto escluso dal testo convertito in legge.

Non essendo una misura definita e definitiva, pertanto mancano gli estremi per erogare allo stato attuale le somme ai dipendenti.

Una riforma più organica dell’IRPEF

Si parla da tempo della volontà di rimodulare (e rivedere) gli scaglioni IRPEF per legge.

Il disegno del Bonus Draghi, dunque, sarebbe di portata più ampia e andrebbe a ricollocarsi nella più organica Riforma dell’IRPEF, che ancora esiste solo sulla carta.

Nello specifico ci si riferisce a una revisione delle aliquote Irpef, che attualmente prevedono una trattenuta che avviene direttamente sulle buste paga dei lavoratori dipendenti in Italia.

La proposta di rivedere questa tassa con un importante taglio Irpef è quindi allo stato attuale tra le proposte del Governo Draghi.

Il premier con i suoi ministri pertanto stanno valutando delle agevolazioni per ridurre il cuneo fiscale e altre misure che andrebbero ad agevolare i lavoratori, grazie ad una riduzione delle trattenute dirette in busta paga.

 

Fonte: www.lentepubblica.it




Bonus “Covid” per dipendenti pubblici e privati. A chi spetta?

Il Governo ha introdotto un bonus di 100,00€ nei confronti di quei lavoratori dipendenti a cui non è stato possibile effettuare i propri servizi in modalità smart working e quindi hanno continuato a lavorare in sede nonostante l’allerta legata al contagio da Covid-19.

Il provvedimento economico con cui il Governo farà fronte alle emergenze provocate dal Coronavirus – decreto soprannominato Cura Italia – è stato ufficializzato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Diversi i provvedimenti attuati dal Governo per tutelare famiglie e lavoratori, come ad esempio un bonus da 600,00€ per le P.IVA ed i Co.Co.Co, o anche un aumento dei giorni di permesso riconosciuti dalla Legge 104; tra le novità c’è anche un premio per tutti quei dipendenti che nel mese di marzo, quindi in piena emergenza da Coronavirus, hanno continuato a prestare il loro lavoro in sede.

Come noto, tra le varie misure introdotte per limitare il contagio da Coronavirus, c’è quella che invita i datori di lavoro ad agevolare l’utilizzo dello smart working, limitando il più possibile la presenza dei lavoratori in sede. Non sempre, però, ciò è stato possibile ed è per questo che il Governo ha voluto introdurre un premio per tutti coloro che nonostante l’allerta Coronavirus, e il pericolo di contagio, hanno continuato a garantire la loro presenza in sede.

Coronavirus, bonus di 100,00€ ai lavoratori dipendenti: a chi spetta?

È stato il Ministro dell’Economia Gualtieri, durante la conferenza stampa di presentazione del decreto, ad annunciare l’introduzione del bonus:

“Abbiamo anche un sostegno aggiuntivo al reddito per i lavoratori che andranno in ufficio in questo mese, durante l’emergenza Coronavirus. Uno strumento introdotto con una riduzione del cuneo fiscale.”

Il premio introdotto dal decreto del Governo interessa sia i dipendenti pubblici che quelli del settore privato. Requisito fondamentale per beneficiarne è quello di aver continuato a lavorare nella sede di lavoro per tutto il mese di marzo.

C’è un altro requisito, di tipo economico: affinché al lavoratore possa beneficiare del bonus di 100,00€ è necessario avere un reddito da lavoro annuo non superiore a 40.000,00€.

Il bonus spetta anche a coloro che hanno lavorato in sede per qualche giorno di marzo, non completando però il mese. In questo caso l’importo del premio sarà rapportato ai giorni lavorati in sede. Prendiamo un lavoratore impegnato dal lunedì al venerdì che ha lavorato in sede fino all’11 marzo, data in cui il Presidente del Consiglio ha annunciato nuove misure restrittive.

Ciò significa 8 giorni di lavoro in sede, su un totale di 22 giorni (nel caso in cui invece avesse completato il mese senza lavorare in smart working). Quindi, dal momento che i 100,00€ gli sarebbero stati riconosciuti con 22 giorni di lavoro in sede, per gli 8 giorni spetta un bonus di circa 36,00€.

Coronavirus: quando viene pagato il bonus di 100,00€?

Nella bozza del decreto si legge che il bonus da 100,00€ viene riconosciuto automaticamente dal datore di lavoro (ma è rimborsato dallo Stato).

Questo può decidere di pagarlo già nella busta paga di aprile, o comunque non più tardi del conguaglio di fine anno. È importante sottolineare che il bonus è esentasse, quindi i 100,00€ sono netti.

 

Fonte: www.money.it